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Inviato

Per le monete napoletane(ma ciò vale anche per altre) dal momento in cui ritornarono i vecchi regnanti al trono nel periodo della restaurazione molti coni furono ritirati e le monete precedenti rimpiazzate o ribattute con le nuove.Sicuramente il fatto che precedentemente ci fosse un governo"usurpatore"agevolò il ritiro delle monete e la loro sostituzione o ribattitura.

Ma cosa succedeva nei casi ordinari in cui veniva proclamato un nuovo re?

La moneta del re precente continuava a circolare sino ad essere ritirata per logorio?

Il popolo aveva obblighi di cambiare la vecchia monetazione?

Il meccanismo utilizzato era lo stesso di quello adottato oggi dalla Banca d'Italia?

Inviato

Ciao Fid,

io ti posso rispondere in relazione alla monetazione classica; mi rendo conto che non è il tuo campo di interesse, ma questo è il mio piccolo contributo.

Si legge a pagina 122 di "Numismatica greca e romana":<...............sembra di dover concludere che la durata di circolazione di una moneta antica coincidesse con la sua esistenza fisica e che quindi, in teoria, qualsiasi moneta è da considerare a corso legale totale, o comunque per il valore metallico, fino al momento della sua "cacciata" dalla circolazione attiva o perchè perduta nell'abitato o perchè depositata in un ripostiglio e non più riutilizzata, o perchè offerta alla divinità in forma inalienabile o perchè depositata nel sepolcro con il defunto....................rari, infatti, e ben spiegabili sono i casi di cui conserviamo notizia diretta di un provvedimento di ritiro dalla circolazione attiva di un qualunque nominale. Alla morte di Caio, il Senato romano, dopo la sua pubblica condanna, damnatio memoriae, decretò il ritiro dalla circolazione delle sue monete di rame......................>.


Inviato (modificato)

non ho aperto una discussione generica nell'erronea convinzione che per il periodo classico non vi fossero delle regole ben precise come nell'età moderna e contemporanea.Ho trovato il tuo intervento molto interessante non conoscendo oltretutto il decreto contro Caio.Grazie :)

Modificato da Fid
Inviato

Io credo che anche piu di recente le monete del sovrano defunto venissero lasciate in circolazione (tranne che in casi quali Napoleone, Cromwell, &tc.). Questo pero e' solo il mio "buon senso" e non ho elementi di prova certi.


Inviato

Per Cromwell non so; per Napoleone mi sembra di aver letto che per le 40 L. d'oro la coniazione fu continuata anche successivamente dagli austriaci.

D'altra parte forse pochi sanno che la Dena o 10 Lire toscane di Carlo Lodovico di Borbone (voluti da Napoleone), in piccola parte per il 1805 e tutto il 1807, furono coniate nel 1825 sotto i Lorena, quindi dal potere restaurato.

L'argomento posto da Fid è piuttosto compleso; credo che al di la di bandi e leggi la circolazione monetaria dei vecchi coni fosse tollerata per periodi molto più lunghi di quanto si pensi.


Inviato

Purtroppo non so dire dove e quando ebbi modo di venirne a conoscenza, nè la memoria mi sostiene nel riportarvi con assoluta certezza "quanto" potei leggere ..... :(

Quel che posso dire è che in epoca rinascimentale le monete delle varie zecche circolavano abbastanza liberamente e continuarono a farlo anche in epoca successiva come testimoniano gli editti sui cambi emessi nello Stato Pontificio e che ancora alla fine del 1700 comprendevano ad esempio le monete del Ducato d' Urbino, la cui zecca era stata chiusa alla devoluzione dello stesso e cioè più di 150 anni prima.

(OT: al tempo nella mia regione circolavano monete papali, veneziane, anconetane e delle varie zecche locali, di ravenna, bolognesi, oltre ad alcune monete straniere, etc, etc,...... definilo caos è solo un eufemismo...... altro che passaggio dalla lira all' euro !!! )

Tornando ai ritiri un po' più recenti si potrebbe far riferimento a quanto avvenuto durante il regno d' Italia dove ad un' altissima emissione (l' analisi è riferita solo ai tagli da 5 e 10 centesimi) di Vittorio Em II per circa 65 milioni di lire, fece seguito una emissione decisamente più ridotta sotto Umberto I, di circa 7 milioni, di tutti questi, ne furono ritirati appena 20 milioni sotto Vittorio Em III (tra il 1901 ed il 1905, molto probabilmente con metodi che oggi sarebbero considerati "vessatori" nei confronti dei cittadini, come avvenuto in seguito (con l' introduzione della lira repubblicana ?) quando non era consentito di "consegnare" che piccoli importi........., ecco perchè c' è tanto da collezionare........... :D

Non dovrei aver detto fandonie tanto grandi, ma.... si raccomanda di prendere il tutto con ampio beneficio d' inventario........


Inviato
Ma cosa succedeva nei casi ordinari in cui veniva proclamato un nuovo re?

La moneta del re precente continuava a circolare sino ad essere ritirata per logorio?

Nei casi ordinari in cui veniva proclamato un nuovo re la monetazione dei sovrani precedenti continuava a circolare a meno che non vi fosse una particolare indicazione goverbativa che ne annullasse la circolazione (poteva anche capitare che solo alcuni nominali fossero stabiliti fuori corso e ritirati).Se un sovrano apparteneva ad una determinata dinastia già consolidata le monete erano generalmente ritirate dalla circolazione solo quando vi fosse un mutamento del tasso di cambio tra oro e argento o tra un metallo e un altro (i mutamenti dei tassi di cambio portavano ad una variazione dei pesi dei nominali o addirittura alla creazione di nuovi nominali ) (esempio: i gigliati di Roberto d'Angiò che circolarono per quasi due secoli per tutto il Mediterraneo). Le monete erano considerate inutilizzabili chiaramente quando subivano un estremo logorio e perdevano una quantità eccessiva di peso, per cui in fase di compravendita di merci erano rifiutate dai mercanti se non abbastanza pesanti o troppo tosate.

Monete appartenenti a sovrani di altre dinastie non necessariamente erano sostituite (esempio: cavalli di Carlo VIII nel regno di Napoli che circolarono anche sotto il regno di Ferdinando II d'Aragona e furono poi Quasi tutte sostituite durante il regno di Federico d'Aragona).

Il popolo aveva obblighi di cambiare la vecchia monetazione?

Se deciso per autorità regia il popolo era si obbligato a cambiare i conii.

Si stabiliva un tasso di cambio tra il nuovo conio e il vecchio e i sudditi del regno erano tenuti a recarsi ai banchi per effettuare i cambi prestabiliti.

La storia ci insegna che furono molto frequenti i cambi a spese dei cittadini e ciò fu causa di sollevazioni popolari (soprattutto nel napoletano caro Francesco).

Comunque la monetazione pre-decimale presenta un panorama caotico per i nominali in circolazione e i reciproci valori.


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