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  1. marco1972

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/01/25 in tutte le aree

  1. Questo lo appoggio qui. È redatto dal perito che ha certificato gran parte degli artefatti al momento in commercio. Direi che la discussione può considerarsi conclusa. Una grande vittoria per il collezionismo, quello vero. Complimenti a tutti noi.
    7 punti
  2. Buongiorno a tutti. @Asclepia, @Litra68... In questi tre anni la famigliola dei 9 Cavalli è aumentata . Eccoli in una foto di gruppo, gettati letteralmente sul pavimento 😁 Voi avete aggiunto qualche pezzo alla vostra raccolta?
    5 punti
  3. Amici della filatelia, buon inizio settimana ! Oggi concludo con l'ultimo stato antico, il Regno di Sardegna. Note di storia postale : dopo il Lombardo-Veneto, la Sardegna fu il secondo antico stato italiano che emise francobolli. Il I° Gennaio 1851 furono emessi tre valori, da 5 - 20 e 40 centesimi, corrispondenti alle tariffe più in uso. Il soggetto era il medesimo e si ispirava al Penny Black britannico, con Vittorio Emanuele II° invece della regina Victoria : le scritte necessarie, il valore in cifre ed in lettere e, al centro, il profilo del re, ricavato dalle monete d'oro da 10 e 20 lire allora in corso. I colori scelti furono il nero, l'azzurro ed il rosa. Tra il 1851 ed il 1855 le emissioni di francobolli furono ben 4, di cui 3 in rilievo e tra le più belle, originali ed intriganti, non solo in Italia, ma nel mondo. Un vero record, specie considerando che il francobollo era agli esordi e serviva solo per affrancare. Il francobollo oggi presentato è una prima emissione del 1851, un 20 centesimi azzurro con annullo a rombi rossi, su stampa litografica in colore su carta a macchina bianca, fogli da 50 esemplari. Sul retro le firme dei periti filatelici G. Colla, S. Sorani e G. Bolaffi, ( più un'altra non identificabile ), Sassone 2. Grazie per l'attenzione.
    4 punti
  4. Ciao, dal peso e diametro da te indicati si tratta di un sesterzio. Molto probabilmente dell'imperatore Adriano ( mi sembra si intraveda la sua caratteristica sagoma sulla moneta, vedi foto) con la personificazione di Nettuno sul rovescio ( le due lettere che hai evidenziato e la sagoma tratteggiata dovrebbe confermarlo). Posto foto di sesterzio stessa tipologia per catalogazione 🙂. ANTONIO
    4 punti
  5. Tanti anni fa un nonnimo mi insegnò le basi della filatelia. Io ero un ragazzetto e lui un vicino di casa con la passione filatelica. Mi regalò il mio primo catalogo e mi insegnò i concetti base di questo mondo. Aveva anche qualche spicciolo del regno che mi regalò e da lì nacque anche l'altra passione. Quando poi mancò (ormai sono cmq passati molti anni) lasciò la collezione di Repubblica nuova ai figli (all'epoca ci si poteva fare qualche milioncino di lire). Qualche mese prima di morire (era malato e lo sapeva), però, mi chiese di passare da lui e mi regalò tutti gli altri suoi francobolli (circa un migliaio suddivisi tra Germania e Jugoslavia) sapendo che in questo modo sarebbero rimasti nelle mani di una persona che li avrebbe apprezzati. Ancora oggi, quando sfogliando un album trovo un suo francobollo, mi ricordo di lui e del tempo che mi ha dedicato.
    4 punti
  6. Esatto, ogni perito che lo valuta appone la propria firma ___________ E anche per questo Stato aggiungo qualche esemplare. Prima emissione Seconda emissione Terza emissione Quarta emissione Francobolli per stampati
    2 punti
  7. Salute sarà in distribuzione agli abbonati, nei prossimi giorni, il n°418 di Panorama Numismatico di luglio/agosto 2025 Vi anticipo gli argomenti trattati e la copertina: Gianni Graziosi, Cartoline numismatiche del tempo che fu, seconda parte – p. 3 Andrea Keber, I ferlini, Giulio Savorgnan e le mura cipriote di Nicosia – p. 13 Maurice Cammarano, Seconda integrazione al Corpus Luiginorum 2020. Memoria XXXVII – p. 21 Riccardo Martina, La medaglia di Gregorio xiii per la strage degli Ugonotti – p. 29 Giovanni Franchi, La rappresentazione di opere d’arte sulle monete della Repubblica Italiana. La graduale affermazione dell’arte nella monetazione italiana recente, seconda parte – p. 43 Recensioni – p. 57 Notizie dal mondo numismatico – p. 58 Mostre e Convegni – p. 62 Aste in agenda – p. 63
    2 punti
  8. Una bella e più recente rappresentazione dei 2 grandi Santi, l'ultima in una moneta Pontificia, è presente nello scudo 1830 di Pio VIII. Questo esemplare, coniato a Bologna, non appartiene alla mia collezione ma ritengo opportuno mostrarlo. La moneta è opera di Karl Voigt. Riprendo da un mio articolo su Panorama Numismatico dell'agosto 2020. "Verso fine dicembre 1829 il direttore della zecca di Roma Francesco Mazio comunicò che il papa, esperto numismatico, aveva infine deciso di soprassedere al concorso per la nuova monetazione, mettendo sotto contratto Karl Voigt, artista che da tre anni lavorava a Roma (ove era conosciuto genericamente come il “prussiano”, essendo originario di Berlino). Questi sarebbe comunque ripartito per Monaco nella primavera successiva, avendo ottenuto l’incarico di incisore presso la zecca reale bavarese, ma non prima di aver approntato 4 matrici ed 8 conii (e cioè 4 per ciascuna zecca) del nuovo scudo, il quale avrebbe avuto le stesse dimensioni (ma non il peso) della moneta da 5 franchi e si sarebbe dovuto coniare con il metodo della virola; il taglio, previsto inizialmente come coniato tramite “cuscinetti” al contornitoio, fu in seguito ottenuto tramite semplice rigatura della ghiera. È evidente come il pontefice volesse adeguare la propria monetazione agli standard qualitativi internazionali, abbandonando il vecchio sistema reintrodotto con la Restaurazione." Ex Heritage 3035 (2014) , lotto 31061
    2 punti
  9. Per “crepe” cosa intendi? Fratture del tondello (il tondello della moneta è spaccato), o fratture di conio (sul tondello ci sono delle linee in positivo)? In ogni caso questi difetti potevano presentarsi su queste tipologie. Onestamente eviterei di prendere una moneta con una frattura del tondello (almeno per queste tipologie ottocentesche), mentre le fratture di conio sono difetti più contenuti. Entrambi i difetti influiscono sul valore commerciale. Ovviamente la frattura del tondello, essendo più invasiva, influisce in maniera maggiore sul valore economico. Comunque se riesci a postare una foto sarebbe meglio
    2 punti
  10. Salve a tutti. Ho il piacere di segnalare la recentissima uscita di un mio saggio scientifico dal titolo Aspetti politico-economici della guerra nel Medioevo: il caso di un singolare follaro salernitano, apparso in "Rassegna Storica Salernitana", 83, n. 13 (giugno 2025), pp. 69-103: (2) Raffaele Iula, "Aspetti politico-economici della guerra nel Medioevo: il caso di un singolare follaro salernitano", in "Rassegna Storica Salernitana" 83, n. 13 (giugno 2025), pp. 69-103. Dopo un'approfondita disamina dei meccanismi della guerra nel Medioevo, con particolare attenzione all'ambito dell'Italia meridionale, e dei suoi legami con le ottiche economiche del guadagno e del bottino, mi sono soffermato, nella seconda parte dell'elaborato, sull'iconografia del cavaliere normanno apparsa su di un particolare follaro emesso a Salerno e finora oggetto di numerose attenzioni da parte degli studiosi di settore (si tratta del discusso follaro tipo Travaini 1995, n. 28). A seguito di una minuziosa indagine, condotta dal sottoscritto anche grazie all'ausilio di un nuovo esemplare di tale follaro, che presenta una variante inedita nella legenda di rovescio, si è giunti alla conclusione in merito alla corretta attribuzione di questa moneta, alla sua datazione e al suo inquadramento storico. Si tratta di un periodo centrale per la storia del Mezzogiorno, in cui le ultime imprese italiane di Roberto il Guiscardo (1077-1085) si intrecciarono con i destini storici di papa Gregorio VII (1073-1085) e di Salerno quale capitale del Ducato di Puglia. Spero che questo mio lavoro incontri il vostro interesse: buona lettura!
    2 punti
  11. Propenderei anche io per una R più piccola sulla quale hanno ribattuto una R più grande, ma non trovo riscontro nella lunghezza delle stanghette che si vedono sopra la R grande e su quella dell'ipotetica gambetta obliqua, mi sembrano troppo grandi per una R di dimensioni ridotte, se notate hanno la stessa lunghezza di quella grande. Potrebbe essere, dato che ci sono più pezzi simili in giro, che abbiano messo un carattere per sbaglio e poi resisi conto dell'errore abbiano rimediato con una seconda battitura, i carattteri venivano battuti singolarmente all'epoca, se non sbaglio. oppure potrebbe essere una R normale che si è spezzata nella parte superiore e che sia salita leggermente per poi essere ribattuta in un secondo momento. Un caro saluto.
    2 punti
  12. Grazie mille, il dubbio era nato anche dal prezzo ridicolo che avevo pagato, 20 euro mi sembravano pochini, evidentemente ho fatto l'affare...
    2 punti
  13. Ciao, da quanto comunicano le foto anche a mio parere il denario dovrebbe essere autentico. Sono da tempo alla ricerca di un esemplare per questo imperatore e ho visionato tanti denari con peso intorno ai 2,5 gr. ed in condizioni generali sia d'usura che del tondello migliori del tuo. Il diametro per i denari di Clodio Albino spesso e intorno ai 16/17 mm quindi inferiore alla norma. Il peso, per quanto detto sopra, non costituisce una discriminante per la sua autenticità ( vista l'irregolarita del tondello a cui sembra essere anche saltato un pezzo) 🙂. ANTONIO
    2 punti
  14. Queste erano (sono) buste distribuite dal PNF ai militari e ne usufruivano anche i parenti, viaggiavano o in franchigia oppure se da parte di parenti, affrancate, questa è nuova mai usata
    2 punti
  15. È proprio qui che sta il nocciolo della questione. Se io compro un telefonino so benissimo che tra 5 anni varrà meno della metà, lo stesso se compro un'auto. Ma li compro li stesso, li utilizzo e ne traggo utilità e piacere. Lo stesso vale per un pezzo che metto in collezione. Non lo compro per rivenderlo, lo compro perché mi piace, mi fa passare del tempo con una mia passione. Il denaro è l'ultimo pensiero anche perché per rivendere la mia collezione dovrei proprio essere alla fame. Questa fa parte di me! Non compro per rivendere, non compro per fare affari, compro (quello che posso permettermi e senza mai fare follie) per una mia passione!!!
    2 punti
  16. La batteria del tuo cellulare si può scaricare, i soldi no
    2 punti
  17. Personalmente, da amante della storia, ho sempre apprezzato l'aspetto storico sia dei francobolli che delle monete. Sono sempre stati un modo per toccare con mano il passato vicino o lontano. L'aspetto economico è sempre stato secondario e tutto quello che ho raccolto nel tempo non l'ho acquistato per calcoli economici, ma per il piacere e le sensazioni che mi ha trasmesso. Il tempo che ho passato con questi oggetti è stato ampiamente ripagato dal loro costo. Se vado a vedere uno spettacolo pago il biglietto, analogamente la passione collezionistica ha un costo. E sinceramente la ricerca di pezzi di pregio elevatissimo con conservazioni fdc nelle numismatica o di primissima scelta nella filatelia non sono il mio obiettivo. Anche pezzi di qualità media infatti riescono a trasmettermi quelle sensazioni storiche, culturali e artistiche che sono alla base del mio colezionismo. Tra vent'anni varranno meno? E chi se ne frega. Io ho fatto il mio percorso e ne ho tratto piacere. Io valore non è la molla del vero collezionista; è la molla di un investitore! Buona collezione a tutti (e se i prezzi dei francobolli scendono, meglio perché così potrò permettermi pezzi che in passato avrei ritenuto inavvicinabili)
    2 punti
  18. Sulla siliqua e la terminologia monetale nel tardo impero molto utile è questo testo di Filippo Carlà: https://www.academia.edu/197009/Il_sistema_monetario_in_età_tardoantica_spunti_per_una_revisione
    2 punti
  19. Salve,normalmente i sesterzi primo periodo,per intenderci quelli di largo modulo sono regolarmente tondi,quelli di zecche non Roma o sesterzi di barra ,essendo tagliati da lingottini di bronzo hanno quella forma e molte volte la non accuratezza era dovuta a zecche itineranti al seguito delle legioni,qualcuno sarà più tecnico
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  20. confermo che sono negato😀
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  21. Salve,intanto chiedo a un siculo @Antonino1951 se magari ne sa qualcosa 😁, e poi chiederei a @g.sidoti se può fare altre foto magari meno illuminate per provare un identificazione perchè intravedo delle lettere.
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  22. Io ne ho una 40ina che erano estremamente incrostate di ossido verde. Le sto gestendo con acqua demineralizzata e una spazzolatina delicata ogni tanto... Man mano che compare qualcosa ceco di identificarle...
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  23. Le firme in basso a destra generalmente sono associate a francobolli usati con annullo. Per i numeri non ti so dire, purtroppo non ho sottomano nessun libro per verificare se sono numeri di catalogo.
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  24. Mi sembra di capire sia una frattura superficiale. Comunque la foto puoi postarla. Anche perchè, senza di essa, tutto rimane molto vago
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  25. Salve@azaad,ti ringrazio.ne possiedo uno che mi ha sempre incuriosito che presenta le seguenti caratteristiche:peso 0.49,diam.int.0.7 ed esterno 1,5.la m e la croce senza puntini.se interessante quando mio figlio è libero cerco di postarlo.Nino
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  26. Buonasera a tutti, complimenti @Rocco68bel gruppetto, spicca anche l'ultimo entrato VI. Io sto fermo ai miei 27 esemplari, molti potrei definirli doppioni ma non riesco a separarmene. Ho tutti i millesimi e qualche variante. Qualcuno andrebbe migliorato ma non ho fretta. Saluti Alberto
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  27. Fa veramente piacere leggere (magari usando una perifrasi): "Signori scusate, ho sbagliato!". Questo comunicato (e il relativo articolo che dovrebbe uscire) da uno scossone enorme alle miriadi di banconote "varianti" che hanno circolato in questi anni. Spero che l'appello a colleghi, negozianti e case d'aste venga ascoltato e messo in atto. Un plauso a chi si è prodigato mettendo tempo, sacrificando banconote, rischiando litigi con la moglie (!!) e mettendoci la faccia ha portato avanti questa battaglia. Personalmente ho nell'armadio dei solventi puzzolentissimi pronti all'uso, ma devo aspettare che mia moglie si distragga!!
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  28. Concordo con la tua identificazione Aspettiamo anche i più esperti
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  29. Complimenti, molto bello
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  30. Riconosco il coraggio e l'umiltà di Ardimento nell'ammettere le proprie responsabilità anche se resta la sensazione che, senza la campagna di demistificazione fatta negli ultimi anni (non giorni, non settimane, non mesi, ANNI!) dalla comunità dei collezionisti, tutto ciò non sarebbe mai venuto a galla ma, al contrario, saremmo stati tutti sommersi da una marea di tarocchi slavati e ritruccati. Speriamo davvero che tutti, a questo punto, decidano di sposare la causa dello "spirito etico" richiamato da Ardimento: sarebbe davvero ora!
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  31. a me sembra una R in dimensioni più piccole.. come se avessero sbagliato la dimensione della lettera
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  32. Ciao, oggi condivido (con molto piacere) il mio 50esimo denario ed il mio 35esimo volto imperiale inserito in collezione. Un traguardo abbastanza importante per me visto che seppur seguo e studio la monetazione imperiale da circa tre anni è solo da poco più di un anno che ho iniziato ad acquistare e collezionare. Quando ho deciso di farlo, in tutta sincerità avevo pensato ai bronzi (sesterzi, asse e dupondii) monete stupende dal modulo importante (quello che mi ha fatto desistere sono le troppe manomissioni che subiscono e che per mia forma mentis non riesco minimamente ad accettare) percui ho optato per gli argenti(denari ed antoniniani), scelta di cui sono contento e che dal punto di vista Numismatico mi gratifica molto. Essendo un neofita ed avendo tutto da imparare mi sono iscritto al forum proprio per accrescere le mie conoscenze(solo i libri non sono sufficienti) e per confrontarmi con gli altri (non avendo nella mia città un Associazione da poter frequentare) e devo dire che grazie agli interventi degli esperti nelle varie discussioni che seguo con costanza ed attenzione da 10 mesi(in realtà sono 9 perché per un mese mi è stato impedito....) qualcosa sto iniziando ad acquisire ma ovviamente la strada è lunghissima, la volontà e la passione non mancano e penso che mi accompagneranno sempre. Sono alla base di tutte le cose della vita. Permettetemi poi una piccola ma per me importante considerazione:leggo e mi confronto con esperti e neofiti come me sempre con il massimo rispetto, cercando di apprendere da tutti e senza mai sminuire o snobbare nessun intervento. Ricordiamoci tutti che non si finisce mai di imparare... Diciamo sempre la nostra.... È importante... È così che si cresce... Concludo condividendo il denario di Giulia Mamea, madre di Alessandro Severo ed Augusta fino al raggiungimento della maggiore età del figlio, con al rovescio la Felicitas Publica (RIC 335). Il mio argento numero 50. Che dire, auspicandomi altri 5 di questi traguardi termino con un grandissimo AD MAJORA SEMPER a tutti noi e sicuramente alle prossime? ANTONIO MM 20,50 G 3,10
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  33. Salve,anche il rovescio presenta la stessa rottura di conio ai piedi della felicitas ed è tutto dire.al dritto lettere un pò diverse per usura o colpo più o meno debole,ma sostanzialmente credo uguali
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  34. Ciao Alan, grazie per aver pubblicato quanto sopra, lo avevo visto ma non ero stato capace di inserirlo. Da lì ci si arriva a trovare anche tante notizie sulla Badia di Cava e la sua storia millenaria, oggi museo di Stato. Ciao Carlo, tutto potrebbe essere, ma credo che sarà difficile dimostrarlo. Però questi vecchi documenti sono interessanti, quantomeno per viaggiare sulle onde della fantasia con tutte le ipotesi che si possono fare.
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  35. Quel vessillo è sicura opera di qualcuno che ha cucito uno stemma forse "privato" su una bandiera italiana probabilmente postbellica, nella posizione che prima della guerra era occupata dallo stemma Savoia e che, dopo la guerra, è tuttora occupata dallo stemma della Marina Militare italiana. La foto sembra evidenziare che la bordura azzurra è tutt'altro che lineare, come fosse un grossolano tentativo di imitare quella che regolare correva attorno allo stemma sabaudo: e che sia un'imitazione pedissequa viene confermato dal fatto che dentro lo stemma c'è già un campo azzurro (quello dove stazionano i tre volatili) che, oltre a essere in tinta diversa dalla bordura, la rendono inutile perché già da solo quel campo azzurro sarebbe risaltato di suo sullo sfondo bianco della bandiera. Escludo poi che si tratti dello stemma di un corpo militare, sembra un lavoro troppo "artigianale", sebbene le sorprese sono sempre dietro l'angolo...
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  36. Ciao, il ritratto è con pochi dubbi quello di Alessandro Severo. Anche le lettere della legenda, seppur non nette sembrano confermarlo. Io leggo chiaramente ALEXANDER PIUS AVG e vedo una P che precede quanto sopra, parte terminale di IMP. IMP ALEXANDER PIUS AVG e una delle più frequenti sulle sue monete 🙂. Vedi foto ANTONIO
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  37. un tempo si diceva: ma chi sono io? Babbo Natale?
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  38. Non penso proprio, e comunque non è il mio caso. Se si vuole qualcosa "di valore" è meglio comprare lingotti d'oro.
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  39. Salve, da quanto dice il Wildwinds dovrebbe essere un Quinario VIRTVTI AVGG zecca di Lione. Maximianus, AE quinarius. Lyons. IMP MAXIMIANVS AVG, laureate, cuirassed bust right. VIRTVTI AVGG, Hercules standing right, wrestling with Antaeus, about to throw him to the ground. Cohen 657; Bastien 47.
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  40. Grazie a tutti! In effetti ho avuto molta fortuna! Eccone altre due: - a sinistra Thailandia: 1 Att / ⅛ Fuang di Rama V del 1883; - a destra Perù: 5 Centavos del 1880
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  41. Io non sarei molto favorevole alla situazione cinese, considerato il tipo di governo, ci mettono zero tempo a isolarti socialmente ed economicamente… resto uno strenuo sostenitore dei pagamenti in contanti e continuo a osteggiare l’uso dei pagamenti elettronici… troppo rischioso: basta un black out o un pulsante spinto da chi decide cosa e come devi pensare per tagliarti fuori dal resto del mondo
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  42. Credo appunto che i ponderali comunicati dal venditore siano errati. Le immagini sono quelle di 1/4 di tallero.
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  43. Per il collezionismo bisogna mettere via ogni mese un piccolo budget che verrà poi usato quando se ne presenta l' occasione. Se non si hanno velleità di pizzerie e ristoranti ogni fine settimana e non si spendono denari inutili per concerti musicali o biglietti dello stadio, generalmente chi ha uno stipendio puo' avere un giusto budget ogni mese. Qualsiasi collezionista avra' strapagato qualcosa e avra' sottopagato altro.. e' nella natura delle cose.. le spese devono essere ragionate e controllate e non deve essere o diventare una malattia altrimenti non si gode poi appieno di quello che si acquista. Almeno per me funziona così. La cartolina è comunque bella, complimenti.
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  44. Si il francobollo mancante era proprio li, ho dimenticato di dirti che i modelli 179 essendo di fattura privata, ma logicamente ammessi al posto del Mod. 23I , hanno delle tirature molto interessanti, in quanto venivano stampati anno per anno e in tirature limitate, questa tua in 10.000 esemplari, che sono un numero molto basso, considera che la gran parte andavano spillate con i documenti e messe in archivio e che gli archivi cartacei negli anni sono pressoché spariti, ( quasi tutti digitalizzati) pertanto in circolazione potremmo pensare possano essercene 1.000? ( sono solo delle presupposizioni) ma personalmente penso ancora meno, il bello della storia postale è questo, saluti
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  45. Ho chiesto al venditore se le misure fossero corrette, mi ha inviato la foto, ma aveva pesato e misurato un'altra moneta per errore, per l'appunto un tallero di un altro anno e di un altro Doge. Mistero risolto, scusatemi per avervi fatto perdere tempo. Grazie mille e buona giornata.
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  46. La Divisione San Marco finisce l' addestramento in Germania nel luglio del 1944 e sempre nel luglio 1944 inizia il trasferimento in Italia. Inizio attività nel 4.8.1944 in Liguria, .. e l' 1.10.1944 in Garfagnana.. quindi alla data della nostra cartolina il milite scriveva si da una zona di operazioni. Confermo quanto correttamente detto da fapetri che la 3° Divisione San Marco ebbe la posta da campo A. Sperando di non annoiare metto una piccola cronistoria della Divisione San Marco: La Divisione venne inizialmente denominata "3^ divisione di fanteria". Nel gennaio 1944 si trasforma in "3^ divisione granatieri" e infine nel marzo 1944 diventa la "3^ divisione di fanteria di marina "San Marco"". E' la prima unità a avere i ranghi al completo e la prima a iniziare l'addestramento. Alcuni reparti vengono addestrati nel campo di Heuberg. In Aprile la Divisione schierava 12.000 uomini, nelle seguenti formazioni: 5° Reggimento Granatieri su tre Battaglioni e 16 Compagnie; 6° Reggimento Granatieri su tre Battaglioni e 16 Compagnie; 3° Reggimento Artiglieria su 4 Gruppi e 12 Batterie; 3° Gruppo Esploratori su tre Squadroni Pesanti; 3^ Compagnia contro carri; 3° Battaglione Pionieri su tre Compagnie; 3° Battaglione Collegamenti su due Compagnie; 3° Battaglione complementi su 5 Compagnie. IMPIEGO IN ITALIA (dall'agosto 1944 all'aprile 1945) A cominciare dalla terza decade di Luglio 1944 l'unità viene trasferita in Italia. E' la seconda unità a rientrare in Italia. Le viene assegnato il fronte della riviera di Ponente di circa 90 Km Il 7 Agosto entra in linea tra Palazzo Fabiani, Arenzano, fino a S.Remo. Dal 4 Agosto 44 al 30 Marzo 1945 impegnata in operazioni antipartigiane anche se il suo compito principale rimase quello di "tutelare le posizioni nel litorale ligure per difenderlo da un possibile sbarco alleato". Nell'Ottobre 44 due battaglioni vengono inviati sulla linea gotica a rafforzare lo schieramento italo-germanico. Si tratta del II Battaglione del 6° Reggimento e il III Battaglione del 5° Reggimento. Questa formazione, per il periodo dal 16 ottobre 44 al 27 aprile 45, seguì le sorti dei reparti della Monterosa in Garfagnana. Il mattino del 25 Aprile la Divisione ripiega verso il Ticino-Po. Il 30 Aprile 1945 si arrende nella zona Mortara-Vigevano-Pavia. Durante l'impiego in Italia i reparti divisionali continuarono a utilizzare gli annulli con la dicitura "Posta da Campo A". Talvolta si riscontrano lettere con annulli della Feldpost tedesca o con annulli della posta civile italiana. Cartolina importante anche economicamente, in quanto il periodo postale molto particolare fu molto breve, RARA.
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  47. Salve, posto la moneta in mio possesso Diam 26,49 mm peso 4,83 gr
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  48. La moneta anche secondo me appartiene alla zecca di Messina, per tante piccole considerazioni stilistiche e per l'esistenza del mezzo denaro dello stesso tipo, che per la zecca di Brindisi e Manfredonia essenzialmente scompare a partire da un certo momento storico. La ricerca della Travaini fa riferimento ai ritrovamenti, che chiaramente indicano l'areale di circolazione. Nel caso in oggetto la moneta la si ritrova maggiormente in area Siciliana - calabrese da cui l'assegnazione a Messina.
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  49. Buongiorno ancora...la moneta è arrivata ed è davvero fresca...ho fato due fotine in velocità ieri e le condivido, spl per me!! Sono esagerato? Anche il taglio è leggibile e non capita spesso in queste monete...ecco le foto e ditemi la vostra sulla conservazione. Bordo tagliente, striature di conio ben visibili sia al dritto che al rovescio, debolezza centrale tra ciuffo e centro della torre, ma un ottimo acquisto per la mia scuderia, dal vivo è davvero una goduria...
    1 punto
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