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Ciao a tutti, chiedo il vostro aiuto per classificare questo denario incuso, che mi sembra abbastanza interessante. Infatti presenta testa di Roma con elmo attico alato rivolta verso sinistra, senza legenda nè segni di valore nè simboli.

E’ stato venduto come denario anonimo, ma non mi consta (salvo smentite) che esistano denari anonimi con dette caratteristiche al diritto.
Per quello che sono riuscito a trovare, potrebbero corrispondere i diritti di queste emissioni, ma conto sul vostro aiuto per una classificazione precisa:
L. Appuleius Saturninus, Crawford 317/3
C. Coelius CfCn Caldus, Crawford 318/1
Mi sembra che nessun altro denario presenti contemporaneamente testa a sinistra, elmo attico e anepigrafia.
Grazie a chi mi darà una mano.

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Inviato

io direi Appuleius, indubbiamente per lo stile dell'elmo. 

è una fortuna che è girato a Sn. altrimenti sarebbe stato impossibile identificarlo.

è bello avere qualche inciso in collezione.

C

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Inviato (modificato)

Grazie del parere! Anch’io sono di quest’idea. Le monete incuse hanno per me un fascino particolare, mi pare di immaginare l’alzata di spalle del coniatore quando un tondello rimaneva attaccato...

Modificato da Scipio

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Ho trovato un altro esemplare ‘brockage’ della VAuctions 244

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Lot 79.  Lucius Appuleius Saturninus. 104 BC. AR Brockage Denarius (17mm - 3.87 g). Rome mint. Helmeted head of Roma left / Incuse of obverse. Crawford 317/3; Sydenham 578; Appuleia 1 var. VF, toned. Bold incuse.

Però la sorpresa è stata per me questo denario normale (CNG 61)

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L. Appuleius Saturninus. 104 BC. AR Denarius (19mm, 3.03 gm). Helmeted head of Roma left; I behind / Helmeted head of Roma left. Crawford 317/1; Sydenham 580; Appuleia 2. Toned, near VF, small nicks on reverse, porous. Rare.

 

Non sapevo di denarii con la stessa raffigurazione sulle due facce.

 

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Inviato (modificato)

@apollonia se è per questo Appuleio Saturnino si è davvero divertito, coniando un denario con due diritti, uno con due rovesci ed uno con entrambi

https://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-G11

di che casa è l’asta citata? Sarei curioso di conoscere la base ed il prezzo finale 

Modificato da Scipio
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Inviato

di che casa è l’asta citata? Sarei curioso di conoscere la base ed il prezzo finale 

L’asta è la CNG 61 come indicato fra parentesi. Più precisamente si tratta dell’Electronic Auction 61 della Classical Numismatic Group, Inc., lotto 132, 26.03.2003. La stima del denario era $150 e il prezzo di aggiudicazione $132.

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  • Grazie 1

Inviato (modificato)

questo è il mio, l'unico incuso che ho, 

L. Caesius

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Senza titolo2.png

Modificato da claudiodruso
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  • 2 settimane dopo...
Inviato

Io possiedo questo di denario in incuso, è un po' graffiato ma è piacevole :D

Denario broccato (2).JPG

Denario broccato (1).JPG

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Bellissimo, puoi ripostare la foto dell’incuso? Quella dell’anonimo 287/1 x me è la più bella immagine di Roma


Inviato
38 minuti fa, Scipio dice:

Bellissimo, puoi ripostare la foto dell’incuso? Quella dell’anonimo 287/1 x me è la più bella immagine di Roma

Sono fuori casa a causa università fino a giovedì. Se vuoi quando torno provo a fare una foto migliore o una scansione :D

Grazie per la classificazione, non sapevo di chi era....


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Inviato
Il 15/1/2019 alle 19:21, L. Licinio Lucullo dice:

105 a.C. (648 a.U.c.), l'anno del consolato di Gneo Mallio Massimo e Publio Rutilio Rufo, un anno terribile per l’Urbe. La gloriosa città-Stato che ha federato attorno a sé Greci e Italici e ha poi espanso il proprio potere in tutto il Mediterraneo occidentale, conquistando i popoli con le armi e assimilandoli con le leggi e prodigi di ingegneria, potrebbe scomparire per sempre.
 

Il momento storico è già difficile di per sé: il mantenimento dei territori sottomessi costa sforzi militari continui ed estenuanti; la guerra contri Celtiberi è durata 20 anni e si è conclusa solamente nel 133, con la conquista di Numantia; gli scontri i Liguri sono continuati per un secolo, sino alla conquista della capitale dei Salluvii nel 123; la rivolta di perfido Giugurta ha portato a 7 anni di combattimenti, appena conclusisi con la cattura del re.

Ma in questo contesto incombe un pericolo ben maggiore, un pericolo mortale: una nuova invasione dell’Italia.

Nel 390 fu Brenno che, con 30.000 armati, arrivò a saccheggiare l’Urbe.

Nel 216 fu Annibale che, con un esercito di 50.000 uomini, distrusse le otto legioni inviate a Canne.

Ora sono 500.000 uomini, di cui almeno 300.000 combattenti. Un’orda di Cimbri e Teutoni, calata dal nord Europea alla ricerca delle fertili pianure mediterranee. Guerrieri feroci, giganti che non hanno paura di alcunché. Non devono varcare le Alpi. Nel 113, per fermarli, è andato loro incontro l’esercito del console Gneo Papirio Carbone, ma è stata una disfatta. Nel 109 proconsole Marco Giunio Silano, al comando di 4 legioni, ha cercato di opporsi al loro tentativo di entrare nella Gallia Transalpina, ma è stato respinto. Nel 107 è toccato al console Lucio Cassio Longino con 6 legioni, ma è stato sconfitto e ucciso nel territorio dei Nitiobrogi.

 

Agli inizi del 105 la Repubblica ha raccolto uno dei più grandi eserciti mai messo in campo, ben 9 legioni con oltre 5.000 cavalieri, al comando del console Gneo Mallio Massimo e del proconsole Quinto Servilio Cepione. È stato un massacro. Nello scontro, avvenuto ad Arausio, i barbari hanno completamente sopraffatto le forze romane, distruggendole.

Una tragedia. Perse le legioni, la frontiera è sguarnita. Se i barbari calano in Italia, sarà sufficiente la mera forza d’urto della loro immane massa per permettere loro di distruggere Roma.

 

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Questo è il bellissimo commento di @L. Licinio Lucullo su questa affascinante moneta

  • Grazie 1

Inviato

Ciao @Scipio. Ti metto due scansioni che ho fatto adesso. Questa è la migliore via che ho per farti avere una foto un po' più nitida. Le foto del messaggio precedete erano di 2-3 anni fa, adesso la moneta è un po' più ossidata...

dri.jpeg

rov.jpeg

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  • 4 mesi dopo...
Inviato

Riprendo questa discussione perché sono riuscito a comprare una maccinetta decente e le foto vengono relativamente a fuoco

RRC 287-1 (1).JPG

RRC 287-1 (2).JPG


Staff
Inviato

Confessa, l'hai pulita! ??

Awards

Inviato (modificato)

Io l'ho presa così ed era stata lucidata. Dopo anni è si è ripatinata un po', ma purtroppo il rovescio è messo molto male :( e quei solchi possono essere seminati

Modificato da Ser. Broccolo
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Inviato

Le prime foto erano di poco dopo che l'avevo presa, era stata pulita abbastanza, le seconde erano una scansione ma non so perchè il bilanciamento colori dello scanner tende al rosso infatti sembra arrugginita mentre queste ultime anche se fatte col flash però un po' fanno capire la moneta


Staff
Inviato (modificato)

Un trattamento volto ad eliminare gli ossidi dell'argento a mio parere non è necessariamente un atto sacrilego, in certi casi ci può stare. 

Si tratta comunque di un denario affascinante, bel dritto, peccato davvero per quei solchi, che comunque fanno parte della storia della moneta. 

Modificato da Rapax
  • Grazie 1
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Inviato

Grazie mi fa piacere :D

Poi adesso sto valutando di ampliare la collezione dopo qualche anno di stasi, spero di risentirci in futuro, mi piacciono molto i tuoi interventi 

  • Grazie 1

Inviato
Il 21/5/2019 alle 18:34, Scipio dice:

Bellissimo, puoi ripostare la foto dell’incuso? Quella dell’anonimo 287/1 x me è la più bella immagine di Roma

Concordo


Inviato (modificato)

Ho letto in un sito la storia delle coniazioni in incuso e di come avveniva questo difetto di coniazione. Si notava che, soprattutto nella monetazione repubblicana, la produzione di questi "errori" era molto frequente, quasi sistematica. Ne hanno dedotto (non so da quale fonte) che forse le monete con queste caratteristiche erano per donazioni o omaggi ai templi. La cosa è suggestiva, mi sono immaginato la vicenda, se fosse vera, forse era fatta per evitare di dare troppa notorietà al magistrato che emetteva così avendo solo il dritto con la divinità si evitava il nome 

Modificato da Ser. Broccolo

Staff
Inviato

L'incuso visto sistematicamente quale evento accidentale è una spiegazione che indubbiamente sta un po' stretta. I dettagli appaiono infatti, in moltissimi casi, estremamente nitidi... difficile ottenerli con una moneta in argento appena battuta e quindi ancora calda e malleabile. Non si esclude che il denario incuso fosse volutamente battuto in questo modo al fine di non fermare la produzione in caso di rottura del conio di martello, utilizzando una moneta battuta in precedenza ma debitamente raffreddata. Anche quella da te citata è un'ipotesi, non ricordo se vi siano o meno specifici riscontri in merito a qualche particolare rinvenimento, proverò a controllare. In ogni caso non dimentichiamo che gli usi extramonetali trovano ampi e vari riscontri in ambito archeologico, non solo per il famoso obolo di Caronte, che invero non pare sia stata un'usanza poi così comune se non dopo il II secolo d.C., ma in contesti diversi. Molti più riscontri si hanno in termini di monete depositate in fase di costruzione di edifici pubblici e privati, o di monete offerte alla divinità di turno preposta a vegliare su un passaggio, sia esso un valico di un territorio montagnoso o un attraversamento di un corso d'acqua.  

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