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Erfurt - 1/24 di tallero


fra crasellame

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Grossi, 1/24 di Tallero, di Erfurt

Il Dott. George Wolfgang Wedel, professore di medicina all'Università di Jena nel 1673, fisico di corte, descrive una moneta battuta ad Erfurt nel 1622 e distinta dai simboli di zolfo e mercurio.

1lk.jpg

D: MO[NETA] NO[VA] ARG[ENTEA] CIVI[TATIS] ERFFORD. 16.22

R: NACH DEN ALTEN SCHROT . V[ND] . KORN (che dovrebbe essere

"Nach dem altem Schrott und Korn" (= secondo il buon metodo antico).

Queste monete fanno parte di quelle monete "occasionali" che furono etichettate come alchemiche.

Wedel, infatti, precisa che nel 1622 c'erano due maestri della zecca di Erfurt, Ziegler e Weismantel che si firmavano coi famosi segni ermetici, senza alcuna intenzione di legare la moneta ad un significato ermetico.

In seguito, secondo lo stesso Wedel, Weismantel fu un attivo alchimista.

Queste monete sono catalogate come alchemiche da Sameul Reyher nel suo De Nummis quibusdam ex chymico metallo factis (Kiel 1692).

Ed ecco i miei due groschen.

Il primo differisce dal disegno qui sopra nella legenda al diritto, infatti riporta:

MON : ARG . CIVITA . ERFFORT. 16.22

Il diametro è di 23 mm.

Riferimenti, oltre al già citato Reyher: Leitzmann 518, Slg.Behr 366 ff

Ecco la foto a 400 pixel di larghezza (in allegato la foto a 1000 px) fatta con una Canon 300d (prestatami) e con davanti al flash un pezzo di carta da forno.

grosso_erfurt_400.jpg

La seconda moneta è patinata e differisce dalla prima per la legenda al diritto che è:

MON : ARG : CIVI . ERFFORDI. 16.22

Al rovescio una piccola differenza nella posizione del 24

Il diametro è sempre di 23 mm.

Riferimenti, oltre al già citato Reyher: Leitzmann 518, Slg.Behr 366 ff

Qui sotto la foto a 400 px (nel prossimo post allego la foto a 1000 px)

erfurt2b_400.jpg

Al di la delle controversie, è innegabile che la città tedesca ha una tradizione alchemica non trascurabile.

Infatti Basile Valentino, il famoso monaco benedettino, pare abbia operato in un monastero non lontano da Erfurt. E, come da tradizione, attorno a questo personaggio c'è un fitto alone di mistero.

basile_valentin_2.jpg

Figura emblematica del XVI secolo tedesco, che per tradizione viene considerato uno dei più grandi alchimisti della storia. Le poche notizie che lo riguardano provengono esclusivamente dalle sue stesse opere, ove si accenna ad un pellegrinaggio fatto a San Giacomo di Compostela ed a viaggi in Belgio ed in Inghilterra.

Vi è indicata la sua origine nella zona renana tedesca, nonché l’appartenenza all’ordine di San Benedetto, confraternita di San Pietro di Erfurt, dove sarebbe vissuto tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo. Secondo quanto riferito da J.J. Manget nell’opera Bibliotheca Chemica Curiosa del 1702, i trattati a lui attribuiti sarebbero venuti fuori dalla breccia aperta da un fulmine in una colonna della chiesa di Erfurt.

Nel libro The last will and testament of Basile Valentin, edito a Londra nel 1671, sul frontespizio è raccontato che egli giace sotto una tavola di marmo dietro l’altare maggiore della Cattedrale di Erfurt.

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Un cenno di storia sulla città di Erfurt

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Nell’anno 742 il missionario Bonifacio fondò un vescovado non lontano dal „Erphesfurt“, così veniva infatti chiamato il guado sul fiume Erphe (Gera) agli inizi del Medioevo. Questa la prima citazione del nome Erfurt. Più tardi qui si incrociavano due importanti vie di comunicazione di carattere commerciale e militare: da occidente ad oriente la Via Regia (da Parigi a Nowgorod) e da nord a sud il collegamento tra il Baltico e l’Italia.

Nel Medioevo Erfurt divenne quindi una potente città commerciale ed universitaria. Fonte della sua ricchezza nel Medioevo fu l’indaco falso, la pianta da cui si ricavava il colorante blu e che fece di questa regione una delle più ricche dell’Europa centrale.

Il centro della città medievale con il Krämerbrücke (ponte dei merciai), il più lungo ponte di Europa su cui siano state costruite case ad uso abitazione (120 m), il complesso di chiese del Duomo di S. Maria e della chiesa parrocchiale di San Severo, i maestosi cortili dell’indaco falso e le case patrizie così pure l’università di Erfurt che risale a ben 600 anni fa, sono testimoni di questo periodo fiorente e, oggigiorno, fanno parte di uno dei più grandi centri storici tedeschi i cui monumenti sono sotto la tutela delle Belle Arti.

Nel XVII secolo Erfurt conobbe un ulteriore sviluppo economico grazie al giardinaggio e la città è tuttora una città importante per i fiori sia in Germania che in tutta Europa.

Martin Lutero passò all’università e nel convento degli Agostiniani di Erfurt dieci anni decisivi della sua vita.

Come centro economico, spirituale, culturale e politico della Turingia, nel corso della storia Erfurt attirò molte altre grandi personalità come Goethe, Adam Ries, Herder, Schiller, Bach, Wieland, Humboldt, lo zar Alessandro e Napoleone Bonaparte.

Se volete approfondire alcuni siti su Erfurt:

http://www.hhog.de/showCity.php?cityID=10030〈=it

http://www.erfurt-tourist-info.de/

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eheheh le mie prime due tedesche :)

chissà come mai non così apprezzate... eppure hanno un grande fascino

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Sono Bellissime....FRA...ti auguro di aggiungerne delle altre....

quando provi le tedesche.... :D

interessante,quanto hai scritto...su Erfurt...

Marco

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Anche il Sachsen Weimar coniò monete con simboli alchemici nel XVII sec.. Visto che sei interessato, magari puoi cercare online.

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