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La Grecia vende siti archeologici....?


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Inviato

Da "Le Figaro"

La Grèce pourrait vendre des centaines de sites antiques

"Le palais de Cnossos, en Crète, à l'origine du mythique labyrinthe du Minotaure, et le tumulus du roi Philippe II de Macédoine, père d'Alexandre le Grand, situé à Vergina, dans le nord de la Grèce, partagent la même destinée: ils sont tous deux appelés à être vendus."

Da "Blondet & Friends"

Il tumulo di re Filippo di  Macedonia, il padre di Alessandro, che sorge a Vergina. Il Palazzo di Cnossos  a Creta, mitica sede  del Minotauro. Il castello di Patrasso fatto elevare da Giustiniano, e quello veneziano di Corfù, patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Il museo di antichità bizantine di Tessalonica.  Repertoriati dal ministero greco delle Finanze, sono conferiti al TAIPED, il fondo per le privatizzazioni, per la vendita.

Non commento...........

 

Inviato
35 minuti fa, rorey36 dice:

Non commento...........

 

Nessuno provi a dirmi che non ci sono poteri forti che piano piano arrivano dove vogliono.......?


Inviato

Tristissimo ma non avete idea di  come stanno messi purtroppo...


Inviato
1 ora fa, numa numa dice:

Tristissimo ma non avete idea di  come stanno messi purtroppo…

è la fine che vogliono  anche per noi. sono anni che ci deprimono e spolpano.


Inviato
6 ore fa, numa numa dice:

Tristissimo ma non avete idea di  come stanno messi purtroppo...

Purtroppo ho visto con i miei occhi che non se la passano affatto bene.. 

Awards

Inviato
8 ore fa, numa numa dice:

Tristissimo ma non avete idea di  come stanno messi purtroppo...

Purtroppo la Grecia è uno stato sovrano solo di nome, ormai è in balia di altri stati che lo depredano come vogliono e vorrebbero fare lo stesso con noi 


Inviato

Un Paese che è costretto a vendere il suo "passato" è una sconfitta per tutti.


Supporter
Inviato

Insomma, non si discute di trasferire il Partenone in California né Cnosso in qualche Dacia russa.

Restano lì, saranno usufruiti dagli stessi turisti e  porteranno soldi e lavoro 

Certo un paese costretto a vendere la sua storia non è una gran cosa ma se serve per la fame non vedo il problema.

 

 

 

 


Supporter
Inviato
4 ore fa, Liutprand dice:

Un Paese che è costretto a vendere il suo "passato" è una sconfitta per tutti.

Vero, ma soprattutto per loro !

Speriamo non vada in porto.


Inviato
46 minuti fa, luigi78 dice:

Restano lì, saranno usufruiti dagli stessi turisti e  porteranno soldi e lavoro 

Certo un paese costretto a vendere la sua storia non è una gran cosa ma se serve per la fame non vedo il problema.

Ipotizziamo che comprino cinesi o tedeschi o altro. I turisti ci andranno ma il biglietto di ingresso potrebbe essere ( forse è meglio dire sarà) aumentato perchè se ho speso soldi per comprarmi il sito archeologico non l'ho fatto per mecenatismo o per fare un favore ai greci.

Qualcuno ha letto la notizia su un giornale italiano ? Non mi pare di averla vista ma da tempo non frequento più i siti dei maggiori quotidiani. Queste cose, e non solo queste, non so perchè ( o meglio me lo immagino,) vengono ignorate. Le devo leggere su giornali stranieri o in siti di "stampa alternativa".

  

Inviato
40 minuti fa, rorey36 dice:

Ipotizziamo che comprino cinesi o tedeschi o altro. I turisti ci andranno ma il biglietto di ingresso potrebbe essere ( forse è meglio dire sarà) aumentato perchè se ho speso soldi per comprarmi il sito archeologico non l'ho fatto per mecenatismo o per fare un favore ai greci.

Qualcuno ha letto la notizia su un giornale italiano ? Non mi pare di averla vista ma da tempo non frequento più i siti dei maggiori quotidiani. Queste cose, e non solo queste, non so perchè ( o meglio me lo immagino,) vengono ignorate. Le devo leggere su giornali stranieri o in siti di "stampa alternativa".

  

È certamente verosimile se si considera che il porto di Atene è già, di fatto, proprietà del governo cinese.. comunque per ora nessuna traccia sui quotidiani nazionali. Il che non significa molto, anzi, visto il livello vergognoso della nostra stampa

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Inviato
1 ora fa, luigi78 dice:

Insomma, non si discute di trasferire il Partenone in California né Cnosso in qualche Dacia russa.

Restano lì, saranno usufruiti dagli stessi turisti e  porteranno soldi e lavoro 

Certo un paese costretto a vendere la sua storia non è una gran cosa ma se serve per la fame non vedo il problema.

 

 

 

 

Salve , nel senso pratico della vicenda e' vero e comprensibile quanto dici , pero' e' il messaggio morale che sconvolge le coscienze ; pensa solo se noi un giorno fossimo "costretti" a vendere i nostri patrimoni storici artistici , come primo passo gia' stiamo svendendo le nostre industrie , come Italiano mi avvilirei tremendamente pensando al nostro passato , lo stesso sentimento assalira' i Greci e quelli antichi si staranno rigirando nelle tombe .


Inviato

Sinceramente, se una simile operazione economica avesse ad oggetto qualche sito archeologico italiano, facendo mente locale al vergognoso stato di manutenzione e fruizione nei quali versano, esulterei di gioia! 
Vi dico solamente che la città antica di Paestum è stata "scavata" solamente per circa 20 ettari a fronte dei 120 ettari circondati dalle antiche mura... tenete conto che gran parte di questi ettari non "scavati" sono ancora di proprietà privata e vengono utilizzati in ambito agricolo e quindi sottoposti ad aratura e simili. 

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Inviato

Ciao.

Visto che i cinesi, i tedeschi e chissà chi altri, hanno già messo le mani sui porti, aeroporti e altre infrastrutture strategiche della Grecia, mi pare che se anche la gestione dei monumenti storici viene concessa agli stranieri la cosa non debba scandalizzare.

Parliamo, naturalmente, di gestione di taluni siti o beni culturali, in quanto mi sembra abbastanza evidente che il Partenone et similia non potranno mai essere venduti.

Francamente, a me impressiona molto di più che le principali infrastrutture greche siano oggi in mano straniera.

M.

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Inviato (modificato)
1 ora fa, Afranio_Burro dice:

È certamente verosimile se si considera che il porto di Atene è già, di fatto, proprietà del governo cinese.. comunque per ora nessuna traccia sui quotidiani nazionali. Il che non significa molto, anzi, visto il livello vergognoso della nostra stampa

io l'ho letto su un paio di giornali italiani: sul Il Giornale del 17 ottobre e un'altro che non trovo, ma se non ricordo male era l'inserto La lettura del corriere. 

Modificato da Euskadi

Inviato
2 minuti fa, Euskadi dice:

io l'ho letto su un paio di giornali italiani: sul Il Giornale del 17 ottobre e un'altro che non trovo

Grazie della segnalazione, me l' ero perso. L' articolo citato è, però, più che altro incentrato sullo sciopero dei  dipendenti


Inviato (modificato)

La Grecia ha un valore strategico per alcuni Paesi, Cina in testa, alla pari di quello che avevamo noi per gli USA 30/40 anni fa. Porti strategici sul Mediterraneo, dove poter insediare installazioni anche di carattere militare, rotte battute dai migranti da poter utilizzare come spada di Damocle sull'Europa. Oramai è chiaro ed evidente a tutti che certe "guerre" non si combattono più con le armi cosiddette convenzionali. Ed in tutto questo, perché non appropriarsi anche di un po' della loro millenaria cultura?

 

Modificato da PriamoB

Inviato

Vorrei quotarvi tutti..ma capirete. Io non mi scandalizzo, perchè non è inteso nel vendere "commerciale", sono più angosciato e preoccupato quando qualcuno si scandalizza di queste.

In Grecia credo che le cose "vendibili" sono poche ed i siti di interesse storico-archeologico forse rientrano tra queste, dopo le olive (hanno venduto pure quelle)

Dicevo, mi preoccupo e mi angoscio perchè :

In Italia abbiamo venduto, svenduto e stiamo svendendo il bene più prezioso, che è la possibilità di lavorare in AZIENDE ITALIANE creando e producendo PRODOTTI ITALIANI. Le manifatturiere sfornavano frigoriferi, cioccolatini,creazioni artistiche, di moda, di arredamento e chi più ne ha più ne metta. Questo è il male secondo me di cui angosciarsi e sentirsi senza valori. Da noi non ci sono solo cinesi ma turchi,svizzeri,americani,francesi,giapponesi e arabi....e allora se non siamo in grado che facciamo chiudiamo ?

Credo che l'ingresso dei privati e di sane gestioni alla Grecia, come all'Italia possa fare solamente bene, specialmente nel settore dei beni artistici...e magari numismatici. 

E' vero che in Grecia se la passano male....ma il clientelismo ed il nepotismo in tutti i settori è una prassi comune. Hanno  scambiato l'europa ed il parlamento...come noi italiani, per un nuovo parlamento dove andare a fare i solito affari corrotti come in patria..e chiaramente i governi e sistemi sociali nordici non sono come i mediterranei per intenderci, sono arrivati i cinesi perchè l"orgoglio greco" gli impediva di piegarsi ai tedeschi.....

2 ore fa, rorey36 dice:

Ipotizziamo che comprino cinesi o tedeschi o altro. I turisti ci andranno ma il biglietto di ingresso potrebbe essere ( forse è meglio dire sarà) aumentato perchè se ho speso soldi per comprarmi il sito archeologico non l'ho fatto per mecenatismo o per fare un favore ai greci.

 

Perchè prima era economico...i musei e le aree archeologiche non vivono solo di turismo, dovrebbero vivere di "cultura business". In Italia ora la situazione è forse peggiore perchè abbiamo , e ci vantiamo di avere un patrimonio immenso, ma come citato in qualche post "staziona  in uno stato simile all'abbandono..se non proprio all'incuria del tempo e dei vandali" per riempire gli egocentrici e  gongolanti funzionari statali che in salotti ben curati e con rinfreschi a spese dei contribuenti aprono la loro coda di pavone mostrando...quello che ritengano vada di moda.. o nei casi peggiori..quello che sono riusciti a fare con il loro lavoro io lo dico a gran voce : ben vengano i privati. Ben venga una legislazione nuova che permetta a tutti di fruire dei musei e del patrimonio ai giusti costi, ed è ora di finirla con il binomio privato =costoso.

 

In italia addirittura il sistema legislativo è stato capace di far rimuovere o dichiarare non idonei non ricordo quanti direttori di musei o aree o direttori di palazzi e dimore storiche che hanno in poco tempo riparato, recuperato, migliorato e fatto vanto al mondo intero del patrimonio, solo perchè NON ITALIANI..e quindi "non compatibili", "non conoscono abbastanza".".non possono sapere quanto un'italiano" è stata la risposta giuridica. Non più ammissibili alle selezioni......a persone che hanno riparato ad anni di incuria e presuntuosa mal gestione da parte dei cosiddetti "bravi italiani so tutto io".

Aprite..anzi spalancate le porta al privato....che a sistemarlo ci pensa il mercato ??..sil privato non fa come gli pare, questo è uno dei più gravi pregiudizi che si possano avere.

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Inviato

Forse dare ai privati la concessione per lo sfruttamento turistico dei beni archeologici non sarebbe un'idea cosi' terribile. Penso che sicuramente farebbero meglio del famigerato mibact.

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Inviato (modificato)
Il 20/11/2018 alle 16:22, moneta66 dice:

In Italia abbiamo venduto, svenduto e stiamo svendendo il bene più prezioso, che è la possibilità di lavorare in AZIENDE ITALIANE creando e producendo PRODOTTI ITALIANI. Le manifatturiere sfornavano frigoriferi, cioccolatini,creazioni artistiche, di moda, di arredamento e chi più ne ha più ne metta. Questo è il male secondo me di cui angosciarsi e sentirsi senza valori. Da noi non ci sono solo cinesi ma turchi,svizzeri,americani,francesi,giapponesi e arabi....e allora se non siamo in grado che facciamo chiudiamo ?

I prodotti italiani delle aziende italiane ci sono ancora, ma i tempi sono cambiati così come il modo di fare.

Prima si sfornavano tanti frigoriferi, oggi o meno frigoriferi ma più altre cose che non è facile vedere, perchè non si vendono nei supermarket o nei negozi e hanno un alto valore aggiunto e TECNOLOGICO. I frigoriferi, che non sono il massimo della tecnica, si fanno in Polonia e in Slovenia, mentre in Italia si progettano e fanno i robot, i computer (computer in senso generale, non i PC o i laptop), i caccia e le navi da guerra coi loro sistemi di combattimento e le loro armi, i macchinari industriali e i software che li controllano, i satelliti, i razzi, i sistemi di controllo delle ferrovie, ecc. ecc. ecc. E si fa anche un sacco di componentistica per macchinari ed attrezzature varie, sia italiane che non.

Si fanno cose poco visibili ma molto importanti, e le si fa molto spesso in collaborazione europea, sia nella realizzazione dei macchinari complessi e tutte le loro dotazioni (vedi ad esempio navi e caccia, oppure i grandi strumenti scientifici come quelli del CERN o l'ITER) sia come fornitori di componenti per macchiari e attrezzature fatte da altri. E' così anche andando più lontano nel mondo, anche se la concorrenza è molto più alta.

 

Si fatica a capire che nella realtà è finito il tempo del "tutto italiano" e volenti o nolenti è cominciato quello della competizione a livello mondiale, in cui sopravvive chi ha una base ampia (nel caso italiano l'importante mercato unico europeo più quello del resto del mondo, dove si esporta) e soprattutto chi riesce a INNOVARE e introdurre TECNOLOGIA. Perchè se speriamo di fare concorrenza ai cinesi (sui prezzi) producendo frigoriferi... auguri. Qualcuno suggerisce di alzare al massimo i dazi su tutto [specifichiamo che i dazi ci sono, al contrario di quanto molti pensano] col rischio di guerre commerciali a tutto campo, se non deliri totali come uscire dall'UE e il mercato unico intero per alzare barriere contro tutto e tutti: davvero geniale... poi però quando il commercio sarà ostacolato e gli altri faranno lo stesso con noi come ovvia ritorsione vorrei proprio vedere cosa rimarrebbe in piedi di quelle esportazioni che sono un settore fondamentale dell'economia italiana.

Ma la tecnologia è sovvenzionata e tutelata come si deve qui? Certo che no... perchè chi se ne frega, non porta voti.

 

Modificato da ART

Inviato
Il 20/11/2018 alle 16:14, PriamoB dice:

La Grecia ha un valore strategico per alcuni Paesi, Cina in testa, alla pari di quello che avevamo noi per gli USA 30/40 anni fa. Porti strategici sul Mediterraneo, dove poter insediare installazioni anche di carattere militare, rotte battute dai migranti da poter utilizzare come spada di Damocle sull'Europa. Oramai è chiaro ed evidente a tutti che certe "guerre" non si combattono più con le armi cosiddette convenzionali. Ed in tutto questo, perché non appropriarsi anche di un po' della loro millenaria cultura?

Abbiamo voluto il "sovranismo"? Eccone alcune delle più tipiche ed evidenti conseguenze.


Inviato
Il 20/11/2018 alle 13:46, rorey36 dice:

Qualcuno ha letto la notizia su un giornale italiano ? Non mi pare di averla vista ma da tempo non frequento più i siti dei maggiori quotidiani. Queste cose, e non solo queste, non so perchè ( o meglio me lo immagino,) vengono ignorate. Le devo leggere su giornali stranieri o in siti di "stampa alternativa". 

No, e Le Figaro fra l'altro ne parla in forma dubitativa.

Se le fonti sono la "stampa alternativa", come "Blondet & Friends", qualche dubbio sulla veridicità della cosa mi viene :rolleyes:


Inviato

Da sempre gli usurai (che oggi si chiamano "il mercato" o "gli investitori") prestano soldi sperando che i debiti non vengano onorati per impadronirsi  delle proprietà del debitore.

 


Inviato
6 ore fa, ART dice:

I prodotti italiani delle aziende italiane ci sono ancora, ma i tempi sono cambiati così come il modo di fare.

Prima si sfornavano tanti frigoriferi, oggi o meno frigoriferi ma più altre cose che non è facile vedere, perchè non si vendono nei supermarket o nei negozi e hanno un alto valore aggiunto e TECNOLOGICO. I frigoriferi, che non sono il massimo della tecnica, si fanno in Polonia e in Slovenia, mentre in Italia si progettano e fanno i robot, i computer (computer in senso generale, non i PC o i laptop), i caccia e le navi da guerra coi loro sistemi di combattimento e le loro armi, i macchinari industriali e i software che li controllano, i satelliti, i razzi, i sistemi di controllo delle ferrovie, ecc. ecc. ecc. E si fa anche un sacco di componentistica per macchinari ed attrezzature varie, sia italiane che non.

Si fanno cose poco visibili ma molto importanti, e le si fa molto spesso in collaborazione europea, sia nella realizzazione dei macchinari complessi e tutte le loro dotazioni (vedi ad esempio navi e caccia, oppure i grandi strumenti scientifici come quelli del CERN o l'ITER) sia come fornitori di componenti per macchiari e attrezzature fatte da altri. E' così anche andando più lontano nel mondo, anche se la concorrenza è molto più alta.

 

Si fatica a capire che nella realtà è finito il tempo del "tutto italiano" e volenti o nolenti è cominciato quello della competizione a livello mondiale, in cui sopravvive chi ha una base ampia (nel caso italiano l'importante mercato unico europeo più quello del resto del mondo, dove si esporta) e soprattutto chi riesce a INNOVARE e introdurre TECNOLOGIA. Perchè se speriamo di fare concorrenza ai cinesi (sui prezzi) producendo frigoriferi... auguri. Qualcuno suggerisce di alzare al massimo i dazi su tutto [specifichiamo che i dazi ci sono, al contrario di quanto molti pensano] col rischio di guerre commerciali a tutto campo, se non deliri totali come uscire dall'UE e il mercato unico intero per alzare barriere contro tutto e tutti: davvero geniale... poi però quando il commercio sarà ostacolato e gli altri faranno lo stesso con noi come ovvia ritorsione vorrei proprio vedere cosa rimarrebbe in piedi di quelle esportazioni che sono un settore fondamentale dell'economia italiana.

Ma la tecnologia è sovvenzionata e tutelata come si deve qui? Certo che no... perchè chi se ne frega, non porta voti.

 

Le rispondo in maniera dettagliata perchè questo è uno dei temi poco sviscerati, quello tecnologico e produttivo. Cercherò di farlo andando il meno possibile OT. 

I motori dei frigoriferi, cosi come quello di tanti altri utili o inutili beni di consumo hanno alla base tecnologie..che noi italiani non sappiamo neanche dove stanno di casa. Oggi si producono macchine per la casa con motori, dispositivi di controllo, inverter, termosonde ..ect ect ect che hanno molto in comune con l'industria bellica....spesso sono prese a prestito, le industrie TUTTE che abbandonano il Fu belpaese lo fanno perchè il paese NON FUNZIONA ADEGUATAMENTE PER LE IMPRESE e LE TASSE SONO OLTRE OGNI LIMITE SOPPORTABILE. Non vanno all'estero perchè noi "snobbiamo" il prodotto....SONO le imprese che snobbano l'Italia. Certo facciamo un sacco di belle cose tecnologiche, da rivista patinata o da servizio al TG della sera, ma lo facevamo anche prima..siamo ancora i leader nella produzione di mine antiuomo, per tecnologia e affidabilità poi tutt'ora forniamo pistole Beretta agli USA..come prima tutti volevano i propellenti per razzi della ex SNIA viscosa italiana.

Infatti eravamo bravi prima ..adesso siamo migliorati, con guida laser, telemetrie da +/- 30 cm sull'obiettivo.....ma si sa l'industria bellica è come la numismatica..non muore mai !

Si facciamo progetti di cooperazione, ci mancherebbe...ma non vedo migliaia di posti di lavoro che soddisfano la richiesta del mercato con queste tecnologie. Cosi come i piccoli,medi e grandi progetti scientifici e di ricerca..sono di ricerca e sviluppo non di mercato.

E comunque il tecnologico è un settore poi ci sono anche gli altri, terziario agro alimentare e cosi via...ed è la stessa musica.

Allora mi sono chiesto come è possibile tutto questo.....quando il ministro del lavoro ..è alla sua prima esperienza vera di lavoro  come ministro del lavoro solo allora ho capito tante cose.

Tutto riassunto nella sua ultima frase del post citato. Appunto ben vengano i privati specialmente nel settore dei beni archeologici e correlati.


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