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I contenuti con la più alta reputazione dal 10/27/25 in Risposte

  1. salve, monetiere fai da me in castagno, che ne pensate?
    20 punti
  2. Buongiorno a tutti. Allego alla presente la risposta ricevuta dal Comune di Milano, nella persona del dott. Dragonetti che ringrazio pubblicamente. La risposta è stata trasmessa, oltre che al sottoscritto, anche all'Associazione che gestisce il Mercato e ad alcuni rappresentanti della stessa. Ho solo cancellato per correttezza gli indirizzi personali e quelli non istituzionali. In sostanza, l'Amministrazione comunica il termine dei lavori nella zona Cordusio entro il 30 novembre 2025 e la possibilità di riprendere il Mercato dalla successiva domenica 7 dicembre 2025. Mi sembra una buona notizia, all'esito della quale non resta che vigilare sul corretto e tempestivo adempimento di quanto annunciato dall'Amministrazione. Resto a disposizione per ogni valutazione e saluto tutti cordialmente. Comune Milano Cordusio defintivo.pdf
    10 punti
  3. Penso che sia doveroso e bello segnalare quando la numismatica balza agli onori della cronaca, specie se senza l'ombra di reati che ne offuscano l'immagine. Il recente articolo pubblicato da Lorenzo Bellesia nel numero di ottobre di Panorama Numismatico, relativo ad un sesino inedito emesso dalla zecca di Novellara, ha avuto infatti una vasta eco sulla stampa locale e nei più importanti giornali online della provincia di Reggio Emilia. La Gazzetta di Reggio ha posto la notizia in prima pagina e alcuni componenti del consiglio comunale di Novellara hanno oggi proposto di organizzare una conferenza presso il museo cittadino sulle recenti scoperte riguardanti la zecca di Novellara. Complimenti a Lorenzo per l'importante scoperta. Mario
    9 punti
  4. cari amici volevo condividere con voi questo bel cofanetto ripieno di monete che ho inserito in collezione. che ve ne pare?
    7 punti
  5. @Silver70 Caro , buonasera! Su questo argomento hai trovato una persona che ho definito "un collezionista seriale"! Ovvero: IO! Circa un mese fa ho terminato di scrivere un libro che ho intitolato "Confesso: sono un collezionista seriale!! Ciliegie di cultura e di passioni." che molto probabilmente darò alle stampe. Nella mia vita ho sistematicamente cambiato tipi di collezioni, perchè, purtroppo per me, mi è sempre piaciuto il bello, l'interessante, il raro. Sono partito con i francobolli, per poi passare alle stampe antiche, agli orologi, ai soldatini, agli argenti antichi, alle porcellane (complice mia moglie), ai micro mosaici, alle gemme e la numismatica è stato l'ultima. @il numismatico diverso tempo fa mi ha denominato "il nonno tuttologo" (fra 18 giorni sono 78 primavere!). Effettivamente tutti questi cambiamenti sono state una occasione di nuovi studi, di nuove ricerche, entrare in mondi che non conoscevo e che, man mano che li esploravo, mi affascinavo e conquistavano, anzi mi conquistano ancora! Il mio sistema è stato quello di approfondire il più possibile la materia, per poi abbandonarla completamente ed iniziare a studiarne un'altra e così via, e tutto ciò è iniziato che avevo 12 anni! Ti posso assicurare che quando nel 2004, la mia azienda mi ha "scivolato", dopo una settimana ero già impegnato in una delle materie che più mi ha appassionato, la Gemmologia, che mi ha permesso di diventare Perito Gemmologo ed entrare in un mondo di un fascino impressionante. La Numismatica è tata un corollario, stupendo ed affascinate che mi ha permesso di entrare in un mondo che non avevo mai immaginato, e che si è affiancato professionalmente alla Gemmologia, diventando Perito Numismatico (ovviamente nel mio piccolo!). Quasi tutte le raccolte che ho costituito nel tempo, sono state esitate per avviarne altre e oramai sono rimasto senza ad eccezione dell'ultima intrapresa qualche anno fa, quella delle medaglie delle Sedi Vacanti Pontificie, ma che sto meditando di esitare anche lei. Alla fine rimane la CONOSCENZA, il resto è di passaggio, si passa ad altri per fare le stesse esperienze! Complimenti! Hai scelto una materia che ti poterà nel mondo della micro meccanica, del complicato, della moda, del lusso esagerato (dovrai studiare molto!). Personalmente sono arrivato al punto di cimentarmi nello smontaggio e rimontaggio di movimenti semplici, e così mi sono reso conto dell'incredibile manualità dei GRANDI OROLOGIAI! Buon proseguimento!!
    7 punti
  6. Buongiorno a tutti. Questo è il mio esemplare più bello, lo avevo già pubblicato anni fa qui sul forum. Oggi sappiamo che si tratta del 3° Conio: 😀
    6 punti
  7. Ma il momento più toccante e virtuoso di sabato a Milano Numismatica e’ stata l’iniziativa per i giovani di Quelli del Cordusio, iniziativa ripetuta da sempre ogni anno e che quest’anno ha previsto il dono oltre della moneta ai giovani di un libro. Riteniamo che l’abbinata 1 libro, 1 moneta sia quella che possa creare più passioni e più consapevolezza verso il giovane per la storia, la cultura e la numismatica. Se vedrete tutto il video che e’ sui social ci sarà anche il triste ricordo del nostro amico numismatico Marco Boscolo mancato a soli 34 anni. Con l’occasione, grazie all’aiuto di un collezionista amico di Marco, ho potuto dare una medaglietta che doveva essere spedita a lui, a un altro giovane meritevole Lorenzo Palanca in un passaggio di testimone tra giovani veramente da libro cuore, non dimenticheremo Marco !
    6 punti
  8. Salve. Condivido la mia piastra 120 grana 1798 con la variante SICILAR. Mi sono accorto che è la stessa sopra pubblicata da Scudo1901 qualche anno fa. Grazie per l'attenzione. Saluti.
    5 punti
  9. @modulo_largo L’introduzione del trachy e’ a seguito della grande riforma operata da Alessio I Comneno nel 1092 e determinata dalle eccessive spese militari sostenute dall’imperatore con le sue continue campagne di guerra per difendere l’impero. Alessio nel 1092 si vide costretto a varare un'imponente riforma monetaria, in cui fissava un'equivalenza fra monete d'oro e monete di altre leghe. Venne abolito l'uso del nomisma d'oro puro, introducendo l'hyperpyron (letteralmente, "super-puro"), una moneta che pesava quanto il vecchio nomisma (4.55 grammi), ma era di una lega leggermente inferiore all'oro puro (venti carati e mezzo contro i ventiquattro del nomisma). La vecchia equivalenza 1 nomisma = 12 milaresia, la tradizionale moneta d'argento di due o tre grammi, venne sostituita da quella che legava 1 hyperpyron = 48 aspron trachy, che era una moneta di 4.55 grammi di una lega (biglione) di rame e argento, al 6% di argento. In sostanza si passava da una equivalenza oro/argento 1:8 a una decisamente più bassa, 1:3,3. La vecchia moneta aurea si era quindi svalutata a quasi un terzo del suo valore. il tetarteron invece era una moneta d'oro introdotta dall'imperatore Niceforo II Foca (936-969) con lo scopo di spingere il mercato ad accettare monete di peso inferiore con lo stesso valore del solido di peso pieno, ma l'iniziativa fu un fallimento. Il suo nome deriva dal greco e significa "un quarto", poiché il suo peso era di circa tre quarti di quello del solido (histamenon). La nuova moneta aveva un peso di ca. 4,09 grammi, pari a tre quarti di quello del solido, ed aveva, nelle intenzione dei governanti lo stesso valore del solido dal peso pieno. La moneta venne denominata Tetarteron (greco= "quarto") mentre il solido di peso completo prese il nome di Histamenon. Entrambe le monete conservano lo stesso standard di finezza, e furono emesse nell'ottica programmata di spingere il mercato ad accettare monete di peso minore. Non sorprende che l’esperimento risulto’ un fallimento e il tetarteron scomparve con la riforma operata da Alessio I Comneno. Alessio con la sua riforma introdusse il tetarteron di bronzo che Fu coniata fino al regno di Michele VIII Paleologo. Il follis, moneta in bronzo introdotta con la riforma monetaria di Diocleziano del 294 AD venne abolito con la riforma di Alessio I Comneno. La riforma del 1092 e’ un vero spartiacque nella storia della monetazione bizantina . I testi piu’ importanti per l’approfondimento di questa monetazione sono quello citato di Dumbarton Oaks, a cura di Philip Grierson e altri autori, in 5 volumi. Testo tuttora validissimo e punto di riferimento primario per tutta la monetazione bizantina. per approfondimenti piu’ di economia monetaria che numismatici il miglior trsto e’ quello di Michael Hendy: Studies in the Byzantine Monetary Economy c.300–1450 infine per un testo piu’ divulgativo ma comprensivo di tutta la monetazione bizantina resta molto valido anche se un po’ datato il volume di Philip Grierson: byzantine coinage university of California Press 1982
    5 punti
  10. Mah! personalmente ho espresso il mio parere in base alla richiesta dell' utente,a me frega niente di quello che ci fa',le monete sono sue e in più sono anche brutte detta papale papale,mi sono permesso di consigliare come pulirle con un modo semplice e non invasivo per renderle quantomeno presentabili,che le monete non vanno mai pulite mi piacerebbe sapere chi l' ha detto,forse sarebbe più corretto dire che le monete non vanno mai pulite da chi non sa farlo, ecco,così ha più senso... Un' altro punto su cui mi soffermerei riguarda la solfa che le monete in bassa conservazione sono belle, raccontano una storia e manfrine varie,se la moneta è brutta rimane brutta e basta,se la moneta è in bassa o bassissima conservazione non offre nessuno spunto di studio proprio perché essendo in bassa conservazione ha perso buona parte del suo aspetto all' origine,per avere spunti di studio la moneta dev'essere in buona o ottima conservazione dove si può apprezzare appieno il risultato del conio e capirne le dinamiche... Infine l' unica cosa che mi ha infastidito e che l' utente che ha aperto la discussione sapeva già dall' inizio cosa fare delle monete e che prezzo appioppargli,cercava solo conferme e non consigli, perché proporre a 150 euro un' obbrobrio come la pubblica postata (anche se c'è la proposta di acquisto) è una presa per i fondelli,in quella conservazione non racconta nulla e nessuno la metterebbe in collezione,di conseguenza il suo valore è pari a 0,e non si può nemmeno usare la scusa che non ha un catalogo aggiornato perché basta fare una ricerca per venduti della moneta che interessa e si possono vedere le cifre raggiunte, questo è quello che ho fatto io riguardo ai 10 tornesi del 51 e 53,i 10/15 euro che tanto hanno fatto storcere il naso sono la cifra raggiunta da diversi esemplari della stessa data e in conservazione simile, quindi non me li sono inventati io... Spero di essere stato chiaro...
    4 punti
  11. Sono alcuni anni che non partecipo più al forum, anche per un "bisticcio" che ne decretò, da parte mia l'abbandono, però tale "abbandono" fu giustificato anche da altro, e veniamo al tema di questa discussione. Nel 2017 vendetti tutta la mia collezione che fu esitata nell'asta nr 70 di Varesi. La totalità delle monete in oro ed argento papali fino a Paolo III facevano parte della mia collezione, compreso la quasi totalità delle piastre e mezze piastre, più una selezione di denari romani comuni ma di buona conservazione. Perché vendetti? Semplicemente perché di quel dato periodo rimanevano da acquistare "solo" tipologie di monete ( papali) con esborsi superiori ai 10K euro, cosa che non volevo fare, anche in considerazione di quello che avevo già investito. La vendita all'asta con Varesi andò in modo più che soddisfacente ( tutti qui conoscono la professionalità, la correttezza la competenza del Sig.Varesi). Avevo impegnato nella collezione, iniziata i primi anni '90, una cifra che per me era considerevole, (180K) quando vendetti avevo fatto due conti, se invece d'investire negli ori papali, avessi acquistato delle "misere" sterline d'oro, o dei "vituperati" marenghi comuni, l'oro negli anni '90 e primi del 2000 veleggiava tranquillamente sotto i 10K il kg, nel 2017 avrei ricavato il triplo, quotando tranquillamente oltre i 30K il kg. Anche se la vendita era andata bene, però tra andamento del mercato, commissioni, recuperai il capitale investito, mi rimaneva il piacere d'aver collezionato, ricercato, studiato un affascinante periodo della Storia papale. Però nel 2017, con la liquidità non mi riaffidai alla Numismatica, né iniziai una nuova tipologia, ma realizzai quello che non feci nei precedenti vent'anni, acquistai sterline, marenghi ecc ecc , con massima mia soddisfazione ( solo economica e non numismatica) viste le quotazioni odierne dell'oro. Questo mio breve intervento, non è per scoraggiare chi sta per entrare in questo magnifico settore del collezionismo, che è la Numismatica, ma solamente per consigliare di entrarvi con i piedi di piombo, ponderando bene le somme investite, poiché acquistare si fa molto velocemente, però nell'eventualità di uno smobilizzo, la via potrebbe presentarsi molto erta. saluti TIBERIVS
    4 punti
  12. Difficile però cambiare fede calcistica 😆
    4 punti
  13. sono un hobbista, mi sono documentato tantissimo tempo, non mi crederai ho speso piu tempo a documentarmi che a farla, ho usato solo materiale di qualità e niente di chimico......, alla fine ho risparmiato un bel po di soldi e sono convinto anche molto meglio di alcune costose online, è provvista anche di allarme e localizzatore...
    4 punti
  14. Secondo il mio "augusto parere" (😊 quando vengo evocato è il minimo), ma soprattutto secondo il Luppino in "Prove e progetti e rarità numismatiche della monetazione italiana dal secolo V al 2002. I casa Savoia (1713-1946)" Ed. Montenegro 2012, l'esemplare "prova" fu coniato con tondelli di rame con titolo 950/1000, il che spiega il colore più chiaro. L'autore non cita (ovviamente, tratta solo di prove) gli esemplari poi prodotti per la circolazione. Tuttavia, è indubbio che il colore più chiaro si ripresenti anche nel I conio (più raro e probabilmente utilizzando tondelli avanzati per le prove), mentre possiamo asserire che per i due conii successivi furono utilizzati tondelli con titolo 960/1000. Quindi, in conclusione, furono due le leghe utilizzate e per quanto riguarda gli esemplari "marezzati" - a mio avviso - si tratta unicamente della lega 960/1000 non ben amalgamata che ha dato origine a quelle striature chiaro-scure.
    4 punti
  15. Se i segni che intendi sono come questi rappresentati nei dettagli che allego, sono causati dalle spazzole metalliche all'atto della pulitura del conio. A seguito di questa procedura il conio subisce delle rigature (in negativo) che lasciano dei segni in positivo all'atto della coniazione. E' più facile scorgerli nelle monete di ampio modulo, specie, ovviamente, su quelle in alta conservazione
    4 punti
  16. Purtroppo, devo dare ragione a @favaldar. Forse ci vorrebbero criteri di selezione più stringenti perché poi finisce che a perderci di credibilità non è soltanto il singolo perito ma l'intera categoria... Riguardavo, inoltre, la descrizione della moneta in asta ed è veramente un disastro! Anzitutto, non è un centesimo di Milano ma al massimo di Venezia. Tra l'altro, se fosse un centesimo 1806 di Milano (com'è scritto), non sarebbe una data inedita nè tantomeno un R5. Seconda cosa, è errata l'indicazione del grado di conservazione (decisamente troppo generoso). Ma poi dove sono i riferimenti bibliografici? Inizialmente pensavo mancassero solo per questo lotto, visto che si tratterebbe di un presunto unicum, ma guardando altri lotti napoleonici noto che mancano ovunque... Infine, mi domando anche da un punto di vista logico: è più probabile che l'ultima cifra della data sia stata manipolata oppure che ci si trovi effettivamente di fronte ad un'eccezionale rarità napoleonica che in oltre due secoli nessuno ha mai visto e catalogato? Anche ammettendo la seconda ipotesi (per quanto remota essa sia), di fronte ad una tale rarità la base d'asta che dai è di solo 80 euro?! Preferisco astenermi da ulteriori commenti...
    4 punti
  17. Purtroppo negli ultimi anni diventare Perito o NIP o quel che sia, è divenuta cosa molto semplice. Non è cosi difficile, soprattutto se hai qualche conoscenza e un po' di studio, mi dispiace dirlo ma è quello che ho visto. La differenza con il passato è che c'erano meno persone nella Numismatica ma molto preparate e appassionate oggi ce ne sono 1000.000 di più ma meno preparate e che guardano quasi solo al guadagno. Come tutto il resto d'altronde. Per chi è ottimista e per una questione matematica, è pur vero che dovrebbero aumentare anche i meritevoli. 😃 Se no siamo rovinati.😅😂 ps: grazie è @picchio si e mi scuso con lui per non essermi ricordato il nickname ma è un periodo poco felice per me.🖐🏼️🙏🏼
    4 punti
  18. Grazie per il tag, Luca. Come indicato in precedenza, andrebbe vista dal vivo, ma due considerazioni sono doverose. Nel 1806 (che io sappia) la zecca di Venezia non era ancora provvista dei coni per la coniazione della monetazione napoleonica. Seconda considerazione, la monetazione di prova, nel 1806, non presentava i simboli dello zecchiere e dell'incisore, ma questi iniziano a comparire solo nel 1807 e solo sotto forma di monogrammi delle iniziali dei nomi come in questa rarissima prova del 1807 che posto. Saluti Per confronto metto anche una rarissima prova del 1806 per il centesimo. Saluti
    4 punti
  19. Intanto con un buonasera e un grazie...
    4 punti
  20. Mi permetto di riportare la posizione di @acraf che, a differenza mia, è uno studioso: “i denari repubblicani suberati sono vere monete antiche e l'opinione del Crawford che fossero in genere dei falsi d'epoca mi sembra piuttosto restrittiva. Sicuramente la maggior parte dei denari suberati fu prodotta fuori della zecca ufficiale, ma dipende molto anche dal tipo di emissione. Ci sono emissioni che hanno pochissimi denari suberati e quelli presenti sono per lo più fatte fuori della zecca ufficiale, ma altre emissioni, in genere quelle prodotte in situazioni di emergenza, presentano un numero non indifferente di suberati. Ho la sensazione che, come nel caso di Cornuficius (RRC 509/1-5), il monetario iniziò con una produzione di denari che sono in buon argento, ma poi, come subentrava una situazione di grave emergenza e penuria di argento, compaiono diversi denari suberati. Serve uno studio molto accurato e con buone basi anche statistiche” Ora, provo a rispondere alle Vostre eccezioni. ___________________________________ Sempre @acraf ha identificato alcuni incorci di conio fra denari suberati e denari in buon argento. Cito di seguito alcuni suoi interventi qui sul forum. “Nel caso della monetazione di Domitius Calvinus (RRC 532/1), che fu comunque prodotta a Osca, in Spagna, in condizioni ambientali favorevoli e senza reale penuria di argento, ho trovato in tutto solo 6 sicuri suberati contro 170 denari in buon argento. Di questi 6, 4 sembrano provenire da conii ufficiali e 2 da conii che non ho trovato con buon argento e che presentabo pure uno stile un pò difforme.” “Un altro esempio di moneta suberata riguarda l'emissione di L. Vinicius (RRC 436/1), che sto studiando. Ho raccolto immagini di quasi una settantina di questi rari denari e uno solo era suberato (CNG ea 238/2010, 340, g. 2,95) … Questo suberato risulta coniato con i miei conii O3/R3 (su un totale provvisorio di 9 conii diritto e 13 conii rovescio, con numerosi incroci di conio). E' noto almeno un altro esemplare con la stessa combinazione dei conii, in buon argento (NAC P/2005, 1781 g. 4,03)” In altri casi ne ha parlato con riferimento ai lavori compiuti per redigere altre sue monografie (quindi, con riferimento ad altre monete). ___________________________________ Queste tue considerazioni sono verissime, ma (secondo me) non dirimenti. ATTENZIONE: non dico che i suberati sarebbero stati accettati lo stesso, se si fosse scoperto che erano tali; dico che era difficile accorgersi che fossero tali sulla sola base del peso. Non si trattava quindi di un "corso forzoso", ma di un imbroglio di Stato (se e quando erano prodotti dello Stato). I saggi dei nummulari dimostrano che la gente voleva sapere se le monete erano in buon argento (e - quindi - concordo con te sul fatto che il valore intrinseco fosse ancora un cardine del sistema monetario), ma dimostrano anche che non bastava il peso a distinguere le monete suberate da quelle in buon argento. Mi spiego: gli aurei pervenuteci presentano pesi molto precisi, i denari pesi abbastanza variabili, i bronzi pesi estremamente variabili. Prendiamo, a titolo di esempio, tre monete coeve: l'aureo RRC 359/1dell'84-83 a.C. varia da 10,65 a 11 g, il denario RRC 364/1 dell'83-82 a.C. da 2,83 a 4,23 g, l'asse RRC 355/1dell'84 a.C. da 7,85 a 17,44 g; nel primo caso la variazione (in più o in meno rispetto alla media aritmetica dei pesi) è dell'1,6%, nel secondo caso del 19,8%, nel terzo del 38,9%. Non si tratta di uno studio scientifico (occorrerebbe estrapolare la media ponderata dei soli esemplari in alta conservazione, per avere dati più significativi) ma rende bene l'idea. Questo fatto, riscontrabile in tutta la monetazione repubblicana, dimostra una cosa molto semplice: quanto meno il metallo valeva, tanto meno il pubblico poneva attenzione al valore intrinseco. In altri termini, la monetazione repubblicana presenta un fenomeno di progressivo disinteresse del pubblico al peso esatto della moneta, che non è ancora un "corso forzoso" ma ci si avvicina; nell'argento, tale migrazione si presenta già a uno stato avanzato, alla fine della Repubblica Quanto sopra implica non che ipotetici "denari in bronzo" fossero bene accetti in un'ottica di corso forzoso, bensì che - in un contesto di estrema variabilità ponderale - nessuno potesse ritenere suberata una moneta, per il solo fatto che pesava leggerissimamente di meno di altre. Si veda la bella collezione di suberati pubblicata da @apollonia in questa discussione: molti di questi suberati pesano più di 3 g, alcuni addirittura più di 4 g; nessuno si sarebbe accorto della suberatura per il solo fatto del peso, a maggior ragione se fossero stati mischiati ad 8 o 9 denari di buon argento. ___________________________________ Immagino che sia una questione tecnica: le temperature di fusione di argento e bronzo sono tali, che e n'è una raggiunta la quale l'argento superficiale aderisce al cuore di bronzo rendendo il prodotto molto più stabile di una mera e banale "argentatura". Inoltre, i pesi specifici sono abbastanza simili, rendendo come visto difficilmente apprezzabili le differenze. ___________________________________ In verità abbiamo un caso lampante di circolazione di monete in argento misto a metallo non nobile, ed è quella dei quadrigati con legenda in rilievo entro cornice (comunemente ritenuti successivi ai quadrigati con legenda in incuso su tavoletta). In quel caso, fu lo Stato che, evidentemente per necessità belliche, aumentò sensibilmente la percentuale di rame nella lega d'argento argento. A me personalmente la suberatura sembra solo un metodo più raffinato, rispetto alla mistura, di compiere la medesima "truffa di Stato": a parità di argento, si aumenta la quantità di monete che possono essere immesse in circolazione aggiungendovi bronzo; con il vantaggio ulteriore che il suberato, a differenza della moneta di mistura, essendo quasi indistinguibile, non innesca il processo inflattivo. ___________________________________ Aggiungo tre considerazioni in chiusura, che secondo me depongono a favore della produzione di suberati "di Stato". Primo: i simboli di controllo sembrano mirati a controllare chi utilizzava determinati conii. Questa esigenza di controllo si può spiegare nel senso che si voleva evitare una produzione sovrabbondante di suberati (che avrebbe permesso al personale della zecca di "fare la cresta" sull'argento utilizzato) rendendo possibile una verifica ex post. IMHO. Secondo: l'editto di Gratidiano era verosimilmente mirato a far ritirare i suberati dal mercato. Il fatto che egli sia stato osannato dal popolo ma odiato dall'aristocrazia dimostra che la sua iniziativa andava contro il volere delle persone (gli aristocratici, appunto) che governavano lo Stato e, quindi, che i suberati fossero bene accetti dalle persone fisiche che incarnavano la volontà dello Stato. Terzo: molte emissioni repubblicane, ossia quelle imperatoriali, erano al contempo "ufficiali" (perché fondate sull'imperium del magistrato emittente) ma anche "private" (perché volute da un singolo per sue esigenze personali). Sembra naturale pensare che un protagonista delle guerre civili, rimasto a corto di buon argento, possa aver fatto ricorso alla suberazione (e, in effetti, molti suberati sono di monete imperatoriali). In questo caso, non avrebbe però senso definirli "falsi d'epoca".
    4 punti
  21. Dopo quasi novant’anni, la credenza lignea proveniente dall’appartamento V,18 sul Decumano Massimo di Ercolano torna finalmente visibile al pubblico. Il reperto, uno dei più straordinari esempi di arredo domestico dell’antichità, è stato trasferito dall’area archeologica all’Antiquarium del Parco Archeologico di Ercolano, dove trova posto nel nuovo spazio espositivo dedicato ai legni antichi. Si conclude così un lungo percorso di tutela, studio e restauro che ha restituito vita e leggibilità a un oggetto unico nel panorama archeologico mondiale. La credenza, rinvenuta nel 1937 accanto alla Casa del Bicentenario, è un armadietto in legno carbonizzato straordinariamente conservato, ritrovato insieme al suo contenuto originale: coppe, bicchieri, brocche e pentole, testimonianza preziosa della quotidianità domestica ercolanese. Il rinvenimento, documentato con cura nei Diari di scavo, offrì già all’epoca un’istantanea eccezionale della vita privata di una famiglia del I secolo d.C., sopravvissuta nei dettagli al dramma dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Dopo la scoperta, il soprintendente Amedeo Maiuri, ideatore del progetto di “città-museo”, volle che il mobile restasse in esposizione nel suo contesto originario. Collocato al piano terra della bottega sottostante l’appartamento e protetto da una teca di vetro, divenne uno dei simboli del suo ambizioso programma di restituzione della vita quotidiana attraverso la musealizzazione in situ. Quell’allestimento, tuttavia, durò poco. Per motivi di tutela e conservazione, la credenza venne successivamente rimossa e sigillata in una cassa lignea, dove rimase per decenni, lontano dallo sguardo dei visitatori e degli studiosi. Solo nel 2022, con la riapertura della cassa, è iniziata una nuova fase della sua storia. L’operazione ha dato avvio a un articolato progetto di studio e restauro, realizzato grazie alla collaborazione tra il Parco Archeologico di Ercolano e il Drents Museum di Assen, istituzione olandese da anni impegnata nella valorizzazione dei materiali organici antichi. Il lavoro di restauro, concluso nel 2023, ha permesso di consolidare la struttura del mobile e di renderlo idoneo al trasporto e alla nuova esposizione, restituendogli stabilità e leggibilità senza alterarne la natura di reperto fragile e irripetibile. Il trasferimento della credenza dall’area archeologica all’Antiquarium è stato un momento complesso e delicato. A causa della fragilità del legno carbonizzato, l’operazione ha richiesto la partecipazione coordinata di restauratori, archeologi, tecnici e operatori specializzati. Per un’intera giornata le squadre hanno lavorato con estrema cautela, garantendo la sicurezza del reperto in ogni fase del movimento. Il trasporto, realizzato con supporti appositamente progettati e sistemi di ammortizzazione, ha rappresentato una sfida logistica e scientifica di grande rilievo. Oggi la credenza è collocata al piano ammezzato dell’Antiquarium, nel cuore del nuovo spazio espositivo che accoglie i legni antichi provenienti da Ercolano. L’allestimento è stato concepito per restituire al visitatore l’atmosfera originale dell’esposizione voluta da Maiuri negli anni Trenta, con un’attenzione particolare alla disposizione dei reperti e alla loro relazione con il contesto abitativo di provenienza. Grazie alla documentazione fotografica e scritta degli scavi del 1937, è stato possibile ricomporre fedelmente l’aspetto originario del mobile, riposizionando sulle sue superfici le stoviglie e gli oggetti domestici rinvenuti al suo interno. Il risultato è un’immagine viva e autentica della vita domestica di duemila anni fa, restituita nella sua dimensione più intima. Accanto alla credenza sono esposti una culla, simbolo della dimensione familiare, e il larario rinvenuto nello stesso vano dell’appartamento V,18, restaurato nel 2021 grazie alla XIX edizione di Restituzioni, il programma di tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e archeologico promosso da Banca Intesa Sanpaolo. Il Parco Archeologico di Ercolano ha previsto anche un programma di visite serali per permettere al pubblico di ammirare il reperto in una cornice suggestiva. Nell’ambito dell’iniziativa Una Notte al Museo, ogni martedì e giovedì, dalle 20:30 alle 23:30 (ultimo ingresso alle 22:30), sarà possibile accedere con biglietto ridotto al Padiglione della Barca, alla mostra dei legni e a quella degli ori. Durante queste serate speciali i visitatori potranno incontrare archeologi, restauratori e architetti del Parco, che racconteranno le fasi del restauro, gli interventi conservativi e i dettagli dell’allestimento, offrendo uno sguardo diretto sul lavoro quotidiano di tutela e ricerca che anima il sito. Fonte: https://www.finestresullarte.info/archeologia/restaurata-credenza-di-ercolano-dopo-90-anni-di-silenzio Nota mia: l'incredibile reperto provenie dall’appartamento V 18 sul Decumano Massimo
    3 punti
  22. Buongiorno a tutti, questa vecchia cartolina proviene dagli USA. Ha un bel francobollo che credo piacerà anche al nostro amico @PostOffice . Poi raffigura una nave italiana con un nome importante. Grazie per l'attenzione.
    3 punti
  23. Ciao @Ajax ΣAPΔIANΩN, bronzo greco di Sardes in Lidia. https://www.acsearch.info/search.html?term=++ae+wreath+club+sardes&category=1-2&lot=&date_from=&date_to=&thesaurus=1&images=1&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&currency=usd&order=0
    3 punti
  24. Coniazione 1896-1938
    3 punti
  25. Salve, segnalo : È uscito il nuovo numero di «Panorama Numismatico» (n. 421, novembre 2025). In copertina, Il carnyx di Valentia, di Alberto Mosca: la celebre tromba usata dai Celti in guerra si ritrova su un’emissione relativa alla “Colonia Iuris Latini” di Valentia. Troverete, all’interno Per le curiosità numismatiche: La fenice, simbolo di continuità eterna, di rigenerazione vitale, e come tale adottata anche dai primi cristiani quale rappresentazione della resurrezione di Cristo, compare su numerose emissioni monetali, sia antiche, sia moderne, come racconta Gianni Graziosi in Fuoco di rinascita. Per la monetazione medievale e moderna: Lorenzo Bellesia illustra Una moneta inedita di Giulio Cesare Gonzaga principe di Pomponesco e un appunto su una moneta di Gazoldo degli Ippoliti: due contraffazioni della parpaiola di Emanuele Filiberto di Savoia risalenti alla fine degli anni Ottanta del Cinquecento. Una moneta con stemma d’Aquino al rovescio, in passato considerata una tessera mercantile, è presentata da Realino Santone in Monete medievali del Regno di Napoli. Una nuova probabile “moneta locale” del periodo aragonese. La Garfagnana, terra di mezzo fra territori Modenesi e Lucchesi, fin dal 1430 dovette subire l’influenza dei marchesi d’Este. Ne parlano Claudio e Guglielmo Cassanelli in Le emissioni Estensi per la Garfagnana. Storia, documenti e materiali. Per la medaglistica: Pio VII si avvalse dell’opera di numerosi incisori per raffigurare il proprio volto sulle medaglie nelle diverse età, come illustra Alberto Castellotti in Il più “fotogenico” dei papi. Nel Settecento la riscoperta di opere antiche determinò una rinascita artistica e culturale. Le sculture antiche furono celebrate anche attraverso la coniazione di medaglie la cui diffusione contribuì a consolidare il gusto per il classico e a diffondere l’estetica neoclassica in tutta Europa. Ne parla Marco Benetello in Le sculture antiche riscoperte nel XVIII secolo: icone del Neoclassicismo e le medaglie che le celebrano. Per la Letteratura numismatica: Senza i libri le monete tacciono, intervista a Luca Lombardi, titolare di Biblionumis, una delle voci più autorevoli nel campo della letteratura numismatica, alla quale si dedica con metodo e passione. Per le Notizie dal mondo numismatico: L’anteprima delle aste nn. 22-23 di Numismatica Genevensis SA, che si terrà il 24 e 25 novembre 2025 a Ginevra. La mostra Il Medagliere si rivela: Ritratto d’artista, a cura di Paola Giovetti e Laura Marchesini, al Museo Civico Archeologico di Bologna fino al 2 febbraio 2026. Una nuova sezione numismatica al Museo Archeologico Nazionale di Arezzo. Recensioni: Debora Barbagli e Massimo De Benetti, La collezione di monete etrusche del Museo Archeologico Nazionale di Siena, All’Insegna del Giglio, Sesto Fiorentino 2024. Francesco Ferlaino, Banche e banchieri nel Mondo Antico, dai Sumeri a Roma imperiale. Lineamenti di storia, economia e diritto, Edizioni Efesto, Collana de Ortibus et Occasionibus, Roma 2024. In chiusura, il nuovo Listino prezzi fissi di Nomisma spa. Il nuovo numero di «Panorama Numismatico» è disponibile al prezzo di 6,00 euro presso la Redazione o sullo shop online.
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  26. È un grano di Carlo II di Spagna per il regno di Napoli, dalla forma del tondello è sicuramente battuto al bilanciere dal 1680 al 1683... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-C2/4
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  27. Sai nella vita tutto è possibile, i gusti cambiano, in età "matura" puoi cambiare la tipologia di collezione, puoi cambiare casa e puoi perfino cambiar moglie 😀. A me è successa l'ultima opzione.
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  28. Speriamo che il mercatino riparta effettivamente per la data programmata! Ci sono ancora transenne e lavori un po’ ovunque a ridosso dell’area. intanto complimenti per la risposta ricevuta!
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  29. Questa su eBay ha realizzato circa 27 euro pochi giorni fa',ed è in conservazione migliore... https://ebay.us/m/WhdiIA Le monete se pure completamente leggibil (a parte la pubblica di Ferdinando IV)sono in bassa conservazione e diverse ossidate, secondo me il valore di ognuna è ben al di sotto della stima fatta...
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  30. La prima moneta è si un 10 tornesi 1859 ma di Francesco II e non Ferdinando II,la piastra 1796 di Ferdinando IV è un' interessante falso d'epoca,la penultima è un 10 grani 1815 della zecca di Palermo durante il regno di Ferdinando III di Borbone,il resto sono tutte della zecca di Napoli... A mio avviso potrebbero migliorare effettuando una pulizia per eliminare l'ossido e quindi collezionabili,a parte la pubblica da 3 tornesi di Ferdinando IV che mi sembra abbia il dritto troppo compromesso... Le monete non si buttano mai, tuttalpiu puoi donarle a chi saprà apprezzarle anche in questa conservazione...
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  31. I riscontri da parte del mondo numismatico e associazionistico sono stati tutti entusiastici e positivi, riporto qui quello dalla Pagina Facebook dell’autorevole NIP.
    3 punti
  32. i cassetti li uso per mettere, utensili, come guanti, bilancia, pinzette, materiale per pulizia e monete di bassa qualità che comunque conservo
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  33. Volevamo ringraziare Fabio Songa per l'interessante conferenza, un argomento molto interessante molto ben documentato ed esposto, grazie anche alle persone che hanno partecipato in sala alla conferenza e alle molte che hanno seguito la conferenza da remoto. Al termine della conferenza si sono potute vedere un bel numero di monete e salutarci tutti con il consueto brindisi.
    3 punti
  34. Questa e’ la medaglietta col cartoncino che doveva essere spedita a Marco e che e’ stata data al ragazzo in Milano Numismatica.
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  35. Buongiorno a tutti, io ne posseggo una sola del tipo 3. Già mostrata ma la ripropongo.
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  36. Incuriosito di questo fatto, che non conoscevo, ho fatto una ricognizione sui miei 10 esemplari, per vedere a quale tipo appartengono: 8 = tipo 3 2 = tipo 2 nessuno del tipo 1 Qui uno dei meglio conservati:
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  37. Caro Modulo la monetazione bizantina e’ tra le meno facili metrologicamente. Molte sono tuttora le questioni irrisolte e in particolare il tetarteron e’ uno dei nominali piu’ sfuggenti. Ti riporto qui sotto un post dedicato proprio a tale tema che ti potra’ dare molte informazioni al riguardo di tale nominale. Perle tue domande, che attengono piu’ a questioni monetarie che non elettivamente numismatiche la migliore fonte e’ l’opera di Michael Hendy che ti ho citato sopra e anche David Metcalf, straordinario studioso di numismatica bizantina purtroppo appena scomparso. Ottimi quesiti i tuoi! With the name Tetarteron, the confusion starts. We have one Eastern Roman (Byzantine) coin name that over a period of centuries represented several denominations all in different levels of the monetary system. An EF Alexius I Comnenus City Tetarteron SBCV-1920 Originally a Tetarteron was a gold coin (Mid 10th and 11th century), then it became a pure silver coin(Early reign of Alexius I) and after the coin reform of Alexius I Comnenus in 1092 it became at least three different lower end denominations. The 12th century coin reform was a focus ofnumismatist Michael Hendy, he saw enough documents that the small copper coins verbally proved they went by the name tetarteron, the same name used as the two previous higher value coins. In previous numismatic books written before his 1969 book these coins were listed a follis or small flat coin. Why the reptation in name for multiple denominations is uncertain, all of the denomination are roughly the same size and shape, In the early 1970s D. M Metcalf did a metallurgy study of Alexius post reform tetartera, he found the ones minted in the city of Constantinople had a silver content of roughly 4%. The Thessalonica minted coins had no silver. That 4% does not sound like much, but a trachy of the same time period had only 8% silver. Alexius I Comnenus Billion Aspron Trachy SBCV-1918 The Alexius I Comnenus reform was the first coinage to use mixed metals, so the fact he made a mixed metal tetarteron is quite logical. The abundance of the coinage from this century marks a turning point in the history of commerce. Michael Hendy included his findings in Dumbarton Oakes Catalog IV published in 1999, the difference in the addition of silver and decided it was a separate denomination from the Thessalonica issues that proved to contain no silver. In his findings he called them the Metropolitain tetartera. A simpler name would have been City Tetartera and for the sake of this article I will refer to them as such. These City tetartera minted in Constantinople were considered extremely rare to find, so hard to find that Phillip Grierson decided they were issued forceremonial use only. At the writing of his catalog the silver content was unknown. Today they do hit the market with some regularity but still far rarer than their Thessalonica counterparts. The Existence of City Tetarteron makes this field even more confusing for the common collector, it no longer looks visible different than those issued in Thessalonica. For the collector the easiest way to know is by looking at the catalog and knowing where it was minted. None of the catalogs that are mainly used today were updated after David Sears Byzantine coins and their values, that is why this is not commonly known among collectors. Now Alexius Issued 4 City Tetartera minted in Constantinople and all with silver content. Here are the four issues, in the most condition found. Dark and no silver wash left. SBCV-1920-1921-1922-1923 As for the most common question, how did the citizens know the difference? After studying this denomination, the last two decades, I noticed sever examples had traces of silver coating, as much as the same way the trachea was silvered so was the City tetartera. The more I handled these coins the less apparent the silvering remained; I was in fact by touching them helping remove the small amount of silvering that was left. The main reason this is no longer noticeable to the collector is that these coins remained in circulation for many years, whatever silver coating was on them long wore off. The tetarteron was too low a denomination to recall for the new ruler. Hoard evidence has proven that coins of Alexius and Manuel were imitated in the 13th century, rulers who had not been around in over 50 years had local population recreating the coins they were familiar with, that in turn tells us they were not recalled. What was the buying power of the coins? in an interesting correspondence between a Princess and her Tutor they buying power was mentioned, In the letter from Thessalonica a tetarteron could purchase a small loaf of bread, the letter from Constantinople mentioned a tetarteron could purchase 12 mackerel fish, A considerable difference between the two denominations so they were defiantly talking about two different coins with the same name. Why are they rarer than the Thessalonica issues? Several reason, they were worth more so, lost less, the circulation of the City tetartera was primarily limited to the city, in the Greek area of the empire, they are rarely found. This is true for all of the rulers who issued City tetartera, they are normally rarer to come to market. Alexius Comnenus I had 4 issues City Tetartera John Comnenus II 2 issues City Tetartera Manuel Comnenus 4 issues City Tetartera Andronicus Comnenus 1 issue of a City Tetarteron. Isaac Angelus II one issue of City tetarteron but with very low silver content around 1% (Isaac Comnenus Usurper of Cyprus tetartera followed the city tetartera with 1.5% silver in all his tetartera, he had 8 issues) Alexius III, one issue and a half tetarteron as well (The only half tetartera known to be minted in the city.), These coins were never tested for silver content and more than likely did not have any. His other mixed metal coin coinage was heavily debased, some of his Electrum Aspron Trachea did not contain any gold.) The tetarteron continued after the fall of Constantinople to the Latins, they change the name in later years to Assarion due to one document found. None of the tetartera after 1203 contained silver even if created in the mint of Constantinople. It once again became a simple copper coin. In the last few years, I have managed to acquire three examples of Alexius City tetartera with silvering intact and one John II City tetartera with some silvering still intact, none are my most attractive examples, two of them seem to be silvered but had a higher silver content allowing them to survive even with heavy circulation. Alexius SBCV-1920 SBCV-1922 Bottom SBCV-1923 and John II Comnenus SBCV-1946 The city tetarteron was a different denomination, The evidence is in DOC IV, Julian Bakers book mentions it but his book was based on 13th century coinage did not go into great detail. He does go into great detail over the imitation tetartera of that century. Other references would include D.M Metcalf and Pagona Papadopoulou. Regardless, collectors and dealers of coins focus on David Sears work and that has not been updated in 50 years and is doubtful that it will be. So hopefully the next major reference work will include All of the new findings of the past 50 years and City Tetartera. Comments appreciated, feel free to dispute, the silver content is well documented, but the silvering is not. Simon (BenSi on the other board.)
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  38. Salve L'isola di Tenedo è nota fin dall'antichità essendo citata in diversi punti dell’Iliade di Omero, secondo il quale, essendo situata vicino alla costa della Troade, l’isola vide svolgersi diversi fatti della guerra di Troia. In particolare è qui che le navi achee si sarebbero nascoste simulando la partenza nel quadro dello stratagemma che doveva condurli alla conquista della città. Inoltre Tenedo, l’eroe fondatore omonimo dell’isola, fu ucciso da Achille quando cercò di impedire lo sbarco dei Greci alla conquista di Troia. Si è già parlato sul forum della mitologia legata all'isola di Tenedo importante per le rotte marittime antiche, che aveva un culto per i “gemelli divini” Apollo e Artemide, quest’ultima raffigurata al dritto del bronzo della discussione. Sarà un caso che dalla cartina si veda anche il tratto di mare dall’isola di Lesbo al continente, dove si trova l’isola di Nasos/Nesos, quella delle “Hekatonnesoi” sede dell’altra “piccolina” Apollo/Pantera. Ne manca una piccolina dell’isola più a Nord di Imbros (sempre che si trovi) per fare un… “miniterno”! apollonia
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  39. Stupendo tra l'altro Con lo stesso stile dei sesini di Alfonso IV per Modena
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  40. Ciao, il peso è un pò scarso per un sesterzio ( ma ci sono esemplari censiti simili) dovuto anche all'usura ed alla forma irregolare del tondello percui personalmente escluderei si tratti di un asse ( il diametro di 28 mm come la patina che sembra più consona all'oricalco, confermerebbero si tratti di un sesterzio). La tipologia è quella con la raffigurazione sul rovescio della Dacia. Posto esemplare stessa tipologia 🙂. ANTONIO
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  41. Un 30 kreuzer di Francesco I bello rosso... la A indica la zecca di Vienna
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  42. Buongiorno a tutti, incuriosito da questa discussione, mi sono procurato un 5 copechi 1781 di Caterina II, dal peso di 55,94 grammi. Ma che soddisfazione!
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  43. Ciao a tutti, segnalo che il 18 settembre ad Arezzo presso la Casa Museo Ivan Bruschi è stata inaugurata la mostra "Monete dal Mondo dalle Collezioni Bruschi e Bistoni". La Dottoressa Franca Maria Vanni, curatrice della mostra ha allestito una vetrina dedicata alla produzione artistica dell'incisore Luigi Giorgi (lombardo), omonimo del più noto Evaristo Luigi Giorgi (toscano) già capoincisore della Regia Zecca a cui erroneamente è sempre stata attribuita anche la creazione delle monete coniate dalla Zecca di Tientsin in Cina merito invece dell' "altro" Luigi Giorgi. Per chi è interessato linko questa vecchia discussione avviata da @Alessandro Canossi , nipote del Luigi Giorgi "lombardo", grazie a cui fu svelata la questione dell'omonimia e del clamoroso errore storico tramandato su tanti cataloghi e libri di settore e che portò ad un mio articolo su Panoramica Numismatico per diffondere la scoperta. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/zecchieri/Luigi Giorgi (omonimo) https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME61T/117 Alla cerimonia era presente naturalmente anche @Alessandro Canossi che saluto e che mi aveva invitato all'evento ma purtroppo per motivi geografici e lavorativi non ho potuto essere presente... Voi invece se siete in zona fateci un salto 😉 Simone WhatsApp Video 2025-09-28 at 19.24.28.mp4
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  44. David Martínez Chico a cura di Museu de Prehistòria de València e Diputació de València . È disponibile in PDF: https://www.mupreva.org/web_mupreva_dedalo/publicaciones/1647/va?q=es&fbclid=IwY2xjawNtS3FleHRuA2FlbQIxMABicmlkETE2YVJ0YTIxMjdRbjVXWHhuAR6xsgtOeRgbCYf6UBWQAbT0CypUFIndh1nvK3vVmVuuKEnY5xYwjhMKGOBeBg_aem_Btol3YOpXYp0DFgvKdzyAg
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  45. Vi ricordo la conferenza di questa sera, tutti possono partecipare di persona nella sede di via Kramer o seguire la conferenza da remoto utilizzando i link comunicati precedentemente. Partecipando di presenza è poi possibile vedere una selezione di monete e partecipare al consueto brindisi.
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  46. Ciao, Una provinciale. Si indovina più che si legge: ΘΕΟΝ ϹΥΝ[ΚΛΗΤΟΝ] e ΘΕΑΝ [ΡΩΜΗΝ], un’associazione del Senato e di Roma turrita che si ritrova in diverse città della Misia e della Lidia. Le fotografie non permettono di andare oltre (leggenda incompleta, simboli o monogrammi che potrebbero non essere visibili). A titolo di esempio, un esemplare di Pergamo del I secolo d.C., senza monogramma nei campi: https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/1/2373
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  47. Il significato dei Dioscuri su questo bronzo è dovuto al fatto che erano divinità protettrici dei marinai e particolarmente associati alla città di Tripoli, che storicamente era un importante porto e faceva parte di una confederazione fenicia. apollonia
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