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  1. Un bel gettone utilizzato per andare in carrozza da Ponte di Tappia (antico borgo oggi una via di Napoli) a Montevergine, luogo di pellegrinaggio da tutto il Sud per il culto della "Mamma Schiavona"(Madonna) e non solo. In molti testi si racconta di come fastose fossero le carrozze.
  2. Oggi, 23 settembre, cade la Festa di San Pio da Pietrelcina San Pio da Pietrelcina, Padre Pio, al secolo Francesco Forgione, nacque a Pietrelcina (BN) il 25 maggio 1887. Fin da bambino riceveva frequenti visite di Gesù e Maria e vedeva demoni e angeli, ma poiché pensava che tutti avessero queste facoltà non ne faceva parola con nessuno. Entrato come chierico nell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, a sedici anni, il 6 gennaio 1903, fu ordinato sacerdote il 10 agosto 1910, nella cattedrale di Benevento. A causa delle precarie condizioni d salute, il 28 luglio 1916 fu trasferito, nel Convento di San Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo (FG), sul Gargano, dove salvo poche e brevi interruzioni, rimase fino alla morte, avvenuta il 23 settembre 1968, vivendo una vita intensa da taumaturgo e apostolo del confessionale, trascorrendo anche quattordici - sedici ore al giorno ad amministrare il sacramento della confessione, per lavare i peccati e ricondurre le anime a Dio. La mattina di venerdì 20 settembre 1918, pregando davanti al Crocifisso del coro della vecchia chiesa, ricevette il dono delle stimmate, che rimasero aperte e sanguinanti fino alla morte. Dal momento della comparsa dei segni delle piaghe del martirio di Gesù Cristo, i fedeli lo considerarono già Santo e gli attribuirono numerosi miracoli. Fondò i “Gruppi di preghiera” e un moderno ospedale, la “Casa sollievo della sofferenza”. Fu da Papa Giovanni Paolo II beatificato il 2 maggio 1999 e canonizzato il 16 giugno 2002. Maria è il segreto della grandezza e santità di Padre Pio: alla porta della sua celletta, la numero 5, c’era attaccato un cartello con la frase di San Bernardo: “Maria è tutta la ragione della mia speranza”; a Lei, nel maggio 1956, dedicò la “Casa Sollievo della Sofferenza”; il suo testamento spirituale, alla fine della sua vita, fu: “Amate la Madonna e fatela amare. Recitate sempre il Rosario”. Quando gli fu domandato se esistesse una scorciatoia per il Paradiso, Padre Pio rispose. “Sì, è la Madonna”. “Essa – diceva il frate di Pietrelcina – è il mare attraverso cui si raggiungono i lidi degli splendori eterni”. Esortava sempre i suoi figli spirituali a pregare il Rosario e a imitare la Madonna nelle sue virtù quotidiane quali l’umiltà, la pazienza, il silenzio, la purezza, la carità. “Vorrei avere una voce così forte – diceva - per invitare i peccatori di tutto il mondo ad amare la Madonna”. Lui stesso aveva sempre la corona del rosario in mano. Lo recitava incessantemente per intero, soprattutto nelle ore notturne. “Questa preghiera – diceva Padre Pio – è la nostra fede, il sostegno della nostra speranza, l’esplosione della nostra carità”. BIOGRAFIA 25 maggio 1887 Nasce a Pietrelcina (BN) da Grazio Maria Forgione, detto "Orazio" (1860 – 1946), e Maria Giuseppa di Nunzio, detta "Peppa" (1859 – 1929), quarto di otto figli, un bambino, che il giorno seguente è battezzato nella chiesa di Sant'Anna con il nome di Francesco, per desiderio della madre molto devota a San Francesco d'Assisi. 6 gennaio 1903 Entra nel noviziato dei Cappuccini a Morcone (BN), dove indossa, il 22 gennaio, l'abito religioso e prende il nome di Fra Pio. 10 agosto 1910 È ordinato sacerdote, nel Duomo di Benevento. 4 settembre 1916 Di salute precaria, è trasferito a San Giovanni Rotondo, ove, a eccezione di qualche breve assenza (negli anni 1916 - 1918), rimane fino alla fine dei suoi giorni terreni. 20 settembre 1918 Riceve il dono delle stimmate. 1922-1934 Prima indagine. Il 2 giugno 1922 si hanno i primi provvedimenti del Santo Uffizio. Il 31 maggio 1923 il Santo Uffizio, dopo un'inchiesta, afferma “non constare della soprannaturalità dei fatti attribuiti a Padre Pio da Pietrelcina”. Il 9 giugno 1931 è sospeso da ogni ministero, eccetto la Santa Messa da celebrare privatamente. Il 14 luglio 1933 può nuovamente celebrare la Santa Messa in chiesa e il 25 marzo 1934 riprende a confessare gli uomini e il 12 maggio le donne. anni ‘40 Avvia i “Gruppi di Preghiera” per fermare con la Preghiera la Seconda Guerra Mondiale. 19 maggio 1947 Iniziano i lavori per la costruzione dell’ospedale “la Casa Sollievo della Sofferenza”, che viene inaugurata il 5 maggio 1956 Settimana di Pasqua del 1948 Il giovane sacerdote Karol Wojtyla (futuro Papa Giovanni Paolo II), studente a Roma, ha sentito parlare del misterioso frate con le stimmate e volendo conoscerlo, si reca a San Giovanni Rotondo nelle vacanze di Pasqua, e vi rimane una settimana. Durante la visita che Papa Giovanni Paolo II fa il 23 maggio 1987 a San Giovanni Rotondo dice: “Questi luoghi sono legati a ricordi personali, cioè alle visite da me fatte a Padre Pio sia durante la sua vita terrena, sia, spiritualmente, dopo la morte presso la sua tomba”. Questa affermazione lascia presuppore che il sacerdote Karol Wojtyla si sia incontrato anche altre volte con Padre Pio, ma, ad oggi, non sono stati rinvenuti documenti in merito. Si potrebbe anche pensare alle tre lettere, scritte in latino e inviate al frate il 17 e il 28 novembre 1962 e il 14 dicembre 1963 da Karol Wojtyla, ormai vescovo ausiliare di Cracovia che in quei giorni si trova a Roma per il Concilio. Nella prima Wojtyla chiede delle preghiere per guarigione della dottoressa Wanda Poltawska, madre di famiglia, ammalata di cancro. Nella seconda il vescovo lo ringrazia per l'avvenuta guarigione della donna. Nella terza lettera Wojtyla fa riferimento alle precedenti richieste da lui rivolte a Padre Pio: «La paternità vostra si ricorderà certamente che già alcune volte nel passato mi sono permesso di raccomandare alle Sue preghiere casi particolarmente drammatici e degni di attenzione». Il giovane vescovo ringrazia Padre Pio per la guarigione di una donna ammalata di cancro, ma scrive anche di un figlio di un avvocato, gravemente ammalato dalla nascita e scrive «Ambedue le persone stanno bene», per cui potrebbero esserci stati anche altre lettere o incontri. 25 aprile 1959 Si ammala e sino all'8 agosto celebra raramente e non in chiesa, ma il 7 agosto, in occasione della visita della Madonna di Fatima, la statua della Madonna Pellegrina, guarisce 1960-1964 Seconda indagine. 20 settembre 1968 Solenni manifestazioni per il 50º anniversario della stimmatizzazione di Padre Pio. 22 settembre 1968 Convegno internazionale dei Gruppi di Preghiera. Celebra l'ultima Santa Messa. 23 settembre 1968 Alle ore 2.30 Padre Pio, ricevuto il sacramento dell'Unzione degli infermi, muore serenamente con la corona del Santo Rosario in mano e con «Gesù!... Maria!...» sulle labbra. 2 maggio 1999 Papa Giovanni Paolo II dichiara Padre Pio beato. 16 giugno 2002 Papa Giovanni Paolo II proclama Santo il beato Pio da Pietrelcina.
  3. Buongiorno a tutti! Vi presento un altro acquisto, di cui vado particolarmente fiero, del C.N.P.: si tratta di una moneta da 3 cinquine coniata a nome di Filippo III. Vorrei porvi alcune domande: che grado di conservazione le attribuireste, in quanto non specificato al momento dell'acquisto? Si potrebbe risalire ad una datazione più precisa del pezzo, e non un indicativo 1598-1621? Si tratta della variante con le sigle "C/FC" o di quella senza(quest'ultima più rara, personalmente con la moneta in mano non noto tali siglie, forse un occhio più fine del mio potrebbe scorgere qualcosa che io non ho notato...)? Ed infine, quale potrbbe essereun giusto prezzo di acquisto di tale esemplare in queste condizioni? Detto ciò, non mi resta che ringraziarvi anticipatamente per il preziosissimo aiuto che mi fornirete! :good:
  4. Buonasera a tutti! Vorrei porre alla vostra attenzione l'ultimo acquisto proveniente dal C.N.P.: è stato amore a prima vista... Si tratta, se non sbaglio, di un gigliato coniato a nome di Roberto d'Angiò. Vorrei porvi alcune domande in merito: La legenda riporta al D/ "ROBERT" al posto di "ROBERTVS", è quindi da considerarsi postuma, come specificato dal MIR? Inoltre, cosa ne pensate della conservazione? Mi chiedevo se è possibile attribuirgli una datazione precisa e non sommaria,infine un vostro un giudizio in termini economici non guasta mai! :good: Ringrazio anticipatamente chi conribuirà!
  5. Buongiorno a tutti voi! Quest'oggi vorrei sttoporre alla vostra attenzione questo Cavallo coniato (almeno sembra...) a nome di Ferdinando I d' Aragona. Cosa ne pensate? Mi piacerebbe avere un giudizio di conservazione (mi sembra nella media considerando la tipologia), l'eventuale rarità, una valutazione economica (sempre se ne possieda ancora in quetse condizioni...) e di quale variante si tratta, in quanto ce ne sono davvero molte! :good: Vi ringrazio anticipatamente per l'aiuto provvidenziale che mi fornirete! ;)
  6. Salve amici, cosa ne pensate di questo oggetto secondo il mio parere una spilletta.. ha una forma concava, nella prima foto che corrisponde al dietro vi è la scritta "strada fontana medina - Savino - n. 19 - Napoli intorno a tre gigli".. La fontana Medina sarebbe la fontana del Nettuno spostata numerose volte in varie zone di Napoli, giusto? può avere a che fare con questo oggetto in qualche modo?
  7. Ciao a tutti, per gli appassionati della monetazione normanna.. Secondo voi, è un follaro di Pandolfo zecca di Capua, come segnalato in asta, oppure Ruggero II° con zecca Bari? Grazie a chi interverrà Saluti Eliodoro
  8. Ciao a tutti, essendomi, da poco tempo, appassionato alla monetazione normanna, sono rimasto colpito dalla bellezza del Follaro di Gisulfo II, principe longobardo, con, al rovescio, la veduta di Salerno, Eccone un esemplare che è attualmente, in asta.. Non dispongo del libro di Bellizzia..quindi chiedo a voi notizie su questa moneta... Saluti Eliodoro Italy, Salerno, Gisulf II (1052-1077), AE follaro, facing bust, rev., view of Salerno, 2.14g (MIR 530; MEC 13-15), partly weak, very fine, rare
  9. E' da tempo che mi "tormento" con la seguente domanda: perché Ferdinando I (con legge n. 565 dell'8 dicembre 1816) decide di assumere il titolo di "Re del regno delle Due Sicilie" e non semplicemente di "Re delle Due Sicilie"? E così tutti i suoi discendenti. Tale denominazione pare un pleonasmo. Avete delle idee a proposito? Grazie. Dall'art. 1.2 della cit. legge: Da una legge di Ferdinando II:
  10. Buon pomeriggio amici, Pongo alla vostra attenzione questa moneta che si trova presso il Fitzwillam Museum. La moneta e’ il follaro RV CA-TA: Immagini: N. 1 e 2 reali. Immagini: N. 3 e 4 anisotropizzate Siete in grado di scoprire quale e’ la moneta ribattuta (sottostante) ovvero di quale Monarca, Principe o Duca? (Immagini 1,2,3,4). Premetto che un altro RV CA-TA e’ stato ribattuto da un follaro di Ruggero Borsa: Immagini: N. 5 e 6 RV CA-TA ribattuto da un follaro di Ruggero Borsa. Immagini: N. 7 e 8 un Follaro di Ruggero Borsa. So che e’ molto difficile, ma spero che vi impegnerete per aiutarmi. Io ho trovato delle similitudini, ma si trattava sempre di semifollari (peso e dimensioni inferiori). Vi ringrazio. Amedeo
  11. Buon giorno, Allego il grafico della Travaini che riguarda le ribattiture del RV CA__TA. Da qui si evince che il RV CA__TA ribatte i follari di Gisulfo II (Bellizia n° 33; 42; 44; 45) che nello schema portano i numeri 13; 15; 16; 21. Il RV CA__TA ribatte poi anche la moneta al n° 31 dello schema che corrisponde allo stesso numero nella classificazione che ne fa la Travaini, attribuendolo, in accordo con Grierson, al periodo di Roberto il Guiscardo (quindi questo sarebbe l'unico caso noto in cui un RV CA__TA ribatte un follaro attribuito al Guiscardo). Infine, l'unica ribattitura che riceve il RV CA__TA è da parte di un follaro di Ruggero Borsa (nello schema n° 90 corrispondente a Bellizia n° 87). Le stesse osservazioni si possono apprendere dalla pagina dedicata dal Bellizia a questo follaro che concorda con le ribattiture già riportate dalla Travaini nel suo schema. Per dovere di chiarezza preciso che queste spiegazioni mi sono state gentilmente inviate da un nostro amico. Cio’ premesso, se l'unica ribattitura che riceve il RV CA__TA è da parte di un follaro di Ruggero Borsa, ne deduco che: 1) Il Borsa e' successivo al monarca che aveva fatto coniare il RV CA__TA. 2) Il RV CA__TA ribatte un follaro di Roberto il Guiscardo e quindi e' successivo a Roberto. 3) Chi fece coniare il RV CA__TA si colloca tra Ruggero Borsa e Roberto il Guiscardo. 4) Se cosi’ stanno le cose, tra i due non c'e' un altro monarca famoso. 5)Puo' essere un principe di Capua o di un altro ducato limitrofo?. Dubito. Tutto cio' e' vero se le ribattiture sono state attribuite correttamente, altrimenti siamo di nuovo al punto di partenza. L'unico numismatico vivente dei tre e' Lucia Travaini, che avevo interpellata per avere un giudizio sul mio articolo. Lei mi rispose in maniera vaga e non si espresse sulle ribattiture. Occorrerebbe avere le immagini delle monete ribattute, ma non so se sono state pubblicate. Conosco sole le immagini delle ribattiture su Gisulfo II. Se Bellizia concordava con la Travaini sulle ribattiture dello schema, vuol dire che queste erano note (esistono le immagini). Il grafico ha una valenza probante solo se gli altri studiosi possono vedere tutte le immagini delle ribattiture e non solo i disegni e le possono valutare. Non si puo' accettare "per fede" cio' che viene proposto solo con disegni. Una prova di cio' risulta evidente in merito alla moneta di Roberto II Principe di Capua. In base al solo disegno, bisognava accettare il parere di illustri studiosi, ma vedendo le immagini reali della moneta si possono formulare tante ipotesi del tutto diverse dalle precedenti. La stessa Travaini, in merito al RV CA__TA del Fitzwillam Museum che aveva studiato con Grierson, scrive che e' ribattuto, ma non specifica su quale moneta. Mi rendo conto, pero', che studiando centinaia di monete non potevano approfondire tutti gli aspetti delle stesse; era impossibile. Amici, avete dei suggerimenti?, possedete le immagini delle ribattiture?, concordate sulle ribattiture? Ritenete che i miei commenti siano errati? Vi ringrazio. Amedeo
  12. Dopo il Saluto d'Argento di Carlo d'Angio' bagnato in Oro, ora abbiamo il Carlino d'Oro di Alfonso d'Aragona :) http://www.ebay.it/itm/191534307497 Meditate e state attenti :)
  13. Ciao a tutti, vi posto una moneta in asta, Follaro Anonimo di Marino II°, R2, grammi 2,10..interessante al ditrito ci dovrebbe essere sant?erasmo ed al rovescio, scritta retrograda CON ET DUV; al centro la lettera :Greek_Omega: A me, in relatà, sembra, un altro follaro, quello di incerta attribuzione, con la legenda retrograda IOH. Che ne pensate?
  14. Buongiorno a tutti, ho il piacere di postare le immagini di questi due rari cavallo della zecca di Sora a nome Pier Giampaolo Cantelmi per Carlo VIII re di Francia, entrambi di 2° tipo. Mi preme premettere che, purtroppo, le scansioni penalizzano molto entrambe le monete, dal vivo molto più gradevoli. Nella prima immagine, al dritto, la legenda CAROLVS:REX:FR. Nel campo, stemma di Francia coronato, parte superiore dello stemma lineare. Al rovescio, nel campo una croce inscritta in un cerchio, la legenda è PE:I:PΛ:CΛ:SO:ΛL:DVX Rispetto alla foto presente nel catalogo Lamoneta, tra le parole troviamo quindi : e non °. Diametro 1,7 mm. Per il peso attualmente non sono attrezzato, si è rotto il bilancino.
  15. Buona sera ... non è una monetazione che studio, un amico mi ha chiesto informazioni su questa moneta e della relativa contromarca. Qualche Utente sarebbe così gentile da fornire informazioni a riguardo ? Grazie
  16. Che ne dite di questo Tari? Chi mi aiuta a classificarlo? A me sembra di area Siciliana. Attendo notizie, grazie :)
  17. Guardate questo bel follaro di Salerno. E' da un po' di tempo che lo sto studiando. L'esemplare è veramente splendido, metallo compatto e bella patina cuoio, seppur sono evidenti tracce di ribattitura. Guardando bene la moneta e controllando il testo su Salerno del Maestro Bellizia, a prima vista l'avevo catalogato Bellizia 80 , poi 81, poi ancora mi sono accorto che non è nessuno dei 2. Per me è della stessa serie ma è inedita. Che ne dite?
  18. Di nuovo buona sera, Non so a chi attribuire anche questa moneta. Ho esasperato i colori e baganata nell'olio per mettere in risalto le immagini e le lettere. Peso: Gr.2,54 Diametro: mm.18 / 22
  19. Buona sera, Vi chiedo se la mia interpretazione e' giusta. E' Guglielmo II ? Grazie
  20. Buona sera, La moneta che vi posto e' in pessimo stato di conservazione e di difficile lettura, ma e' proprio questo che mi interessa (la ricerca, la sua attribuzione). Potrebbe essere Guglielmo I?. Mi sembra di vedere, nel rovescio, in basso, una grande stella a otto raggi, ma nel dritto vi sono tante lettere e non W R E X. Ho esasperato il "contrasto" per far vedere meglio le lettere ed i simboli. Questa che segue e' tratta da Artemide Aste - Asta XXXIII del 2 Luglio 2011 Postero' in seguito immagini di altre monete ugualmente difficili, per me. Vi saluto. Amedeo
  21. Dato che spesso mi è capitato di notare forti similitudini tra le monete della zecca di Salerno con quella di Capua, i cui principi sono stati anche principi di Salerno, volevo chiedervi se qualcuno sa di studi fatti in parallelo se qualche altro ha notato ciò o è una mia cantonata. Osserviamo queste due monete 1) il Follaro di Capua di Riccardo I della Tavola XII fig 27 D/ in circolo sul bordo la scritta + CIVITAS CAPUANA e al centro la scritta su due righe RI/CHAR racchiusa in un cerchio di perle R/ rozza effige frontale di San Pietro tra le lettere S P diametro 22 mm peso 2,08 grammi ( questa moneta fu coniata nel 1059 quandi Riccardo I fu investito dal Papa Niccolò II Principe di Capua); anche tale moneta sembra essere unico esemplare; 2) la moneta apparsa per la prima volta nella XXXVII Asta della ditta Artemide tenutasi l’8 dicembre del 2012 al lotto 393, descritta come “Follaro o frazione di follaro (?). D/ Volto frontale, ai lati legenda non decifrabile. R/ Croce a punte con lettere inquartate. AE. g. 1.30 Unico. BB”. Segue “La moneta non ci risulta presente in nessuno dei testi consultati. L'attribuzione alla zecca di Salerno è stata fatta in base allo stile ed alle analogie con follari e mezzi follati del XII sec. (Guglielmo Gran Conte di Sicilia e Duca di Puglia, Ruggero II Gran Conte di Sicilia e Duca di Puglia e Guglielmo I il Malo)”. Potrebbero appartenere entrambi alla monetazione di Capua?? cosa ne pensate?
  22. La moneta qui illustrata rappresenta senza ombra di dubbio una delle massime rarità medievali dell'Italia Meridionale. Fino ad alcuni anni fà era considerato unico, CNI XVIII, coll. Brambilla. La pubblicazione nel 2008 di un secondo e terzo esemplare con alcune particolarità (il terzo ahimè tosato) dovrebbe sciogliere ogni dubbio sulla sua attribuzione .......... ma ....... c'è sempre un ma. Personalmente sono d'accordo con quanto scritto da Beniamino Russo negli Atti del I congresso di Numismatica (Bari, 21-22 novembre 2008), il follaro in questione è una rarissima emissione che commemora l'intitolazione della basilica di Gaeta a Santa Maria e Sant'Erasmo avvenuta in presenza del pontefice Pasquale II il 22 gennaio 1106 ma ........................ la cosa interessante è che nel XII secolo vi fu un avvenimento nell'antica Capua, l'odierna Santa Maria Capua Vetere, e non la Capua che tutti conosciamo (l'antica Casilinum), una sorta di coincidenza con quanto riportato al rovescio di questa moneta. Domani vi posterò il terzo esemplare conosciuto.
  23. Salerno Guglielmo I il Malo 1154-1166 frazione di Follaro gr.0,6 11-13 mm. D/ Angelo ad ali spiegate R/ Croce, nei quarti lettere se qualcuno dispone di un'immagine migliore, sarei contento se la posta...non ho idea di come guardare la moneta... :D Perché era detto "il Malo"...??? Marco
  24. Ciao a tutti, chiedo un aiuto per l'identificazione di questa frazione di follaro ... grazie in anticipo per la cortesia
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