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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/18/25 in tutte le aree
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L' analisi di fatantony è corretta, la busta parte dal Comune di Oglianico destinazione Bosconero, ....."affari di leva" e' solitamente l' ufficio anagrafe .. spedita dall' ufficio postale di Favria in quanto ad Oglianico non vi era ufficio postale, ....era una cosa normale all' epoca che un ufficio postale servisse piu' località vicine tra loro, non dimentichiamo che siamo in periodo umbertino.. l' Italia aveva varato da poco riforme postali e migliorato la rete di uffici che andavano aperti secondo la densità di popolazione sul territorio. La busta e' in perfetta tariffa per l'interno "corrispondenze tra sindaci" con 10c carminio Umberto I valore solo in lettere emissione del 1879... ....il francobollo è annullato da un MAGNIFICO cerchio singolo di Favria del 18 Feb 1892, ripeto MAGNIFICO ANNULLO. Affrancatura quotata 8/10€ piu' l' annullo che e' anch'esso di valore, busta classica veramente bella.3 punti
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Magnificenze filateliche 😲.. ... ho il vizio mentale di analizzarle visivamente ..immobile e in silenzio.. e spesso mia moglie mi dice che sono imbambolato davanti allo schermo .. 🤔.. mi sa che ha ragione?!!2 punti
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La busta e' in perfetta tariffa per "lettere dirette a militari 1° porto"... con 25c verde dell' Imperiale effige reale di profilo... .... annullato in partenza dal guller di Monselice (Padova) del 5.7.1943 XXI A.E.F. + annulli della Commissione Provinciale di Censura di prelievo e inoltro non nitidissimi + il 29 nel cerchio che e' l' identificativo del censore proprio di colui che lesse la lettera + i nastri di censura che servirono a richiudere la busta. Lo scritto personalmente mi muove ad un sentimento di tenerezza e spesso compassione per queste persone che affidarono alla posta un saluto sgrammaticato in tempi non facili, .... .....ed e' per questo che dobbiamo avere rispetto di quanto ci trasmettono questi carteggi che provengono da persone reali.. e' materiale che fa entrare in empatia chi legge.. apre la mente ad un momento del passato che non ci e' difficile immaginare. Busta di guerra, anche se l' affrancatura è comune.. l' oggetto nel suo insieme non è MAI comune, è alta storia postale anche questa, unica, da preservare nell' angolo piu' personale delle nostre collezioni.2 punti
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Buongiorno, solitamente mi trovo d'accordo coi Suoi interventi 😊 ma non questa volta... Un evento come il Mercato del Cordusio vive di tradizione, è un appuntamento fisso per giorno, ora e luogo: le persone ci vanno perché è una piacevole abitudine, "perché sanno che c'è", perché sanno che trovano questo o quel venditore, questo o quell'appassionato con il quale scambiare monete o francobolli. E' già fermo da oltre tre mesi, se si protrae l'attesa finisce tutto: finisce l'abitudine, qualche espositore anziano decide che la stanchezza prevale, qualcun altro si rinchiude nel mondo virtuale, qualche appassionato organizza diversamente la propria domenica e via dicendo. Fermo quanto già scritto circa la necessità preliminare di capire cosa vuol fare l'Associazione, l'unica via di uscita che vedo è quella di organizzare il Mercato altrove, sempre in un luogo centrale ovviamente (con tutto il rispetto, non tra i rigattieri di San Donato). Ma rapidamente, non fra sei mesi: deve esserci la necessaria continuità. In tema di rapporti con l'Amministrazione comunale chiedo a chi mi potrà rispondere: è stato chiesto di mettere a disposizione un luogo alternativo? Traduco: tu Comune m'impedisci di proseguire l'attività per valide ragioni di ordine generale? Bene, nulla da obiettare, però mi trovi una soluzione alternativa... E' stato fatto questo ragionamento? Diversamente, se all'epoca della chiusura non sono state chieste garanzie scritte sul ripristino del Mercato e se ora non si è chiesto nulla di quanto sopra, possiamo parlare di "eutanasia". Stante la gravità del caso ogni idea è utile. Un saluto cordiale2 punti
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Che brutta notizia Ho inviato a frequentarlo da bambina con mio papà alla ricerca di francobolli del Vaticano Milano è così grande. Non possono semplicemente spostarlo fino alla fine dei lavori? Appartiene alla storia di Milano... non può sparire per dei semplici lavori stradali Il collezionismo è storia e la storia siano tutti noi.2 punti
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Nel manuale Ing. I. Ghersi “Leghe metalliche…Monete e medaglie” del 1898 entra nel merito specifico delle leghe per monetazione e riporta prove ed esperimenti fatte dalla Zecca di Parigi. Interessante il fatto del riporto delle caratteristiche tecniche, la durata dei coni, resistenza allo sfregamento, lavoro di coniazione influenzate dalla lega utilizzata. Nel manuale di “Tecnologia monetaria” del Sacchetti (1884) si entra nel merito ufficiale, riportando la Legge 24 agosto del 1862 che per il Bronzo (non rame) utilizzato nella nostra monetazione è composto da: 960 parti di rame e 40 di stagno con una tolleranza di più o meno di 5 millesimi. Nel manuale del Belluomini “Ricettario pratico di metallurgia” del 1905 riporta, (penso ad una indicazione) per il Bronzo da monetazione un 5% di stagno. Mentre nel “Ricettario pratico di metallurgia” del Massenza, 1923 parla indurimento del rame con stagno e zinco e, a secondo delle percentuali di Sn, della necessità di ricotture dei tondelli per migliorare la lavorazione al conio di monete e medaglie…All’epoca il Bronzo nelle proprie leghe, rappresentava un prodotto di alta tecnologia/ricerca e l’aspetto monetario se pur importante non era il principale, basti pensare le bronzine che erano i precursori dei cuscinetti odierni o il bronzo da cannoni…e tanto altro. Non vorrei dilungarmi in quanto avrei altre diverse pubblicazioni d’epoca da consultare, ma non penso che sia il tema di questa discussione ma più da “Tecnologie produttive”… un saluto2 punti
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Buon Pomeriggio a Tutti, è appena stata coniata in Austria la moneta in oggetto che ho prontamente acquistato dalla Münze Österreich, è la seconda di una serie di quattro dedicate al tradizionale abbigliamento austriaco ( la prima era uscita in Aprile '25 e da me postata il 7/4/'25 ). Si tratta di un 10 euro in argento 925 proof che si rivolge al tipico lederhosen, il secolare pantalone corto in pelle ( ricamato o non ) della cultura alpina che si può trovare dalla Baviera, alla Svizzera, all'Austria, al Tirolo, al Trentino Alto Adige e fino a qualche zona montana del Friuli. Questo indumento viene confezionato in solido pellame di cervo o camoscio, di lunga durata, tanto che in passato c'era anche l'usanza di tramandarlo alla futura generazione. La moneta al diritto presenta alcuni attrezzi e prodotti utilizzati nelle confezioni del pellame e tecnica del ricamo. Al rovescio in bicolore un uomo seduto con cappello che indossa il lederhosen, alle spalle motivo ornamentale con cervo. La tiratura é di 30.000 esemplari, dal peso di 16,82 grammi e misura 32 millimetri; piccola scatola più capsula di plastica. Grazie per l'attenzione. Nota : consegnata al mio indirizzo in 24 ore esatte dall'acquisto presso la zecca di Vienna ! Secondo il mio punto di vista " i migliori al mondo per organizzazione "1 punto
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Non sono le "mie monete" ma devo dire che è un bel pezzo, particolare. Molto fine la decorazione e il bicolor la rende accattivante. Voto 8. Saluti Gordon1 punto
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Salve a tutti Cerco info su quest' altra cartolina,grazie molte. Bell' annullo1 punto
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Direi suggestiva col suo fascino...se la nostra zecca fosse così celere probabilmente qlc ordine in più lo riceverebbe e anche dall'estero vista le nostre basse tirature rispetto alle loro...1 punto
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@caravelle82 campo contumaciale Il "campo contumaciale" (o di contumacia) era un luogo, come un ospedale o un edificio, in cui venivano isolati o ricoverati individui provenienti da zone infette o sospette, al fine di trascorrere un periodo definito (la contumacia) sotto osservazione per malattie contagiose. Oggi, il termine può riferirsi anche all'isolamento di persone in ambito processuale, ma il significato più comune e storico si riferisce a queste strutture sanitarie di isolamento1 punto
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@naga come sei delicato il termine buffa è un eufemismo | CON TUTTO IL RIPETTO PALANDO, IO LA DEFINISCO: CAGATA! 💩1 punto
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Buongiorno. Se hanno preso una patina opaca vuol dire che sono state conservate molto molto male (non è facile rovinare l'oro). Non deve accadere. Per la moneta in questione, bisogna capire se è patina o lustro. Con un panno da occhiali pulitissimo, in modo molto delicato, strofina un punto: se è patina viene via (in genere fuoriesce una superficie poco gradevole), se nulla cambia in genere è lustro (molto bene). Moneta lucida o moneta opaca non vuol dire nulla: in genere le prime di ogni conio sono lucide (proof like, con fondi lucidi a specchio), poi sono via via più opache. Dipende da come sono state conservate: una proof like ben conservata ha più valore, ma sono rare quelle belle, anche perché si rigano molto facilmente. Ovviamente moneta proof like e moneta lucidata sono due cose diverse, spero sia chiaro1 punto
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Importante evento commerciale e culturale a Catania con una tavola rotonda sul collezionismo numismatico.1 punto
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Sempre per abbozzare delle idee... Ricordo che la seconda domenica del mese ci sono i libri in Duomo e piazza Diaz, evento gestito da un'Associazione specifica con la quale i gestori del Cordusio potrebbero valutare se e come collaborare per condividere gli spazi. Libri e monete sono oggetti affini e l'uno potrebbe fare da richiamo per l'altro.1 punto
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Devi scrivere al primo indirizzo email indicato, che poi è anche quello presente sul sito. Tienici aggiornati, ho preso le popcorn ed ho messo in fresco una bibita 🤣1 punto
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Si e' attinente al servizio militare, gli uffici "leva" erano solitamente all' ufficio anagrafe del Comune, .... bellissima la forma usata sulla busta "AFFARI DI LEVA"... questa e' una busta antiquaria anche nello scritto, BELLISSIMA.1 punto
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Grazie a te per le notizie storiche che ci hai fatto conoscere di questi 3 piccoli comuni così vicini. E io che pensavo che affari di leva fosse qualcosa attinente al servizio militare! Grazie ancora PostOffice per l'analisi postale, sempre impeccabile.1 punto
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Ciao @Ronak, queste foto credo rendano maggiore giustizia alla moneta!1 punto
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Ciao Torpedo, grazie! All'esterno il metallo cambia colore: si notano tutte le sfumature rosse ed il lustro (un pò debole). Devo ancora trovare il modo di fotografarla, ma é veramente un buon esemplare. Saluti... Ronak1 punto
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denaro di Ginevra (fine XII sec - inizio XIII sec) dritto: +SCSPETRVS // testa di san Pietro a sinistra. verso: + GENEVACITAS // croce con S in 2° e 3° QUARTO https://fr.numista.com/catalogue/pieces199993.html Mario1 punto
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Il mercatino aveva bisogno di autorizzazioni ufficiali particolari ( permessi etc)? Oppure era piuttosto una consuetudine spontanea di ritrovo settimanale . Intendo sarebbe possibile darvi origine spostandosi semplicemente di sede mantenendo ad esempio lo stesso quartiere? si potrebbe considerare di spostare il mercatino nell’adiacente loggia dei Mercanti che potrebbe rappresentare una sede ideale per ritrovarsi e dove vi e’ tra l’altro uno deglj ultimi Bouquinistes ( venditori ambulanti di libri) la cui presenza certamente non guasta?1 punto
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Oggi ho ricevuto una mail da mtm chiedendomi la carta identità x un controllo x le loro varie politiche di frode. Ok la mando. Poi controllo l account e vedo che ne ho comprate 2. Probabilmente coi vari tentativi di pagamento annullati , visa/mastercard , il loro sistema è andato in tilt perché acquistata una non ne fa prendere un altra. Quindi se vi capita, controllate gl ordini1 punto
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Non ho capito se siamo noi a fare un favore a lui o viceversa... Oggigiorno un bilancino dai cinesi e un calibro in plastica si comprano con 15 euro,forse anche meno... Ma se proprio è una cifra inaffrontabile si può sempre chiedere un favore all' orafo sotto casa...1 punto
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Dovrebbe essere la chiamata alla leva partita dal comune di Favria (TO), e diretta al sindaco di Bosconero (TO), 18 febbraio 1892, francobollo da 10 centesimi di Umberto I1 punto
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Gli annulli speciali sono sempre delle poste, creati ed usati da loro per quello specifico evento, ente, ecc.. successivamente all'evento non possono essere piu' usati e finiscono al museo di storia postale. Tu ne hai di belli e non comuni che farebbero gola ai marcofili.1 punto
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Stando a quanto riportato nel catalogo d'asta Finarte del 1992, dove vengono riportati tutti gli stemmi delle famiglie muranesi che figurano nelle oselle (con anche alcune varianti intervenute), risulterebbe che gli stemmi da te riportati sono delle famiglie: Giandolin (forse è stato modificato nel tempo) Rossetto (ci sono più varianti dove c'è solo la cometa tra altre stelle) Ferro L'albero con in cima un uccello con nel becco un fiore (?) risulterebbe essere della famiglia Santini. E' probabile che negli ultimi anni della Serenissima si siano modificati gli stemmi a seguito di matrimoni e/o fusioni tra famiglie, ad esempio i Rossetto che riportano la cometa tra altre stelle, non è da confondersi con lo stella della famiglia stella, che riporta la sola stella cometa. Nello stesso catalogo, relativamente all'anno 1754, fa presente che manca lo stemma della famiglia Santini perchè (i Deputati sono solo 3) senza però specificare il motivo .... Al momento non mi è possibile scannerizzare il catalogo (spero tu ne abbia copia, altrimenti domani provvedo); certo più informazioni potrebbero esserci nello Jerusum che, però, non ho. Devo ancora controllare nel Montenegro cosa dice al riguardo. saluti luciano1 punto
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Buongiorno, questa è difficile... Comunque al rovescio, dov'è raffigurata la croce di Gerusalemme vedo una N che fa parte della legenda che recita:IN.HOC.SIGNO.VINCES... Il dritto è messo malissimo e quindi si possono fare solo supposizioni,il fatto di vederla solo da un' immagine (neanche tanto chiara) rende il tutto ancora più complicato... Comunque io ci vedo ciò che potrebbe essere quello che rimane di una pietra focaia (segnata con una freccetta)e quindi potrebbe essere effettivamente un 3 cavalli di Filippo III di Spagna per la zecca di Napoli con al dritto acciarino attorniato da 4 pietre focaie intervallate da fiamme,la legenda dovrebbe recitare:PHILIPP.III.DG.REX.ARA.VT+, di cui vedo una X seguita dal punto (cerchiato in rosso)... Dovresti verificare il peso,i 3 cavalli di Filippo III pesano mediamente un grammo in meno rispetto ai 3 cavalli di Filippo II... Qui la scheda del catalogo del forum inerente al 3 cavalli di Filippo III... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIII/81 punto
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Il problema è che è giusta così !!! Tutti i cataloghi, le pubblicazioni che parlano di questa moneta inseriscono in legenda il DNO, ma non è così! Il corpus indica una sola variante con il DNO, io non l'ho mai visto però su quella tipologia, ma le altre, specialmente con le sigle PC finali, hanno il DO come le altre monete di Filippo.... Quindi non è una variante, è normale!1 punto
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Negli ultimi anni la zecca partenopea e panormita sono state oggetto di particolari attenzioni da parte degli studiosi e collezionisti con la pubblicazione di studi e la scoperta di nuove varianti. Pare che il Gigante sia stato al passo coi tempi.1 punto
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Pietro Magliocca, nell'edizione del 2025, riporta per la piastra del 1804 (n. 389) quattro esemplari conosciuti. A mio avviso, gli esemplari si riducono a tre, giacchè nella mostra del Museo Civico Filangieri di Napoli venne proposta la piastra della collezione reale (già conteggiata dallo studioso). Propongo qui l'esemplare a colori della vendita Numismatica Ars Classica - Spink Taisei Numismatics, n. 52, parte 2, 26 e 27 ottobre 1994, lotto 1297; pubblicata in questa discussione solo in b/n. P.S. La didascalia del lotto della suddetta vendita dichiara che si tratta del quarto esemplare conosciuto.1 punto
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Salve,piccole differenze ci possono stare per usura di conio,diversa forza applicata al punzone,pulizia diversa ma sostanzialmente sembrano uguali e se lo dice Pxcaesar che li studia e ce lo ha di presenza,credo che dobbiamo prenderne atto,comunque se puoi evidenzia le differenze cosi' le commentiamo1 punto
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Buonasera a tutti! Quest’oggi vorrei presentarvi un mio Quarto di Tallero delle Corone coniato nel 1788 all’interno della zecca di Vienna (A) durante il regno dell’illuminato sovrano Giuseppe II d’Asburgo-Lorena per i Paesi Bassi Austriaci. La moneta presenta: al dritto, l’effigie laureata del sovrano volta a destra attorniata dalle iscrizioni latine IOSEPH II D G R I S A GER HIE HVN BOH REX, Giuseppe II Per Grazia di Dio Imperatore dei Romani Sempre Augusto, Re di Germania, Ungheria e Boemia, sotto all’effigie il marchio di zecca A; al rovescio, viene posta una grande Croce di Borgogna ornata con il collare del Toson d’Oro; ai suoi lati e sopra sono presenti le tre corone arciducali e reali dell’Impero: Austria (in alto), Ungheria (a sinistra) e Boemia (a destra) accompagnate dall’iscrizione latina ARCH AVST DVX BVRG LOTH BRAB COM FLAN, Arciduca d’Austria, Duca di Burgundia, Lorena e Brabante, Conte delle Fiandre e dal millesimo 1788. Dati ponderali: peso 7,36 grammi, diametro 30 millimetri. Come sempre, prima di parlare ulteriormente della moneta in questione, presento qualche cenno storico-biografico sulla figura di Giuseppe II, un sovrano che viene molto spesso sottovalutato… Nato nel 1741 in piena Guerra di Successione Austriaca, Giuseppe II è il figlio maschio primogenito dell’Arciduchessa d’Austria Maria Teresa d’Asburgo e del consorte Francesco Stefano di Lorena, erede ai troni del Sacro Romano Impero e dei possedimenti asburgici. Viene eletto Sacro Romano Imperatore nel 1765 alla morte del padre Francesco I e,dopo anni di condivisione del trono dei possedimenti asburgici con la madre, diviene unico sovrano nel 1780, anno della dipartita della grande Maria Teresa. La politica di Giuseppe II, passata alla storia come “Giuseppinismo”, viene molto discussa e criticata all’interno della corte viennese a causa della sua grande ostilità nei confronti della Chiesa, storicamente legata alla famiglia Asburgo, e per la stima e l’amicizia nutrita dall’Imperatore nei confronti del re di Prussia Federico II di Hohenzollern, storico nemico del Sacro Romano Impero e della compianta Arciduchessa d’Austria Maria Teresa. Da perfetto sovrano illuminato, Giuseppe II promulga, nell’ambito delle sue “riforme sociali” una serie di decreti imperiali atti a migliorare le condizioni di vita del popolo favorendo l’istituzione di nuove mense, rifugi per gli orfani, scuole pubbliche ed ambulatori dove somministrare i primi rudimentali tipi di vaccino per le malattie all’epoca più comuni. Tra il 1781 e il 1785, Giuseppe II abolisce, almeno formalmente, la servitù della gleba all’interno del Sacro Romano Impero sollevando i contadini dall’obbligo di pagare la decima al clero e ai signori locali: questo comportamento causa lo scontento generale dei nobili e il logoramento dei rapporti diplomatici tra la Chiesa di Roma e Vienna. Nel 1790, dopo essere stato sconfitto in alcune campagne militari da lui tentate, il Sacro Romano Imperatore Giuseppe II muore lasciando l’ordine di far incidere sulla sua lapide la frase “Qui giace Giuseppe II, colui che fallì qualsiasi cosa intraprese”. Gli succede al trono del Sacro Romano Impero il fratello e Granduca di Toscana Pietro Leopoldo, che prenderà il nome di Leopoldo II. Tornando alla moneta… il Kronenthaler, noto anche come Tallero delle Corone o, più popolarmente, come “Crocione”, viene coniato per la prima volta nel 1755 durante il regno dei sovrani Francesco I di Lorena (Sacro Romano Imperatore) e Maria Teresa d’Asburgo (Arciduchessa d’Austria…) e viene destinato alla circolazione interna ai Paesi Bassi Austriaci. Assieme ai sottomultipli da Mezzo e Quarto di Tallero, continua ad essere battuto anche durante i regni di Giuseppe II, Leopoldo II e Francesco II d’Asburgo-Lorena. Vista la grande popolarità acquisita dalla moneta sul suolo europeo, questa viene coniata anche all’interno di altre zecche imperiali come Vienna, Praga... e molte altre (tra le quali si può annoverare anche la zecca italiana di Milano). Uno degli episodi più eclatanti avvenuti sul suolo dei Paesi Bassi Austriaci durante il regno di Giuseppe II d'Asburgo-Lorena è senza dubbio l’evento passato alla Storia come “Guerra della Marmitta”. La vicenda, che si svolse nel 1785, nacque dalle pretese del Sacro Romano Imperatore Giuseppe II nei confronti della Repubblica delle Sette Province Unite: egli rivendicava per i Paesi Bassi Austriaci territori nelle Fiandre e nel Limburgo, diritti commerciali verso le colonie olandesi e, soprattutto, la riapertura della navigazione sul fiume Schelda, chiuso dagli olandesi da oltre un secolo e causa del decadimento commerciale del porto di Anversa. L’intransigenza delle due parti fece temere un conflitto armato, ma la crisi non degenerò mai in una vera guerra. La denominazione beffarda di “Guerra della Marmitta” si deve alla propaganda olandese che volle ridicolizzare l’incidente diplomatico: secondo la versione popolare, l’unico colpo sparato dall’imbarcazione difensiva olandese Dolfjin durante l’intera contesa fu quello che perforò una semplice marmitta di rame posta sul brigantino armato Le Louis che, decorato del vessillo imperiale asburgico, era posto a capo della spedizione militare austriaca composta da altre due piccole imbarcazioni. Fortunatamente, la mediazione di Luigi XVI Re di Francia riuscì a scongiurare lo scontro aperto (il colpo sparato contro il brigantino Le Louis fu visto da Giuseppe II come un grave insulto alla bandiera del Sacro Romano Impero) conducendo al Trattato di Fontainebleau che ristabilì la pace, pur senza soddisfare appieno le ambizioni austriache. L’episodio, apparentemente marginale e quasi “comico” dato che l’unica “vittima” mietuta fu una marmitta di rame austriaca, lasciò tuttavia un segno profondo: da un lato mise in luce i limiti della politica di Giuseppe II d’Asburgo-Lorena, dall’altro alimentò le tensioni interne alle Sette Province Unite, dove la figura dello statolder Guglielmo V, reo di mettere continuamente a rischio di guerra il suo Paese, venne duramente contestata.1 punto
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In teoria in greco tetra vuol dire 4 e dracma era la valuta dell'antica Grecia. Dato che la moneta valeva 4 dracme a me sembra più corretto chiamarla tetradracma1 punto
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Purtroppo non posso tradurlo per la privacy comunque è questa la strada giusta per far carriera.0 punti
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