Guest Fid Posted April 1, 2006 Share #1 Posted April 1, 2006 (edited) Mi sono sempre chiesto come mai nella monetazione napoletana esistono dei coni (anche comunissimi) che presentano maggiore usura rispetto ad altri coniati pochi anni dopo Alcuni esempi: - 120grane Ferdinando II testa giovanile- 120grane Ferdinando II testa adulta : coni simili ma come dice il Gigante per il tipo con testa giovanile "difficilmente reperibili allo stato zecca" -60 Grane 1826: reperibile il più delle volte in scarsa o scarsissima conservazione Mi chiedo 1) quand'è che venivano ritirate le monete e da chi? 2)La maggiore usura nei coni giovanili è dovuta esclusivamente ad una maggiore circolazione delle monete negl'anni oppure ci sono anche delle altre cause? 3)L'usura comune di alcuni coni (es 60 grane 1826) a cosa è dovuta? 4) Nel passaggio fra un re ad un altro si ritiravano gradualmente le vecchie monete? Edited April 1, 2006 by Fid Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
arsmonetaria Posted April 1, 2006 Share #2 Posted April 1, 2006 Ciao.Mi sono permesso di spedire la tua domanda a un mio carissimo amico, specialista di monete napoletane.Spero presto in un Suo intervento.Saluti Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
toto Posted April 1, 2006 Share #3 Posted April 1, 2006 Ciao Fid, provo a dare una risposta parziale e molto molto indiretta basandomi su quel che conosco a riguardo delle monete della Repubblica Napoletana del 1799. La repubblica durò cinque mesi soltanto, e se si considera che l’ordine di coniazione è del 18 febbraio 1799 (un mese dopo l’inizio della Repubblica), si può dire con certezza che la Repubblica terminò solo quattro mesi dopo l’ordine di coniazione delle sue monete… Eppure, le monete della Repubblica Napoletana mostrano spesso segni di circolazione elevata e anche elevatissima. Dunque, persino in quel passaggio da un breve sogno repubblicano alla restaurazione della monarchia borbonica, passaggio reso particolarmente traumatico e violento per volere dell’ammiraglio inglese Nelson, fu tollerato il perdurare del corso delle monete della sconfitta Repubblica. Suppongo allora che in pratica non si potesse fare altrimenti. O almeno, senza scontentare il popolo napoletano tutto e i Lazzari in particolare, che avevano aiutato il cardinale Ruffo a riprendere la città e che hanno sempre appoggiato i Borboni. Evidentemente a Napoli non c’erano i mezzi per attuare un ritiro rapido di tutte le monete, senza essere costretti a usare mezzi interpretati come coercitivi e che avrebbero creato scontento nei napoletani e scompiglio nella loro vita e nelle loro abitudini. Sebbene fosse stato dato immediatamente ordine, dallo stesso cardinale Ruffo, di distruggere i coni repubblicani. E poi, alla Zecca di Napoli, di coniare nuove monete borboniche sia di rame (i 6 tornesi, acquisendo quindi il “taglio” repubblicano) che d’argento (la piastra) nello stesso 1799 e poi negli anni seguenti, le monete venivano solo a mano a mano ritirate, rifuse e riconiate con coni borbonici. Una prima “liberata” di piastre repubblicane avvenne già un mese dopo la restaurazione e nel corso del 1799 ve ne furono altre, ma l’operazione dovette essere lunga abbastanza da far usurare molto le monete repubblicane. L'operazione complessiva fu anche più lunga: piastre del 1818 mostrano tracce del conio della piastra repubblicana del 1799… Infine anche il fatto che Ferdinando IV abbia acquisito un taglio della moneta di rame (moneta da 6 tornesi) introdotto dai (nemici) repubblicani, va probabilmente interpretato come finalizzato a facilitare al popolo l’uso delle nuove monete insieme a quelle repubblicane che già circolavano e continuarono a circolare. Spero che questo mio racconto possa indirettamente aiutarti a capire i tempi di sostituzione delle monete talvolta molto lunghi di cui mi sembra parlassi anche tu. Un salutone, 2 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guest Fid Posted April 2, 2006 Share #4 Posted April 2, 2006 (edited) Grazie ho trovato tutto molto interessante ed il profilo storico è sempre un qualcosa che completa l' "anima " della moneta :) Edited April 2, 2006 by Fid Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
LUCIO Posted April 2, 2006 Share #5 Posted April 2, 2006 Ricordo che ne avevamo già parlato un annetto fa. Mi pare di ricordare che le conclusioni alle quali eravamo arrivati erano non solo la circolazione dei pezzi della Repubblica anche dopo la restaurazione borbonica, ma anche l'ipotesi che il rame di tutte le monete napoletane di quelò periodo fosse particolarmente puro, quindi particolarmente tenero e poco resistente all'usura. Ancora sessant'anni dopo, al momento dell'Unità d'Italia era impressionante (vi sono fonti letterarie a riguardo, che credo proprio di aver postato in passato) lo stato di eccezionale usura delle monete borboniche di piccolo taglio. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guest Fid Posted April 3, 2006 Share #6 Posted April 3, 2006 (edited) grazie,proverò a cercare questa discussione.qualcuno ricorda il titolo? Edited April 3, 2006 by Fid Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
LUCIO Posted April 3, 2006 Share #7 Posted April 3, 2006 Eccolo qui, non è stato facile, ma l'ho trovato. http://www.lamoneta.it/index.php?showtopic=2894&hl= Rileggendolo però rimango un po' deluso, mi sembrava che fosse stata una discussione più ampia e più interessante; chissà, forse c'è stato dell'altro che al momento non ricordo bene. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guest Fid Posted April 3, 2006 Share #8 Posted April 3, 2006 (edited) Provo a riportare il primo messaggio,possibilmente interviene qualcun'altro per dire la sua (forse era meglio inserire la discussione su "la piazzetta" :unsure: ) 1) quand'è che venivano ritirate le monete e da chi? 2)La maggiore usura nei coni giovanili delle monete di ferinando II è dovuta esclusivamente ad una maggiore circolazione delle monete negl'anni oppure ci sono anche delle altre cause? 3)L'usura eccessiva di alcuni coni (es 60 grane 1826) a cosa è dovuta? 4) Nel passaggio fra un re ad un altro si ritiravano gradualmente le vecchie monete? Edited April 3, 2006 by Fid Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rex Neap Posted October 3, 2014 Share #9 Posted October 3, 2014 Riprendo questa discussione di molto, molto tempo fa.......dalla quale noto che non si giunse ad una risposta esaustiva, anzi............... Domande mirate e alle quali potremmo dare le nostre risposte. Qualcuno vuol provare ? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
UmbertoI Posted October 4, 2014 Share #10 Posted October 4, 2014 (edited) @@Rex Neap 2= Le monete giovanili di Ferdinando II hanno dei rilievi più bassi già alla nascita, aggiungiamo a ciò il fatto che circolarono di più. 3= Durante il regno di Francesco I e alla fine di quello del precedessore Ferdinando, si puntò a coniare monete con rilievi bassi in modo che i falsari che ricorrevano alla presso-fusione non potessero ottenere risultati soddisfacenti...scoraggiando quindi la falsificazione. 4= le monete probabilmente venivano ritirate gradualmente...ma non vi era un ritiro di massa. Questo si ricollega al punto 2. per l'1 voglio leggerlo =) non so...per questi 3 forse sono da rettificare..ma in line adi principio..dovremmo esserci.. Edited October 4, 2014 by UmbertoI 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options... Awards
Rex Neap Posted October 7, 2014 Share #11 Posted October 7, 2014 Come linee guida ci siamo........bisognerebbe approfondire. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Recommended Posts
Join the conversation
You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.