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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/03/25 in Risposte

  1. Dopo quasi novant’anni, la credenza lignea proveniente dall’appartamento V,18 sul Decumano Massimo di Ercolano torna finalmente visibile al pubblico. Il reperto, uno dei più straordinari esempi di arredo domestico dell’antichità, è stato trasferito dall’area archeologica all’Antiquarium del Parco Archeologico di Ercolano, dove trova posto nel nuovo spazio espositivo dedicato ai legni antichi. Si conclude così un lungo percorso di tutela, studio e restauro che ha restituito vita e leggibilità a un oggetto unico nel panorama archeologico mondiale. La credenza, rinvenuta nel 1937 accanto alla Casa del Bicentenario, è un armadietto in legno carbonizzato straordinariamente conservato, ritrovato insieme al suo contenuto originale: coppe, bicchieri, brocche e pentole, testimonianza preziosa della quotidianità domestica ercolanese. Il rinvenimento, documentato con cura nei Diari di scavo, offrì già all’epoca un’istantanea eccezionale della vita privata di una famiglia del I secolo d.C., sopravvissuta nei dettagli al dramma dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Dopo la scoperta, il soprintendente Amedeo Maiuri, ideatore del progetto di “città-museo”, volle che il mobile restasse in esposizione nel suo contesto originario. Collocato al piano terra della bottega sottostante l’appartamento e protetto da una teca di vetro, divenne uno dei simboli del suo ambizioso programma di restituzione della vita quotidiana attraverso la musealizzazione in situ. Quell’allestimento, tuttavia, durò poco. Per motivi di tutela e conservazione, la credenza venne successivamente rimossa e sigillata in una cassa lignea, dove rimase per decenni, lontano dallo sguardo dei visitatori e degli studiosi. Solo nel 2022, con la riapertura della cassa, è iniziata una nuova fase della sua storia. L’operazione ha dato avvio a un articolato progetto di studio e restauro, realizzato grazie alla collaborazione tra il Parco Archeologico di Ercolano e il Drents Museum di Assen, istituzione olandese da anni impegnata nella valorizzazione dei materiali organici antichi. Il lavoro di restauro, concluso nel 2023, ha permesso di consolidare la struttura del mobile e di renderlo idoneo al trasporto e alla nuova esposizione, restituendogli stabilità e leggibilità senza alterarne la natura di reperto fragile e irripetibile. Il trasferimento della credenza dall’area archeologica all’Antiquarium è stato un momento complesso e delicato. A causa della fragilità del legno carbonizzato, l’operazione ha richiesto la partecipazione coordinata di restauratori, archeologi, tecnici e operatori specializzati. Per un’intera giornata le squadre hanno lavorato con estrema cautela, garantendo la sicurezza del reperto in ogni fase del movimento. Il trasporto, realizzato con supporti appositamente progettati e sistemi di ammortizzazione, ha rappresentato una sfida logistica e scientifica di grande rilievo. Oggi la credenza è collocata al piano ammezzato dell’Antiquarium, nel cuore del nuovo spazio espositivo che accoglie i legni antichi provenienti da Ercolano. L’allestimento è stato concepito per restituire al visitatore l’atmosfera originale dell’esposizione voluta da Maiuri negli anni Trenta, con un’attenzione particolare alla disposizione dei reperti e alla loro relazione con il contesto abitativo di provenienza. Grazie alla documentazione fotografica e scritta degli scavi del 1937, è stato possibile ricomporre fedelmente l’aspetto originario del mobile, riposizionando sulle sue superfici le stoviglie e gli oggetti domestici rinvenuti al suo interno. Il risultato è un’immagine viva e autentica della vita domestica di duemila anni fa, restituita nella sua dimensione più intima. Accanto alla credenza sono esposti una culla, simbolo della dimensione familiare, e il larario rinvenuto nello stesso vano dell’appartamento V,18, restaurato nel 2021 grazie alla XIX edizione di Restituzioni, il programma di tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e archeologico promosso da Banca Intesa Sanpaolo. Il Parco Archeologico di Ercolano ha previsto anche un programma di visite serali per permettere al pubblico di ammirare il reperto in una cornice suggestiva. Nell’ambito dell’iniziativa Una Notte al Museo, ogni martedì e giovedì, dalle 20:30 alle 23:30 (ultimo ingresso alle 22:30), sarà possibile accedere con biglietto ridotto al Padiglione della Barca, alla mostra dei legni e a quella degli ori. Durante queste serate speciali i visitatori potranno incontrare archeologi, restauratori e architetti del Parco, che racconteranno le fasi del restauro, gli interventi conservativi e i dettagli dell’allestimento, offrendo uno sguardo diretto sul lavoro quotidiano di tutela e ricerca che anima il sito. Fonte: https://www.finestresullarte.info/archeologia/restaurata-credenza-di-ercolano-dopo-90-anni-di-silenzio Nota mia: l'incredibile reperto provenie dall’appartamento V 18 sul Decumano Massimo
    6 punti
  2. Mah! personalmente ho espresso il mio parere in base alla richiesta dell' utente,a me frega niente di quello che ci fa',le monete sono sue e in più sono anche brutte detta papale papale,mi sono permesso di consigliare come pulirle con un modo semplice e non invasivo per renderle quantomeno presentabili,che le monete non vanno mai pulite mi piacerebbe sapere chi l' ha detto,forse sarebbe più corretto dire che le monete non vanno mai pulite da chi non sa farlo, ecco,così ha più senso... Un' altro punto su cui mi soffermerei riguarda la solfa che le monete in bassa conservazione sono belle, raccontano una storia e manfrine varie,se la moneta è brutta rimane brutta e basta,se la moneta è in bassa o bassissima conservazione non offre nessuno spunto di studio proprio perché essendo in bassa conservazione ha perso buona parte del suo aspetto all' origine,per avere spunti di studio la moneta dev'essere in buona o ottima conservazione dove si può apprezzare appieno il risultato del conio e capirne le dinamiche... Infine l' unica cosa che mi ha infastidito e che l' utente che ha aperto la discussione sapeva già dall' inizio cosa fare delle monete e che prezzo appioppargli,cercava solo conferme e non consigli, perché proporre a 150 euro un' obbrobrio come la pubblica postata (anche se c'è la proposta di acquisto) è una presa per i fondelli,in quella conservazione non racconta nulla e nessuno la metterebbe in collezione,di conseguenza il suo valore è pari a 0,e non si può nemmeno usare la scusa che non ha un catalogo aggiornato perché basta fare una ricerca per venduti della moneta che interessa e si possono vedere le cifre raggiunte, questo è quello che ho fatto io riguardo ai 10 tornesi del 51 e 53,i 10/15 euro che tanto hanno fatto storcere il naso sono la cifra raggiunta da diversi esemplari della stessa data e in conservazione simile, quindi non me li sono inventati io... Spero di essere stato chiaro...
    4 punti
  3. Allo Ajax,byzantine follis constante 2,over struck perhaps constantinopoli
    3 punti
  4. Cartolina illustrata VERAMENTE interessante, in perfetta tariffa per l' interno con 30c arancione segnatasse del 1934 stemma con fasci, usato per posta al posto del Francobollo in quanto la cartolina parte come scritto "da una zona sprovvista di francobolli", cosa si possibile essendo in Sicilia nel 5.6.44, e come ben detto da Dareios a Roma erano arrivati gli alleati quindi immaginiamo se pensavano a distribuire i francobolli. Il segnatasse e' annullato dal raro annullo di Jonia Marina il 5.6.44, nome che venne dato alla cittadina di Riposto nel 1942 in piena guerra e che duro' sino al 1945, per questo motivo e un annullo RARO. Abbiamo inoltre in cerchio nero il timbro ACS che sta per Allied Censorship Station, questo sicuramente è un timbro che fu apposto all' arrivo a Napoli gia' in mano agli americani in quella data.. infatti in quel periodo nel sud Italia tutta la posta veniva gestita dagli americani e tutto passava sotto la loro supervisione con l' aiuto del personale italiano, essendo bloccato il sistema postale italiano tutta la posta veniva spostata con automezzi americani.. e li fu apposto questo timbro. Cartolina affascinante anche nell' immagine e nello scritto, l' affrancatura e' quotata sui 100/120€ + l' annullo raro di Jonia Marina + il timbro ACS. Non e' una cartolina comune ma DI VALORE. Complimenti caro @dareios it te lo meriti..tienila con cura.
    3 punti
  5. salve, monetiere fai da me in castagno, che ne pensate?
    3 punti
  6. Sono alcuni anni che non partecipo più al forum, anche per un "bisticcio" che ne decretò, da parte mia l'abbandono, però tale "abbandono" fu giustificato anche da altro, e veniamo al tema di questa discussione. Nel 2017 vendetti tutta la mia collezione che fu esitata nell'asta nr 70 di Varesi. La totalità delle monete in oro ed argento papali fino a Paolo III facevano parte della mia collezione, compreso la quasi totalità delle piastre e mezze piastre, più una selezione di denari romani comuni ma di buona conservazione. Perché vendetti? Semplicemente perché di quel dato periodo rimanevano da acquistare "solo" tipologie di monete ( papali) con esborsi superiori ai 10K euro, cosa che non volevo fare, anche in considerazione di quello che avevo già investito. La vendita all'asta con Varesi andò in modo più che soddisfacente ( tutti qui conoscono la professionalità, la correttezza la competenza del Sig.Varesi). Avevo impegnato nella collezione, iniziata i primi anni '90, una cifra che per me era considerevole, (180K) quando vendetti avevo fatto due conti, se invece d'investire negli ori papali, avessi acquistato delle "misere" sterline d'oro, o dei "vituperati" marenghi comuni, l'oro negli anni '90 e primi del 2000 veleggiava tranquillamente sotto i 10K il kg, nel 2017 avrei ricavato il triplo, quotando tranquillamente oltre i 30K il kg. Anche se la vendita era andata bene, però tra andamento del mercato, commissioni, recuperai il capitale investito, mi rimaneva il piacere d'aver collezionato, ricercato, studiato un affascinante periodo della Storia papale. Però nel 2017, con la liquidità non mi riaffidai alla Numismatica, né iniziai una nuova tipologia, ma realizzai quello che non feci nei precedenti vent'anni, acquistai sterline, marenghi ecc ecc , con massima mia soddisfazione ( solo economica e non numismatica) viste le quotazioni odierne dell'oro. Questo mio breve intervento, non è per scoraggiare chi sta per entrare in questo magnifico settore del collezionismo, che è la Numismatica, ma solamente per consigliare di entrarvi con i piedi di piombo, ponderando bene le somme investite, poiché acquistare si fa molto velocemente, però nell'eventualità di uno smobilizzo, la via potrebbe presentarsi molto erta. saluti TIBERIVS
    3 punti
  7. Credo anch'io che si tratti di una moneta provinciale di grosso modulo di Marco Aurelio da Cesare, tuttavia non ho trovato su RPC online esempi esattamente corrispondenti (possibile inedito?) In commercio queste monete sono spesso descritte come medaglioni, ma non lo sono in senso proprio.
    2 punti
  8. Io non ho voluto contestare nessuno, sinceramente cosa fa @Francisbolden non mi cambia nulla, l'unica cosa è che ha chiesto e noi abbiamo risposto e un po' infastidisce perché allora i nostri interventi sono stati del tutto invano. Però non è una questione di fini mondo. Buona giornata
    2 punti
  9. Buongiorno Claudio, grazie per la risposta, mi ha fatto riflettere e pensare.. Sinceramente penso che più passioni si hanno e più ci si sente vivi, le tue passioni sono sicuramente affascinanti e strepitose, ti faccio i complimenti per la dedizione, le energie e la tenacia profuse per padroneggiarle alla grande. Nel mio piccolo, sono sempre stato piuttosto "passionale", ho fatto tanto sport, calcio, tennis, nuoto , snowboard. Ora a 55 anni, mi dedico alla corsa che mi piace molto e che mi aiuta a restare in forma, anche le moto come lo sport sono sempre state un amore costante, tant'è che spesso mi balena per la mente l'idea di iniziare una collezione di moto. Mi sono affacciato alla numismatica tardi, intorno ai 44 anni, per un motivo probabilmente legato alla storia, le medaglie papali raccontano tanto, oltre ad essere artisticamente favolose e accessibili dal punto di vista finanziario. Ora è la volta degli orologi, quelli eterni, quelli anni 40-50-60 , meccanici, che funzionano ancora dopo 70-80 anni, qualità ed eleganza, un fascino senza tempo. Penso che ci sia un'età per tutto, ci si evolve, per imparare, divertirsi e conoscere. Buona Domenica! Silver
    2 punti
  10. Buonasera a tutti, oggi ho preso come dice simpaticamente @PostOffice un "albumino" con qualche migliaio di francobolli del mondo, mi farebbe piacere il vostro aiuto per identificarne alcuni. Il francobollo che non sono riuscito a identificare è il seguente: La perforazione ha invalidato il francobollo ma vedo una firma e quindi deduco sia un francobollo importante. Grazie per il vostro aiuto...
    1 punto
  11. Quattrino di Gubbio senza data, benedetto Xiv con sant'ubaldo, io l'ho comprata a 15 euro, quello è il valore generalmente Gubbio è una monetazione che a me piace, la trovo interessante
    1 punto
  12. Buonasera, Condivido questo antoniniano di Gallieno con al rovescio Minerva. È uno delle emissioni usate per pagare i legionari impegnati contro le tribù germaniche. Ci sono diversi rovesci che, probabilmente, costituiscono il gruppo più interessante e bello tra tutti gli antoniniani di questo imperatore. Certo c'è la serie zoo molto bella anch'essa, ma questi argenti con le legende legionarie sono davvero molto suggestivi. Cercherò di trovarne altri da affiancare a questo ed al Pegaso Leg II . Peso 3.88 g per 21.1 mm Atexano
    1 punto
  13. Buonasera @miza, sul mio Sassone del 1967 - Gran Bretagna, ho trovato che dovrebbe essere un francobollo del 1887-900 "emissione del Giubileo, Victoria in riquadri vari. Filigr. corona. Dent. 14." Valore 2 1/2 d violetto su azzurro.
    1 punto
  14. Va sempre consegnata alle autorità
    1 punto
  15. Salve,se fai una ricerca:denari legionari di Gallieno,trovi discussioni anche qui sul forum e diversi riferimenti
    1 punto
  16. No @SS-12 dovevi rispondere "si si mo me lo segno" 🤣
    1 punto
  17. 1 punto
  18. Appena detto, già trovate
    1 punto
  19. Signor Ale,venga accompagnato dai genitori😃
    1 punto
  20. Ciao, @FlaviusDomitianus infatti non ho scritto medaglione ma semplicemente provinciale perchè una volta, da non esperto, sono stato ripreso per averlo chiamato così 😄 Non ho trovato niente nemmeno io sul RPC, più tardi dò un altra scandagliata in giro 🙂
    1 punto
  21. Buongiorno, ieri giretto al mercatino e dentro un raccoglitore , trovo queste due banconote della Cassa Veneta dei Prestiti. Non ne avevo neanche una di questo tipo e ho deciso di prenderle: 50 centesimi e 2 lire.
    1 punto
  22. Reperto straordinario la cesura tra l‘uomo antico e quello moderno resta a volte abissale. Ci sentiamo in qualche modo non dissimili dagli antenati medioevali ma di quelli antichi non abbiamo ricordi, se non pochissimi, sopravvissuti fino a noi soprattutto della loro vita quotidiana. Questo, rarissimo, e‘ uno di quelli e sottolinea una volta in piu‘ l‘eccezionalita‘ rappresentata da Pompei ed Ercolano per la comprensione di come sono vissuti gli uomini che ci hanno preceduto, 2000 anni fa.
    1 punto
  23. Si, decisamente. Liberala.
    1 punto
  24. Si , un segno di riconoscimento potrebbe anche essere , nell' antica Roma esisteva anche un servizio segreto composto da speculatores e frumentarii , termini pero' in voga nell' Impero , ma cio' non toglie che potrebbero essere esistiti anche durante la Repubblica . Mi sentirei di escludere pero' una messa fuori corso della moneta . Comunque grazie per la risposta , vediamo se altri utenti competenti su questi segni ipotizzeranno altre soluzioni .
    1 punto
  25. Salve @Jacopog sarebbe il caso comunque,anche per le prossime volte di fare un post per ogni moneta con peso e diametro, specialmente per queste monete un po consumate, con foto nitide e più ravvicinate. 🙂
    1 punto
  26. Perdonate se ripropongo un argomento già affrontato precedentemente. Oggi ho ricevuto un blocco di monete che avevo acquistato in prevendita a marzo. E' veramente vergognoso che vengano proposte le confezioni in cartone di cui si è spesso parlato. Al di là dell'aspetto estetico, cosa di non secondaria importanza visti i costi ai quali siamo sottoposti, la cosa ancor più grave è l'estrema difficoltà che si riscontra nell'estrarre la custodia con relativa moneta: la maggioranza di quelle che mi sono arrivate sono incastrate e, volendole estrarre per un lecito desiderio di vedere fronte e retro del loro contenuto, la probabilità di rovinarle non è poi così limitata. Mi domando se noi tutti abbiamo la possibilità (non so in che modo) di far recedere l'IPZS da adottare questa indecente pratica.
    1 punto
  27. Ciao, non sono un esperto ma potrebbe trattarsi visto il peso ed il diametro ( che fanno escludere a mio parere come nominale il sesterzio) di un medaglione? Ricordo di averne visto uno simile con legende tipiche delle provinciali e molto più rovinato. I medaglioni venivano coniati a Roma ma non ho conoscenze specifiche per poter dire che erano prodotti anche dalle officine delle Zecche provinciali. Gli esperti potranno sicuramente intervenire in tal senso 🙂. ANTONIO
    1 punto
  28. Salve Decio,certo entrare nella testa di chi l'ha fatto è difficile,un pò come ai giorni nostri con gli euro messi sulle rotaie o reincisi per gioco.i motivi possono essere tanti non penso solo quei due,un segno di riconoscimento o semplicemente una messa fuori corso,ogni spiegazione può essere plausibile fino a prova contraria
    1 punto
  29. Riposto (Sicilia) 4-6-44 Carissima Marcella Stamattina a mezzodì, dopo 3 giorni di navigazione sono giunto a Riposto che si trova vicino Catania. Spero ritornare presto se non ci requisiscono. Domani ti scriverò se non partiremo. Ti raccomando quello che ti dissi (tu mi capisci). Molte care affettuosita'. Tuo Ciro Ciro non sa che mentre sta scrivendo a Marcella, si sta compiendo una giornata storica: La liberazione di Roma da parte degli alleati.
    1 punto
  30. Che sia chiaro,io non degrado le monete in bassa conservazione e non mi permetto di giudicare chi le vuole mettere in collezione ma bisogna prenderle per quello che sono,i 10 grani non sono da buttare ma quei due graffi sul volto di Ferdinando sono deturpanti,e questo bisogna metterlo in conto,sia economicamente sia per estetica ma proporli a 170 euro anche no...
    1 punto
  31. Ho scritto direttamente a Ute Warterberg, la quale, molto gentilmente, mi ha riferito che Price all'epoca ebbe una svista. Poco dopo la pubblicazione del suo articolo, infatti, ci si rese conto che tutte le monete presenti nel "ripostiglio" altro non erano che copie moderne per turisti. Non ricordava dove se ne fosse scritto, ma dovrebbe esistere un articolo al riguardo. Pertanto le uniche monete che presentano questa particolare iconografia sono quelle in elettro. Se ne è parlato in questa discussione, nella quale trovate citato l'articolo della Warterberg al riguardo:
    1 punto
  32. In effetti ippopotamo è il nome del grande mammifero africano semiacquatico derivante dalle parole greche che significano “cavallo” e “fiume”, ma non ha alcun ruolo nella mitologia greca. Una creatura leggendaria della mitologia greca è invece l’Ippocampo, raffigurato come un cavallo marino con la parte superiore del corpo di un cavallo e la parte inferiore di un pesce o di un serpente. Può avere zoccoli o zampe palmate, e al posto della criniera può esserci una cresta di membrana o delle alghe. Spesso l’Ippocampo veniva raffigurato mentre trainava il carro di Poseidone, il dio del mare, ma anche altri dei marini e ninfe venivano raffigurati mentre lo cavalcavano. L’Ippocampo simboleggiava il legame tra la terra e il mare ed era associato al potere e alla rapidità dell'oceano. La raffigurazione dell’ippopotamo sui bronzi provinciali di Claudio è dovuto al fatto che durante il periodo greco-romano questo animale era considerato, insieme al coccodrillo (pure raffigurato al rovescio dei bronzi di Claudio), l'animale egiziano per eccellenza. L'ippopotamo femmina aveva un ruolo più positivo del maschio nelle credenze egizie per la sua forte associazione a Taweret, “la grande”, una dea della maternità e della fertilità che viene spesso raffigurata come una creatura in parte ippopotamo.
    1 punto
  33. 1 punto
  34. Nella mitologia greca le rane sono simbolo di fertilità, armonia e talvolta licenziosità, e compaiono spesso nei miti legati alla trasformazione e alla punizione. Sono protagoniste della storia di Leto, trasformata in rana dai contadini della Licia, e dell'epopea parodistica Batrachomyomachia (La battaglia delle rane e dei topi). Appaiono anche nelle favole di Esopo, come nella storia delle “Rane che desideravano un re”. Riguardo al motivo della raffigurazione della rana su questa moneta, Ernst Gölitzer (Entstehung und Entwicklung des alexandrinischen Münzwesens von 30 v. Chr. bis zum Ende der julisch-claudischen Dynastie, Berlino 2004) scrive (pag. 116): “La rana ha un certo significato magico (apotropaico), apparteneva al mondo sotterraneo, quindi potrebbe aver trovato posto sulle monete di piccolo taglio come simbolo di protezione contro il male”. apollonia
    1 punto
  35. Ciao @SS-12 Se ne parla in questo vecchio post
    1 punto
  36. Buonasera @GronchiRosa, in teoria si, nella pratica... forse... a volte scompaiono dal programma e non se ne sa nulla
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  37. Da noi collezionisti di falsi d'epoca ce ne sono tanti me compreso, gli antichi stati, Regno e Repubblica, in buona sostanza ognuno nel proprio ramo d'interesse, questa purtroppo è una moneta estera, anche se potrebbe interessare a chi colleziona monete austriache utilizzate nei territori italiani in quel periodo storico. Non è assolutamente da ciotola, anche se molto probabilmente un venditore leggerissimamente ciecato la metterebbe proprio lì, indubbiamente ha un valore, il difficile semmai è quantificarlo.
    1 punto
  38. Salve, segnalo : È uscito il nuovo numero di «Panorama Numismatico» (n. 421, novembre 2025). In copertina, Il carnyx di Valentia, di Alberto Mosca: la celebre tromba usata dai Celti in guerra si ritrova su un’emissione relativa alla “Colonia Iuris Latini” di Valentia. Troverete, all’interno Per le curiosità numismatiche: La fenice, simbolo di continuità eterna, di rigenerazione vitale, e come tale adottata anche dai primi cristiani quale rappresentazione della resurrezione di Cristo, compare su numerose emissioni monetali, sia antiche, sia moderne, come racconta Gianni Graziosi in Fuoco di rinascita. Per la monetazione medievale e moderna: Lorenzo Bellesia illustra Una moneta inedita di Giulio Cesare Gonzaga principe di Pomponesco e un appunto su una moneta di Gazoldo degli Ippoliti: due contraffazioni della parpaiola di Emanuele Filiberto di Savoia risalenti alla fine degli anni Ottanta del Cinquecento. Una moneta con stemma d’Aquino al rovescio, in passato considerata una tessera mercantile, è presentata da Realino Santone in Monete medievali del Regno di Napoli. Una nuova probabile “moneta locale” del periodo aragonese. La Garfagnana, terra di mezzo fra territori Modenesi e Lucchesi, fin dal 1430 dovette subire l’influenza dei marchesi d’Este. Ne parlano Claudio e Guglielmo Cassanelli in Le emissioni Estensi per la Garfagnana. Storia, documenti e materiali. Per la medaglistica: Pio VII si avvalse dell’opera di numerosi incisori per raffigurare il proprio volto sulle medaglie nelle diverse età, come illustra Alberto Castellotti in Il più “fotogenico” dei papi. Nel Settecento la riscoperta di opere antiche determinò una rinascita artistica e culturale. Le sculture antiche furono celebrate anche attraverso la coniazione di medaglie la cui diffusione contribuì a consolidare il gusto per il classico e a diffondere l’estetica neoclassica in tutta Europa. Ne parla Marco Benetello in Le sculture antiche riscoperte nel XVIII secolo: icone del Neoclassicismo e le medaglie che le celebrano. Per la Letteratura numismatica: Senza i libri le monete tacciono, intervista a Luca Lombardi, titolare di Biblionumis, una delle voci più autorevoli nel campo della letteratura numismatica, alla quale si dedica con metodo e passione. Per le Notizie dal mondo numismatico: L’anteprima delle aste nn. 22-23 di Numismatica Genevensis SA, che si terrà il 24 e 25 novembre 2025 a Ginevra. La mostra Il Medagliere si rivela: Ritratto d’artista, a cura di Paola Giovetti e Laura Marchesini, al Museo Civico Archeologico di Bologna fino al 2 febbraio 2026. Una nuova sezione numismatica al Museo Archeologico Nazionale di Arezzo. Recensioni: Debora Barbagli e Massimo De Benetti, La collezione di monete etrusche del Museo Archeologico Nazionale di Siena, All’Insegna del Giglio, Sesto Fiorentino 2024. Francesco Ferlaino, Banche e banchieri nel Mondo Antico, dai Sumeri a Roma imperiale. Lineamenti di storia, economia e diritto, Edizioni Efesto, Collana de Ortibus et Occasionibus, Roma 2024. In chiusura, il nuovo Listino prezzi fissi di Nomisma spa. Il nuovo numero di «Panorama Numismatico» è disponibile al prezzo di 6,00 euro presso la Redazione o sullo shop online.
    1 punto
  39. Spiegazioni sul sistema della posta prima dell' UPU: Per lungo tempo fra Seicento e Ottocento, quando le poste erano già state convenientemente organizzate, ma prima della rivoluzione postale provocata dall'invenzione del francobollo, chi inviava lettere doveva recarsi alla "posta" per concordare con l'addetto l'itinerario stradale del suo invio, scegliendo (se possibile) le tariffe più convenienti fra costo, celerità e certezza di consegna in funzione degli itinerari scelti (spesso le lettere importanti erano inviate in più copie e su itinerari diversi per sicurezza). In periodo prefilatelico il costo dell'invio era basato sulla distanza e sul numero dei fogli della corrispondenza. Complicazione maggiore si aveva quando la spedizione era effettuata all'estero con attraversamento di nazioni ognuna delle quali voleva essere pagata alla propria tariffa (e con propria moneta); era quindi un continuo contabilizzare e rimborsare per ogni lettera. Se gli stati attraversati dalle lettere avevano stipulato convenzioni, era possibile far pagare a destino per maggior sicurezza tutta la tariffa di consegna. Nella norma ogni stato gravava un proprio importo che addebitava allo stato di provenienza. Nel caso che in partenza non si potesse quantificare con esattezza il costo, l'alternativa era fra pagare la tariffa fino al confine lasciando a carico del destinatario il costo successivo, (questo succedeva anche per gli stati preunitari italiani gli ASI); oppure la Posta pretendeva una congrua somma in deposito per la spedizione, restituendo l'eventuale eccedenza ad invio concluso e a conti pareggiati: un metodo veramente complicato e costosissimo perchè la contabilizzazione a volte costava più del trasporto fisico della corrispondenza. Dopo l'adozione del nuovo sistema inventato da Rowland Hill, che univa l'applicazione anticipata della tassazione mediante francobolli con una tariffa uniforme su tutto il territorio nazionale, si ebbero notevolissimi risparmi e un abbassamento delle tariffe. Tale innovazione venne successivamente fatta propria da molte nazioni che aderendo all'U.P.U. (Unione Postale Universale) applicarono una tariffa uniforme anche per gli scambi internazionali. Quindi prima dell'Unione Postale Universale (UPU), le tariffe postali venivano determinate da ogni singolo paese o stato, variando spesso in base al peso e alla distanza, e non c'erano accordi internazionali per la spedizione. Il costo poteva essere pagato dal mittente all'ufficio postale o dal destinatario al momento della consegna, o meta' e meta', nel senso che il mittente pagava la tariffa fino al confine del proprio stato e dal confine in poi pagava il destinatario, le tariffe per l'estero erano spesso molto diverse e costose. L'UPU ha uniformato i sistemi postali, stabilendo tariffe internazionali più semplici e unificando i sistemi di affrancatura. Se abbiamo fatto per convenienza l' U.P.U, possiamo anche fare la pace nel mondo, ...ma quella spesso non conviene. 😳
    1 punto
  40. @SS-12 rileggi la discussione dall'inizio e lo scoprirai! (Oltre a vedere altri begli esemplari!)
    1 punto
  41. No, il sistema finanziario fiat ovvero il completo scollegamento tra moneta cartacea e oro, in vigore dal 1970, non è più sostenibile perchè la quantità immensa di denaro di carta stampato è arrivata a livelli da vera bolla finanziaria, e non è più sostenuto dai fondamentali dei paesi (debito pubblico alle stelle). Le banche centrali di mezzo mondo stanno comprando oro e argento, vendendo dollari, per rendere le proprie valute più affidabili, e per non rischiare perdere soldi vista la progressiva svalutazione della valuta americana . E' in atto una fase chiamata dedollarizzazione, i paesi BRICS stanno cercando di vendersi tra loro le materie prime utilizzando la propria moneta e non il dollaro, quindi fanno incetta di oro fisico per poter rendere più affidabili le loro valute. Rifinanziamento del Debito e Dazi, porteranno inflazione, quindi tutto ciò che ha valore reale ovvero tutte le commodities, aumenteranno di valore. Oro ,Argento, Rame, Palladio , Platino , Uranio, Immobili, Petrolio ecc.. Il processo è già iniziato da mesi, ma siamo ancora agli inizi. Saluti e buona domenica Silver
    1 punto
  42. Buongiorno Tiberius, personalmente ho sempre tenuto separato il discorso "passioni", dagli investimenti finanziari. Quando la passione ti travolge non si pensa mai al denaro....soprattutto quando si è più giovani. Con l'età si comincia a ragionare un po' di più e si tende ad unire le due cose, visto che le passioni cambiano nel tempo, e visti i tempi, forse è meglio combinare le due cose e non disperdere capitali. Quello che sto cercando infatti sono orologi vintage in oro 18K, sono sicuro che negli anni il valore intrinseco di questo metallo sia una garanzia per una eventuale vendita successiva. Tra 10 anni il valore dell'oro sarà molto più elevato, non ci sono dubbi, il sistema finanziario fiat è arrivato al capolinea. Saluti e buona Domenica Silver
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  43. Salve Claudioc47,siamo quasi coetanei con percorso simile,hai scritto tutto e a volte ci fossilizziamo ,ma la vita a volte porta a scelte diverse e nuovi interessi che non devono mancare fino alla fine😊
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  44. Sai nella vita tutto è possibile, i gusti cambiano, in età "matura" puoi cambiare la tipologia di collezione, puoi cambiare casa e puoi perfino cambiar moglie 😀. A me è successa l'ultima opzione.
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  45. Cartolina del distretto militare di Messina..
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  46. Segnalo l'uscita del nuovo volume di Maurice Cammarano edito da Gadoury, il Signore e Maestro dei luigini regala ai numismatici un'edizione aggiornata che nasce dal suo prezioso catalogo personale. Assolutamente da non perdere !!!
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