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IGNORED

NAPOLEONE


simone

Risposte migliori

Bravo Simone, bel lavoro! E' avvincente e ben scritto, non vedo l'ora di leggere la prossima puntata - è un po' come quei radiodrammi a puntate giornaliere che mi ricordo alla radio quand'ero piccolo! :D

Buon Anno!

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IL CONSOLATO (seconda parte)

Il Concordato, le riforme e i nuovi venti di guerra

Il 21 giugno 1801 iniziano i colloqui (tra Napoleone e il cardinale Consalvi) che porteranno al Concordato tra Francia e Stato Pontificio.

La religione del "culto della ragione" , in Francia, dopo dieci anni è fallita: l'influenza sul popolo è stata scarsa, ma grande è stato il danno in molti apparati della vita civile, prima in mano alla Chiesa. Quello che mancava nel nuovo "dogma della Patria" era l'aspetto spirituale.

Anche se per lui il Papa è solo uno dei tanti statisti, Napoleone sa valutare, con grande realismo politico, l'ascendente della religione sulle masse e il suo valore come garanzia di ordine sociale, uno strumento per conciliare gli uomini all'idea dell'ineguaglianza e per renderli disposti ad obbedire anche all'autorità terrena.

Il Concordato viene firmato il 14 luglio 1801: la Francia riconosce il cattolicesimo come religione uficiale, mentre la Chiesa rinuncia alla restituzione dei beni confiscati nel periodo rivoluzionario.

Il 26 gennaio Napoleone è eletto presidente della Repubblica Cisalpina che, da questo momento, assume la denominazione di Repubblica Italiana.

Il 25 marzo 1802, viene siglata la pace di Amiens tra Francia e Inghilterra. Napoleone, per un intero anno, non sarà impegnato in nessuna campagna militare.

Il 2 agosto un senatoconsulto lo elegge Console a vita, con il diritto di designare il successore. Gli oppositori lo criticano, ma il popolo lo appoggia.

L'Inghilterra, nonostante la pace di Amiens, progetta la guerra: lo sviluppo economico e tecnologico della Francia, la sua politica protezionistica, ma anche l'autarchia perseguita dagli Stati Uniti sta gettando l'Inghilterra in una grave crisi economica.

Il 25 febbraio 1803 Napoleone confisca i beni ecclesiastici della Germania donandoli ai principi tedeschi come risarcimento delle terre perdute con la pace di Luneville. L'Inghilterra, preoccupata per l'alleanza francese coi principi tedeschi, si prepara sempre di più alla guerra. Napoleone lo intuisce e prepara un'armata che dovrà invadere l'Inghilterra. Quest'ultima, il 13 marzo, rompe ufficialmente gli accordi di pace di Amiens.

Il 14 febbraio 1804 viene scoperto il complotto realista di Moreau-Pichegru-Cadoudal. Durante l'indagine viene fuori il nome del duca d'Enghien: Napoleone lo fa catturare nel territorio neutrale di Baden, precisamente a Ettenheim. Il duca viene incolpato dei complotti, processato, condannato per tradimento e fucilato il 21 marzo nel fossato del castello di Vincennes.

Le corti europee sono sconcertate. L'episodio mette in serio pericolo la pace di Lunéville.

Il 21 marzo 1804, viene approvato il Codice Civile.

Questo ci ricorda che, oltre alla politica estera, c'è anche un altro aspetto da considerare, ugualmente importante: le numerose e profonde riforme della vita nazionale.

Ecco alcune riforme attuate da Napoleone, dapprima come console e poi come imperatore:

CODICE CIVILE (codice napoleonico): ispirato al diritto romano, teso a consolidare la famiglia e la proprietà; ha rivoluzionato il sistema giudiziario e di diritto, concependoli e adattandoli alle esigenze di una società tesa verso lo sviluppo economico mediante la via liberista e capitalista; ha gerarchizzato la vita associata nei grandi istituti naturali, primo fra tutti la famiglia.

RIFORMA AMMINISTRATIVA: divisione del territorio in dipartimenti con a capo i prefetti; ogni comune ha un sindaco nominato dal potere centrale.

RIFORMA FISCALE sono riscosse da funzionari statali, con vantaggio per lo Stato e una maggiore equità verso i cittadini.

RIFORME ECONOMICHE ED INFRASTRUTTURALI: fonda la Banca di Francia, promuove l’economia, l’industria, il commercio; fa costruire nuove strade alpine, fa migliorare le strade e i canali sia in Francia sia in Italia. Ma soprattutto emette nuove monete, ma di questo parleremo più approfonditamente in seguito.

RIFORMA DELL'ISTRUZIONE: la scuola è pubblica, gestita dallo stato e suddivisa in: elementari, ginnasi, licei, scuole normali, Università, Politecnico.

Ma le riforme non riguardano solo il territorio nazionale: la francesizzazione "colpisce" ogni stato occupato. Il papa, per tutta risposta, afferma: "E io seguiterò a parlare in latino".

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LE MONETE DEL CONSOLATO

Quando ho parlato del sistema monetario del Direttorio, ho detto che essa fornì la base su cui venne poi impostata la monetazione di Napoleone.

Ma non tutto rimase come prima, anzi Napoleone apportò varie modifiche. Come vedete dal prospetto qui sotto, mantenne cinque monete (con lo stesso disegno di quelle del Direttorio) e ne creò altre cinque, reintroducendo la monetazione aurea. L'ultima moneta d'oro francese era stata coniata nell'anno 1793.

MONETE ABOLITE

2 decimi (in realtà già abolita dal Direttorio nel 1797, quando la moneta di bronzo da 20 grammi passò dal valore di 2 decimi a quella di 1 decimo)

MONETE MANTENUTE

1 centesimo

5 centesimi

1 decimo

5 franchi (Ercole)

MONETE CREATE

1/4 di franco - argento 900, 1,25 grammi

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1/2 franco - argento 900, 2,50 grammi

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1 franco - argento 900, 5 grammi

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5 franchi (Bonaparte) - argento 900, 25 grammi

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20 franchi - oro 900, 6,45 grammi

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40 franchi - oro 900, 12,90 grammi

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Nel periodo del Consolato furono attive le seguenti zecche (tra parentesi, il segno di zecca):

Bayonne (L)

Bordeaux (K)

Ginevra (G)

La Rochelle (H)

Lilla (W)

Limoges (I)

Lione (D)

Marsiglia (MA)

Nantes (T)

Perpignan (Q)

Parigi (A)

Strasburgo (BB)

Tolosa (M)

Torino (U)

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LE BANCONOTE DEL CONSOLATO

Napoleone non emise banconote, ma alcune banche private stamparono biglietti convertibili in monete.

Qui sotto, due esempi; questi biglietti furono emessi dalla "Caisse d'echange de monnaies" di Rouen. Erano convertibili solo in monete di bronzo.

20 franchi - 1 frimaio anno 10 (1801)

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20 franchi - 1 frimaio anno 12 (1803)

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L'IMPERO (prima parte)

1804-1805: l'incoronazione, il nuovo assetto dell'Italia, la battaglia di Austerlitz e la pace di presburgo

Il 18 maggio 1804 il Senato adotta il senatoconsulto che proclama Napoleone imperatore dei francesi. Il 2 dicembre Napoleone si incorona nella cattedrale di Notre Dame a Parigi; il papa Pio VII prende parte alla cerimonia ma, per la prima volta, non è lui ad incoronare il sovrano.

L'evento fu messo su tela dal pittore Jacques Louis David (sotto potete vederne un particolare). Una curiosità a proposito di questo quadro: la madre di Napoleone (Letizia Ramolino) è raffigurata seduta al centro della tribuna in alto. In realtà, non era presente alla cerimonia perchè non sopportava di vedere incoronata Giuseppina, concui aveva forti attriti. Napoleone, per non dare adito a pettegolezzi, ordinò a David di inserire la madre nel quadro.

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Il 26 maggio 1805 viene incoronato come re d'Italia a Milano. La città diventa capitale dell'Italia. Eugenio Beauharnais (figlio di Giuseppina, la moglie di Napoleone) viene nominato vicerè.

Qui sotto, la corona ferrea longobarda con cui fu inronato Napoleone a Milano.

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Il 4 giugno la Repubblica Ligure viene aggiunta all'Impero come provincia, dopo un referendum (favorevoli il 95% dei votanti, che a loro volta erano il 25 % degli aventi diritto); Lucca diventa una repubblica governata dalla sorella di Napoleone, Elisa, moglie del principe Felice Baciocchi.

Lo stesso giorno si forma la terza coalizione, composta da Inghilterra, Austria, Russia, Svezia e l'ex Regno di Napoli: è la guerra.

Il 14 ottobre 1805 si combatte la prima battaglia. Napoleone vince ad Elchingen; cinque giorni dopo vince ad Ulm. Qui, dopo la battaglia, cattura 30.000 prigionieri.

Il 21 ottobre l'ammiraglio inglese Nelson distrugge la flotta francese a Trafalgar ma muore durante la battaglia.

Il 12 novembre Murat conquista Vienna, ma avvia una trattativa con i russi: è una trappola. I russi usano il tempo concessogli da Murat per riorganizzarsi. Ora i francesi sono in netta inferiorità numerica: Napoleone intuisce che può vincere solo se riuscisse ad imporre al nemico il luogo e la data della battaglia da lui scelti. E ci riesce. Organizza false postazioni, fa credere al nemico di essere debole, impartisce finti ordini di ritirata.....

E così il 2 dicembre (nel giorno del primo anniversario dell'incoronazione a Notre Dame), l'esercito francese affrontò gli eserciti alleati ad Austerlitz. Ecco le fasi principali della battaglia:

- ore 4.00: tutti i francesi in una fitta nebbia prendono le proprie posizioni assegnate per la battaglia;

- ore 10.00: primo contatto fra i due eserciti. I russi austriaci iniziano ad essere attaccati ai fianchi;

- ore 13.00: i russi contrattaccano e cadono nella trappola preparata da Napoleone; la tenaglia francese si chiude;

- ore 15.00: buona parte dell'esercito alleato viene messo in fuga o distrutto;

- ore 15.30: ultimo atto. Mentre l'ala sinistra tenta di battere in ritirata scegliendo il lago ghiacciato di Satschan Napoleone dal Pratzen dominando questa via di fuga, fa portare 25 cannoni e ordina di sparare sul lago per rompere il ghiaccio. Finiscono inghiottiti nelle acque gelide 2000 russi e 38 squadre di artiglieria.

Il bilancio della battaglia fu di 11.000 morti russi, 4.000 austriaci e 1.300 francesi. Sui dati dei prigionieri il generale Thiebald riferisce: " Fino all'ultima ora non prendemmo alcun prigioniero, non potevano correre rischi, non potevano fidarci, e quindi non lasciammo dietro noi nessun nemico vivo. Solo alle 16,30 esercitammo maggiore pietà. Perfino Napoleone soccorse i feriti, dando loro del brandy con le sue stesse mani".

Alle 16.30, sul campo di battaglia scende la neve, come a voler coprire il grande mattatoio.

Il 7 dicembre, ancora ad Austerlitz, vengono promulgati due decreti per dare a loro premi e ricompense. Due milioni di franchi in oro da distribuire fra gli ufficiali e i soldati. E Napoleone non dimentica i caduti: le vedove avrebbero ricevuto una pensione a vita. I figli orfani sarebbero stati adottati formalmente dall'imperatore, i ragazzi potevano aggiungere al loro nome "Napoleone", studiare nelle scuole speciali e ricevere un posto di lavoro, mentre alle ragazze era in serbo una dote per il matrimonio pagata dallo Stato.

Il 15 dicembre a Schoenbrunn, la Francia firma un trattato con la Prussia che s'impegna a non intervenire in nessun conflitto futuro in cambio della allettante offerta di Hannover. Federico Guglielmo III (con intenzioni non ancora chiare) non manterrà i patti già il prossimo anno, entrando nella quarta coalizione.

Il 26 dicembre viene firmata la pace di Presburgo. L'Austria é costretta a cedere a Napoleone tutti i territori veneti, avuti a Campoformio, che vengono uniti al Regno d'Italia, inoltre deve rinunciare a ogni influenza in Germania, dove i ducati di Baviera e di Wuertemberg, con ingrandimenti territoriali, si costituivano in regni indipendenti. La Baviera -prima era entrata nella coalizione, poi si era improvvisamente alleata con la Francia- a fine guerra raccoglie i copiosi frutti del voltafaccia e si permette di cedere in regalo il Tirolo.

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L'IMPERO (seconda parte)

1806-1808: cambiamenti in Italia, il blocco continentale, la pace di Tilsitt, la penisola iberica e i nuovi venti di guerra

Il primo gennaio 1806 la Francia torna ad usare il calendario gregoriano abolendo, dopo 14 anni, quello rivoluzionario.

Il 15 febbraio 1806 Giuseppe Bonaparte é nominato re di Napoli. Il 5 giugno, invece, Luigi Bonaparte fratello di Napoleone diventa re d'Olanda. Il ducato di Guastalla viene assegnato alla sorella Paolina, mentre all'altra sorella Elisa passa dal Principato di Lucca a quello di Massa e Carrara. Inoltre, viene formata la Confederazione del Reno, di cui Napoleone diviene protettore. Vi entra anche la Baviera, che in seguito si schiererà contro Napoleone nel 1813 (dopo Lipsia) e che per questo fu premiata al Congresso di Vienna (1815) salvando la sua indipendenza.

Nell'ottobre 1806 scoppia la guerra contro la quarta coalizione, formata da Inghilterra, Prussia, Russia e Svezia.

Il 14 ottobre Napoleone sconfigge i prussiani a Jena ed Auerstag e il 27 entra a Berlino.

Contemporaneamente allo svolgersi della guerra, il 21 novembre, Napoleone proclama il blocco continentale a tutte le merci inglesi: tutti i porti d'Europa vengono vietati alle navi inglesi.

A Parigi viene completata la costruzione dell'Arco di Trionfo.

Per sei mesi (dal 19 dicembre 1806 al 19 giugno 1807), Napoleone vince svariate battaglie contro i russi, liberando la Polonia ed eregendola a granducato.

Dopo fitti colloqui (iniziati il 25 giugno), Napoleone e lo zar arrivano a siglare gli accordi di pace di Tilsitt: la Francia ottiene le isole Jonie ed impone alla Russia di chiudere i suoi porti alle navi inglesi.

Il 2 aprile 1808 Napoleone annette al Regno d'Italia Urbino, Ancona e Macerata, che appartenevano alla Santa Sede. Per Napoleone Ancona è un'importante porto strategico, in vista di futuri scontri con la Russia.

Il primo agosto 1808 Gioacchino Murat è proclamato re di Napoli (in sostituzione di Giuseppe Bonaparte, ora re di Spagna).

Qui sotto, una moneta da 2 grana del Regno delle Due Sicilie, emessa durante il regno di Gioacchino Murat.

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Il 19 novembre 1807 la Francia invade il Portogallo; il 30 Lisbona è conquistata.

Nel febbraio 1808 la Spagna, aiutata dagli inglesi, insorge contro le truppe francesi presenti sul suo territorio. Ma il 5 maggio il re di Spagna Carlo IV e suo figlio rinunciano alla corona: la Francia occupa la Spagna (10 maggio) e Giuseppe Bonaparte ne è proclamato re (4 giugno), ma nello stesso giorno un corpo di spedizione inglese, al comando del Generale Wellesley (futuro Duca di Wellington), sbarca in Portogallo. Per la francia inizia una serie di sconfitte, tanto che Napoleone organizza una spedizione militare per riprendere il controllo della situazione. Grazie al suo intervento, il 4 dicembre Madrid viene strappata ai ribelli.

Il 30 dicembre si forma la quinta coalizione, formata da Austria e Inghilterra. La Francia riceve la dichiarazione di guerra.

Contemporaneamente, scopre gli intrighi di Fouchè e di Talleyrand.

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ciao, ho alcune integrazioni da suggerirti. Ti mando un PM, poi vedi te se utilizzarle.

;)

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L'IMPERO (terza parte)

1809-1811: la pace di Schonbrunn, il divorzio, il secondo matrimonio e la nascita del figlio

Il 23 gennaio 1809 si svolge la famosa sfuriata con Talleyrand ("voi, Talleyrand, non siete altro che merda in calze di seta").

Ill 22 aprile ci sono le prime battaglie della nuova guerra. Napoleone vince a Thann, Abensberg, Landshut e Eckmull; il giorno dopo conquista Ratisbona.

Il 17 maggio, seppur impegnato in guerra, firma un decreto che annette Roma e lo Stato della Chiesa al Regno d'Italia, il 6 luglio manderà in esilio Pio VII, a Savona.

Il 26 maggio Napoleone entra a Vienna e il 6 luglio vince a Wagram.

Qui sotto, un'immagine di Napoleone a Wagram

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Il 14 ottobre viene siglata la pace di Schonbrunn. L'Austria é costretta ad accettare le pesanti condizioni dettate da Napoleone: la Baviera, che si è schierata con Napoleone, riceve Salisburgo e cede al regno d'Italia l'Alto Adige e il Trentino fino al confine di Salorno. L'Istria e la Dalmazia vanno direttamente alla Francia.

La guerra contro la quinta coalizione è finita.

Il 14 dicembre 1809, Napoleone e Giuseppina divorziano. A spingere l'imperatore in questa direzione, fu il fatto che Giuseppina non gli aveva dato figli.

E qui scatta il machiavellico tranello di Metternich. Per fermare napoleone non c'è un esercito al mondo valido. L'Inghilterra era forte sui mari, ma le guerre si combattevano nella terraferma con centinaia di migliaia di uomini e quelli di Napoleone erano alla prova dei fatti i migliori d'Europa. Austerlitz insegnava, Jena riconfermava.Nessuno avrebbe fermato Napoleone, non c'era altra soluzione che imparentarsi con lui. Francesco II doveva bere il calice amaro.

Per trovare una nuova moglie, Napoleone avvia una doppia trattativa: con lo zar, per sposarne la sorella, e con Francesco II, per sposarne la figlia. Lo zar tentenna, quindi la scelta ricade sull'austriaca Maria Luisa. Il matrimonio civile avviene il 2 aprile 1810.

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Il 9 luglio Luigi Bonaparte é costretto ad abdicare dal trono d'Olanda: ha commerciato con gli inglesi (per non mandare in rovina il paese) rompendo il blocco imposto dal fratello. Il regno d'Olanda viene annesso all'Impero Francese.

L'8 ottobre il duca di Wellington costringe i francesi a ritirarsi dalla città di Lisbona; il 13 novembre le città anseatiche sono annesse all'Impero; il 31 dicembre lo zar Alessandro I rompe il blocco continentale imposto da Napoleone: la Francia rompe i rapporti diplomatici con la Russia.

Il 20 marzo 1811, alle ore 9.20, nasce il primo figlio (legittimo) di Napoleone. Viene chiamato Napoleone Francesco e assume il titolo di re di Roma.; viene battezzato il 9 giugno. Morirà il 22 luglio 1832 (a 21 anni) di tisi, nel palazzo di Schonbrunn.

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L'IMPERO (quarta parte)

1812-1813: la campagna di Russia e la sconfitta di Lipsia

Il primo gennaio 1812, nell'Inghilterra Inghilterra assediata dal blocco continentale, si verificano violente manifestazioni di operai disoccupati e ridotti alla fame. Ma la causa della mancanza di occupazione é data soprattutto dai nuovi macchinari azionati dalla forza del vapore: gli operai esasperati distruggono le fabbriche e i nuovi macchinari. La protesta viene strumentalizzata e incanalata nel più smisurato nazionalismo, attribuendo tutte le colpe a Napoleone e al blocco continentale.

Napoleone sigla l'alleanza con la Prussia (24 febbraio) e con l'Austria (14 marzo), ma il 15 marzo si forma la sesta coalizione, formata da Inghilterra, Russia e Svezia. Proprio il principe reggente è l'ex maresciallo francese Bernadotte, che era stato al servizio di Napoleone.

Il 9 maggio 1812 inizia la campagna di Russia. Secondo Napoleone, la campagna durerà 25 giorni. L'invasione della Russia inizia il 23 giugno.

Il 7 settembre ha luogo la battaglia di Borodino, sul fiume Moskova. I francesi subiscono gravi perdite; è entrato in scena il generale Kutuzov, nominato comandante in capo di tutto l'esercito russo: è uno stratega che ha come alleato il "generale freddo" in anticipo, e la micidiale rasputina, ovvero il fango che si forma nelle prime nevicate con il terreno non ancora gelato.

Dal 14 settembre al 19 ottobre 1912, Napoleone è a Mosca. Poi inizia la drammatica ritirata nella steppa, con i russi che compiono continue azioni di disturbo.

Il 24 ottobre ha luogo la battaglia di Malojaroslawetz: il contingente italiano evita la sconfitta, ma la ritirata diventa ancora più disastrosa.

Il 6 novembre 1812 Napoleone riceve la notizia del tentato colpo di stato organizzato dal generale Malet.

Il 5 dicembre Napoleone parte per la Francia, mentre l'esercito prosegue la ritirata: già sono morti 500.000 uomini, i 100.000 scampati avanzando nella neve provano a cercare scampo raggiungendo il territorio austriaco.

Ma sia i prussiani sia gli austriaci, con un voltafaccia, si accordano con lo zar. Napoleone ha ora solo nemici davanti, dietro e all'interno del suo stesso esercito. Infatti, molti suoi soldati sono austriaci e prussiani. In conclusione, l'esercito francese non esiste più. E dei 70-80 mila italiani non ne rimarrà vivo nemmeno uno.

Intanto a Parigi sono già iniziati i tradimenti.

Il 4 marzo 1813 si forma la settima coalizione, formata da Inghilterra, Russia e Prussia. E' ancora guerra.

Nonostante la situazione precaria, dovuta alla tragica campagna di Russia, Napoleone vince a Lutzen (2 maggio) e a Bautzen (20-21 maggio) contro i prussiani. Ciò gli permatte di imporre l'armistizio di Pleswitz, ma il 12 agosto il suocero lo tradisce: l'Austria entra a far parte della coalizione anti-francese.

Per tutta risposta Napoleone vince gli austriaci a Dresda (27 agosto), ma il 7 settembre anche la baviera passa dalla parte dei nemici.

Tra il 16 e il 19 ottobre 1813, nella battaglia di Lipsia (chiamata battaglia delle Nazioni), Napoleone viene sconfitto. E' l'inizio della caduta dell'impero: la Confederazione del Reno si dissolve, e quello che è rimasto della Grande Armata si ritira sulla linea del Reno.

Sotto, il monumento commemorativo della battaglia delle nazioni (Lipsia).

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Il 5 dicembre la coalizione respinge le proposte di Napoleone, che desidera una pace con il riconoscimento dei "confini naturali" della Francia.

Tra il 21 e il 25 dicembre, gli eserciti della coalizione attraversano il Reno e invadono il territorio francese.

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L'IMPERO (quinta parte)

1814: la Francia invasa, la prima abdicazione, l'esilio all'Elba

Il 25 gennaio 1814 saluta la moglie Maria Luisa e il figlio: non li rivedrà mai più.

Poi segue una serie di battaglie dall'andamento altalenante :vince a Brienne, perde a La Rothière, vince a Champaubert, Montmirail, Chateau Thierry, Vauchamps, Mormant, Villeneuve e Montereau. Poi perde a Laon e ad Arcy sur Aube.

In seguito a queste ultime sconfitte, Napoleone si propone di difendere Parigi, ma la città capitola il 30 marzo 1814.

In Italia gli Austriaci occupano Milano e proclamano l'annessione della Lombardia e del Veneto all'impero austriaco. I Savoia riprendono possesso del Piemonte, termina il Regno d'Italia.

Intanto, a Parigi, Talleyrand convince lo zar che l'unica soluzione saggia è il richiamo dei Borboni; lo zar Alessandro avrebbe anche preso in considerazione una pace diretta con Napoleone, ma alla fine si arrese ai suggerimenti dello scaltro Talleyrand.

Napoleone vorrebbe tentare un'ulitmo contrattacco, ma i suoi generali lo dissuadono. Allora tenta di affidare la reggenza al figlio e alla mogli, ma i coalizzati non accettano.Non resta che abdicare.

Il 6 aprile 1814 firmò l'abdicazione senza condizioni. Ecco il testo ufficiale:

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Avendo le potenze alleate dichiarato che l'Imperatore Napoleone era il solo ostacolo al ristabilimento della pace in Europa, l'Imperatore, fedele ai suoi giuramenti, dichiara di rinunziare per sé e per i suoi eredi ai troni di Francia e d'Italia, perché non v'è alcun sacrificio personale, sia pure quello della vita, che egli non sia pronto a fare nell'interesse della Francia.

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Lo stesso giorno il Senato acclamò il ritorno di Luigi XVIII. Napoleone viene abbandonato da tutti: anche il fedele cameriere privato Constant e il servitore mamelucco Roustan se ne vanno.

Nella notte tra il 12 e il 13 aprile, Napoleone tenta di avvelenarsi. Ma il veleno, che porta con sé dai tempi della ritirata da Mosca, ha ormai perso ogni potere. Napoleone sopravvive e si prepara ad affrontare l'esilio: gli è stata riconosciuta la sovranità dell'isola d'Elba.

Il 29 aprile 1814 lascia la francia; arriva all'Elba il 4 maggio e prende dimora a Portoferraio.

Ma all'Elba Napoleone non rimane inoperoso, nei dieci mesi permanenza riorganizza l'isola, aprendo nuove strade, costruendo edifici di pubblica necessità e dando nuovo impulso alle miniere e alle saline. La sua attività sbalordisce coloro che gli stanno intorno. Il colonnello inglese Campbell dice di lui "Sta realizzando il moto perpetuo".

Il 24 maggio 1814 Pio VII fa ritorno sul trono dello Stato Pontificio e a Roma viene subito ristabilito il tribunale dell'Inquisizione (di lavoro ne avrà moltissimo).

Il primo novembre inizia il Congresso di Vienna, tramite il quale si ristabiliscono le regole e le competenze territoriali degli stati. Ma non mancano i contrasti fra Inghilterra e Austria e fra Russia e Prussia.

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LE MONETE DELL'IMPERO

La monetazione imperiale si basò sull'impostazione di quella consolare. La novità fu l'abolizione delle monete bronzee (con una sola sporadica eccezione nel 1808).

MONETE ABOLITE

1 centesimo

5 centesimi (tipo Marianna)

10 centesimi (tipo Marianna)

MONETE MANTENUTE - cambia solo la legenda: NAPOLEON PREMIER CONSUL diventa NAPOLEON EMPEREUR

1/4 di franco

1/2 franco

1 franco

2 franchi

5 franchi

20 franchi

40 franchi

MONETE CREATE

5 centesimi (tipo N) - rame, 8 grammi (coniata solo nel 1808 e solo nella zecca di Strasburgo)

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10 centesimi (tipo N) - mistura, 2 grammi

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Per quanto riguarda le zecche, rispetto al periodo del consolato, ci sono le seguenti novità:

- rientra in funzione la zecca di Rouen (segno di zecca B);

- entra in funzione la zecca di Utrecht, in Olanda (segno di zecca: bandiera); sarà attiva dal 1811 al 1814;

- entra in funzione la zecca di Genova (segno di zecca CL); sarà attiva dal 1811 al 1814;

- entra in funzione la zecca di Roma (segno di zecca R coronata); sarà attiva dal 1811 al 1814.

Per il resto continuano ad essere attive le zecche già operanti nel periodo del consolato:

Bayonne (L)

Bordeaux (K)

La Rochelle (H)

Lilla (W)

Limoges (I)

Lione (D)

Marsiglia (MA)

Nantes (T)

Perpignan (Q)

Parigi (A)

Strasburgo (BB)

Tolosa (M)

Torino (U)

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I CENTO GIORNI

1815: il ritorno in Francia, Waterloo e la seconda abdicazione

In Francia, il ritorno dei Borboni aveva, dopo i primi mesi, suscita un vivo malcontento. L'arroganza degli ex emigrati, il ritorno a forme e usi che la repubblica aveva cancellato, mal dispongono l'animo di molti francesi verso Luigi XVIII e la sua corte. Esplode anche qualche tumulto e qualcuno inizia a rimpiangere il regime napoleonico.

Il primo marzo 1815 Napoleone, insieme a 1.000 granatieri, fugge dall'Isola d'Elba a bordo della nave Incostant; tre giorni dopo raggiunge le coste francesi. iniziano i cento giorni.

Le prime resistenze le incontra a Grenoble, il 7 marzo, quando dei soldati minacciano lo scontro a fuoco: Napoleone non si scompone e si avvicina ai soldati "se c'è un uomo che voglia uccidere il suo imperatore, ecco il momento". Le truppe ostili vengono conquistate da questo gesto coraggioso, e non solo fanno entrare in città Napoleone, fraternizzando con la Guardia, ma subito dopo giunge il colonnello Labedoyere alla testa del suo reggimento per inneggiare all'imperatore e mettersi a sua disposizione.

Il 13 marzo, al Congresso di Vienna, Inghilterra, Russia, Austria e Prussia rinnovano l'alleanza militare e si organizzano per combattere il "fuorilegge" Napoleone.

Il 20 marzo Napoleone rientra a Parigi portato in trionfo dalla folla alle Tuilleries.

Napoleone, per nulla intimorito dalle manovre nemiche, tenta in ogni modo di conservare la pace, ma alla fine è costretto addirittura a prendere l'iniziativa, per evitare alla Francia una guerra sul suo territorio.

Il 16 giugno ha luogo la prima battaglia: sconfigge i prussiani a Ligny. Ma il 18 giugno, il campo di battaglia quello di Waterloo.....

La battaglia comincia alle ore undici e mezza. Attraverso fasi alterne con terribili cariche di cavalleria e con cannoneggiamenti tambureggianti, la linea inglese nel tardo pomeriggio sembra piuttosto compromessa. Nonostante l'ottimo piano strategico e tattico, Napoleone viene trattenuto sul campo di battaglia di Waterloo dalle truppe di Wellington che, pur ormai al tracollo, ricevono l'aiuto dei Prussiani. è il rovescio della situazione. Napoleone viene sconfitto.

Davanti all'irreparabile catastrofe, alcuni battaglioni resistevano con commovente ma inutile eroismo. Perfino lo stesso Napoleone volle entrare nel quadrato della Guardia, forse con il proposito di lottare fino alla disperazione e trovarvi la morte. Ma sembra che Soult, l'abbia fermato con queste parole: "Sire, i nostri nemici oggi sono già abbastanza felici !". Fra i tanti fedelissimi, l'eroismo del generale Jacques Pierre Cambronne rifulse a Waterloo. Resistette ad oltranza agli inglesi, ed esasperato per le intimazioni di resa del nemico, in un impeto di rabbia, rispose con la celebre esclamazione: "Merde !". Poco dopo una palla di cannone lo colse in pieno in fronte: fu ferito, ma sopravvisse e venne assolto da un consiglio di guerra stabilito dopo la restaurazione dei Borboni; gli venne in seguito assegnato il comando della piazza di Lille dal 1820 al 1822.

A Waterloo i francesi persero 25.000 uomini, 20.000 gli inglesi e 4.000 i prussiani.

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LE MONETE DEI CENTO GIORNI

Dopo la prima abdicazione di Napoleone, Luigi XVIII emise delle monete a suo nome. Ma il suo sistema monetario era identico a quello del Direttorio e di Napoleone (questo, a mio avviso, fu uno dei primi sintomi del fallimento della restaurazone).

Qui sotto, una moneta da 5 franchi coniata a Limoges nel 1814 (uno dei pochi pezzi rari della mia collezione). Tiratura: 1.554.202 pezzi.

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Dopo il suo ritorno, Napoleone ricominciò ad emettere monete con la sua effigie; le monete emesse durante il periodo dei cento giorni si riconoscono dal fatto che l'anno di emissione è il 1815. Per il resto (nella legenda e nell'iconografia) sono identiche alle monete imperiali (1804-14).

Eccole, in dettaglio:

2 franchi: 10 grammi, argento 900

Parigi (A): 6.783 pezzi coniati

5 franchi: 25 grammi, argento 900

Bayonne (L): 96.680 pezzi coniati

Lilla (W): 21.190 pezzi coniati

Limoges (I): 596.364 pezzi coniati (vedi foto sotto)

Parigi (A): 473.412 pezzi coniati

Perpignan (Q): 20.528 pezi coniati

Rouen (B): 93.122 pezzi coniati

Strasburgo (BB): 3.723 pezzi coniati

Tolosa (M): 79.715 pezzi coniati

20 franchi: 6,45 grammi, oro 900

Bayonne (L): 18.332 pezzi coniati

Lilla (W): 9.369 pezzi coniati

Parigi (A): 435.981 pezzi coniati

Qui sotto, 5 franchi 1815, zecca di Limoges (I).

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Modificato da simone
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L'ESILIO E LA MORTE

Il pomeriggio del 22 giugno Napoleone abdica per la seconda volta a favore di suo figlio, sotto il nome di Napoleone II, imperatore dei Francesi. Ma Parigi è ugualmente invasa dagli eserciti coalizzati.

Il 25 giugno Napoleone decide di fuggire negli Stati Uniti dove sarebbe ben accolto, ma, pensando all'onestà dell'Inghilterra e al diritto di ospitalità, decide di consegnarsi agli inglesi come prigioniero. Il 15 luglio sale sulla nave inglese Bellerofhonte; ma gli inglesi hanno già deciso la sua sorte, invece di dargli il salvacondotto per l'America, gli comunicano che è stato condannato all'esilio; la sua nuova residenza sarà su un' isola inaccessibile: Sant'Elena. Napoleone è indignato: "Sono venuto liberamente a pormi sotto la protezione inglese, invece ora si stanno violando i sacri diritti dell'ospitalità". Il 7 agosto Napoleone, a bordo della nave Northumberland, salpa alla volta di Sant'Elena, dove arriva il 15 ottobre, dopo 70 giorni di navigazione.

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Durante il duro esilio, Napoleone detta al conte di Las Cases il Memoriale di Sant'Elena, l'opera in cui appare nella sua fulgida grandezza e verità la figura e il senso ultimo di Napoleone. Nella seconda metà dell'aprile del 1821, lui stesso scrive le sue ultime volontà e molte note a margine (per un totale di 40 pagine).

Il 5 maggio 1821 Napoleone muore. Aveva chiesto di essere seppellito sulle sponde della Senna, ma viene invece seppellito a Sant'Elena. Gli inglesi gli tributano gli onori riservati ad un generale.

Nove anni dopo la morte di Napoleone, i Borboni vengono scacciati. La statua dell'imperatore viene restaurata sulla colonna di Place Vendôme; quando Gerolamo Bonaparte porta la notizia a Letizia, la vecchia madre ormai inferma, essa si rianima e cerca con gli occhi il busto del figlio: "L'imperatore è tornato a Parigi", sussurrò.

Il 15 dicembre 1840, per volontà del re Luigi Filippo, le spoglie dell'imperatore tornano a Parigi. La tomba di Napoleone si trova ancora oggi nell'Hôtel des Invalides.

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Modificato da simone
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Qui finisce la storia di Napoleone e di un'epoca. Anche se, come disse Niccolò Tommaseo nella poesia che segue, il sangue versato nelle tante guerre sostenute avrebbero portato "di lingua nuova arcane note", ovvero concetti nuovi e positivi. Infatti nemmeno Napoleone avrebbe potuto immaginare gli effetti delle sue azioni, prolungatisi anche molto dopo la sua morte (e ancora oggi....).

E' il concetto di Provvidenza: molti di voi lo criticheranno, ma personalmente mi sento di condividerlo. Ma qui il discorso si fa troppo grande per tutti: si tratta di decifrare il senso della vita, del bene e del male.... E allora vi lascio con un invito alla pietas che, come disse giustamente Apostata in una vecchia discussione, altro non è che amore per chi ci ha preceduto e per le sue tracce.

NAPOLEONE

Sul mesto scoglio, infra 'l mugghiar de' venti,

di', non sentivi il gemito incessante

dei mille ignoti, in nome tuo morenti ?

Fra i pensier tetri del notturno orrore,

di', non vedevi l'Italia a te chiamante,

siccome creatura che si muore ?

Delle forti opre e delle ree che oprasti,

le più grandi a te stesso erano ignote;

e Dio col sangue che, crudel, versasti,

scrisse di lingua nuova arcane note.

Niccolò Tommaseo

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...un doveroso grazie,e i miei più vivi complimenti per questo interessante e mai banale scorcio di storia,che nel bene o nel male a segnato la storia d'europa.

Grazie Simone ;)

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ECCELLENTE! :)

Ti rinnovo i miei complimenti per questo lavoro, narrato in modo semplice e coinvolgente.Da appassionato di monete Francesi ho trovato questo racconto molto piacevole.

La numismatica ha bisogno di persone appassionate come te!Continua cosi.

Grazie Simone. :)

Modificato da Dimitrios
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