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Risposte migliori

Per quanto riguarda le Guardie Svizzere, la loro storia e le ragioni per cui sono loro ad essere in Vaticano c'è una pagina interessante sul sito del Vaticano.

Per tutto il resto, pur condividendo in parte ciò che scrivi, ti consiglio di lasciar perdere, primo perchè ti vai a ficcare in un ginepraio, e secondo perchè molti sono temi delicati che rasentano i limiti previsti dal regolamento del forum ;)

Modificato da Ciccio 86
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Ho avuto una giornataccia, anzi, credo che in 3 anni sia la prima volta che non entro nel forum fino a sera e spero sia anche l'ultima, ero sicuro tra l'altro di trovare una nuova monetina inserita in questa discussione ma..............niente,

Forza ragazzi vediamo di proseguire................. :angel:

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TAGLIO : 2 Euro

STATO : Italia

ANNO : 2014

AUTRICE : Luciana De Simoni

TEMA : 200° Anniversario dell’arma dei Carabinieri

TIRATURA : tiratura totale 6.500.000 di cui 20.000 in folder e 5.000 PROOF

DATA DI EMISSIONE : 25/04/2014

MATERIALE (Esterno): rame-nichel (rame 75% - nichel 25%)

MATERIALE (Interno) : nichel-ottone (rame 75% - zinco 20% - nichel 5%)

DIAMETRO : 25,75 mm

SPESSORE : 2,20 mm

PESO : 8,50 gr.

La moneta è stata presentata la mattinata del 15/04/2014 dall’IPZS e dall’arma dei carabinieri presso la prestigiosa sede della Scuola dell'Arte della Medaglia a Roma. Per la prima volta l’opera artistica è stata coniata anche nella più preziosa versione PROOF riscuotendo un notevole successo. L’evento si inserisce nell’attività dell’IPZS che ogni anno celebra personaggi e istituzioni simbolo della storia e della cultura italiana. Nell’ambito di questo progetto si inserisce perfettamente l’Arma dei Carabinieri che sin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1814, rappresenta un punto di riferimento irrinunciabile per la collettività.

Alla presentazione della moneta, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Gen. C.A. Leonardo Gallitelli ha così descritto la stessa: “due Carabinieri nella tormenta, il corpo proteso in avanti, a simboleggiare lo sforzo che il militare dell’Arma compie ogni giorno per far vincere la legge, la giustizia. Per portare lo Stato in ogni piccolo centro ma anche all’estero: dovunque egli si trovi, ma sempre vicino al cittadino”.

La fondazione del corpo fu ideata a Cagliari nel Giugno del 1814 dal Re di Sardegna Vittorio Emanuele I. Era stata pensata come forza di Polizia simile alla Gendarmerie francese e aveva il compito di proteggere il Regno. Il primo Generale fu Giuseppe Thaon di Revel.

Ricordiamo che già nel 1994 L’Italia aveva celebrato il 180° Anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri con una moneta da 200 Lire.

La moneta è prodotta in tiratura di 20.000 esemplari per la versione FDC in folder e 5.000 nella versione in cofanetto in qualità PROOF

La moneta raffigura sul dritto una reinterpretazione della scultura “Pattuglia di Carabinieri nella tormenta” opera realizzata da Antonio Berti nel 1973

Nel giro in basso la scritta “CARABINIERI”. Completa il disegno a sinistra, l’anno di fondazione dell’arma (1814), a destra l’acronimo della Repubblica Italiana (RI) e l’anno di emissione (2014); in basso le iniziali dell’autrice Luciana de Simoni (LDS) in alto la lettera del marchio della zecca di Roma ( R ).

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Modificato da matcor
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In questa discussione abbiamo le immagini del monumento scattate a Roma qualche tempo fa da @@the_alberto , http://www.lamoneta.it/topic/122106-carabinieri-la-moneta-commemorativa-da-2-euro/page-11#entry1464278, volendo potrebbero essere inserite qui direttamente......................

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TAGLIO : 5 Cent
STATO : Malta
ANNO : 2008
AUTORE : Noel Galea Bason (sigla: NGB)
TEMA : Tempio di Mnajdra
TIRATURA : 34.000.000
DATA DI EMISSIONE : 01/01/2008
MATERIALE : Acciaio placcato con rame (acciaio 94,35% - rame 5,65%)
DIAMETRO : 21,25 mm
SPESSORE : 1,67 mm
PESO : 3,9 gr.
CONTORNO : Liscio

All’interno della stella ore 6 è presente il segno “F” identificativo della Francia che ha coniato le monete.



Le isole dell’arcipelago maltese custodiscono una straordinaria concentrazione di monumenti megalitici dotati di forme architettoniche che si identificano come un unicum nel panorama della preistoria del Mediterraneo.
 
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Sono diverse le testimonianze del periodo neolitico, monumenti maestosi dei quali ancora oggi si sa poco, sia su chi li abbia costruiti, che su quale ne fosse l’utilizzo.

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Il complesso archeologico di Mnajdra è uno degli esempi meglio conservati del suo genere e si trova a meno di venti chilometri da La Valletta.
 
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I megaliti sono stati coperti con dei teloni bianchi perché a causa dell’erosione degli agenti atmosferici si stavano rovinando.
 
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Hanno resistito per secoli finché erano sotto terra, ma una volta portati allo scoperto (fra fine Ottocento e inizio Novecento) in pochi decenni hanno cominciato a degradarsi.

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Interventi di scavo e restauro si sono susseguiti per tutto il XX secolo, fino al radicale intervento conservativo conclusosi nel 2009.

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Modificato da nikita_
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Sono degli anni che vorrei visitare Malta, ovviamente non ci riesco mai, chissà che prima o poi non ci riesca, una piccola isola piena di storia, raccontata anche attraverso le monete. :lol:

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La moneta da 2 Cent. maltese è identica alla precedente da 5 Cent. tranne:

TAGLIO : 2 Cent
TIRATURA : 36.000.000 (2008)
DIAMETRO : 18,75 mm
PESO : 3,06 gr.
CONTORNO : Filetto orizzontale in incuso

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La moneta da 1 Cent. maltese è identica alle precedenti da 5 e 2 Cent. tranne:

TAGLIO : 1 Cent
TIRATURA : 15.000.000 (2008)
DIAMETRO : 16,25 mm
PESO : 2,3 gr.
CONTORNO : Liscio

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Modificato da nikita_
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I 3 disegni delle monete ordinarie vennero votate tramite sondaggio online , tra una scelta variegata di possibilità . Personalmente 2 dei 3 disegni votati sono presenti sulle monete , tra cui questo , che si trova anche sui 2 e 1 cent .

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TAGLIO : 5 Cent
STATO : Austria
ANNO : 2002/...
AUTORE : Josef Kaiser
TEMA : Primula di montagna
DATA DI EMISSIONE : 01/01/2002
MATERIALE : Acciaio placcato con rame (acciaio 94,35% - rame 5,65%)
DIAMETRO : 21,25 mm
SPESSORE : 1,67 mm
PESO : 3,9 gr.
CONTORNO : Liscio

 

 

La moneta rappresenta un mazzetto di primule di montagna ( primula hirsuta ), ispirato al rispetto per l'ambiente e al ruolo svolto dall'Austria nell'elaborazione di una politica ambientale comunitaria e intorno la scritta 'FUNF EURO CENT'. Per lo stesso motivo, sono presenti una rosa alpina e una genziana sui 2 e 1 cent austriaci.

La Primula. è un genere di piante della famiglia delle Primulacee, originario delle zone temperate di Europa, Asia e America.
Il nome deriva dal
latino primus per indicare la precocità di fioritura che avviene subito dopo la scomparsa della neve, quando nei prati comincia a comparire l'erba.

Comprende circa 500 specie di piante erbacee annuali e perenni, alte da pochi centimetri fino ad alcuni decimetri, con foglie basali a rosetta sessili o picciolate, fiori coloratissimi riuniti in ombrelle, capolini, grappoli o verticilli sovrapposti, circondati da brattee, sorretti da lunghi gambi. I frutti sono generalmente a capsula.

Il genere Primula comprende numerose specie a distribuzione cosmopolita.

La primula hirsuta , quella rappresentata sul 5 cent austriaco, è la più comune delle primule a fiore rosso che vivono sulle nostre montagne, ma anche sulle Alpi francesi, svizzere ed appunto austriache, perfino sui Pirenei, anche a quote relativamente basse. Pianta a rizoma abbastanza sottile e breve, con foglie a rosetta basale, per lo più bruscamente contratte in picciolo, dentate dalla base o da metà in su. Scapo più breve o uguale alle foglie, con ombrella a fiori pedicellati e con denti calicini allontanati dal tubo corollino, alta da 3 a 10 cm. Corolla rosso-sangue a lembo spianato. Vive sulle morene, sui pascoli alpini e nelle fessure delle rocce da 200 a 2500 m di altitudine. Fiorisce da aprile a luglio. Specie protetta in senso assoluto, nelle province di Bergamo e di Sondrio.

Le più conosciute specie spontanee della flora italiana vi sono la Primula veris, nota col nome comune di primula odorosa o primavera odorosa, spontanea sulle prode dei fossati, sulle Alpi e gli Appennini, dove fiorisce alla fine dell'inverno, la Primula vulgaris, comune nei boschi, nota col nome comune di primaverina, e occhio di civetta, la Primula farinosa, dai fiori colorati di rosa o rossi, comune sulle Alpi.

Va ricordata, tra le specie endemiche italiane la primula palinuri , endemica di alcuni tratti delle coste calcaree tirreniche lucane (Campania meridionale e Basilicata) e calabresi. Le sue stazioni delineano un areale ridotto e frammentato, ristretto alla fascia costiera campana di Capo Palinuro e degli Infreschi (Marina di Camerota), alle coste rocciose presso Scalea (in Calabria) e nell'unica località di Punta Caina sulla costa della Basilicata, presso Maratea .

 

 

 

 

 

 

 

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L'Austria è una delle poche nazioni insieme a Grecia, Italia, Slovenia e San Marino, ad avere 3 diverse raffigurazioni per 1-2-5 Cent.
In questo specifico caso: Primula di montagna - Stella alpina - Genziana.
Se tutti avessero seguito questa scelta (aggiungendo anche gli altri tagli) al momento avremmo ben oltre 80 euromonete diversamente raffigurate.

Modificato da nikita_
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TAGLIO : 50 Cent
STATO : Italia
AUTORE : Roberto Mauri
TEMA : Statua equestre di Marco Aurelio e pavimento di Piazza del Campidoglio
TIRATURA : 1.136.568.000 (2002)
DATA DI EMISSIONE : 01/01/2002
MATERIALE : Nordic Gold (rame 89% - alluminio 5% - zinco 5% - stagno 1%)
DIAMETRO : 24,25 mm
SPESSORE : 2,38 mm
PESO : 7,8 gr.
CONTORNO : Rigato con zigrinatura spessa

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In cima al colle del Campidoglio a Roma troviamo l'omonima piazza.

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Nel medioevo veniva utilizzata come sede dell'amministrazione civile della città e sino al XVI secolo l'area era uno spiazzo sterrato.

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Fu decisa la sua sistemazione da Papa Paolo III ed i lavori furono commissionati a Michelangelo Buonarroti presumibilmente verso il 1535/40.
La piazza del Campidoglio fu terminata nel XVII secolo,

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Ma la pavimentazione a disegno centrifugo fu realizzata solo nel 1940 da Antonio Munoz (storico dell'arte ed architetto italiano) in base a un'incisione del 1567 (foto) e progetto originale michelangiolesco.

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La piazza del Campidoglio era già apparsa, trentadue anni prima, su di un'altra moneta italiana (L.1000 ag. 1970).

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La Statua equestre di Marco Aurelio posta al centro della piazza è l'unica statua equestre di epoca classica giunta integra sino a noi.
Fu eretta nel 176 d.C. , nel medioevo si salvò dalla fusione grazie all’errata attribuzione all'imperatore Costantino (primo imperatore cristiano), era per l’appunto chiamata “Caballus Constantini", un vero miracolo perché a quel tempo il valore intrinseco delle statue di bronzo era notevolissimo ed i profitti derivati dalla vendita del metallo sarebbe stato enorme.

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Nel 1539 Michelangelo ne decise l'esatta collocazione e così la statua divenne il punto di riferimento della piazza.

Nel 1834 fu praticata un’incisione nel cavallo per togliere l’acqua infiltrata al suo interno che, con il suo peso, poneva in serio pericolo la stabilità del monumento, fu eseguita anche una colatura di metallo fuso nelle zampe del cavallo per fissarlo meglio alla base.

Nel 1940, in occasione del secondo conflitto mondiale, la statua fu smontata e posta in luogo sicuro per proteggerla da eventuali bombardamenti, fu ricollocata nella piazza solo alla fine del conflitto.

Nel 1979 un attentato dinamitardo nelle vicinanze danneggiò il basamento marmoreo della statua, in quell’occasione si constatò la presenza di fessure sulle zampe del cavallo e un grave processo di corrosione su tutta la superficie.
Si decise quindi che la statua andava restaurata e preservata per le future generazioni.

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I lavori iniziarono nel 1981 presso l'Istituto Centrale di Restauro, terminato il restauro (1988) non fu più messa nella sua sede originaria, è tutt'ora in mostra nei Musei Capitolini (foto già inserita in precedenza).
In Piazza del Campidoglio è invece presente una fedele riproduzione realizzata con tecnologia al laser.

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Modificato da nikita_
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Taglio: 2 Euro

Stato: Grecia

Anno: 2002->>>>

Incisore: Georgios Stamatopoulos

Tema: Ratto di Europa da parte di Zeus sotto forma di toro.

Tiratura:

2002: 75.400.000 (halandri)

2002: 70.000.000 (vantaa) (S)

2003: 550.000

2004: 30.000

2005: 1.000.000

2006: 1.000.000

2007: 25.000

2008: 1.032.522

2009: 1.000.000

2010: 607.500

2011: 37.500

2012: 32.500

2013: 24.000

2014: 17.000

Data di emissione: 1 Gennaio 2002

Descrizione del disegno:

Europa, figura mitologica greca, rapita da Giove, raffigurato sotto forma di toro (la scena è tratta da un mosaico risalente al III secolo a.C). A sinistra le iniziali dell’autore e disegnatore "ΓΣ" Georgios Stamatopoulos; in alto a sinistra la scritta in caratteri greci “ΕΥΡΟΠΗ” (EIROPE); in alto a destra l’Anthemion (un fiore rappresentato in forma stilizzata), simbolo della Zecca di Atene; in basso il valore “2” seguito dalla scritta in caratteri greci “ΕΥΡΩ” (EIRO); nella corona in basso il millesimo di conio, diviso in due parti dalla 6a stella. Intorno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea (nel 2002, se coniata dalla zecca finlandese, all'interno della 6a stella vi è una S).

 

Contorno: Finemente zigrinato con l’iscrizione

" ΕΛΛΗΝΙΚΗ ΔΗΜΟΚΡΑΤΙΑ * " (Repubblica ellenica)

Materiale: Bimetallica. Parte esterna: rame-nichel (rame 75% - nichel 25%); parte interna nichel-ottone (rame 75% - zinco 20% - nichel 5%).

Diametro:25,75 mm

Spessore: 2,20 mm

Peso: 8,5 g

 

Europa è una divinità preellenica originaria dell'asia minore.

Nella rielaborazione greca del mito Europa è figlia di Agenore e Telefassa, principessa fenicia di Tiro, viene rapita da Zeus che se ne innamora dopo averla vista raccogliere dei fiori in riva al mare.

Il dio, dopo aver ordinato a Ermes, il messaggero degli dei di portare i buoi di Agenore sulla spiaggia si trasformò in un maestoso toro bianco e, unendosi agli altri bovini raggiunse il luogo dove Europa e le sue amiche stavano giocando.

Mostrandosi docile si lasciò decorare e agghindare con ghirlande di fiori dalle fanciulle ma, quando la principessa gli salì sul dorso iniziò a correre e, superando il mare raggiunse l' isola di Creta.

Qui Zeus rivelò la sua vera identità ed Europa divenne la prima principessa di Creta.

 

 

 

 

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Modificato da MEDUSA51
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La moneta è mia ovviamente ma è la prima volta che uso lo scanner con questa risoluzione, devo dire che si notano bene tutti i particolari.............. :angel:  

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Le isole dell’arcipelago maltese custodiscono una straordinaria concentrazione di monumenti megalitici dotati di forme architettoniche che si identificano come un unicum nel panorama della preistoria del Mediterraneo.

 

 

Non troppo unicum dato che ci sono molte altre altre strutture simili sparse in Europa, anche meridionale, Italia compresa. Oggi si ipotizza che ci fosse una specie di civiltà megalitica europea composta da diversi popoli.

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TAGLIO : 1 euro
STATO : Italia
ANNO : 2002/...
AUTORE : Laura Cretara - L e C sovrapposte in monogramma nella parte interna in basso a sinistra del quadrato  
TEMA : Uomo Vitruviano
DATA DI EMISSIONE : 01/01/2002
MATERIALE : Bimetallica: corona esterna: nichel-ottone (rame 75% - zinco 20% - nichel 5%); cerchio interno: rame-nichel (rame 75% - nichel 25%).
DIAMETRO : 23,25 mm
SPESSORE : 2,33 mm
PESO : 7,5 g.
CONTORNO : Liscio Rigato (28 righe in verticale rispetto allo spessore della moneta) alternati per 3 volte

 

La faccia nazionale riporta disegno dell'Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci, meno noto come “Homo ad quadratum et ad circulum”, con intorno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea e con sopra la testa e al di sotto della stella, ad ore 12, il monogramma della Repubblica Italiana (R e I sovrapposte).

L'Uomo vitruviano è un disegno a matita e inchiostro su carta dalle dimensioni in cm di 34x24, realizzato da Leonardo da Vinci intorno al 1490.

Leonardo, in viaggio per Pavia, nel giugno 1490, conobbe Francesco di Giorgio Martini che gli parlò del suo Trattato di architettura e del trattato De architectura, scritto in latino da Marco Vitruvio Pollione intorno al 15 a.C.. Tale trattato è l'unico testo sull'architettura giunto integro dall'antichità e divenne il fondamento teorico dell'architettura occidentale, dal Rinascimento fino alla fine del XIX secolo. L'opera è una delle fonti principali della moderna conoscenza sui metodi costruttivi degli antichi romani, della progettazione di strutture, sia grandi (acquedotti, edifici, bagni, porti) che piccole (macchine, strumenti di misurazione, utensili). Francesco di Giorgio Martini ne aveva tradotto alcune parti e Leonardo che non conosceva la lingua latina, per questo ne apprezzò, sicuramente, moltissimo la rielaborazione in volgare; così Leonardo apprese la lezione di Vitruvio.

Leonardo da Vinci non fu né il primo né l'unico che tentò di tradurre graficamente la lezione vitruviana relativa alle proporzioni del corpo umano. Diversi studiosi proposero disegni simili a quello leonardiano che è l'unico che si è imposto come vera e propria icona.

Il disegno è conservato al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie dell'Accademia di Venezia dal 1822, anno in cui il governo austriaco lo acquistò, con altri venticinque disegni di Leonardo, dagli eredi del collezionista milanese Giuseppe Bossi.

In tale disegno Leonardo da Vinci sviluppò, dandone completa esemplificazione grafica, le affermazioni del De architectura circa le proporzioni tra le parti del corpo umano. L'idea di rintracciare anche nel corpo dell'uomo leggi numeriche e geometriche perfette trova giustificazione nel clima culturale dell'Umanesimo e del Rinascimento in cui l'uomo è considerato artefice del proprio destino e misura di tutte le cose: il disegno illustra le proporzioni del corpo umano in forma geometrica. Lo schizzo presenta nella parte superiore ed a piè di pagina, scritti chiarificatori ispirati agli scritti di Vitruvio.

 

Nella parte superiore è presente il seguente testo:

«Vetruvio, architetto, mette nella sua opera d'architectura, chelle misure dell'omo sono dalla natura

disstribuite inquessto modo cioè che 4 diti fa 1 palmo, et 4 palmi fa 1 pie, 6 palmi fa un chubito, 4

cubiti fa 1 homo, he 4 chubiti fa 1 passo, he 24 palmi fa 1 homo ecqueste misure son ne' sua edifiti.

Settu apri tanto le gambe chettu chali da chapo 1/14 di tua altez(z)a e apri e alza tanto le bracia che

cholle lunge dita tu tochi la linia della somita del chapo, sappi che 'l cientro delle stremita delle aperte

membra fia il bellicho. Ello spatio chessi truova infralle gambe fia triangolo equilatero»

 

Mentre a piè di pagina è scritto:

 

«Tanto apre l'omo nele braccia, quanto ella sua altezza.

Dal nasscimento de chapegli al fine di sotto del mento è il decimo dell'altez(z)a del(l)'uomo. Dal di sotto del mento alla som(m)i-

tà del chapo he l'octavo dell'altez(z)a dell'omo. Dal di sopra del petto alla som(m)ità del chapo fia il sexto dell'omo. Dal di so-

pra del petto al nasscimento de chapegli fia la settima parte di tutto l'omo. Dalle tette al di sopra del chapo fia

la quarta parte dell'omo. La mag(g)iore larg(h)ez(z)a delle spalli chontiene insè [la oct] la quarta parte dell'omo. Dal go-

mito alla punta della mano fia la quarta parte dell'omo, da esso gomito al termine della isspalla fia la octava

parte d'esso omo; tutta la mano fia la decima parte dell'omo. Il membro virile nasscie nel mez(z)o dell'omo. Il

piè fia la sectima parte dell'omo. Dal di sotto del piè al di sotto del ginochio fia la quarta parte dell'omo.

Dal di sotto del ginochio al nasscime(n)to del membro fia la quarta parte dell'omo. Le parti chessi truovano infra

il mento e 'l naso e 'l nasscimento de chapegli e quel de cigli ciasscuno spatio perse essimile alloreche è 'l terzo del volto»

 

Immaginando di sdraiare un uomo sul dorso e di puntare un compasso nel suo ombelico, Leonardo descrive una circonferenza tangente al suo interno la punta del medio delle mani e la pianta dei piedi: voleva determinare nelle parti costituenti il corpo dell’uomo delle proporzioni precise.

L'uomo vitruviano fu scelto da Carlo Azeglio Ciampi, allora Ministro dell'Economia, quale soggetto per la faccia comune delle monete da 1 euro italiane, con contenuto profondamente metaforico: l'uomo come misura di tutte le cose.

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Lo Stato della Città del Vaticano, comunemente chiamato Città del Vaticano o più semplicemente Vaticano, sorto con i Patti lateranense, firmato l’11 febbraio 1929 tra la Santa Sede e l’Italia («L'Italia riconosce alla Santa Sede la piena proprietà e la esclusiva potestà e giurisdizione sovrana sul Vaticano, come è attualmente costituito, con tutte le sue pertinenze e dotazioni, creando per tal modo la Città del Vaticano, per gli speciali fini e con le modalità di cui al presente trattato…»), è un'enclave nel territorio della Repubblica Italiana, inserito nel tessuto urbano della città di Roma ed ha adottato l'euro in base alle preesistenti condizioni di unione monetaria con l’Italia, ma batte moneta propria ed emette propri francobolli postali.

 

TAGLIO : 1 euro

STATO : Città del Vaticano

ANNO : dal 2002 al 2005

AUTORE : scultore Guido Veroi e incisore Uliana Pernazza, indicati con la sigla “GV • UP INC.”ad arco all’estremità interna del cerchio interno dietro la nuca dell’effige

TEMA : profilo del Papa Giovanni Paolo II guardante a sinistra

DATA DI EMISSIONE : 01/01/2002

MATERIALE : Bimetallica: corona esterna: nichel-ottone (rame 75% - zinco 20% - nichel 5%); cerchio interno: rame-nichel (rame 75% - nichel 25%).

DIAMETRO : 23,25 mm

SPESSORE : 2,33 mm

PESO : 7,5 g.

CONTORNO : Liscio rigato alternati

NOTE : Queste monete provengono tutte dalle serie della Zecca ad eccezione di 2000 pezzi del 2002 che vennero immesse nei cosiddetti starter kit

 

Nella faccia nazionale, nel cerchio interno è raffigurato il profilo del Papa Giovanni Paolo II guardante a sinistra, con dietro la nuca, all’estremità interna, la scritta ad arco “GV • UP INC.” (si ricorda che Guido Veroi è lo scultore e Uliana Pernazza l’incisore). Nella corona esterna, nella metà superiore, 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea e nella metà inferiore la scritta "CITTA' DEL VATICANO", seguita dal millesimo di conio con sopra il segno “R” della Zecca italiana.

 

Giovanni Paolo II è il nome assunto da Karol Józef Wojtyła, in seguito all’elezione alla Sede Apostolica, avvenuta il 16 ottobre 1978; è stato il 264º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica, 6º sovrano dello Stato della Città del Vaticano, accanto agli altri titoli connessi al suo ufficio. È stato il secondo papa non italiano (il primo papa non italiano fu l'olandese Adriano VI; tenne il pontificato dal 1522 al 1523), il primo pontefice polacco, e slavo in genere, della storia.

Nacque, ultimo dei tre figli di Karol Wojtyła e di Emilia Kaczorowska, il 18 maggio 1920 a Wadowice (Polonia). La sua infanzia fu afflitta da diversi lutti: la madre morì nel 1929, il fratello maggiore Edmund, medico, morì nel 1932 e suo padre, sottufficiale dell’esercito, morì nel 1941.

Terminati gli studi nella scuola superiore Marcin Wadowita di Wadowice, nel 1938 si iscrisse all’Università Jagellónica di Cracovia per studiare letteratura, poesia e drammaturgia, ma, nel 1939 le forze di occupazione naziste chiusero l’Università e il giovane Karol andò a lavorare, per potersi guadagnare da vivere ed evitare la deportazione in Germania, in una cava di pietra e successivamente nella fabbrica chimica Solvay. Contemporaneamente al lavoro dal 1942, sentendosi chiamato al sacerdozio, frequentò i corsi di formazione del seminario maggiore clandestino di Cracovia, diretto dall’Arcivescovo di Cracovia, il Cardinale Adam Stefan Sapieha. Nel contempo, fu uno dei promotori del "Teatro Rapsodico", anch’esso clandestino.

Dopo la guerra, continuò i suoi studi nel seminario maggiore di Cracovia, nuovamente aperto, e nella Facoltà di Teologia dell’Università Jagellónica, fino alla sua ordinazione sacerdotale a Cracovia il 1 novembre 1946. Successivamente, fu inviato dal Cardinale Sapieha a Roma, dove conseguì, nel 1948, all’Angelicum il dottorato in teologia, con una tesi sul tema della fede nelle opere di San Giovanni della Croce. Durante le vacanze, esercitò il ministero pastorale tra gli emigranti polacchi in Francia, Belgio e Olanda.

Nel 1948 ritornò in Polonia e fu coadiutore prima nella parrocchia di Niegowić e poi in quella di San Floriano, in città, e cappellano degli universitari fino al 1951, anno in cui riprese gli studi filosofici e teologici. Nel 1953 ottenne il dottorato in filosofia all’Università cattolica di Lublino con una tesi sulla possibilità di fondare un’etica cristiana a partire dal sistema etico di Max Scheler. Più tardi, divenne cappellano e professore di Teologia Morale ed Etica nel seminario maggiore di Cracovia e nella Facoltà di Teologia di Lublino.

Il 4 luglio 1958, il Papa Pio XII lo nominò Vescovo titolare di Ombi e Ausiliare di Cracovia.

Dal 1962 al 1965 partecipò al Concilio Vaticano II, apportando un importante contributo nell’elaborazione della costituzione Gaudium et spes.

Il 13 gennaio 1964 fu nominato Arcivescovo di Cracovia dal Papa Paolo VI che lo nominò anche Cardinale il 26 giugno 1967. Divenuto Cardinale, tra il 1967 e il 1977, rappresentò il suo paese in cinque sinodi vescovili internazionali.

Il 16 ottobre 1978 fu eletto al soglio pontificio dopo il brevissimo pontificato di Giovanni Paolo I (34 giorni), in memoria del quale volle ereditare il nome: prese il nome di “Giovanni Paolo II” e il 22 ottobre iniziò solennemente il ministero Petrino, quale 263° successore dell’Apostolo. Il suo pontificato è stato uno dei più lunghi della storia della Chiesa: è durato quasi 27 anni.

Fin dall'inizio del pontificato, fu chiara la sua intenzione di influenzare la politica mondiale: agli inizi del 1979 ricevette il ministro dell'URSS, Gromyko, nel giugno del 1980 a Parigi parlò all'UNESCO. Ma il 13 maggio 1981 l'estremista turco Mehmet Alì Agca attentò alla vita del Papa che faceva il suo ingresso in piazza San Pietro. Si ricorda che nel maggio del 2000, durante il viaggio di Giovanni Paolo II a Fatima, il cardinale Sodano svelò il terzo segreto di Fatima, trascritto nel 1941 da Lucia (l'unica sopravvissuta dei tre pastorelli che raccolsero le rivelazioni nel 1917), riguardante la lotta dei sistemi atei contro la Chiesa, ma nel quale era scritto "il Vescovo vestito di bianco che cade a terra come morto sotto i colpi di arma da fuoco", un'allusione all'attentato del 1981.

Il Papa, a causa della ferita all’intestino provocata dallo sparo dell’attentatore, subì un'operazione durata sei ore e presto tornò sulla scena internazionale.

Nel giugno del 1982 ricevette le credenziali del primo ambasciatore inglese in Vaticano dal regno di Enrico VIII. Nel settembre dello stesso anno ricevette privatamente il leader palestinese Yassser Arafat e nel febbraio 1985 diede udienza al leader israeliano Simon Peres.

Il suo amore per i giovani lo spinse ad iniziare, nel 1985, le Giornate Mondiali della Gioventù (nel corso del suo Pontificato si sono tenute 19 edizioni della Giornate Mondiali della Gioventù in cui si sono riuniti milioni di giovani in varie parti del mondo).

Nel settembre del 1993 ricevette l'imperatore Akihito e poche settimane dopo Gorbaciov.

Data la sua attenzione per la famiglia a partire dal 1994 iniziò gli Incontri mondiali delle Famiglie e nell'ottobre dello stesso anno iniziarono le relazioni diplomatiche fra il Vaticano e l'OLP. Alla fine del 1994 il Time proclamò Giovanni Paolo II uomo dell'anno.

Nel novembre 1996 ricevette Fidel Castro e nel febbraio dell'anno successivo il nuovo premier israeliano Netanyahu.

Nonostante il morbo di Parkinson non interruppe mai i viaggi per il mondo. Nell'aprile del 2000 in San Pietro chiese solennemente perdono per i "peccati presenti e passati della Chiesa, dalle crociate ai silenzi sulla persecuzione degli ebrei, dal maschilismo allo schiavismo, dalle ingiustizie sociali all'inquisizione". Nel maggio 2001 si recò in Grecia per proporre una riconciliazione fra le due Chiese con le scuse agli ortodossi per il sacco di Costantinopoli e il simbolico abbraccio al patriarca greco e poi in Siria con la storica visita a una moschea.

 

Giovanni Paolo II morì a Roma, nel suo alloggio nella Città del Vaticano, alle ore 21.37 del 2 aprile 2005, mentre volgeva al termine il sabato e si era già entrati nel giorno del Signore, Ottava di Pasqua e Domenica della Divina Misericordia. Da quella sera e fino all’8 aprile, quando si celebrarono le Esequie del defunto Pontefice, più di tre milioni di pellegrini sono confluirono a Roma per rendere omaggio alla salma del Papa, attendendo in fila anche fino a 24 ore. Fu sepolto nelle Grotte Vaticane.

Il 28 aprile dello stesso anno, il Santo Padre Benedetto XVI concesse la dispensa dal tempo di cinque anni di attesa dopo la morte, per l’inizio della Causa di beatificazione e canonizzazione di Giovanni Paolo II. La Causa fu aperta ufficialmente il 28 giugno 2005 dal Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale per la diocesi di Roma.

Il 1 maggio 2011 è stato beatificato e il 27 aprile 2014 Papa Francesco ha proclamato santi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. La celebrazione è coincisa con la festa della Divina Misericordia. La festa liturgica è iscritta nel Calendario Romano generale al 22 ottobre, con il grado di memoria facoltativa.

 

Dall’inizio del suo Pontificato, Papa Giovanni Paolo II ha compiuto 146 visite pastorali in Italia e, come Vescovo di Roma, ha visitato 317 delle 332 parrocchie romane. Ha compiuto 104 viaggi apostolici nel mondo.

Tra i suoi documenti principali si annoverano 14 Encicliche, 15 Esortazioni apostoliche, 11 Costituzioni apostoliche e 45 Lettere apostoliche.

A Papa Giovanni Paolo II, come privato Dottore, si ascrivono anche 5 libri: “Varcare la soglia della speranza” (ottobre 1994); "Dono e mistero: nel cinquantesimo anniversario del mio sacerdozio" (novembre 1996); “Trittico romano”, meditazioni in forma di poesia (marzo 2003); “Alzatevi, andiamo!” (maggio 2004) e “Memoria e Identità” (febbraio 2005).

Papa Giovanni Paolo II ha promulgato il Catechismo della Chiesa cattolica e riformato i Codici di diritto Canonico Occidentale e Orientale. Ha creato nuove Istituzioni e riordinato la Curia Romana. Ha celebrato 147 cerimonie di beatificazione - nelle quali ha proclamato 1338 beati - e 51 canonizzazioni, per un totale di 482 santi. Ha tenuto 9 concistori, in cui ha creato 231 Cardinali e 1 in pectore. Ha presieduto anche 6 riunioni plenarie del Collegio Cardinalizio. Ha convocato 15 assemblee del Sinodo dei Vescovi: 6 generali ordinarie (1980, 1983, 1987, 1990; 1994 e 2001), 1 assemblea generale straordinaria (1985) e 8 assemblee speciali (1980, 1991, 1994, 1995, 1997, 1998 e 1999). Ha tenuto oltre 1160 Udienze Generali del mercoledì, 738 udienze con Capi di Stato, e 246 udienze e incontri con Primi Ministri e 38 visite ufficiali.

 

Il suo approccio laborioso, vivace ed energico all'ufficio pontificio, la sua incessante attività apostolica svolta in innumerevoli viaggi, la capacità di riflessione e di mediazione politica e la difesa dei valori tradizionali della Chiesa, quali il diritto alla vita, i diritti umani, la libertà di culto, la difesa della famiglia, la pace nel mondo, la sconfitta dell'oppressione, le prese di posizione contro l'aborto e l'eccessiva materializzazione dei costumi e della vita pubblica hanno conferito un'ampia risonanza e popolarità alla sua persona, che ha raggiunto una vastissima notorietà sia nel mondo cattolico sia presso gli ambienti laici che di altre confessioni.

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TAGLIO : 1 Euro
STATO : Grecia
AUTORE : Georgios Stamatopoulos
TEMA : Tetradracma ateniese (4 Dracme) del V° sec. a.C.
TIRATURA 2002 : 61.500.000 Halandri + 50.000.000 Vantaa (S)
DATA DI EMISSIONE : 01/01/2002
MATERIALE Parte esterna: nichel-ottone (rame 75% - zinco 20% - nichel 5%) MATERIALE Parte interna: rame-nichel (rame 75% - nichel 25%)
DIAMETRO : 23,25 mm
SPESSORE : 2,33 mm
PESO : 7,5 gr.
CONTORNO : Rigato discontinuo

Per il 2002 la Zecca finlandese di Vantaa provvede a coniare parte del contingente spettante alla Grecia, le monete sono riconoscibili attraverso la lettera S posta all'interno della 6a stella.

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Sulla moneta da un euro greco è raffigurata una moneta antica :)

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In alto si nota l’Anthemion (simbolo della zecca di Atene), era una decorazione floreale largamente usata in Grecia ed in tutte le civiltà ellenistiche.

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Georgios Stamatopoulos (autore anche di tutti gli altri tagli) prende spunto da un'antica moneta ateniese in argento da 4 dracme risalente al V° secolo a.C. (peso 17 gr. - diametro 25 mm. - spessore 4 mm.)

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Il Tetradracma era in uso nella Grecia arcaica, fu coniata inizialmente ad Atene intorno al 510 a.C. ed in poco tempo si diffuse in tutto il mondo greco.
Furono create per semplificare le operazioni di pagamento in sostituzione del baratto.
La monetazione greca si distinse fra tutte per l'elevato livello artistico, il tema preferito dagli incisori greci era la mitologia e la natura.

La civetta, animale sacro ad Atena (il cui capo figura sull'altra faccia del tetradracma), nota anche come "civetta di Minerva", è il simbolo della filosofia e della saggezza, il ramoscello d'ulivo dietro al volatile vuole simboleggiare pace e prosperità.

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La moneta, o la sola civetta, è stata riprodotta anche su francobolli, banconote e monete pre-euro.


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Simboleggiano le tradizioni greche, mitologiche e culturali, soprattutto quelle filosofiche e scientifiche, che per secoli e secoli hanno accompagnato questa popolazione.


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TAGLIO : 1 Cent.
STATO : Finlandia
TIRATURA : 1999 / 8.100.000
AUTORE : Heikki Haivajoa
TEMA : Leone araldico - Stemma Nazionale
DATA DI EMISSIONE : 01/01/2002
MATERIALE: acciaio placcato con rame (acciaio 94,35% - rame 5,65%)
DIAMETRO : 16,25 mm
SPESSORE : 1,67 mm
PESO : 2,3 gr.
CONTORNO : Liscio

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Emissione 1999-2006
Sotto l'elsa della spada c’è la “M”, simbolo del Direttore di Zecca Makkonen Raimo.

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Emissione 2007
Per rispettare la raccomandazione della Commissione europea del 03/06/2005 (le facce nazionali devono recare l’indicazione dello Stato membro di emissione), viene coniata una nuova moneta: a sinistra del millesimo di conio c’è il simbolo di zecca e sotto la punta della spada “FI”, segno identificativo della Finlandia.

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Emissione 2008-2010
Nuova moneta con il simbolo di zecca sotto l’elsa della spada.

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Emissione 2011 >>
Nuova moneta con il nuovo simbolo di zecca a destra dietro il Leone.

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In Araldica viene definito:

Su di un campo rosso, un leone coronato calpesta una spada, con nove rose color argento sparpargliate sullo sfondo.

Gustavo I di Svezia, nel 1556, concesse al figlio, Giovanni III di Svezia, il titolo di duca della Finlandia, in quell'occasione fu adottato l'attuale stemma che venne approvato probabilmente nel 1557.
Di tradizione germanica. l'araldica finlandese ha un passato comune all'araldica svedese sino al 1809.

Dopo la caduta dell'Impero Russo avvenuta nel 1917 viene abbandonato l'emblema dell'aquila bicipite dello Zar Nicola II°, con l'indipendenza della Finlandia il Leone Araldico diventa di fatto lo stemma nazionale.


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La Finlandia ha scelto di raffigurare il proprio stemma nazionale su ben sei tagli su otto,

i restanti:

La moneta da 2 Cent. (come 1 Cent. tranne)

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DIAMETRO : 18,75 mm

SPESSORE : 1,67 mm

PESO : 3,06 gr.

CONTORNO : Filetto orizzontale in incuso

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La moneta da 5 Cent. (come 1 Cent. tranne)

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DIAMETRO : 21,25 mm

SPESSORE : 1,67 mm

PESO : 3,92 gr.

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La moneta da 10 Cent. (come 1 Cent. tranne)

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MATERIALE: Nordic Gold (rame 89% - alluminio 5% - zinco 5% - stagno 1%)

DIAMETRO : 19,75 mm

SPESSORE : 1,03 mm

PESO : 4,10 gr.

CONTORNO : Rigato con zigrinatura spessa

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La moneta da 20 Cent. (come 1 Cent. tranne)

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DIAMETRO : 22,25 mm

SPESSORE : 2,14 mm

PESO : 5,74 gr.

CONTORNO : Godronatura larga

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La moneta da 50 Cent. (come 1 Cent. tranne)

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DIAMETRO : 24,25 mm

SPESSORE : 2,38 mm

PESO : 7,80 gr.

CONTORNO : Rigato con zigrinatura spessa

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TAGLIO : 1 Euro
STATO : Cipro
TIRATURA 2008 : 28.000.000 (Vantaa-Finlandia)
AUTORE : Erik Maell e Tatiana Soteropoulos.
TEMA : Idolo di Pomos
DATA DI EMISSIONE : 01/01/2008
MATERIALE parte esterna : nichel-ottone (rame 75% - zinco 20% - nichel 5%)
MATERIALE parte interna : rame-nichel (rame 75% - nichel 25%)
DIAMETRO : 23,25 mm
SPESSORE : 2,33 mm
PESO : 7,5 gr.
CONTORNO : Rigato discontinuo

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L'idolo di Pomos è una scultura cruciforme preistorica del periodo Calcolitico (III millennio a.C.), rappresenta una donna con le braccia aperte, molto probabilmente era un simbolo di fertilità.
Nell'isola di Cipro l’esistenza di insediamenti umani risale fin dal Neolitico (VII millennio a.C.).

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E' stata trovata vicino al villaggio cipriota di Pomos.

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Oggi è esposta al Museo Nazionale cipriota di Nicosia________ post-27461-0-87115000-1417452755_thumb.j


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Vi è raccolta una panoramica generale sull’evoluzione della Storia dell’Arte cipriota antica a torto sminuita dal confronto con la grande arte greca.

(mosaico di Leda, Cipro)

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Di figure femminili cruciformi simili ne sono state ritrovate in gran numero, quelle di dimensioni più piccole erano indossate attorno al collo come amuleti.

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Cipro è posta al crocevia tra Europa, Asia e Africa, sulle sue coste vide approdare Fenici ed Assiri, Egiziani e Persiani, Greci, Romani, Bizantini e Crociati, quest'ultimi ne fecero una propria base sulla rotta per la Terra Santa.
E poi ancora Veneziani e Ottomani, fino ad arrivare in tempi più recenti agli Inglesi.
Di ognuno conserva tracce e ricordi, testimonianze, consuetudini e resti di insediamenti archeologici.

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Un patrimonio variegato che oggi costituisce un museo all'aria aperta, perfettamente integrato con la scenografia del paesaggio.

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La moneta da 2 euro è identica tranne:

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TIRATURA 2008 : 25.000.000 (Vantaa-Finlandia)
MATERIALE parte esterna : rame-nichel (rame 75% - nichel 25%)
MATERIALE parte interna : nichel-ottone (rame 75% - zinco 20% - nichel 5%)
DIAMETRO : 25,75 mm
SPESSORE : 2,20 mm
PESO : 8,5 gr.
CONTORNO : Zigrinato con il motivo : 2 ΕΥΡΩ 2 EURO 2 ΕΥΡΩ 2 EURO

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Modificato da nikita_
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Sempre dei contributi splendidi @@nikita_sull'idolo di pomos mi hai battuto sul tempo.................. :lol:

Stavo pensando anch'io a Cipro, avevo preparato anche una monetina fresca fresca da postare, non sarei comunque riuscito a fare meglio di te... :good:

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Modificato da MEDUSA51
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TAGLIO : 1 euro

STATO : Città del Vaticano

ANNO : 2005

AUTORE : scultore Daniela Longo indicato con la sigla “D. LONGO” ad arco al bordo interno del cerchio interno in basso a sinistra dello stemma del Camerlengo e incisore Ettore Lorenzo Frapiccini, indicato con la scritta “ELF inc” ad arco al bordo interno del cerchio interno in basso a destra dello stemma del Camerlengo

TEMA : stemma del Cardinale Camerlengo sormontato dallo stemma della Camera Apostolica (chiavi decussate sormontate da un padiglione);

DATA DI EMISSIONE : 12 Aprile 2005

MATERIALE : Bimetallica: corona esterna: nichel-ottone (rame 75% - zinco 20% - nichel 5%); cerchio interno: rame-nichel (rame 75% - nichel 25%).

DIAMETRO : 23,25 mm

SPESSORE : 2,33 mm

PESO : 7,5 g.

CONTORNO : Liscio rigato alternati

NOTE : Queste monete provengono tutte dalle serie della Zecca, la cui tiratura è 60000

 

 

 

Nella faccia nazionale, nel cerchio interno è raffigurato lo stemma del Cardinale Camerlengo sormontato dallo stemma della Camera Apostolica; intorno la scritta "• SEDE • VACANTE • MMV •”; sotto la scritta, ad arco al bordo in basso a sinistra dello stemma del Camerlengo, la scritta “D. LONGO” – si ricorda che lo scultore è Daniela Longo – e in basso a destra dello stemma del Camerlengo, sempre ad arco, compare la sigla “ELF inc” a ricordarel’ incisore Ettore Lorenzo Frapiccini; nell’esergo a destra sotto la chiave il segno di Zecca “R”. Nella corona esterna, nella metà superiore 12 stelle a cinque punte, rappresentanti l'Unione Europea, e nella metà inferiore la scritta "CITTA' DEL VATICANO".

 

 

Il cardinale "camerlengo" ricopre sostanzialmente due incarichi:

1)    quando il pontefice è in viaggio, o è assente, amministra i beni temporali;

2)    alla morte del Papa (o in caso di rinuncia) presiede il periodo della Sede vacante.

È coadiuvato da un Vice Camerlengo, generalmente insignito del carattere arcivescovile.

Alla morte del Papa, il Camerlengo verifica che sia realmente morto, chiamandolo tre volte con il nome di battesimo; non ricevendo risposta ne dichiara la morte.

La formula “Vere Papa mortuus est” è stata utilizzata, probabilmente, per l'ultima volta nel 1878 dal Camerlengo Pecci (futuro Papa Leone XIII) sulla salma di Pio IX.

Per secoli il protocollo aveva previsto che il Camerlengo picchiettasse la fronte del Papa con un martelletto d'argento recante lo stemma papale: a quest’azione attualmente è subentrata il segno di stendere un velo sul viso della salma del Papa.

Poi il Camerlengo toglie dal dito anulare della mano destra del defunto Papa l'anello del pescatore e ordina che il sigillo papale presente sull'anello venga rotto (da Giovanni Paolo II viene più sobriamente detto "annullato"). Egli mette infine i sigilli allo studio e alla camera da letto del Papa e dà comunicazione del decesso al Cardinale vicario di Roma, al quale ufficialmente spetterà il compito di darne notizia al popolo. Spetterà al Decano del Collegio Cardinalizio, dopo esserne stato informato dal Camerlengo o dal Prefetto della Casa Pontificia, darne notizia ai Cardinali e convocarli a Roma per eleggere il nuovo successore di Pietro e comunicare l'avvenuto decesso al corpo diplomatico e ai capi di Stato del mondo.

Le campane di San Pietro suonano rintocchi a martello e una metà del portone bronzeo viene chiuso.

Dopo i medici vaticani procedono alla vestizione della salma con i paramenti pontifici: la mitria bianca sul capo; la “casula”, il mantello di colore rosso che si usa per la S. S. Messa; il “pallio”, la striscia di lana bianca con croci nere. Così composta, la salma viene portata di norma nella Basilica di S. Pietro per una esposizione ai fedeli che si protrae per tre giorni.

Inizia così il periodo della Sede vacante: incominciano i preparativi per i funerali e i nove giorni consecutivi di lutto dello stato (novendiali).

Pio X (pontificato dal 1903 al 1914) abolì l’usanza dei precordi (l'estrazione del cuore, degli altri organi e delle viscere dei papi, detti “interna corporis”, che, conservati dentro anfore di coccio, sono tumulati da Sisto V quasi ininterrottamente fino a Leone XIII nella Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio a Trevi di Roma).

Il funerale papale viene detto “Missa poenitentialis” e viene celebrato in San Pietro alla presenza delle delegazioni di Stato di tutto il mondo. Per il funerale la salma del Papa viene chiusa in una triplice cassa fatta di cipresso, di piombo e di noce, che infine sarà tumulata nelle grotte vaticane.

Fino al 1958, anno della morte di Pio XII, il decesso del Papa era un momento sacro che, per rispetto e tradizione, veniva vissuto a porte chiuse, lontano dalla “aggressione mediatica” alla quale si è assistito in occasione della morte di Papa Wojtila. In quell’anno, le foto dell’agonia di Pio XII furono per la prima volta divulgate all’esterno ad opera del medico del Papa (che fu poi radiato dall’Ordine per tale azione). Chissà cosa direbbero oggi coloro che nel 1958 gridarono alla “violenza gratuita sul popolo”, apprendendo che c’è stato anche chi, in occasione dell’ultimo saluto al Papa Giovanni Paolo II (Papa Wojtiva), ha scattato una foto alla salma del Papa con il proprio telefonino per inviarla a parenti e ad amici.

Dopo il funerale vengono avviati i lavori del conclave per eleggere il nuovo Papa.

Durante i periodi di Sede vacante lo stemma del camerlengo, pur rimanendo con i trenta fiocchi rossi che spettano ai cardinali, è sormontato dal gonfalone papale (il basilicale), attraversato dalle chiavi pontificie, sopra il consueto galero (il cappello cardinalizio).

Il Camerlengo durante questo periodo ha anche la facoltà di battere moneta; su di essa sono riportati il suo stemma, la dicitura "Sede vacante" e, in latino, l'anno di conio o millesimo.

Sempre durante la Sede vacante, a lui è affidata la gestione delle questioni quotidiane della Chiesa con l'assistenza di tre cardinali estratti a sorte ogni tre giorni, uno per ciascun Ordine (vescovo, presbitero e diacono), tra i cardinali già convenuti a Roma; questi costituiscono la "Congregazione particolare". Le questioni più importanti devono essere trattate con l'assemblea generale dei cardinali, detta "Congregazione generale".

Alla morte di Papa Giovanni Paolo II, avvenuta il 2 aprile 2005 e fino all'elezione di Papa Benedetto XVI, proclamata il 19 aprile 2005 ha presieduto la sede vacante, nella veste di Camerlengo, il Cardinale presbitero del Santissimo Nome di Gesù, Eduardo Martínez Somalo, cardinale e arcivescovo spagnolo, il cui incarico di Camerlengo è terminato il 4 aprile 2007, con la nomina di Tarcisio Bertone.

Durante questa sede vacante la Città del Vaticano ha emesso una serie di monete recanti il suo stemma.

 

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