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Diplomi Militari Pretoriani in asta


Archestrato

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Buon pomeriggio,

Volevo segnalare nella prossima asta Classical Numismatic Group Triton XX la presenza in listino di due lotti che mi pare abbiano un notevolissimo interesse storico, difficile per me da quantificare in quanto il periodo non è tra quelli che mi è capitato di approfondire sufficientemente.

Si tratta di due diplomi militari pretoriani appunto, datati 7 gennaio 248 d.C. sotto il regno di Filippo I .

 

Allego di seguito i link ai due lotti:

 

lotto 824, due tavolette in bronzo, stimato 30000$

http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=325017

 

lotto 825, una sola tavoletta bronzea, stimata 15000$

http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=325018

 

Avendo in precedenza letto più di un'interessante discussione di carattere storico, ma anche epigrafico, in questa sezione, spero che questa segnalazione possa dar origine ad ulteriori approfondimenti sul contenuto ed il significato storico ed umano di queste tavolette.

Grazie in anticipo a chi vorrà condividere le proprie letture sui materiali in oggetto o anche solo meglio contestualizzare questi reperti.

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Grazie @Archestratoper questa segnalazione .

Ancora non ho approfondito l' argomento e il significato di questi due diplomi militari che mi riprometto di analizzare , ma la cosa che subito mi ha colpito ancora prima di capire bene il contenuto dei diplomi e' il fatto scandaloso di come questo genere di reperti (se autentici) , storicamente molto rari ed importanti , possano essere arrivati in un' asta numismatica che ben poco hanno a che fare con le monete , piuttosto che trovarsi ben custoditi all' interno di un Museo ; speriamo almeno che siano acquistati da un curatore di Museo nazionale od estero .

Modificato da Legio II Italica
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Questi i testi dei diploma :

"L'imperatore Cesare Marco Giulio Filippo Pio Felix Augusto , pontefice massimo , durante la potestà tribunizia tenuta per la quinta volta , console per la terza volta , pater patriae , proconsole , (insieme a) l'imperatore (figlio) Cesare Marco Giulio Filippo Pio Felix Augusto , pontefice massimo , durante la potestà tribunizia tenuta per la seconda volta , console per la seconda volta . I nomi dei soldati che hanno prestato servizio nelle dieci coorti praetoriae vindices Philippianae piae - I II III IIII V VI VII VIII VIIII X . che lealmente e coraggiosamente hanno svolto il servizio militare . Abbiamo concesso (loro) il diritto di conubium (matrimonio legale) nella misura in cui le mogli come singoli e "primarie" , con i quali avrebbero potuto unirsi in matrimonio . anche se le donne sono sotto lo ius pergrinum (i diritti degli stranieri) . Allo stesso modo i figli che sollevano come  nati da due cittadini romani . Il settimo giorno prima delle Idi di gennaio , mentre l'imperatore Marco Giulio Filippo Pio Felix Augusto per la terza volta e Marco Giulio Filippo Pio Felix Augusto erano consoli (7 gennaio AD 248) . Cohors Praetoria VI Philippiana Vindice . Per Marco Aurelio Diza , figlio di Marco . Ulpia Pautalia . Una copia viene trascritta nella tavola di bronzo che è stata apposta a Roma nella parete dietro il Tempio di Augusto a Minerva"

"L'imperatore Cesare Marco Giulio Filippo Pio Felix Augusto , pontefice massimo ,durante la potestà tribunizia tenuta per la quinta volta , console per la terza volta , pater patriae , proconsole , (insieme a) l'imperatore (figlio) Cesare Marco Giulio Filippo Pio Felix , Pontefice Massimo , durante la potestà tribunizia tenuta per la seconda volta , console per la seconda volta , pater patriae . I nomi dei soldati............................" nomi non tutti leggibili .

"Gaio Valerio Apollodoro . Marco Aurelio Antonino . Marco Aurelio Diogene . Marco Ulpio Prisciano  . Marco Aurelio Valente . Marcus Passumius Valeriano . Gaio Valerio Longino"

"il settimo giorno prima delle Idi di gennaio , mentre l'imperatore Marco Giulio Filippo Pio Felix , Augusto per la terza volta e Marco Giulio Filippo Pio Felix Augusto erano consoli (7 gennaio 248) . Cohors Praetoria VI Philippiana Vindice . Per Marco Aurelio Diza . Ulpia Pautalia . Una copia trascritta dalla tavola di bronzo , che (è stata infissa a Roma) nella parete dietro il Tempio di Augusto a Minerva .

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L'imperatore del primo diploma dovrebbe essere Filippo l'Arabo ( CAES(ar) M(arcus) IVLIVS PHILIPPVS PIVS / FEL(ix) ).

Il passo sul matrimonio ricorda quello di Gaio (Istitutiones) dove si legge

57. Unde et ueteranis quibusdam concedi solet principalibus constitutionibus
conubium cum his Latinis peregrinis ue, quas primas post missionem uxores duxerint; et
qui ex eo matrimonio nascuntur, et ciues Romani et in potestatem parentum fiunt.

Insomma: si attribuisce la cittadinanza romana ai futuri figli (solo della prossima e prima moglie) di questi veterani, come se fossero nati da due cittadini romani.

La cosa singolare è che, se l'imperatore citato è Filippo l'Arabo (imperatore dal 244 al 249), la concessione sembra entrare in contraddizione con la Costitutio Antoniniana, editto dell'Imperatore Caracalla che nel 212 (e quindi molti anni prima di Filippo l'Arabo) già attribuiva la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell'impero (salvo per i dediticii: arresisi a discrezione e quindi con l'imposizione di condizioni, tra queste l'impossibilità di divenire cittadino romano).

In breve, sembra di avere a che fare con una concessione inutile poiche i due novelli sposi erano già (entrambi) cittadini romani

A meno che la donna sposata non fosse  abitante dell'impero e come tale priva della cittadinanza romana.

E allora si dovrebbe pensare che questi veterani avevano prestato servizio proprio sul confine, si erano accasati (informalmente) con donne non cittadine romane, avevano deciso di portarle in patria e di sposarle formalmente.

Ah, queste Ucraine, guarda guarda che problemi creavano ! 

Bella questione, no?

Polemarco 

 

Modificato da Polemarco
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1 ora fa, Polemarco dice:

L'imperatore del primo diploma dovrebbe essere Filippo l'Arabo ( CAES(ar) M(arcus) IVLIVS PHILIPPVS PIVS / FEL(ix) ).

Il passo sul matrimonio ricorda quello di Gaio (Istitutiones) dove si legge

57. Unde et ueteranis quibusdam concedi solet principalibus constitutionibus
conubium cum his Latinis peregrinis ue, quas primas post missionem uxores duxerint; et
qui ex eo matrimonio nascuntur, et ciues Romani et in potestatem parentum fiunt.

Insomma: si attribuisce la cittadinanza romana ai futuri figli (solo della prossima e prima moglie) di questi veterani, come se fossero nati da due cittadini romani.

La cosa singolare è che, se l'imperatore citato è Filippo l'Arabo (imperatore dal 244 al 249), la concessione sembra entrare in contraddizione con la Costitutio Antoniniana, editto dell'Imperatore Caracalla che nel 212 (e quindi molti anni prima di Filippo l'Arabo) già attribuiva la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell'impero (salvo per i dediticii: arresisi a discrezione e quindi con l'imposizione di condizioni, tra queste l'impossibilità di divenire cittadino romano).

In breve, sembra di avere a che fare con una concessione inutile poiche i due novelli sposi erano già (entrambi) cittadini romani

A meno che la donna sposata non fosse  abitante dell'impero e come tale priva della cittadinanza romana.

E allora si dovrebbe pensare che questi veterani avevano prestato servizio proprio sul confine, si erano accasati (informalmente) con donne non cittadine romane, avevano deciso di portarle in patria e di sposarle formalmente.

Ah, queste Ucraine, guarda guarda che problemi creavano ! 

Bella questione, no?

Polemarco 

 

Ciao , infatti il diploma cita chiaramente che le donne erano "peregrinae"  quindi straniere , per cui occorreva per il matrimonio il permesso imperiale ; i figli nati da questo matrimonio sarebbero stati a tutti gli effetti cittadini romani . L' Imperatore citato nel diploma e' Filippo , quello che conosciamo meglio con l' appellativo : l' Arabo .

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@Legio II Italica

Che siano peregrinae è pacifico. 

Fatto è che per trovare donne peregrinae nel periodo che va dal 244 al 249 bisogna ipotizzare che il corpo militare  fosse di stanza sul confine, poichè tutti gli abitanti dell'impero erano cittadini romani.

Ma questi legionari erano di servizio presso: " QVI MILITAVERVNT IN / COHORTIBVS PRAETORIS PHILIPPIA / NIS "

E le coorti pretorie erano di stanza in italia.

Come la mettiamo ?

Polemarco 

 

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11 ore fa, Polemarco dice:

@Legio II Italica

Che siano peregrinae è pacifico. 

Fatto è che per trovare donne peregrinae nel periodo che va dal 244 al 249 bisogna ipotizzare che il corpo militare  fosse di stanza sul confine, poichè tutti gli abitanti dell'impero erano cittadini romani.

Ma questi legionari erano di servizio presso: " QVI MILITAVERVNT IN / COHORTIBVS PRAETORIS PHILIPPIA / NIS "

E le coorti pretorie erano di stanza in italia.

Come la mettiamo ?

Polemarco 

 

Salve @Polemarco , le Cohors inizialmente si dividevano in Urbane e Praetorie , le urbane operavano prevalentemente a Roma e nelle Citta'  ma in casi eccezionali anche in guerra , le Praetorie erano a completa disposizione dell' Imperatore e lo accompagnavano anche in guerra quindi non erano stabilmente nell' Urbs , erano in pratica l' elite dell' esercito romano , questo almeno fino al 312 quando con Costantino questo corpo fu sciolto .

Comunque a parte le due Cohors , il fatto piu' importante del diploma militare che riguarda il matrimonio , e' che il soldato a qualsiasi ordine appartenesse , pur per legge non potendo contrarre matrimonio , si legava nel corso del servizio militare ad una donna detta hospita , focaria oppure ad una schiava spesso dopo averla affrancata potendo aver con la stessa concepito dei figli che inizialmente portavano il nome della madre , almeno fino alla fino alla fine del servizio militare del padre , ma che con il congedo di questi , queste donne e gli eventuali figli potevano essere premiati anch' essi con la cittadinanza romana , ma questa legalizzazione ufficiale era formalizzata solo al momento del congedo del militare con l' emissione del relativo diploma di "honesta missio" , autorizzato dall' Imperatore in persona .

Modificato da Legio II Italica
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Sarebbe già utile capire dove sono stati trovati questi "diplomi militari", che sono di grande interesse anche storico.

Concordo che i pretoriani spesso accompagnavano l'imperatore anche ai confini dell'impero romano. Nel 248 d.C. mi sembra che il prinicpale impegno militare fosse lungo il basso corso del Danubio (in Mesia inferiore, grosso modo corrispondente a parte delle attuali Serbia e Bulgaria), contro i Carpi e i Goti e la loro invasione fu infine arginata presso la città di Marcianopoli (attuale Devnja, in Bulgaria). Forse fu grazie a tale successo, seguito da un breve periodo di pace, che l'imperatore ha potuto rilasciare questi diplomi. Resta però la capire appunto dove sono stati trovati, anche se sarà molto difficile avere tale informazione.

Nello stesso anno l'imperatore Filippo celebrò anche il millennio della fondazione di Roma e ci furono grandi celebrazioni nella capitale.

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1479763.m.jpgda un asta Heritage ( 50.000 dollari il realizzo)

Marcus Aurelius  and Commodus (AD 177-180). Bronze Military Diploma for Cavalryman Sisceius, Dated  23 March AD 178.  Intact first tablet with two binding holes sat the center and a hinge hole at the lower left corner. The lettering on the outer face is well engraved and is wholly legible. The date, names of consuls and details of the recipient and his unit and commander have been added in larger lettering. The interior side of the plaque partially repeats the exterior text, but with less well-rendered characters and with many abbreviations and omissions. An important diploma naming auxiliary units in Britain. Beautifully patinated. Published: Roxan and Holder, Roman Military Diplomas IV (BICS Supplement 82), no. 294. After serving twenty-five years in the Roman auxiliary units, a soldier was granted his Roman citizenship as well as the legalization of his existing or future marriage. Numerous cavalrymen and infantrymen were discharged simultaneously and, while a listing of those discharged was posted in Rome, each individual soldier was provided with a diploma which served as portable evidence of his citizenship rights and no doubt was preserved as an important legal document by its recipient and his descendants. A second plaque, completing the interior text and listing the names of witnesses, would have been bound to the first by wire brads through the central holes.   Transcription: IMP CAE DIVI ANTONI FIL DIVI VERI PARTHI MAX FRAT DIVI H DRIAN NE DIVI TRAIAN PATHICI PRONE DIVI NERVAE ABN M AVRELI ANTONIN AVG GERM SAR PONT MAXI TR POT XXXIII•IMP•VIIII COS• III• P•P• ET IMP CAE L AELI AVRELI•COMMODV AVG ANTONNI AVG FIL DIVI PI NEP DIV HADRIAN PRO DIVI TRAIAN PARTHI AD NE DIVI NERVE ADNE GER•SAR TRI•POT III IMP II COS P•P EQVITIB ET PEDITIB QVI MILITAVER IN AL V QVAE APEL LANTV GALO ET THRA CLASIAN ET AVG VOCONTIO ET PAN NOR• SABI ET SEBOSI GALOR ET VETTO ET ISH COHORT XVI•I AVG NERV ET I FRISIAV ET I AEL HISP ET I FIDA VARDVLO ET I CELTI ET II LINGO •ET II HISP E TH RAC ET I ATAVOR ET II GALLOR.ET ET II THR VET ET IIIACO ET IIII GALO ET VANGI ET VII.THRAC ET I SORINO ET SVNT IN BRITTANNIA VB VL PIO MARCELO LEG.VXX PLVRIBVE STIPEN EMERILI MISIS HONEST. MISSIONE QVORVM NOMIN SVBSCRIPT SVNT CIVITATEM ROMANA QVI EORV NON HABERE DE DERVNT ET CONVBIV CVM VXORIB QVAS TVC HABVIS SEN CVM EST CIVITA IIS DAT AVT CVM IS QVAS POSTE DV XISSEN DVMTAXAT SINGVLIS . A D . X K . APR SER . SCIPIONE . ORFITO D VELI O RVFO COS COHORT I AVG• NERV• CVI PRAEEST ANNIVS VICTOR EX EQVITE SISCEO•APTASAE FIL• DACO DESCRIPT ET RECOGNIT EX TABVL•AER QVE FIXA EST REM E IN MVR POS TEMPL DIVI AVG AD MINERVAM   Translation: The emperor Caesar M. Aurelius Antoninus Augustus, vanquisher of the  Germans and Sarmatians, son of the deified Antoninus, brother of the deified Verus great vanquisher of the Parthians, grandson of the deified Hadrian, great-grandson of the deified Trajan vanquisher of the Parthians, great-great grandson of the deified Nerva, chief priest, in the thirty-third year of this tribunician power, nine times imperator, three times consul, father of his country and his co-emperor Caesar L. Aelius Aurelius Commodus Augustus, vanquisher of the Germans and the Sarmatians, son of Antoninus Augustus, grandson of the deified [Antoninus] Pius, great-grandson of the deified Hadrian, great-great-grandson of the deified Trajan, vanquisher of the Parthians, great-great-great- grandson of the deified Nerva, in the third year of his tribunician power, two times imperator, consul, father of his country grant Roman citizenship to the cavalrymen and infantrymen, who do not already possess it, that served in the five alae which are called (1) Gallorum et Thracum Classiana and (2) Augusta Vocontiorum and (3) I Pannoniorum Sabiniana and (4) Sebosiana Gallorum and (5) Vettonum Hispanorum and the sixteen cohorts called (1) I Augusta Nerviana and (2) I Frisiavonum and (3) I Aelia Hispanorum and (4) I Fida Vardullorum and (5) I Celtiberorum and (6) III Lingonum and (7) II Hispanorum and (8) I Thracum and (9) I Batavorum and (10) II Gallorum Veterana and (11) II Thracum Veterana and (12) II Lingonum and (13) IIII Gallorum and (14) I Vangiorum and (15) VII Thracum and (16) I Morinorum and are in Britain under the governor Ulpius Marcellus; who have served twenty-five years and have been honorably discharged, whose names are written below; and conubium (legal Roman marriage) with the wives they had when citizenship was granted to them, or with the wives whom they later marry, but only one wife each. On the 23rd day of March when Ser. Scipio Orfitus and D. Velius Rufus were consuls. On behalf of cohort I Augustae Nervianae under the command of Annius Victor. To the ex-cavalryman Sisceius, son of Aptasa of Dacia. Copied and checked from the bronze tablet affixed in Rome upon the wall behind the temple of the deified Augustus near the shrine of Minerva.

 

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Salve @rorey36 , grazie per la tua preziosa testimonianza , cortesemente pero' inserire testi o traduzioni , specialmente cosi' interessanti e lunghe , poiché probabilmente non tutti i lettori della Sezione sono in grado di leggere facilmente dall' Inglese e dal Latino , grazie .

Saluti

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2 minuti fa, Legio II Italica dice:

Salve @rorey36 , grazie per la tua preziosa testimonianza , cortesemente pero' inserire testi o traduzioni , specialmente cosi' interessanti e lunghe , poiché probabilmente non tutti i lettori della Sezione sono in grado di leggere facilmente dall' Inglese e dal Latino , grazie .

Saluti

La chiacchierata accompagnava il reperto. So benissimo che il Latino ormai lo conosciamo in pochi. L'ho imparato nelle medie quando ancora lo insegnavano ( fra non molto se non già adesso sarò un reperto anch'io).

L'inglese è ormai la lingua ufficiale del web. Bisogna saperne un poco.

"L'imperatore M.Aurelio, vincitore di Germani e Sarmati, figlio ( è qui c'è tutta la parentela...) e i titoli di M.Aurelio , 2 volte Imperatore,console eccetera. CONCEDE a:  ( segue tutto il racconto del servizio in decine di Legioni, il curriculum praticamente , di trentacinque anni di militare, con aggiunta di matrimoni con mogli , più di una) all'ex cavaliere Sisceius figlio di Aptasa Dacico. Chiude con : copia della tavola bronzea affissa in Roma accanto al tempio di Minerva".

 

 

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41 minuti fa, rorey36 dice:

La chiacchierata accompagnava il reperto. So benissimo che il Latino ormai lo conosciamo in pochi. L'ho imparato nelle medie quando ancora lo insegnavano ( fra non molto se non già adesso sarò un reperto anch'io).

L'inglese è ormai la lingua ufficiale del web. Bisogna saperne un poco.

"L'imperatore M.Aurelio, vincitore di Germani e Sarmati, figlio ( è qui c'è tutta la parentela...) e i titoli di M.Aurelio , 2 volte Imperatore,console eccetera. CONCEDE a:  ( segue tutto il racconto del servizio in decine di Legioni, il curriculum praticamente , di trentacinque anni di militare, con aggiunta di matrimoni con mogli , più di una) all'ex cavaliere Sisceius figlio di Aptasa Dacico. Chiude con : copia della tavola bronzea affissa in Roma accanto al tempio di Minerva".

 

 

Ciao , bei tempi quelli in cui imparavano il Latino e l' Educazione Civica nelle scuole medie , solo che forse queste materie umanistiche non le apprezzavamo abbastanza , tutto cambia e spesso non in meglio .

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