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Serie Capranesi: Dal Regno d'Italia alla Repubblica Italiana, mezzo secolo e oltre di arte nelle banconote


ilnumismatico

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Salve a tutti,
Sperando di dare nuova linfa alla discussione, ed imparare cose nuove con il vostro aiuto, proseguo la carrellata della serie cartacea Capranesi, postando questo bel 50 lire "Mietitrice".
Per il momento vi lascio con la scheda e le relative scansioni del mio unico esemplare in collezione, scelto dopo attenta (quanto lunga) ricerca, e con qualche pensiero sulla qualità mediamente reperibile.
Si presenta con l'accenno di una piega centrale e solo qualche grinza nel bordo superiore ed inferiore, ma devo dire che anche questa mi lascia sempre soddisfatto ammirarla.
Sarà per la mole, sarà per il valore che aveva (comunque credo sempre sostenuto, anche nel 1942, anno del decreto), ma è un taglio che risulta difficile da trovare in gran forma, non dico senza alcuna piega e FdS, ma già non trattato, ripulito e pressato.
Non parliamo poi del contrassegno decreto... tosto veramente, credo rimarrà un miraggio, ma almeno mi piacerebbe avere almeno la scansione di un esemplare pregevole... :D 
Cosa ne pensate?

 

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21 ore fa, ilnumismatico dice:

Salve a tutti,
Sperando di dare nuova linfa alla discussione, ed imparare cose nuove con il vostro aiuto, proseguo la carrellata della serie cartacea Capranesi, postando questo bel 500 lire "Mietitrice".

Ciao, che dire... mi fa molto piacere che hai inserito nella tua collezione anche questo valore, hai continuato la carrellata con questa magnificenza, la conservazione è eccellente ma vado oltre... di fronte queste banconote si rimanere solo a guardare come in una pinacoteca, complimenti. 

Spero di farti cosa gradita postando questo scritto tratto da un mio libro. Il primo seno nudo raffigurato su di una banconota italiana, quasi impensabile per l'epoca, nonostante ciò il suo utilizzo è stato spiegato senza alcuna complessità. Non manca un excursus sulle varie emissioni di quel tempo e sulle tue Capranesi che hai postato in precedenza.

"La banconota si anima di figure vive" 

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2 ore fa, PriamoB dice:

Complimenti per le "pagine di storia" che di volta in volta ci proponi...  

Il successo della discussione è tutto vostro e dell'apporto di tutti voi :) 

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Tra le altre cose sono anche un collezionista di cartoline raffiguranti la Banca d'Italia, non mi faccio mancare nulla :D

Il mio sito grezzo/casalingo/amatoriale dopo quasi 19 anni ancora in costruzione.... :unknw:

http://bankitaly.altervista.org/index.html

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Il gruppo marmoreo monumentale posto al rovescio della banconota fu rimosso dalla facciata della Banca d'Italia di Roma più di ottant'anni fa, era in coppia con un altro gruppo scultorio. La rimozione fu necessaria per preservare la stabilità dell'edificio.

Una mia cartolina dei primi del '900 con una degli anni '40 a confronto.

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Grazie @nikita_, collezionare in questo modo è un arricchimento culturale che amplia e arricchisce la propria collezione... senza contare l'apporto prezioso a diverse discussioni di un certo forum... ;) 

Complimenti per il sito e la tenace passione che ti muove! 19 anni sono una vita, una vita di autentica passione per la storia racchiusa nella cartamoneta del nostro paese. 

Grazie!

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10 ore fa, nikita_ dice:

Tra le altre cose sono anche un collezionista di cartoline raffiguranti la Banca d'Italia, non mi faccio mancare nulla :D

Il mio sito grezzo/casalingo/amatoriale dopo quasi 19 anni ancora in costruzione.... :unknw:

http://bankitaly.altervista.org/index.html

rovescio.jpg.9245ea9ac8f8fd5f2b2d123c5a33b032.jpg

Il gruppo marmoreo monumentale posto al rovescio della banconota fu rimosso dalla facciata della Banca d'Italia di Roma più di ottant'anni fa, era in coppia con un altro gruppo scultorio. La rimozione fu necessaria per preservare la stabilità dell'edificio.

Una mia cartolina dei primi del '900 con una degli anni '40 a confronto.

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Ho fatto una carellata del tuo sito, che non conoscevo.

Anche se come dici tu, "ancora in costruzione", lo trovo decisamente interessante, soprattutto sotto l'aspetto storico/architettonico.

Complimenti, gran bella collezione.

  • Grazie 1
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8 ore fa, PriamoB dice:

Ho fatto una carellata del tuo sito, che non conoscevo.

Anche se come dici tu, "ancora in costruzione", lo trovo decisamente interessante, soprattutto sotto l'aspetto storico/architettonico.

Complimenti, gran bella collezione.

Grazie, in verità è sin troppo rudimentale, dovrei cambiare ed ingrandire tutte le immagini, a suo tempo avevo solo uno scanner canon del ’97. Dovrei aggiungere altre cartoline che ho messo da parte nel corso di quest’ultimi anni e riorganizzare la vecchia grafica fatta a mani in puro html, ci vorrà troppo tempo per gestire quasi 900 immagini, sarà il lavoretto del dopo pensione :)

Qui il gruppo scultorio interessato (l'economia la legge e la finanza) si vede un po’ meglio (una mia cartolina degli anni '10 ’20), è quello di destra posto in primo piano rispetto al secondo gruppo di statue.

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Il gruppo monumentale di sinistra (l'agricoltura, l'industria ed il commercio), posto in primo piano in quest’altra mia cartolina della fine degli anni '20, lo troveremo invece sul retro del biglietto da 1.000 lire Capranesi, banconota che spero che @ilnumismatico inserisca in questa discussione quanto prima :)

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Per questa banconota da 500 lire Capranesi, su di un mio volume ho trovato raffigurato il punzone originale in rame riproducente Leonardo da Vinci con berretto, quest'ultimo utilizzato per imprimere la filigrana sulla carta.

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Ed una porzione della lastra calcografica originale per la riproduzione del retro del biglietto. Si tratta dell'allegoria che rappresenta la "legge", la figura è in negativo, questo particolare si trova a sinistra del gruppo marmoreo.

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Banconota da 100 Franchi della Banca Nazionale dell'Albania del 1940, vi è riportata la stessa figura femminile rappresentante l'agricoltura presente sul 500 lire Capranesi.

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Grazie @nikita_per queste ulteriori chicche che ci regali, attendevo qualche tuo ulteriore apporto prima di continuare, e devo dire che questo tuo ultimo è un giusto supporto alla prossima banconota, appunto, la mille lire "Repubbliche Marinare", per me un altro autentico quadro da ammirare in estasi contemplativa... 
Son belle banconote, e come giustamente osservato, cerco di centellinare dovutamente la loro pubblicazione allungando le tempistiche il più possibile, sperando di trovare nuovi compagni di ventura che possano condividere i loro pezzi, indipendentemente dalla conservazione.
Non è una carrellata relativa alla conservazione, ma un viaggio che possa permetterci di ammirare autentici capolavori d'arte monetaria, ormai tramontati, ed assaporare quel fascino che ogni collezionista tesoreggia per ogni suo pezzo: condividerlo credo sia la parte che più ci piace, dopo ovviamente l'ammirazione personale.
Veniamo alla banconota in questione.

Il Rovescio è appunto, quasi il medesimo del taglio da 500 Lire, mentre il fronte immortala, con uno stile grafico molto fine e ricercato, le due repubbliche marinare (Venezia a sinistra e Genova a destra) sotto forma di figure femminili riccamente vestite, che impugnano con una mano lo scettro del comando, e con l'altra si poggiano su scudo raffiguranti i rispettivi stemmi). 
Notare la precisione della stampa delle vesti, anche nei più piccoli dettagli decorativi... veramente sbalorditivi!
Alle loro spalle, prua di nave, simbolo della loro potenza economica affermata via mare.
Decori floreali incorniciano i due ovali bianchi che riportano in filigrana, rispettivamente, la testa dell'Italia turrita a sinistra e di Cristoforo Colombo a destra.

Sono proprio queste, appunto della serie "Repubbliche Marinare" (o "Regine del Mare"?) le mille lire prodotte proprio nel periodo della celebre canzone "Se potessi avere mille lire al mese", uscita nel 1938.

Il decreto che qui presento è del 1935. Mi sarebbe piaciuto prenderlo del '38, ma questo è capitato, peraltro in conservazione piacevole che mi ha fatto decisamente innamorare (mi disturba più la pieghetta in basso a sinistra che i due forellini proprio nell'ovale sinistro)... 

Vi allego la scheda originale tratta dalla mia collezione, con tutti i dati senza nessuna "censura"... (con eccezione del prezzo pagato... per evitarmi il classico scompenso razional-venale)

 

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Una banconota che scopro solamente alla fine degli anni '70, la prima volta che l'ho vista non mi sembrava nemmeno vera :).

Ero abituato a vedere spesso le 5.000 lire e 10.000 lire marinare, non sapevo che esisteva pure il biglietto da 1.000 lire con la stessa immagine al recto, il mio primo catalogo (Mancini) arriva solamente nel 1981.
Complice anche il fatto che la canzone "mille lire al mese", già citata da @ilnumismatico , nelle riviste od in tv, figurativamente era sempre associata al biglietto di Barbetti. 5a5a9c9e06a25_1000barbmini.jpg.0463487f35c81139b6e0e97e72364655.jpg

Complimenti! Un biglietto maestoso, conservazione eccellente, una banconota tosta a trovare genuina, i minuscoli difetti, per me irrilevanti per questa tipologia, nelle condizioni in cui si trova la tua banconota possono passare tranquillamente inosservati. Dovrei avere qualcosina riguardo questo biglietto, se ne parlerà nei prossimi giorni.

Anche questa banconota racchiude in se il segreto dell'immortalità, come per i grandi del passato, a quasi cento anni dalla sua scomparsa, di parla ancora di Giovanni Capranesi e del suo capolavoro.

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Il 13/1/2018 alle 22:59, ilnumismatico dice:

Sono proprio queste, appunto della serie "Repubbliche Marinare" (o "Regine del Mare"?)

 

La Banca d'Italia si limita ad identificare la banconota come Biglietto da L. 1000 di nuovo tipo (1930-1954). Sulla Gazzetta Ufficiale dell'epoca, nei meandri della lunghissima descrizione dei particolari (inutile postare tutti gli articoli) spicca quanto segue:

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Da notare che guardando il biglietto abbiamo Venezia e Genova 1Senzanome.jpg.3baa080d9417cb2cbf8650fc1aa0a67c.jpg

ma sulla G.U. le due città sono state inserite in ordine alfabetico.

A questo punto, che le due città sono "marinare" non ci piove :D, anch'io la chiamo così, ma di ufficiale abbiamo solo questo elemento, quindi: Regine del mare.

Modificato da nikita_
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Anche se l'ufficialità a volte viene bypassata dalla consuetidine lasciando spazio ai modi di dire.
Questa di seguito è una tabella utilizzata/pubblicata dalla Banca d'Italia durante la conversione delle ultime banconote ancora convertibili in lire e successivamente in euro, tante banconote sono inusualmente definite.
Le 5.000 e 10.000 lire "lenzuolo" (un'altra definizione casalinga), le ultime due banconote ancora con un'opera del Capranesi, vengono chiamate rispettivamente:
Testa di donna (monogramma) e Busto di Dante (centro del verso), nessun cenno a "Regine del Mare" o "Repubbliche marinare", poi ci sarebbe un 10,000 tipo "Machiavelli" (conosciuto come busto d'uomo del Castagno) ecc.

Nulla di tecnico quindi, ma qualcosa più simile ad un promemoria ad uso degli sportellisti che operavano il cambio.

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Ormai stiamo sviscerando "un mondo" dietro a questa bellissima serie, "un mondo" che ci mostra anche uno spaccato di quello che è stato il nostro recente passato, fatto di molteplici emissioni, poi ritirate, e con loro, cadute nel dimenticatoio anche parte dei nostri ricordi.
E allora rimaniamo ancora sul taglio da 1000 Lire "Regine del Mare" (;)), ma spostiamo ora l'attenzione sull'esecuzione tecnica di questa bellezza.
L'emissione per l'Aquila permette di capire meglio a cosa mi sto riferendo.
Allego relativa scheda in fondo, precisando che è del fine Novembre 1942... Meno di un anno dopo, dal 25 Luglio 1943, il nostro paese avrebbe vissuto uno dei momenti più tragici del '900. 

Lo stralcio della GU postato sopra da @nikita_ faceva riferimento ad un sistema di stampa calcografico.
La stampa di questa per l'Aquila evidenzia dettagli decisamente meno definiti, quasi confusi come se ci fossero problemi tipografici.
Ciò è dovuto ad un procedimento tecnico differente?

Ed ancora...
Al tatto la carta appare decisamente più sottile della controparte stampata a Roma (Per capirci... un po come accade per le 50 Lire "Lupa" stampate sempre a l'Aquila...)

Si sa qualcosa al riguardo? 
In GU venne rivelato qualche dettaglio tecnico differente dalle stamperie Romane?

Che questo "impoverimento tecnico" delle banconote (carta meno consistente, stampa più grossolana...) significava anche meno attenzione e meno risorse da destinare alla cartamoneta a favore di qualcos'altro (interessi bellici prima di tutto)?
... forse un preludio a quel periodo buio? :( 

Di carne al fuoco ne abbiamo tanta... Arte, tecnica, storia, ricordi dei nostri nonni/genitori... chi più ne ha più ne scriva... discussione che può ancora dire molto grazie all'apporto di tutti :) 

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2 ore fa, ilnumismatico dice:

Lo stralcio della GU postato sopra da @nikita_ faceva riferimento ad un sistema di stampa calcografico.
La stampa di questa per l'Aquila evidenzia dettagli decisamente meno definiti, quasi confusi come se ci fossero problemi tipografici.
Ciò è dovuto ad un procedimento tecnico differente?

Si sa qualcosa al riguardo? 
In GU venne rivelato qualche dettaglio tecnico differente dalle stamperie Romane?

Meravigliosa... la mia aquilana ha una mancanza nell'angolo superiore sinistro :unknw: poca cosa rispetto a quello che hanno vissuto, lo leggeremo di seguito.

Per l'emissione delL'Aquila sembrerebbe tutto tranquillo, nessuna differenza con l'emissione romana, almeno stando a quanto scritto sulla Gazzetta ufficiale.

Leggiamo che l'officina carte-valori viene trasferita da Roma a L'Aquila, i biglietti saranno modificati solo nella dicitura sul margine inferiore destro, e nell'ultima parte dell'articolo: "Nulla è innovato in ordine alle altre caratteristiche di detti biglietti che si intendono qui richiamate"

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I fatti furono ben diversi, le difficoltà enormi, le attrezzature danneggiate, fu il motivo di biglietti meno curati? Posso solo riportare quanto scritto sul sito della Banca d'Italia riguardo quegli eventi tragici e luttuosi:

Durante la seconda guerra mondiale, l'allestimento di un nuovo stabilimento a L'Aquila consentì di mantenere comunque inalterata la produzione dei biglietti. L'attività proseguì, seppur molto più lentamente e tra notevoli difficoltà, anche dopo il bombardamento del dicembre 1943 che aveva praticamente distrutto quasi tutte le attrezzature e causato 19 vittime, di cui sedici donne.

Mentre nello stabilimento de L'Aquila si stampavano i biglietti dell'ultima serie e le banconote che potevano circolare solo nell'Africa Orientale italiana e in Albania, nelle officine carte valori dell'Istituto Poligrafico dello Stato, che disponeva allora di un macchinario inadeguato, si producevano esclusivamente i biglietti della Banca d'Italia di vecchio tipo, disegnati dal Barbetti.

Dall'ottobre del 1943, l'Istituto Poligrafico dello Stato sospese ogni attività, dal momento che alcune delle sue macchine litografiche Roland e altri materiali da stampa erano stati portati dall'esercito tedesco all'Istituto geografico militare di Firenze. Lo stabilimento romano del Poligrafico riprese a funzionare solo nel novembre del 1944, dopo la liberazione della città da parte delle truppe alleate e il recupero dei macchinari sottratti.

A seguito delle pressioni esercitate dal Governo della Repubblica Sociale, sempre nell'ottobre del 1943, parte degli uffici dell'Amministrazione centrale della Banca si erano trasferiti a Moltrasio, sul lago di Como. La produzione monetaria venne affidata a stabilimenti privati, sotto il controllo dell'Istituto Poligrafico e di rappresentanti del Provveditorato generale dello Stato e della Banca d'Italia.

 

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20 ore fa, ilnumismatico dice:

Ciao Nikita, no non posso farlo, se @petronius arbiter lo crede opportuno può apportare la modifica, ed oscurare questo mio intervento.

 

15 ore fa, nikita_ dice:

ok grazie, aspettiamo

Scusate, ma non ho capito quale post dovrei modificare e come, potete darmi il numero?

petronius :)

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1 ora fa, petronius arbiter dice:

 

Scusate, ma non ho capito quale post dovrei modificare e come, potete darmi il numero?

petronius :)

Grazie Maurizio, se puoi il post 38 andrebbe inglobato nel 37 :) 

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2 ore fa, petronius arbiter dice:

Scusate, ma non ho capito quale post dovrei modificare e come, potete darmi il numero?

petronius :)

L'immagine della banconota da 100 franchi dell'Albania del post 38 inglobarla nel post 35 con un breve scritto:

Banconota da 100 Franchi della Banca Nazionale dell'Albania del 1940, vi è riportata la stessa figura femminile rappresentante l'agricoltura presente sul 500 lire Capranesi.

 

ed eliminare il post 38 e 39

grazie :)

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18 minuti fa, nikita_ dice:

L'immagine della banconota da 100 franchi dell'Albania del post 38 inglobarla nel post 35 con un breve scritto:

Banconota da 100 Franchi della Banca Nazionale dell'Albania del 1940, vi è riportata la stessa figura femminile rappresentante l'agricoltura presente sul 500 lire Capranesi.

ed eliminare il post 38 e 39

Questo l'ho fatto, non ho invece ben capito a cosa si riferisce @ilnumismatico quando dice di inglobare il post #38 nel #37, ad ogni modo i post #38 e #39 li ho solo nascosti, non cancellati, posso ripristinarli o modificarli in qualsiasi momento ;)

petronius :)

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33 minuti fa, petronius arbiter dice:

Questo l'ho fatto, non ho invece ben capito a cosa si riferisce @ilnumismatico quando dice di inglobare il post #38 nel #37, ad ogni modo i post #38 e #39 li ho solo nascosti, non cancellati, posso ripristinarli o modificarli in qualsiasi momento ;)

petronius :)

Ha solamente sbagliato il numero del post dove si doveva collocare la banconota, il post #38 va nel #35 e non nel #37.

Nel #35 si parla ancora del 500 lire Capranesi, è giusto che la banconota sia messa lì, nel #37 invece si era già cominciato a parlare del 1000 lire, ora la discussione è più lineare, grazie :)

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Vita piuttosto tormentata per questo capolavoro del Capranesi, la banconota fu concepita per sostituire in toto la mille lire Barbetti, come recita l'articolo 1. della Gazzetta Ufficiale n. 123 del 27.05.1929 :

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Ebbe invece una vita breve, questa banconota, non più spendibile a far tempo del 30 giugno 1953, ma scambiabile presso la Banca d'Italia sino al 31 dicembre 1954, doveva essere sostituita dal 1.000 lire tipo 1944 (banconota non più emessa)  5a5ccd1f0bd90_10001944ne.jpg.8f79a61b70e8d03ddda99a530c216cf1.jpg
Il rimpicciolimento era necessario, verso la fine della seconda guerra mondiale mille lire non era più una grande cifra. I miei genitori mi raccontarono che il nonno vendette un piccolo locale nel 1938 per duemila e quattrocento lire, ebbe mille e quattrocento lire d'anticipo subito, per le rimanenti mille lire.... un litro di olio d'oliva alla fine del 1945 a saldo.

Da più parti, dalla stampa in primis, le 1.000 lire Capranesi prima, e le 5.000 e 10.000 Regine del mare dopo, vennero duramente criticate per il loro formato eccessivamente grande.
La grandezza del biglietto al mutato potere di acquisto, l'impasto speciale*, le vicissitudini descritte nel post precedente, manca qualcos'altro? Sta di fatto che la nostra 1000 lire, dopo l'ultima emissione del 1943, non fu più prodotta. Ebbe la meglio la mille lire Barbetti (non proprio piccola) stampata sino al 1950.

 

* https://www.lamoneta.it/topic/165218-serie-capranesi-dal-regno-ditalia-alla-repubblica-italiana-mezzo-secolo-e-oltre-di-arte-nelle-banconote/?tab=comments#comment-1867147

 

Porzione della lastra calcografica originale per la riproduzione del retro del biglietto. Si tratta dell'allegoria che rappresenta "l'industria", la figura è rifessa ed in negativo, questo particolare si trova a sinistra del gruppo marmoreo.

 

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Come già sappiamo successivamente il gruppo allegorico di Venezia e Genova del Capranesi fu riutilizzato per le banconote da 5.000 e 10.000 lire.

note Banca d'Italia:

A seguito del favore incontrato dai titoli provvisori da 5 e 10 mila lire, nel 1948 la Banca d'Italia fu autorizzata ad emettere questa volta veri e propri biglietti e titoli equivalenti in tagli da lire 5.000 e 10.000. Per accelerare i tempi, per la calcografia del recto di entrambe le banconote fu utilizzata l'incisione del gruppo allegorico Genova e Venezia.

Dalle note della Banca d'Italia si evince che la signora Celeste Capranesi, figlia ed erede dell'artista scomparso, citò in giudizio la Banca accusandola di aver pregiudicato l'onore e la reputazione del padre a causa delle modifiche ai bozzetti originali, chiese un generoso risarcimento e la distruzione di tutti i biglietti già stampati.
Il contenzioso venne risolto con un accordo che impegnava la Banca a onorare con idonea elargizione la memoria del defunto artista, il che permise la regolare immissione in circolazione dei biglietti.

 

Ho guardato e riguardato le tre allegorie di Venezia e Genova sui biglietti, e non noto nessuna modifica a parte i colori, magari le citate "modifiche" riguardavano solo queste differenze cromatiche? Sulle rispettive G.U. non trovo altro a parte i colori.

 

Per il 1.000 = 5a5ce7b1b0eb9_1000lirereginedue.jpg.d0ca6b997de18034cbff5acf9e2ae445.jpg

 

Per il 10.000 = 5a5ce6ce4c151_10000gu.jpg.c3f8b44ef7100ddd459f5ef02a5595a3.jpg

 

Per il 5.000 = 5a5ce6c8c4b37_5000gu.jpg.88dd03ad05c44e182a375d37d571abba.jpg

 

Vedete qualcos'altro? 4_6_3.gif (clicca per ingrandire)

  5a5ce4187a9e0_1Senzanome55.jpg.4c7694bb0c0fa5e621a62eae07d29984.jpg 5a5ce4273344f_2Senzanome5.jpg.8202301a5bb0d4a08912fbe177d506b1.jpg 5a5ce41eddd41_3Senzanome666.jpg.c67c3b3a4ff8527c6d3b385abeee99c7.jpg

 

L.1.000 - Primo piano riflesso della Regina del mare "Genova" (porzione della lastra calcografica originale) 

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  • 3 settimane dopo...
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Ciao a tutti, chiedo scusa della latitanza, in primis a Nikita visto che ci ha davvero deliziato con delle chicche tali, da rendere questa discussione una vera prelibatezza riguardo questa serie di banconote.
 

Il ‎15‎/‎01‎/‎2018 alle 18:53, nikita_ dice:

Vedete qualcos'altro? 4_6_3.gif (clicca per ingrandire)

Relativamente al cambiamento dei bozzetti originali, francamente io oltre una diversa colorazione non vedo altro...
Boh... possibile che solo per aver "riciclato" il bozzetto, e cambiandogli il colore, si sia arrivati addirittura alle vie legali? 

Per il proseguo della discussione, le prossime (ed ultime) due banconote saranno appunto quelle del primo periodo repubblicano, quello del "boom" economico... Alla prossima!

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