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I contenuti con la più alta reputazione dal 07/26/25 in Risposte
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Per l'apertura si devono sbloccare due sistemi di chiusura nascosti... poi... 58 cassetti per un totale di 800 spazi per monete di diversi diametri... Mario P.S. e il lavoro continua...20 punti
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Io non apprezzo abbastanza le monete "gialle", non so perché, ma se devo fare un "sacrificio" economico (cioè decido di spendere dei soldi per una moneta ) preferisco sempre un argento o una mistura piuttosto che un oro. In questo caso però mi è stata proposta una doppia di Vittorio Amedeo III che faceva parte della collezione di un mio amico mancato purtroppo troppo presto, e il fatto di poter mettere in collezione un suo pezzo che mi ricorderà sempre di lui mi ha condizionato tantissimo e non ho praticamente pensato due volte a portarla a casa. È la data più comune, ma la conservazione è buona, il buon Domenico aveva gusto sulle monete, il peso di 9,12 gr. centrato e nessun difetto che ne infici la qualità. Vorrei sentire anche altri pareri, per quello che si può dire da una foto e sapendo che l'oro è difficile da fotografare per me... tanto io la guarderò sempre con lo stesso affetto che avevo per il possessore precedente.10 punti
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Salve a tutti Ieri sera ho intervistato mia nonna (di 93 anni ad oggi (2025) ma con ancora una grande memoria e lucidità) sulle monete del Regno anni '20/30. Le ho fatto vedere qualche pezzo e le ho chiesto cosa riconosceva e cosa ci si comprava. La zona era il bergamasco. Ricordava come fosse ieri le api e le spighe (soprattutto il 10 centesimi ape), ha detto che erano le monete che più le davano da bambina e ci comprava caramelle e liquirizia. Un pacchettino di liquerizia costava 10 centesimi. Ricordava bene anche i 20 centesimi libertà librata, i 50 centesimi leoni ed i buoni da 1 lira e 2 lire. Ricordava bene i 10 lire biga (che ha detto che erano tanti soldi) ma non benissimo i 5 lire aquilotto, che ha riconosciuto a fatica e solo dalla testa. Ricordava molto bene anche la lira impero ma non aveva invece mai visto la 2 lire impero (in effetti le tirature più basse rispetto alla lira suggeriscono che fossero meno comuni da vedere). Non ricordava neanche con mia grande sorpresa i 10 e 5 centesimi impero, e poco o niente i 20 e 50 centesimi impero. Non aveva mai visto invece, ma non mi sorprende affatto, visto quanto furono tesorizzate e le esigue tirature, le 10 e 5 lire impero in argento. Infine come immaginavo non ricordava assolutamente le monete precedenti gli anni '20, a parte i 20 centesimi esagono che ha detto che non le erano nuovi. Ho trovato veramente molto interessante questo piccolo spaccato di vita quotidiana. Mi sono reso conto improvvisamente di quanto sia difficile ormai trovare una testimonianza di questo tipo di queste monete e che purtroppo lo sarà sempre di più.9 punti
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Sono sempre stato attratto dagli stipi antichi e dai monetieri delle raccolte pubbliche. Ho sempre seguito con attenzione tutti i lavori proposti da altri utenti del forum. Ora questo ulteriore e bell'intervento mi stimola a condividere la mia recente esperienza. Al Fitzwilliam Museum di Cambridge sono conservati alcuni medaglieri di fattura decisamente interessante. Uno in particolare mi ha colpito e nel 2014 Lucia Travaini ne ha pubblicato un'immagine su Panorama Numismatico che di seguito allego... (altre immagini sono disponibili online). Questo esemplare e i medaglieri di palazzo reale di Torino hanno fatto da stimolo e da guida al mio personale progetto (definizione impropria perché non ho utilizzato un progetto preciso), maturato nel corso delle chiusure per covid ma realizzato a partire da metà 2023. Volendomi ispirare ad un modello architettonico reale e possibilmente rigoroso, ho cercato monete, mosaici o altri oggetti con rappresentazioni attendibili del tempio di Giunone Moneta storicamente presente sul Campidoglio e all'origine del nome stesso degli oggetti della nostra passione. L'unico concreto riferimento attendibile per il tempio in questione è risultato essere un frammento di balaustra rinvenuto ad Ostia Antica, descritto e studiato da Giovanni Becatti (Bullettino della comm. arch. com. di Roma LXXI, 1943 - 1945) e oggi visibile nella sala VI del museo del parco archeologico di Ostia Antica. Trovato un riferimento storico e architettonico, ho optato per soluzioni tecniche discutibili dal punto di vista "economico" ma sfidanti dal punto di vista personale. Essenze lignee esclusivamente locali ottenute da assi o tronchi grezzi (alcuni con oltre 30 anni di stagionatura); in particolare ho utilizzato legno di pero e noce per le superfici esterne e per le strutture portanti; pioppo e larice per le superfici non visibili; pioppo e pero per cassetti e scomparti interni. Assemblaggi a incastri con utilizzo esclusivo di colla "animale" e incastri fissati con spinotti di legno (ho utilizzato solo 5 chiodi, per i cardini, e 4 viti in ottone). Per la verniciatura (solo superfici a vista): tinte ottenute da gherigli di noce e vernice a base di gommalacca stesa a pennello (superfici molto piccole o "mosse") e tampone. Lavorazione esclusivamente manuale di tutti i pezzi, dalla sezionatura dei tronchi, alla sgrossatura, fino al taglio di precisione, realizzazione degli incastri e di tutte le decorazioni... senza utilizzo di energia elettrica (unica eccezione la lavorazione al tornio delle colonne... ma a mia parziale discolpa... il tornio è autocostruito). Il fine ultimo? Realizzare un monetiere la cui realizzazione sia difficilmente collocabile, anche da occhio esperto, in un'epoca precisa... Per farla breve... di seguito il risultato finale... segue8 punti
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Ciao a tutti! Ho visto ultimamente alcune foto di banconote in controluce, appoggiate su di una tavoletta luminosa, oggetto che di recente appare andare molto di moda (e naturalmente ne ho una anch'io😁). Mi sembrava che la fotocamera fosse ingannata dalla troppa luce, così ho pensato ad un metodo per focalizzare di più sulla banconota e meno sulla tavoletta. Il mio risultato: Ho usato degli elementi scuri, sagomati allo scopo, che si possono avvicinare ai bordi, verso gli angoli e che si adattano così a biglietti di ogni dimensione: l'arancione è solo per scopo dimostrativo, devono essere entrambi neri o come minimo scuri e neutri. Per avere un buon effetto in translucenza, penso che i più fortunati di voi possano un po' abbassare le avvolgibili o chiudere le tapparelle, i poveracci come me che hanno troppi lucernari devono improvvisare: qui la mia reflex montata sul cavalletto, la tavoletta è a terra ed il tutto viene coperto da un telo, neanche fossimo a far foto come nel Far West. Questo mio esperimento è solo un piccolo spunto: divertitevi a commentare, modificare o migliorare il tutto! njk PS: per le foto a luce radente mi sto organizzando, ma il metodo sembra essere molto complicato.7 punti
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Buon Pomeriggio a tutti, oggi ho finalmente ricevuto la moneta da 20 kreuzer - Tirolo - del 1809 in argento 0.583 emessa dalla zecca di Hall. Fu coniata durante la rivolta della popolazione tirolese fedele all'Imperatore d'Austria Francesco II° dopo che il Tirolo fu annesso al Regno di Baviera nel 1805 con l'appoggio di Napoleone I°. Il patriota Andreas Hofer ( 1767-1810 ) locandiere ed allevatore di cavalli proclamatosi reggente del Tirolo, fu a capo della ribellione e dopo alcune battaglie vinte contro le truppe bavaresi, fu tradito da un suo compaesano e catturato dalle truppe francesi e giustiziato nei pressi di Mantova. Nel libro di Alessandro Volpi "Andreas Hofer e la sollevazione del Tirolo" Milano 1856, nel capitolo della fucilazione del rivoltoso si legge a proposito di Hofer : " getta una moneta d'argento da carantani venti ( appunto la moneta da 20 kreuzer oggetto di questa discussione ), coniata durante la sua dittatura, al caporale che gli si era avvicinato, colla raccomandazione di sparar bene; e poscia guardando i tiratori ad alta voce prorompe - Fate fuoco -. Alcune testimonianze ( forse anche romanzate ) riportano che la prima scarica non fu sufficiente per uccidere Hofer ed egli disse : " come sparate male ! " Le genti del Tirolo lo considerano un eroe nazionale simbolo di orgoglio e resistenza, tale da dedicargli l'inno del Tirolo, monumenti e manifestazioni. La moneta che è in conservazione medio-alta, pesa 6,58 grammi e misura 28 mm di diametro, a diritto presenta l'aquila tirolese nella versione ali in rilievo, in leggenda GEFURSTETE GRAFSCHAFT TIROL = contea principesca del Tirolo. A rovescio il valore, ornamenti, 1809, in leggenda NACH DEM CONVENTIONS FUSS = dopo il trambusto della convention In allegato le prime due foto del venditore, poi le mie. Grazie.7 punti
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Il problema è che se vogliamo condividere in modo strutturato della numismatica è necessario studiare i conii, i tondelli, e tutti i dettagli del caso con la bibliografia in mano. Le impressioni non aiutano i neofiti, a volte ingannano, nei casi difficili, e potenzialmente danneggiano terzi interessati a vario titolo. Buone monete e buone ferie ES7 punti
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Assolutamente! Però… però… Non dimentichiamoci che in mezzo ci sono state due guerre che hanno sconvolto “equilibri più o meno consolidati” sia quotidiani che economici. Secondo me non è irrealistica l’idea che qualche Scudo potesse essere stato speso per acquistare beni di prima necessità alla borsa nera. Durante gli ultimi anni della seconda guerra i prezzi erano divenuti assolutamente folli (qualcosa lo accenna anche Moravia nella “ciociara”, non so se l’avete letto). Crolli finanziari (che purtroppo sono state una triste realtà per molte famiglie) potrebbero aver costretto qualche famiglia a barattare Scudi (o chissà… magari anche qualche moneta aurea, tipo aquila sabauda, aratrice o qualche emissione commemorativa) per acquistare cibarie, vestiario, legna per scaldarsi… o peggio ancora, liberare qualcuno o salvare delle vite. Tu se hai modo, chiedilo comunque a tua nonna, magari mostrandogli delle foto. Mio papà, classe 1926 e figlio di contadini, ad esempio ricordava bene le 5 lire fecondità (sembra assurdo vista la tiratura esigua, sopratutto perché non se la passavano bene economicamente anche se il cibo in tavola non mancava mai). Ricordava poco gli aquilotti, mai viste le 10 lire impero e le lire con la quadriga. Ovviamente degli argenti di grande modulo manco a parlarne, mentre ricordava benissimo tutti i centesimi (distintamente mi parlava delle api, delle spighe e dei leoni e dei buoni delle lire, ma, sempre stranamente, non era tanto convinto di ricordare quelli della serie impero). Aveva invece chiara memoria delle banconote (specie le 500 e mille lire barbetti, chiaramente viste maneggiarle a estranei dalla famiglia ). Insomma, le stranezze nel racconto non potrebbero mancare Mi raccontava spesso di un episodio che ricordava benissimo. Era a scuola, e la sua maestra aveva un “grandissimo problema”: cambiare una banconota da 500 lire Barbetti (delle Capranesi non aveva assolutamente memoria); Ebbene, nessuno che aveva una tal somma dietro. Facendo due calcoli, avrebbe dovuto avere al massimo 10 anni, quindi, sempre al massimo, era il 1936. Noi collezioniamo questi capolavori monetali, ma a volte non pensiamo alla triste storia di cui sono stati testimoni silenti.6 punti
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Ora del secondo monetiere! (forse il mio preferito). Me lo aggiudicai su eBay.co.uk circa un anno fa per due spicci. Il vero problema fu il trasporto (ritiro a mano come unica opzione), essendo di un peso disumano per via della copertura in vetro di ogni singolo cassetto, e per via delle dimensioni tutt’altro che convenienti (lungo 1 metro e 50 circa). Logicamente, le dimensioni erano indicate in “feet”, motivo della mia sbadata sottostima della grandezza di questo mobile! Dopo uno sforzo disumano e l’aiuto di qualche amico son riuscito a portarmelo a casa. Monetiere in quercia anni ‘306 punti
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Salve, ho deciso di tenerla assumendomi il rischio, nonostante la casa d'aste si era resa disponibile per ritirarmela, e non penso che la distruggerò mai, per tutta una serie di motivi che la moneta mi lasciano propendere nel pensare che sia autentica; considera che oggi sono consapevole che c'è qualcosa di diverso nella mia moneta solamente perchè vengo da un background di 10 anni di acquisto di oro da investimento 24k in cui dopo aver verificato che le dimensioni delle placchette corrispondano a quelle dichiarate dalla fonderia LBMA, la prova del magnetismo toglie qualsiasi dubbio escludendo la possibilità che dentro ci sia del tungsteno, che è l'unico metallo con un peso specifico quasi identico a quello dell'oro, per fortuna l'oro è leggermente diamagnetico, cioè respinge il magnete, mentre il tungsteno è leggermente paramagnetico, parliamo di valori minimi, difficilissimi da misurare, ma che con il bilancino e un magnete molto forte posto a pochi mm si riesce a misurare, come ho fatto vedere nel video. Ho ri-precisato questo, perchè devi considerare che il 90% di chi controlla le monete sia acquirenti/periti/case d'asta/etc......, si limita a controllare peso, diametro e eventuali difetti/anomalie al disegno sulle due facce, oltre ad avvicinare un magnete, e ti assicuro che la mia moneta avrebbe passato senza problemi questi test. Quando fai presente che l'oro sia 22k delle monete che 18k dei gioielli non attrae mai un magnete, è quasi sempre vero perchè di norma oltre l'oro l'altro metallo legante è quasi sempre rame o argento, ma nella mia moneta è presente una quantità minima di nickel che è magnetico, ed è ciò che la rende leggermente magnetica. Ti preciso pure che è un leggerissimo magnetismo, se come penso facciano un pò tutti e avvicino una calamita alla moneta ad occhio non ci si accorge di nulla, il magnetismo è talmente minimo che non sorreggerebbe il peso del magnete stesso. Questo per dirti, è probabile che molti altri pezzi siano così, ma che con un semplice test avvicinando un magnete non ci si accorge di nulla. Ora metto assieme tutte le considerazioni fatte, è cioè che lo spettrometro ha dato come esito 22,35k con un piccolissima percentuale di nickel sotto l'1%, che il diametro e il peso sono corretti, che sulla testa del re è presente un difetto di conio che ho verificato da foto di molte aste passate essere veramente presente in molti pezzi giudicati autentici, che analizzando il disegno di entrambe le facce non si nota nessun difetto/anomalie al disegno, che l'anno prima del conio nel 1910 hanno fatto qualche casino con le leghe che ha causato l'emissione di un nuovo regio decreto per il conio proprio di questa moneta, e che l'utente "El Chupacabra" ha avuto in suo possesso un moneta autentica di oro-rosso, in cui di certo c'era qualche problema anche in quel pezzo con la lega; Tutte queste considerazioni mi portano a pensare che coniare una moneta con una lega superficiale di 22,35k, con una lega interna di più metalli combinati con pesi specifici diversi che porti alla coniazione di una moneta che faccia corrispondere la massa dell'oro quando in realtà non c'è oro all'interno, o almeno non nel fino corretto con lo scopo di creare un falso è una cosa difficilissima, quasi una cosa impossibile se non con attrezzatura industriale di altissima precisione; se a questo aggiungiamo che l'avrebbero dovuta produrre anche rispettando un disegno difficile da replicare in modo perfetto senza nessuna differenza è ancora più improbabile. Come precisato da apollonia, ci avevo pensato a provare a fare un test della densità della moneta, ma fare un test preciso del genere a una moneta di poco più di 16grammi, è veramente molto difficile; il tutto è reso ancora più difficile dal fatto che se è realmente un falso, parleremmo sempre di un falso straordinario in cui la differenza di densità sarebbe talmente minima che per essere misurata necessiterebbe di una altissima precisione. Il prossimo test che farò è quando mi aggiudicherò ad un asta un'altro pezzo della stessa moneta, così da avere un'altra moneta con cui fare un confronto, userò un microscopio che mi farò prestare da un amico che ha attrezzatura di altissima precisione che usa per il suo lavoro di perito elettrotecnico, così che potrò analizzare in modo molto dettagliato tutto il disegno, potrò confrontarlo con l'altra moneta che mi aggiudicherò, e potrò anche avere misure molto precise che mi consentano di calcolare il rapporto fra massa e volume con grado di errore quasi nullo. Se ne parlerà alle prossime aste di fine anno, vi posterò delle immagini fatte con il microscopio con le misure precise così da avere anche qualche parere.5 punti
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Buondì classico giretto al mercatino e ciotola da 1 euro... Consigli per togliere la macchia scura (da fiamma???) dalla moneta da 1 rupia??5 punti
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Il primo “monetiere” si tratta di un porta vetrini da microscopio del 1850 (circa) in mogano, che ho convertito in porta monete usando un metodo non invasivo - asticelle di balsa tagliate su misura senza usare né colle né chiodi (aggiungerò più dettagli nella prossima risposta).5 punti
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C'era Napoleone ma già era repubblica italiana Il primo re che iniziò l'unità d'italia Come non si può menzionare Umberto 1 Poi il re collezionista Infine repubblica I documenti integri hanno il loro fascino rispetto a tutte le marche staccate ☺️4 punti
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Salve a tutti, appena arrivato, vi presento il mio primo pezzo . Vista e piaciuta.4 punti
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Ostuni - chiesa del Carmine buca lettere sulla facciata della chiesa a memoria non ricordavo di averne visti4 punti
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Buongiorno a tutti! Vivo ormai nel Regno Unito da oltre dieci anni e, in questo periodo, sono riuscito a raccogliere diversi monetieri antichi. Si trovano con relativa facilità e, sorprendentemente, a prezzi molto più bassi rispetto a quelli che riscontravo in Italia: ad esempio, un bel monetiere con decine di cassetti (magari un po’ vissuto) si può acquistare senza problemi per meno di 100-150 sterline. Questa abbondanza riflette una diffusa passione collezionistica che, qui in Gran Bretagna, ha avuto un’enorme popolarità dalla seconda metà dell’Ottocento fino agli anni ’50 del Novecento, ma che si è quasi completamente estinta nel XXI secolo. Da appassionato di storia naturale, posso confermare che anche le cassettiere specializzate per entomologia, geologia, paleontologia (e così via) sono altrettanto comuni. Lo stesso vale per le collezioni ornitologiche, in particolare quelle di uova; oggi, naturalmente, vietate. Personalmente non sono mai stato un grande estimatore dei monetieri con scomparti rotondi, i cosiddetti “tipo inglese”. Proprio per questo, anche se con un po’ di fatica, ho cercato di raccogliere porta monete con scomparti più simili a quelli a cui siamo tutti più abituati, cioè di forma quadrata. Nei commenti a questa discussione pubblicherò le foto dei tre porta monete che possiedo e invito chiunque sia interessato a partecipare, condividendo il proprio metodo di conservazione delle monete o lo stile del proprio monetiere. Martin4 punti
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This discussion board was a great resource. But then constant fights made people abandon it. The coin is fake.4 punti
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buonasera, la piastra di cui sopra da qualche giorno fa parte della mia collezione . saluti Michele4 punti
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Associazione Italiana Cartamoneta Associazione Italiana Cartamoneta AIC MAGAZINE ANNO VIII - N. 15 LUGLIO 2025 È stato recentemente pubblicata la rivista “AIC Magazine” N. 15 - Anno VIII” direttore Stefano Poddi, rivista dell’Associazione Italiana Cartamoneta, associazione no-profit. L’unica rivista italiana cartacea interamente dedicata alla notafilia (dal latino “nota” = biglietto e dal greco philos = amore, passione) branca della numismatica. Il primo articolo della rivista, a firma Alessandro Fiamingo, si intitola “I gradi di conservazione della scala Sheldon”; sempre più spesso si trovano in commercio delle banconote sigillate in custodie di plastica rigida, prodotte da PCGS, PMG, ecc. società americane di grading (gradazione), che oltre ad assicurare l’autenticità della banconota contenuta, ne danno una puntuale valutazione dello stato di conservazione, tramite una numerazione che va da 4 a 70, e che nell’articolo viene illustrata comparandola ai gradi di conservazione (MB, BB, SPL, SUP, FDS) da noi usati nei cataloghi e nei prezziari, facendo chiarezza su questo argomento spesso nebuloso. Segue un articolo di Emanuela Peccatori, che descrive il mondo fantastico de “Le prime banconote tibetane”, biglietti che per la loro grafica colorata e per l’intreccio dei grafismi riportati, ricordano la colorazione e i disegni dei tappeti orientali. Franca Maria Vanni ci propone un articolo molto dettagliato e documentato su “Le prime banconote della Banca d’Italia”, che ci riporta alle vicende della costituzione della Banca d’Italia e delle sue prime banconote. Attraverso una minuziosa ricostruzione storica della progettazione e produzione delle primissime banconote della banca centrale italiana che, novità assoluta, riportavano in evidenza nella parte superiore del fronte della banconota il nome dell’emittente, (e quindi del garante della cartamoneta fiduciaria) “BANCA D’ITALIA”, istituita con legge del 1893, ponendo in evidenza il lavoro e l’impegno di un grande protagonista di questa transizione nummaria, il disegnatore/inventore Rinaldo Barbetti. Chiude questo numero della rivista Davide Oldrati con un articolo intitolato “Utopia e genocidio nella Cambogia dei khmer rossi”, nel quale viene scandagliata la follia idealista-sanguinaria iniziata nell’ aprile del 1975 con l’ingresso dei Khmer Rossi al governo della Cambogia, che in quattro anni annientò oltre un milione di cambogiani morti per fame o per lavori forzati. Nella loro ideologia c’era anche il tentativo di realizzare una economia senza moneta, ma questo non gli impedì di introdurre due serie di banconote, emesse per un breve periodo e poi ritirate, molto suggestive di carattere agricolo-rurale. L’inserto centrale a doppia pagina di questo numero riguarda le 500 lire matrice di Rinaldo Barbetti, un’immagine da contemplare incantati. SOMMARIO AIC N.15 Anno VIII - Luglio 2025 - FIAMMINGO Alessandro “I gradi di conservazione della scala Sheldon” - PECCATORI Emanuela “Le prime banconote tibetane” - VANNI Franca Maria “Le prime banconote della Banca d’Italia” - OLDRATI Davide “Utopia e genocidio nella Cambogia dei khmer rossi” AIC Magazine, rivista cartacea dell’Associazione italiana Cartamoneta no-profit, è pubblicata interamente a colori, priva di pubblicità o sovvenzioni a cadenza semestrale. Viene inviata esclusivamente ai Soci dell’Associazione la cui email e' : [email protected] - Tale indirizzo vale anche per chi volesse contribuire alla rivista con un articolo. Il sito ufficiale dell'Associazione Italiana Cartamoneta e' www.associazioneitalianacartamoneta.it AIC Magazine - Elenco articoli.xlsx4 punti
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Al suo interno ho rinvenuto dei cartellini antichi spettacolari, non saprei se coevi con il monetiere o ancora più vecchi. Inoltre, ho deciso di utilizzare dei cartellini gommati anni 50 (reperiti in un grosso lotto che trovai in un mercatino) per etichettare i cassetti, scelta sicuramente molto estetica!4 punti
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A mio parere è la naturale formazione della patina dopo il lavaggio con apposito liquido. Questa procedura rallenta moltissimo sia la formazione della patina (soprattutto se dopo il lavaggio non è stata sciacquata; rimane come un “film” protettivo sulla superficie della moneta), che la sua omogeneità e conformazione, in molti casi con ossidazione disomogenea o maculata (come in questo caso). Il tutto diventa ancora più problematico se la moneta è stata imbullettata a breve distanza dal lavaggio, anche se non mi sembrerebbe questo il caso vista l’assenza di “macchie verdi” e di macchie che al tatto risultano spesse, mollicce e appiccicose. Insomma, questo è un classico esempio di quanto una moneta lavata risulti “compromessa” (le virgolette stanno a significare che ogni caso è a sé, non è un dato scientifico né tantomeno un risultato puntuale e costante) nel suo appeal. Lavaggi, puliture / lucidature compromettono in qualche modo, alterandolo (che non so spiegare tecnicamente, ma in base alla mia esperienza) lo strato superiore del metallo, paragonabile a “una pelle”, su cui, se presente, l’ossidazione si forma naturalmente. Se questo viene alterato, il metallo comunque si ossida, ma con tempistiche più lunghe e in maniera irregolare e disomogenea3 punti
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Ciao, il ritratto è quello dell'imperatore Gordiano lll 🙂. La tipologia è quella con la personificazione della Liberalitas sul rovescio. Per la corretta catalogazione occorre come sempre che tu individui qualche lettera corrispondente sul dritto. Io, vista la legenda che è lunga opterei per il primo che ti posto. Non escludendo del tutto la seconda opzione con legenda corta . ANTONIO3 punti
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L'analisi con spettrometro XRF ha dimostrato la presenza di tracce di nichel e in questo modo tutto torna. Ho trovato il manuale di una bilancia magnetica del quale riporto un estratto qui sotto. Si evince che tali contaminazioni sono presenti in diverse monete d'oro e pertanto una debole attrazione magnetica non può essere dirimente per valutare l'autenticità di una moneta. Contaminazioni ferromagnetiche Alcune monete d'oro in lega (soprattutto quelle molto vecchie) come all’ incirca le seguenti: # oro da 900 (Vreneli, lat. Münzunion, Krone Österreich) # oro da 916 (American Eagle, alcune annate più vecchie del Krügerrand, Britannia (annate prima del 2012) # speciali monete d'oro in lega particolarmente vecchie possono (ma non per forza devono!) contenere piccole miscele di materiali ferromagnetici come nichel, ferro, o in rari casi, cobalto. Ciò può provocare che queste monete o in generale gli oggetti di questi materiali, contrariamente alle aspettative, si registri un valore negativo. La ragione sta nel fatto che i materiali ferromagnetici a distanza sono i più fortemente attratti dai magneti. Ciò significa che anche tracce di questi elementi possono raggiungere un valore negativo. Nell’ interpretazione dei risultati bisogna stare assolutamente attenti a ciò.3 punti
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Da Alessandria di Egitto, un notevole esemplare di tetradrammo, con al diritto testa laureata di Tiberio ed al rovescio testa radiata del divo Augusto . Sarà a breve, il 7 Agosto, im vendita Harlan J. Berk 232 al n. 311 .3 punti
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Di cattivo gusto ma l'hanno prodotta ugualmente. Ghana 2026 - 10 cedis in ag. 999 (gr. 31,10) La bomba atomica di Hiroshima e Nagasaki3 punti
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Ciao @Alan Sinclair, le piastre sono una droga. Modulo accattivante e sempre con delle particolarità. La mia 1856 SPL / FDC Gordon3 punti
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There had been a R in the transfer dies but it got lost due to striking so this is not condemning. The die state of the obverse does not fit to the die state of the reverse. The obverse die is from a very late die state if you look at the sharpness of the details, indicating much details loss due to die wear. The reverse die is from an early die state whithout the floral element which was added later. The bottom one is 100% authentic. The top coin very suspicious. Middle coin suspicious. The ones in Westermark are of course authentic. It is 416.1 O16 R80 O16 of Nomisma is from much alter die state as the one in WESTERMARK R80 is from a much earlier die state as the one in Westermak because it is before the floral element was added to the die 2 more same dies suspicious, the one offed by iNumis got withdrawn3 punti
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Ciao @Pino 66, potrebbe trattarsi di un asse di Caligola con al rovescio Vesta seduta con patera, dalla zecca di Roma classificato RIC 38 Gordon3 punti
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Ciao,bronzo di Domiziano per Thyateira in Lidia. https://www.acsearch.info/search.html?id=74011483 punti
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Che del Cordusio non s'interessa perché sta diventando un grande mangimificio all'aperto, invasa come è da bar improvvisati di 10 mq che però occupano metri di marciapiede con tavolini e altri ingombri, attività di ogni tipo che chiudono per lasciar spazio sempre e solo a gente che fa da mangiare (peraltro, male e a caro prezzo...). Vabbé, lasciamo perdere sennò divento malinconico: guardate le foto e valutate....3 punti
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Noi ora osserviamo delle monete, vediamo i volti che vi sono raffigurati, e ci chiediamo se su quei volti vi è un labbro insolitamente marcato, per un bizzarro ed inusuale metodo nell' esecuzione del conio degli incisori di una specifica zecca. Ma anche allora, quando quelle monete circolavano, chi le osservava poteva avere quel dubbio, se effettivamente non ci fosse un baffo ma uno strano labbrone. Istintivamente dico no, l' incisore del conio, artista o comunque valido artigiano, non poteva lasciare quel dubbio; se avesse fatto un labbrone, si sarebbe limitato, non avrebbe voluto che qualcuno avesse quel dubbio. Labbrone magari si, ma limitato. Se quel labbrone è così lungo da sembrare un baffo, quello è un baffo.3 punti
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Oggi finalmente ne ho capito un pò di più, finalmente sono riuscito a trovare un laboratorio orafo attrezzato con uno spettrometro XRF molto disponibile, e davanti a me hanno messo la moneta all'interno dello strumento e in 2 secondi ho avuto risposta al mio dubbio, la moneta è 22,35K, oltre l'oro i metalli presenti sono per la quasi totalità rame, e per una percentuale sotto 1% ciascuno da argento e nickel, di questi metalli solo il nickel è magnetico e adesso si spiega il perchè la calamita veniva leggermente attratta. Onestamente mi stupisco che con una percentuale così minima di nickel, io sia riuscito a rilevare con strumenti "casarecci" il leggerissimo magnetismo. Ora io non ho idea se il conio del 50 lire "cinquantenario" 1911 è nomale che contenga anche del nickel, considerando che nessun'altra moneta del regno in mio possesso ha questa caratteristica, sta di fatto che la mia è così, e mene renderò conto se alle prossime aste avrò l'occasione di aggiudicarmene un'altro pezzo. A questo punto sarei propenso a pensare che la moneta sia buona e tenermela, considerando ora che ne ho la certezza, che il costo che l'ho pagata è coperto circa al 75% dal valore dell'oro presente nella moneta. Adesso posso dirvi anche la casa d'aste, è Sartor numismatica, e il titolare è il Sig.Nicola Sartor, una persona seria e disponibile, che da subito mi ha detto che non ci stava nessun problema, che avrei potuto rispedirgliela per ricontrollarla e se mi rimanevano dei dubbi avremmo trovato assieme una soluzione, adesso lo avviserò che dopo un'analisi con lo spettrometro preferisco tenerla. Grazie a tutti per i consigli, a presto.3 punti
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buongiorno, riprendendo la discussione mi pare manchi ancora un 2 tornesi 1859 di Ferdinando II. aggiungo il mio saluti a tutti2 punti
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Sperando di avervi intrattenuto sinora con piacere, riprenderò il racconto dopo ferragosto... ci mancano solo 40 anni, ma sono densi di avvenimenti e di monete2 punti
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@Alan Sinclair della monetazione napoletana ne so pochissimo o nulla ma ti posso dire di fare attenzione su una cosa: una ciliegia tira l'altra!2 punti
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Sempre sul loro sito il volume con le tavole: https://uu.diva-portal.org/smash/record.jsf?pid=diva2%3A1189867&dswid=-80242 punti
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Essendo una Cartolina Postale il francobollo e il valore facciale e' già PREstampato sulla cartolina, e' quello che si chiama INTERO POSTALE... ... da non fare confusione con la cartolina illustrata che vediamo spesso nelle nostre discussioni dove l' affrancatura va apposta.2 punti
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Vespasiano il giovane, figlio di Domitilla sorella di Domiziano e di Flavio Clemente, sarebbe stato adottato da Domiziano e dichiarato suo erede, in quanto il suo unico figlio era morto in fasce. Si dice che i genitori si fossero convertiti al Cristianesimo e per questo siano stati condannati. Del giovane Vespasiano rimangono solo tre tipi di monete coniate a Smirne. Questa è la RPC II 1028, la più comune, che passa in asta alcune volte all'anno: link Costa comunque cara, fino a 1000 euro e oltre.2 punti
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Cosi e’ un po’ generico: va fatto un confronto emissione per emissione, zecca per zecca. Nel post 1 il ritratto di Zenone nella siliqua aveva indubitabilmente i baffi. Nel grande e splendido follis Teodato per la zecca di Roma e’ acclarato ( vedi Metlich) avesse i baffi. Il confronto con altre emissioni va fatto pero’ con ritratto fisionomici non con i ritratti standard, convenzionali, degli imperatori come erano in uso per l’oro e in parte per l’argento.2 punti
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