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Cacciatori di taglie …E sì, a Genova fu una professione disciplinata e produttiva, molto prima che nel Far West, in particolare nella val Bisagno, i cui sentieri costituivano la via più rapida per uscire dal territorio della Repubblica e raggiungere i feudi imperiali (in particolare il Marchesato di Torriglia) sottraendosi alla giurisdizione della Repubblica.

 

Ci furono nuclei familiari che si arricchirono con questa attività dal tardo ‘500 alla fine del ‘700.

Inseguivano e catturavano un gran numero di militari disertori e di “banditi”, sia quelli prodotti dalla miseria e dalle faide familiari ma anche dalle rivalità aristocratiche, che, volta per volta a seconda dei vincitori, producevano fuoriusciti di origine anche nobiliare, per incassare il relativo premio (premium occidentis rebellum) o  per “riabilitarsi” in quanto Genova aveva legalizzato la vendetta privata sulla base del principio: “i banditi che ammaeseranno banditi sieno liberi”, ovviamente i delitti dovevano essere della stessa gravità , consegnando un assassino si poteva riabilitare un altro assassino (reato di prima classe), un ladro di polli riabilitava un altro ladro di polli (reato di terza classe).

 

La maggior parte dei banditi erano individui colpiti da pene comminate per comportamenti criminosi assai diversi, ma in gran parte connesse agli scontri e alle lotte di potere fra le diverse parentele. Ne derivava che il bandito ligure non era, di norma, un emarginato, ma continuava ad essere considerato parte integrante della struttura sociale delle comunità locali e le “vendette/delazioni” erano prevalentemente fra banditi di faide avversarie.

 

Circa i disertori catturati doveva essere loro comminata la pena di morte, ma la pressante necessità di riempire i ranghi induceva le autorità militari ad essere clementi, limitando le condanne ad alcuni anni di servizio ai remi delle galee, di solito poi condonati dopo poco tempo se non sorgevano problemi di natura disciplinare.

 

Sono documentati alcuni episodi negli “Atti criminali” del Magistrato di Guerra, nei quali ogni cattura veniva accuratamente registrata in un dettagliato fascicolo.

Mediamente le taglie si aggiravano intorno alle 40 lire di allora (reati di terza classe: semplici disertori o accusati di reati comuni), cifra comunque tutt’altro che disprezzabile, se consideriamo che era lo stipendio mensile di un sottotenente, un lavorante guadagnava 1 lira per giornata di lavoro e un capomastro ne guadagnava 1,20, ma, come potete vedere nella seconda immagine allegata, c’erano anche premi notevolmente più sostanziosi per banditi particolarmente pericolosi.

Nella prima fotografia allegata ci sono lo scudo con l’immagine della Vergine, che nel 1537 (958 millesimi e 38 gr) valeva 4 lire ma nel 1672 il suo valore commerciale era aumentato a circa 8 lire, e il nuovo scudo di S. Giovanni che valeva  4 lire (924 millesimi e 21,287 gr), emesso l'anno prima per riportare lo “scudo” al giusto valore dell’intrinseco.

 

Alcuni casi?

 

Eccoli:

 

Alcuni disertori, venduta l’uniforme per acquistare abiti civili, si fermavano nelle osterie per farsi passare da comuni viaggiatori, e qui i Bounty killer riuscivano a stanarli e portarli al posto di guardia più vicino.

Altri, più prudenti, cercavano riparo presso chiese e cappelle entro le quali, godendo queste allora dell’immunità, potevano riposare al sicuro: ma molti avevano un brutto risveglio, come il soldato catturato da Giacomo Poggi nel gennaio 1742, mentre usciva dalla Chiesa di San Michele di Montesignano per i propri bisogni fisiologici.

Un altro episodio curioso, sempre in zona Montesignano, a febbraio del 1741 quando Giacomo Ansaldo vide dalla finestra un soldato in uniforme che gli parve un ufficiale, chiamati alcuni familiari, si mise ad inseguirlo e una volta raggiunto il soldato reagì con la pistola ne seguì una sparatoria ma alla fine, sotto la minaccia dei fucili, il soldato si arrese consegnò spada, pistola e una bisaccia piena che portava in spalla. Legatolo e condotto a Porta Pila (che era circa a metà dell’attuale Via XX Settembre), si scoprì che era un soldato semplice della Compagnia corsa del capitano Rossi, di nome Gio. Pietro Casanova, che aveva rubato l’uniforme al suo sergente.

I bounty killer rimasero molto delusi perché il soldato semplice valeva molto meno di un ufficiale.

L’ultima cattura segnalata risale al 1768 poi con la Rivoluzione Francese e l’avvento della Repubblica Napoleonica il fenomeno si esaurì …non il banditismo, ma questa è un’altra storia.

 

 

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