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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/02/25 in tutte le aree
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AE 4 con SALVS REIPVBLICE di sicuro, ma per l'mperatore direi Arcadio, anche se non a fuoco... Arka # slow numismatics2 punti
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Grazie mille! Cerchiamo di dare il meglio per questo piccolo convegno! Giacomo era KO con la schiena ma è venuto a trovarci come visitatore. Altri big saranno presenti a luglio, al 3° Convegno Estivo delle Terre Verdiane in data 26 luglio! La aspettiamo nuovamente!2 punti
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Cartolina postale n. 22C con frasi di propaganda sopra il tassello con esagoni emessa nel 2.1941 stampa in rotocalco. Annullata con meccanizzato con linee ondulate di Catanzaro il 10 XII 41 anno E.F.XX. + timbro in blu 12° Divisione Costiera che autorizzava la franchigia + timbro blu Censura 26. Il campo di concentramento militare di Rezzanello situato vicino a Piacenza fu sede nel 1941 di un campo di prigionia militare, utilizzato dall'Italia durante la Seconda Guerra Mondiale per internare prigionieri di guerra, principalmente soldati nemici catturati durante le operazioni militari. Bibliograficamente cartolina abbastanza comune, storicamente UNICA ed irripetibile anche postalmente.2 punti
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La prima iconografia di Sede Vacante che vede i due Santi raffigurati è il Giulio del Camerlengo Armellini S.V. 1521 Quella a me più cara è questa rappresentazione dei busti dei due Santi in questo Rarissimo testone della S.V. 16052 punti
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Tanti anni fa un nonnimo mi insegnò le basi della filatelia. Io ero un ragazzetto e lui un vicino di casa con la passione filatelica. Mi regalò il mio primo catalogo e mi insegnò i concetti base di questo mondo. Aveva anche qualche spicciolo del regno che mi regalò e da lì nacque anche l'altra passione. Quando poi mancò (ormai sono cmq passati molti anni) lasciò la collezione di Repubblica nuova ai figli (all'epoca ci si poteva fare qualche milioncino di lire). Qualche mese prima di morire (era malato e lo sapeva), però, mi chiese di passare da lui e mi regalò tutti gli altri suoi francobolli (circa un migliaio suddivisi tra Germania e Jugoslavia) sapendo che in questo modo sarebbero rimasti nelle mani di una persona che li avrebbe apprezzati. Ancora oggi, quando sfogliando un album trovo un suo francobollo, mi ricordo di lui e del tempo che mi ha dedicato.2 punti
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Dalle orecchie a punta, direi proprio che dovrebbe essere un fauno. Ho anch'io una cartolina di quel periodo, ma del 1904 con il francobollo della serie con l'aquila sabauda. Bellissimi questi ricordi di scambi di saluti fatti al mattino tra innamorati, semplicemente spedendo o lasciando di persona una cartolina nella buca delle lettere. Ne ho un paio della stessa coppia, in realtà, la prima spedita, la seconda inserita a mano nella buca, con un breve saluto scritto a penna, la data e la firma. Quando non c'erano i telefoni, era un modo per sentirsi vicini o farsi la corte1 punto
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E ora prepariamoci a questo bellissimo evento! 😄1 punto
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Salve,sono indeciso tra Valentiniano ma non lo trovo SALUS REIP,o Honorius che esiste.aspettiamo Ale1 punto
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La prima è una A/R presumibilmente del 1928 /29 avendo il doppio stemma a sx , la tiratura non è ben leggibile ma di norma queste erano sotto il milione, tirature alte, ma erano molto usate, affrancata in perfetta tartiffa cent. 50 con un francobollo Imperiale + timbro RR La seconda è una A/R per atti Giudiziari del tipo privata mod. 101 P/st ( Polizia Stradale) usata al posto del modello 23 L, regolarmente non affrancata e recanre il tagliando della Raccomandata, anno di produzione 1947 , tiratura 400.000 pezzi la terza è anche essa un A/R Atti Giudiziari, questa è un modello 23 L ufficiale delle poste anno 1970, recante il nuovo logo della posta con il corno, tiratura molto alta 3.000.000, ma come si sa le contravenzioni circolano molto, recante il tagliando di raccomandata rosa di servizio e non affrancatata regolarmente1 punto
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Scusate se ritorno sulle cose ma vorrei aggiungere un piccolo e magari insignificante approfondimento: la posta da campo n.85978 fu Assegnata il 20.3.1944 al II° Gruppo del 3° Reggimento artiglieria Divisione San Marco.1 punto
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Buongiorno, lettera 1° porto per interno da Buttrio in Piano 9.2.1911 a Cividale arrivata il giorno successico affrancata in tariffa perfetta cent. 15 con francobollo Michetti , se riesci a fare la scan ingrandita del solo francobollo, si potrebbe riuscire a definire se del (1°-2°) tipo1 punto
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Eh ma non mi pare che sia S.Marino a speculare se veramente vende la moneta ai negozianti a 27€, quanto i negozianti stessi. Ricordiamoci che noi da consumatori abbiamo in mano la più grande arma che esiste: non comprare se riteniamo che il prezzo sia troppo alto. Se l'obiezione è "eh ma poi la collezione non sarebbe completa", allora abbiamo già perso in partenza e non ci si può lamentare. Se voi doveste vendere un pezzo della vostra collezione pagato 20 e che il mercato valuta 500, lo vendereste a 50? No, perché finché c'è chi lo compra a 500, si vende a 500. Lo stesso vale per questa moneta. Morale: per me che resti pure dov'è. Infine, capiamoci, perché non mi pare ci sia poi molta differenza fra i negozianti in questione ed il privato che si compra la ciambella della Vespucci o il Cielo o quello che vuoi per rivenderle poi al triplo o quadruplo o anche di più. Chi è senza peccato...1 punto
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Non riesco a individuare con certezza la presenza di una doppia stanghetta del numerale regale "II" di Ferdinando II. In ogni caso, non potrebbe trattarsi del numerale "I", poiché questo non compare sui talleri di Ferdinando I: il numerale "I" per il nome di un regnante viene infatti adottato solo retroattivamente, una volta che un successore con lo stesso nome sale al trono. A mio avviso, quella che a prima vista potrebbe sembrare una doppia stanghetta "II" è in realtà la prima "N" di "FERDINANDVS", sulla quale è stata ribattuta la seconda "S" di "COSMVS"? Resta il mistero sull’anno di emissione, poiché presumibilmente anche per i talleri di Pisa si seguiva il calendario fiorentino, considerando che venivano ormai da anni coniati a Firenze. È possibile che, all'inizio del 1621 secondo lo stile fiorentino, i conii per i talleri di Ferdinando II non fossero ancora pronti e si sia quindi deciso di continuare a utilizzare quelli precedenti di Cosimo II?1 punto
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... Buongiorno a tutti... A mio personalissimo avviso direi che questa ipotesi non può essere corretta... anche dove si parla di ribattiture il risultato che si vede sulla moneta è frutto di un intervento sul conio ma la moneta è stata battuta una volta soltanto... Sarebbe impossibile battere due volte la stessa moneta senza che questa risultasse totalmente "sfuocata"... Basterebbero pochi centesimi di disallineamento tra le due battiture... Inoltre, per esempio se effettuo una prima battitura ed "appiattisco" quegli spazi che diventeranno i fondi, con una seconda battitura come potrei far riemergere del materiale per ottenere i rilievi? (Discorso valido per tutte le ribattiture, ma stiamo parlando di Marenghi...). Che il conio dei marenghi potesse essere "componibile" e quindi adattabile per vari millesimi ne sono quasi sicuro ma dubito fortemente che lo fosse stato per la singola lettera della legenda... a cosa sarebbe servito? Lo capisco per la data ma non per il resto. In ultimo, sempre a mio parere, la moneta veniva coniata in una sola battitura e non una lettera per volta... Ovviamente mie personali considerazioni, cordialmente, Max.1 punto
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V I van dai numi DO = vivanda in umido. Buona giornata!1 punto
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si canioriccardo, anche io ho già scritto numerose email all'DFN SM ed ho richiesto il ritorno del saldo di abbonamento, ho deciso di interrompere subito la mia collezione di San Marino, inutile correre dietro alle speculazioni se vogliono loro stessi creare delle speculazioni a ns danno. BASTA! solo per dire... la moneta da 2 euro PP di Belgio e Finlandia tirati in 4000 esemplari si acquistano al prezzo di emissione.... se San Marino non avesse voluto speculare, non ci sarebbe stata tutta questa barare.....1 punto
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ciao @italpen, allora, riguardo alla rarità posso dirti che di questa moneta sono noti ben più di 20 esemplari. A mia conoscenza sono tutti ribattuti su tondelli riportanti il nome di Ferdinando. ciao1 punto
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Anche del rarissimo Giulio S.V.1523 abbiamo una variante contraddistinta da un segno nel campo tra i due Santi ( ex. B.LEU 36, 2° esemplare noto.....) La prima iconografia di Sede Vacante che vede i due Santi raffigurati è il Giulio del Camerlengo Armellini S.V. 15211 punto
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Giusta osservazione. Per approfondire questo aspetto e rendere la cosa comprensibile a chi magari ci legge e non conosce il sistema di datazione in uso a Firenze aggiungo che ancora nel 600, nel Granducato, si usava l'anno dell'incarnazione nello stile fiorentino. A Firenze il nuovo anno iniziava il 25 marzo, Cosimo II morì il 28 febbraio 1621 stile moderno ma 1620 nello stile dell'incarnazione, e allora perché troviamo i talleri di Cosimo II con millesimo 1621? Un bel problema. E' possibile che questi talleri siano postumi come diceva fofo? Oppure che si sia usato lo stile dell'incarnazione allo stile Pisano (anche se queste monete furono effettivamente battute a Firenze) dove il capodanno era comunque fissato il 25 marzo ma anticipava di 9 mesi l'inizio dell'anno, per cui Cosimo II sarebbe comunque morto nel 1621. Se non vi gira la testa e avete seguito il ragionamento possiamo ipotizzare che questa incertezza di date possa aver avuto un ruolo nella confusione che fu fatta in zecca per la battitura di queste monete? Chissà.. Un saluto1 punto
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Anche durante la Sede Vacante sono state coniate monete con i due Santi rappresentanti insieme.....in particolare in questo Testone S.V. 1605 abbiamo 2 varianti utilizzate anche nei testoni "papali". Notare S.Paolo che guarda S.Pietro con la spada nella mano destra e il libro sotto il braccio sinistro mentre nell'altro tipo sguardo frontale con spada nella mano sinistra e libro a destra.1 punto
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Buonasera a tutti Bella moneta @italpen viene da wannenes giusto? Se non sbaglio l'hai presa anche ad un ottimo prezzo. Sul discorso della ribattitura, ci rifletto da un paio di giorni. Difficile motivare quello che hanno fatto in zecca, di sicuro è una caratteristica di molti dei talleri di Cosimo con questo millesimo. Conosco almeno un altro caso, questa volta su una piastra di Ferdinando I, dove si è scelto di coniare la moneta su un tondello riadattato cancellando l'impronta precedente. Un collezionista esperto mi diceva che tecnicamente la procedura consisteva nel riscaldare il tondello fino quasi alla fusione per poi cancellare il vecchio conio, non ne so abbastanza di metallurgia per poter spiegare meglio. La procedura avrebbe potuto storpiare la legenda da FERD II a FEROU II? Comunque sarebbe stato comprensibile se i vecchi coni fossero stati di Ferdinando I ma in questo sembra proprio che sia rimasta una delle stanghette I di Ferdinando II. Chissà perché.. Dicevo che è una caratteristica di molti di questi talleri, ho trovato alcune immagini che presentano questa ribattitura. Su quello di Negrini era citata anche nella descrizione. Per esaminarli bene andrebbero visti in mano, le aste dalle quali provengono sono: Kunker 2006, Negrini 2022 Inasta 2020.1 punto
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Amici della filatelia, buon inizio settimana ! Oggi concludo con l'ultimo stato antico, il Regno di Sardegna. Note di storia postale : dopo il Lombardo-Veneto, la Sardegna fu il secondo antico stato italiano che emise francobolli. Il I° Gennaio 1851 furono emessi tre valori, da 5 - 20 e 40 centesimi, corrispondenti alle tariffe più in uso. Il soggetto era il medesimo e si ispirava al Penny Black britannico, con Vittorio Emanuele II° invece della regina Victoria : le scritte necessarie, il valore in cifre ed in lettere e, al centro, il profilo del re, ricavato dalle monete d'oro da 10 e 20 lire allora in corso. I colori scelti furono il nero, l'azzurro ed il rosa. Tra il 1851 ed il 1855 le emissioni di francobolli furono ben 4, di cui 3 in rilievo e tra le più belle, originali ed intriganti, non solo in Italia, ma nel mondo. Un vero record, specie considerando che il francobollo era agli esordi e serviva solo per affrancare. Il francobollo oggi presentato è una prima emissione del 1851, un 20 centesimi azzurro con annullo a rombi rossi, su stampa litografica in colore su carta a macchina bianca, fogli da 50 esemplari. Sul retro le firme dei periti filatelici G. Colla, S. Sorani e G. Bolaffi, ( più un'altra non identificabile ), Sassone 2. Grazie per l'attenzione.1 punto
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Io con questo nonnino ci ho fatto delle belle chiacchierate. Alla fine era contento di verdermi le monete a un prezzo anche abbastanza conveniente, perché sapeva che avrebbero continuato a rimanere in una collezione. Ora purtroppo non lo sento più perché si sono persi i rapporti per motivi di tempo, ma è bello quando nella collezione vedo i pezzi di altri collezionisti che ho conosciuto di persona, oppure le monete avute dal nonno.1 punto
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Buongiorno a tutti. @Asclepia, @Litra68... In questi tre anni la famigliola dei 9 Cavalli è aumentata . Eccoli in una foto di gruppo, gettati letteralmente sul pavimento 😁 Voi avete aggiunto qualche pezzo alla vostra raccolta?1 punto
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Ciao Federico, come ti è già stato suggerito, il primo passo fondamentale prima di iniziare ad acquistare monete è procurarti un buon catalogo di riferimento: Il Gigante va benissimo per cominciare. Il secondo passo è vedere dal vivo il maggior numero possibile di monete, così da abituarti a riconoscerne la conservazione e sviluppare “l’occhio” necessario. Tieni presente che molte monete del Regno sono state falsificate: alcune in modo grossolano, altre in maniera così subdola che persino collezionisti esperti possono essere ingannati. Il terzo aspetto fondamentale è comprendere il loro valore di mercato, per imparare a riconoscere il giusto prezzo in fase di acquisto. Per le monete rare e in alta conservazione, ti consiglio di seguire le principali aste numismatiche italiane (come Varesi, NAC, Nomisma, Bolaffi, ecc.): salva immagini e prezzi di aggiudicazione per farti un'idea chiara. Per monete più comuni o in bassa conservazione, invece, può essere utile esplorare eBay, i mercatini e i convegni, che ti daranno un buon orientamento. Alla fine, tutto dipende da quanto vuoi investire in questa passione. Spero davvero che per te sia l’inizio di un lungo viaggio fatto di passione, storia, arte, bellezza ed emozione. Non farti guidare troppo dall’aspetto economico o dal valore d’investimento: questa è una passione che ti ripagherà soprattutto in soddisfazione personale e piacere autentico. Buona strada!1 punto
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negli anni passati la spedizione è sempre avvenuta circa 3-4 settimane dopo il click-day, quindi aspetta un'altra decina di giorni (l'anno scorso, click-day il 17 giugno, prime monete consegnate il 10 luglio)1 punto
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Come già avevo detto la volta scorsa, il posto è molto bello e si mangia bene. Perfino il caldo feroce sembrava piacevole in questa magnifica cornice. Tuttavia, mancavano purtroppo all'appello un po' di "big" che invece avevo incontrato la volta scorsa, in primis @simonesrt e il sempre ricchissimo stand di Giacomo Valente. Sono comunque tornato a casa con quattro simpatiche acquisizioni per la mia modesta collezione.1 punto
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La cordonatrice qui descritta era in uso a metà Ottocento nella zecca di Parigi ed era in grado di contornare cento monete in tre minuti. La macchina è sorretta dalla piastra di metallo NN dove è appoggiata la piastra AB - sulla quale è fissato il conio fisso E - e PD con il conio mobile D. Fissati con due viti, E e D sono curvi e realizzati in acciaio temperato con impressa la legenda che andrà ad imprimersi sul contorno della moneta: ogni guancialetto presenta metà iscrizione al rovescio e la distanza tra essi è la medesima del diametro della moneta. La macchina è azionata a mano spingendo la leva P che, con il braccio E (che presenta un piccolo scavo circolare) raccoglie la moneta nel tubo a (fissato con la vite m alla piastra AB) per farla scorrere in K, ovvero tra i coni, sino a raggiungere l'apertura b cadendo in un cassettino sottostante. La molla fissata al centro di C e appoggiata in E contro una cavicchia, riconduce PD nella posizione iniziale. Il movimento di PD è regolato dai quattro spuntoni indicati dalla F. Fonte: Nuovo dizionario universale tecnologico o di arti e mestieri e della economia industriale e commerciante, tomo V, Venezia, 1834, pp. 57-59 e tomo II, tavola XIV, fig. 8.1 punto
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Grazie @albatroz per l' informazione e, dunque, i miei auguri di buon successo per entrambi gli eventi . Una buona serata1 punto
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