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Il Dodo, le Mauritius e le 10 Rupie del 1971


vathek1984

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Chi mi conosce sa che non sono un grande estimatore delle commemorative coniate solo per i collezionisti, mi piacciono le monete che hanno circolato e che possono raccontare una storia realmente vissuta.

Ogni regola ha però la sua eccezione, così in questa occasione, per una volta, sarà un esemplare commemorativo la fonte di ispirazione per questo thread..

Anche il tema trattato è particolare, difatti non ci occuperemo di Sovrani, Capi di Stato, battaglie famose ovvero altri importanti eventi storici, se non incidentalmente...bensì di un simpatico volatile estinto da tempo...il Dodo.

 

 

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Nell'immagine una mappa raffigurante l'arcipelago delle Mauritius, unico habitat naturale del Dodo.

 

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Vi presento il protagonista della nostra narrazione, ritratto in un famoso dipinto del pittore olandese Roelant Savery, datato 1626.

Questo dipinto è attualmente conosciuto con il titolo di "Edwards' Dodo" perchè un tempo appartenuto al naturalista ed ornitologo inglese George Edwards, considerato il padre della moderna ornitologia britannica.

 

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Le Mauritius vennero scoperte nel 1505 da navigatori portoghesi, che tuttavia non installarono mai nell'arcipelago un insediamento stabile.

In seguito, a partire dal 1598, furono gli olandesi a colonizzare le isole, ribattezzandole con il nome con cui sono attualmente conosciute, in onore del Principe Maurizio di Orange-Nassau (1567-1625).

 

I primi resoconti che ci sono giunti relativi all'incontro dell'uomo con il Dodo, indicano che i marinai, affamati a causa della lunga navigazione, ebbero un interesse prettamente culinario nei loro confronti, uccidendone diversi esemplari per mangiarli.

L'ambiente particolarmente favorevole in cui vivevano e l'assenza di predatori naturali favorirono nel Dodo una progressiva atrofizzazione delle ali a cui corrispose una modifica sostanziale delle abitudini alimentari che si orientarono verso la semplice ricerca del cibo "a terra".

Tali caratteristiche lo resero una preda particolarmente facile per l'uomo, verso il quale, peraltro, i volatili non dimostrarono alcun timore, quanto piuttosto una certa curiosità.

L'etimologia del nome Dodo, deriverebbe proprio dal termine portoghese "Doudo" ovvero "sempliciotto", con ciò probabilmente indicando anche l'impacciato movimento sulla terraferma di questa curiosa specie di volatili.

 

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(Un ritratto del Principe Maurizio di Orange-Nassau in onore del quale vennero battezzate le Mauritius dai primi esploratori olandesi).

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In soli pochi decenni dalla scoperta, il Dodo - nome scientifico Raphus Cucullatus - si estinse.

Oggi si ritiene che il motivo principale dell'estinzione, non risieda tanto nella caccia portata avanti dall'uomo, dato che la carne di tali volatili era considerata dura e di sapore sgradevole, quanto piuttosto in un insieme di fattori concomitanti tra cui: l'introduzione nell'ecosistema delle Mauritius di specie antagoniste quali cani, maiali e scimmie che razziarono le risorse naturali dell'isola e ne modificarono in maniera permanente l'habitat; nella circostanza che i Dodo deponevano un solo uovo per volta e che questo veniva spesso sottratto dall'uomo e dai succitati predatori rendendo difficile la prosecuzione della specie; nello scarso numero iniziale di tali volatili che sembra dimorassero esclusivamente in delimitate zone situate nel sud e nell'ovest dell'isola principale, nei boschi immediatamente prospicenti le coste.

 

In ragione di tali circostanze già a partire dal 1638 i Dodo divennero estremamente rari e l'ultimo avvistamento ufficialmente riconosciuto dalla scienza risale al 1662. Fino al XIX secolo, in ogni caso, non ci si rese effettivamente conto dell'avvenuta estinzione, ed in realtà molti naturalisti, per lungo tempo, ritennero persino che il Dodo non fosse mai realmente esistito ma che piuttosto rappresentasse un mito senza basi scientifiche.

 

Spesso considerati degni di attenzione per il loro buffo aspetto, diversi esemplari furono catturati e spediti via mare in Europa ed in Asia. E' noto come un Dodo visse per diversi anni a Praga nella Corte dell'Imperatore Rodolfo II d'Asburgo (1552-1612), altri due esemplari furono visti tra il 1628 ed il 1634 presso la Corte del Gran Mogol in India ed è stato recentemente confermato che un Dodo giunse vivo in Giappone, a Nagasaki, nel 1647, ultimo esemplare conosciuto ad essere vissuto in cattività.

 

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Proprio uno degli esemplari vissuti in India al tempo del Gran Mogol Jehangir è stato ritratto insieme ad altri volatili in questo dipinto opera dell'artista Unstad Mansur. Tale dipinto è oggi considerato come la più veritiera rappresentazione di un Dodo in vita.

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Dopo aver dato un rapido inquadramento storico, passo a presentarvi la moneta che ha ispirato la presente discussione.

Come molti di voi avranno già intuito, si tratta del pezzo da 10 rupie del 1971 emesso dalle Isole Mauritius per commemorare l'indipendenza del paese, già dichiarata nel 1968.

Al diritto appare ancora l'effige della Regina Elisabetta II poichè inizialmente le Mauritius rimasero un regno indipendente nell'ambito del Commonwealth, mentre dal 1992 la forma di stato divenne la repubblica.

 

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La moneta, coniata in rame-nickel ha un diametro di 35 mm, un peso di 17,60 grammi e presenta al diritto un busto giovanile coronato della regina volto verso destra, con intorno la dicitura "Queen Elizabeth the Second" e la data. Al rovescio è invece presente una bella raffigurazione di un Dodo, con la dicitura "Mauritius Independence" ed in esergo il valore.

Coniata soltanto con tale millesimo in 50.000 pezzi, di questa moneta esiste anche una versione coniata in argento '925, del peso di 20 grammi, emessa in soli 750 esemplari.

Prima o poi cercherò di introdurre anche questo raro esemplare in collezione, ma per il momento sono ben soddisfatto con la versione in "metallo povero".

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L'uccello lo conoscevo, visto che a Roma si è a lungo ironizzato sul (l'ormai ex) terzino Dodò  :rofl:

La moneta di per sè è molto carina, nonostante sia abbastanza "scarna". Ti ringrazio della spiegazione puntuale e ti faccio i complimenti per la moneta!

PS: se vi capita cercatevi qualche foto delle Mauritius..meritano davvero

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Volevo aggiungere un paio di ulteriori curiosità sull'argomento:

 

Nel corso del XIX secolo il Dodo conobbe una rinnovata fama per essere stato inserito come personaggio nella trama di "Alice nel Paese delle Meraviglie" di Lewis Carrol (1865). L'autore inserì il Dodo nel racconto, poichè si trattava di una sua caricatura, in quanto per via della lieve balbuzie di cui era affetto, egli pronunciava il suo vero cognome Dodgson (Lewis Carrol era un "nome di penna") come DO-DO-Dodgson...e perciò si era auto-assegnato Dodo come un simpatico soprannome.

 

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(Illustrazione dell'epoca, raffigurante Alice con il Dodo).

 

In particolare, questa sfortunata specie di volatile è ormai divenuta il simbolo dell'inadeguatezza e della incapacità di adattarsi alle mutate circostanze oppure alla modernità...in lingua inglese sono frasi e modi di dire comuni i seguenti: "Dead as a Dodo" e "To go the way of the Dodo" per riferirsi a qualcuno o qualcosa di obsoleto, non più al passo con i tempi ovvero ancora estinto.

 

Al giorno d'oggi, il Dodo, continua ad essere adoperato come la mascotte di numerose agenzie per la difesa dell'ambiente che si occupano della protezione di specie animali attualmente a rischio di estinzione, esso inoltre è rafffigurato nello stemma nazionale delle Isole Mauritius, di cui è divenuto uno dei simboli meglio conosciuti nel resto del mondo.

 

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(Lo stemma delle Isole Mauritius, sorretto da un Dodo).

 

- Vorrei affidare la conclusione di questa, spero interessante, discussione..ad una poesia, tratta da un libro per bambini del 1896, opera di Hilaire Belloc e dedicata al nostro simpatico pennuto... :)

 

"The Dodo used to walk around,
And take the sun and air.
The sun yet warms his native ground
The Dodo is not there!

 

The voice which used to squawk and squeak
Is now for ever dumb,
Yet may you see his bones and beak
All in the Mu-se-um."

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...In particolare, questa sfortunata specie di volatile è ormai divenuta il simbolo dell'inadeguatezza e della incapacità di adattarsi alle mutate circostanze oppure alla modernità...in lingua inglese sono frasi e modi di dire comuni i seguenti: "Dead as a Dodo" e "To go the way of the Dodo" per riferirsi a qualcuno o qualcosa di obsoleto, non più al passo con i tempi ovvero ancora estinto.

Stavo per dire il parola "dodo" e come è usato in inglese—e sono state interrogando miei amici e la famiglia circa il suo utilizzo. (Sembrava che l'utilizzo di un vecchio, perché non l'avevo mai sentito molto ultimamente).

 

Tutti quelli che conosco (di una certa età, naturalmente!) è d'accordo, come i ragazzi piccoli, "dodo" era un nome preferito che applichiamo a vicenda. Tra noi ragazzi, chiamare qualcuno un "dodo" era solitamente consegnati in divertimento, come un termine neutro di mancanza di rispetto.

 

Bel thread. Sempre divertente vedere come monete collegano le cose...

 

;) v.

 

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I was going to mention the word “dodo” and how it is used in English—and have been questioning my friends and family about its use. (It seemed like an old usage, because I hadn’t heard it much lately.)

 

Everyone I know (of a certain age, of course!) is in agreement, as young kids, “dodo” was a favorite name we would apply to each other. Among us kids, calling someone a “dodo” was usually delivered in fun, as a mild term of disrespect.

 

Nice thread. Always fun to see how coins connect to things….

 

;) v.

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E' noto come un Dodo visse per diversi anni a Praga nella Corte dell'Imperatore Rodolfo II d'Asburgo (1552-1612

 

 

 

nella sua mitica wunderkammer! bella discussione

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Vi ringrazio per gli apprezzamenti ricevuti...mi fa piacere se vi ha interessato questo tema un pò particolare... :)

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