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Kamiros, Rodi - elettro e argento: stesso conio?


Matteo91

Risposte migliori

Complice una vacanza a Rodi di diverso tempo fa, le monete di quest'isola esercitano su di me un certo fascino. 

Nella prossima Roma Numismatics saranno poste in vendita diverse monete di Kamiros, antica città dell'isola. La monete di Kamiros non sono comuni, anche se ultimamente se ne vedono sempre di più sul mercato. 

In particolare hanno attirato la mia attenzione queste due monete, rispettivamente ai lotti 235 (quella in elettro) e 240 (quella in argento).

Secondo voi condividono lo stesso conio del dritto?

Lotto 235Rhodos, Kamiros EL 1/16(?) Stater. Circa 500-460 BC. Aiginetic standard. Fig leaf / Rough incuse square. Unpublished in the standard references; for type, cf. HNO 1234; BMC p. 223, 1; HGC 6, 1379. BMC p. 223, 1; HGC 6, 1379 (1/24 Stater). 0.69g, 8mm.

Lotto 240Rhodos, Kamiros AR Obol. Circa 500-460 BC. Aiginetic standard. Fig leaf / Rough incuse square. SNG Keckman 323-4; cf. BMC p. 224, 10; HCG 6, 1390 (Tritemorion). 0.65g, 8mm.

Lotti 235 e 240 RN XXI.jpg

Modificato da Matteo91
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Vedo qualche differenza nelle venature. 

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  • Matteo91 ha rinominato il titolo in Kamiros, Rodi - elettro e argento: stesso conio?
2 ore fa, apollonia dice:

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Vedo qualche differenza nelle venature. 

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Anche io, però le somiglianze sono davvero molte. Mi chiedo se qualche differenza possa essere normale su monete da 8mm...

 

Modificato da Matteo91
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1 ora fa, Matteo91 dice:

Anche io, però le somiglianze sono davvero molte. Mi chiedo se qualche differenza possa essere normale su monete da 8mm...

 

...di metalli diversi.

Ai tecnici l'ardua sentenza.

apollonia

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36 minuti fa, skubydu dice:

Ciao Matteo, è una monetazione che non conosco. 

Hai qualche studio da allgare specifico?

grazie

skuby

Su Camiro purtroppo no, ma Fischer-Bossert ha recentemente studiato il passaggio da elettro ad argento per Efeso (vedi allegato).

Mi chiedevo se qualcosa di simile a quanto avvenuto a Efeso potesse essere successo anche a Camiro: queste due monete mi porterebbero a pensarlo, ma prima bisognerebbe capire se effettivamente condividano lo stesso conio.

Ephesus_Switching_from_Electrum_to_Silve.pdf

  • Grazie 1
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Buongiorno Matteo,

Questione assai interessante numismaticamente quella che poni. Personalmente ho un poco studiato la monetazione della zecca di Kamiros, in quanto mi affascinano le rappresentazioni di flora e fauna, in particolare sulle emissioni greche arcaiche e tardo arcaiche.

Le somiglianze tra i diritti dei due esemplari in apertura sembrerebbero rilevanti in effetti e da non sottovalutare.

Bisogna considerare giustamente i fattori che potrebbero generare alcune difficoltà a valutare corrispondenze nei rilievi: dal colore l’esemplare in elettro parrebbe di una lega piuttosto ricca di oro (quindi molto poco soggetta ad alterazioni chimiche ma forse più tenera), mentre l’esemplare in argento é verosimilmente stato ripulito dai depositi e dalla patina che lo coprivano (e che parrebbero ancora in parte visibili), infine le ridotte dimensioni dei conii utilizzati. Come giustamente rilevavate tu ed Apollonia.

Con la cautela del caso direi che un’identità di conii per il dritto possa essere seriamente presa in considerazione, le nervature della foglia di fico sembrerebbero corrispondere nei punti maggiormente leggibili, ovvero nelle loro intersezioni.

Complimenti per l’acuta osservazione, se confermata la corrispondeza sarebbe una bella scoperta!

Modificato da Archestrato
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Grazie @Archestrato per il tuo intervento :) 

Posso prendermi i complimenti per l’acuta osservazione... Quanto per la scoperta, non escludo che identità di conio tra elettro e argento per Camiro fossero già note: non ho ancora svolto una ricerca approfondita.

In ogni caso credo che queste due monete meritino attenzione. 

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A proposito di osservazioni, ho notato nell’ultima riga del testo tratto dal libro “Lettere e dissertazioni numismatiche” di Domenico Sestini (Firenze, 1818) del mio post # 3 la grafia qual’è con l’apostrofo.

A scanso di equivoci, la grafia corretta nell’italiano contemporaneo è qual è, senza apostrofo. La grafia qual’è, anche se molto diffusa, è scorretta, perché non si tratta di un caso di elisione ma di troncamento, dal momento che qual esiste come forma autonoma (analogamente a un per l’articolo indeterminativo maschile).

La grafia qual’è con l’apostrofo è presente nella letteratura del passato, anche recente, come dimostra il libro di Domenico Sestini.

Raffaella Setti, della Redazione Consulenza Linguistica dell’Accademia della Crusca, scrive:

“È vero che la grafia qual'è è diffusa e ricorrente anche nella stampa, ma per ora questo non è bastato a far cambiare la regola grafica che pertanto è consigliabile continuare a rispettare.”

apollonia

Modificato da apollonia
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Ho trovato un altro possibile “parente” in elettro delle monete precedenti: 

62926F8F-EDF9-4DF6-BABC-982C226DAEDC.jpeg

https://www.acsearch.info/search.html?id=7736935

La stessa moneta era già stata venduta nel 2007 dalla stessa casa d’aste. In questa occasione la foto era un po’ più leggibile:

420E0239-2E9C-4F48-9BAE-06D17DD268E7.jpeg

https://www.acsearch.info/search.html?id=375619

La conservazione non è granché, ma le intersezioni delle nervature e la forma della foglia in alto a sinistra mi paiono molto simili a quelle degli esemplari di RN.

Modificato da Matteo91
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Ho scritto direttamente a Fischer-Bossert, che si è dimostrato molto disponibile, rispondendo prontamente.

Fischer-Bossert si è detto non troppo "stupito" da questa circostanza, in quanto stanno emergendo sempre più frequentemente incroci di conio tra monete in elettro e monete in argento (nonché tra monete di denominazioni diverse).

Ha riferito, inoltre, di aver elencato tutte le monete in elettro di Camiro (finora conosciute) in una nota di un articolo pubblicato in "Szaivert Festschrift, p. 125 fn. 27". Suppongo che l'articolo a cui si riferisca sia questo: Wolfgang Fischer-Bossert, Ein karisches Monster. L'articolo tratta proprio dell'identità di conio tra elettro e argento di una moneta della Caria. 

Qualcuno ha modo di recuperare questa pubblicazione?

Ciò che non mi è chiaro è se queste identità di conio siano prova di una circolazione bimetallica (argento ed elettro in contemporanea) o se siano, piuttosto, la testimonianza del repentino passaggio da una circolazione in elettro a una in argento. Speriamo che anche in questo caso Fischer-Bossert sia così gentile da dirci la sua...

Voi cosa ne pensate?

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Il 28/2/2021 alle 15:54, Arka dice:

Una piccola osservazione. L'elettro in foto risulta molto più giallo di quello che è in realtà.

Arka

Diligite iustitiam

Riprendo questo intervento di @Arka.

Arka ha pienamente ragione: l'elettro tende ad essere più "pallido" di quanto si veda dalle foto di Roma Numismatics. Questa casa d'aste ha la tendenza a rendere il colore di questo metallo molto più simile a quello dell'oro, forse per ragioni "commerciali" di maggior appetibilità.

In ogni caso, penso che una circolazione bimetallica (elettro e argento), specialmente su nominali così piccoli, potrebbe aver creato non pochi problemi: non sarebbe stato impossibile scambiare una moneta in elettro per una in argento, e viceversa...

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Come non detto. Sul punto Fischer-Bossert si è espresso per una circolazione bimetellica, anche considerato il fatto che monetazioni in elettro di epoche successive hanno continutato a circolare parallelamente con la moneta in argento.

 

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dal post 1 : n. 235 in elettro = 0,69g. x 8mm.  e  n. 240 in argento = 0,65g. x 8mm. , dunque soli 4/100 g. nel cambio di metallo .

Sarebbe da conoscere lo spessore dei 2 tondelli .

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