Xenon97 285 Posted March 2 Report Share #1 Posted March 2 (edited) Buongiorno a tutti gli amici del forum, per gli appassionati di archeologia vi segnalo questa notizia di pochi giorni fa. Il sarcofago è stato ritrovato nei pressi della fermata di Torre Spaccata (linea C) a Roma, durante lo svolgimento dei lavori per l'installazione della fibra ottica. L'iscrizione recita "Sacro agli Dei Mani. A Gaio Giulio Longino Giuliano originario di Hierapoli in Asia Minore, Gavia Manlia la madre fece". https://www.casilinanews.it/163340/attualita/torre-spaccata-sarcofago-fibra-ottica.html https://www.ilmessaggero.it/fotogallery/roma/roma_scoperta_sarcofago_torre_spaccata_centocelle-5795010.html Sapete qual è la cosa bella? Abito proprio lì vicino. Oggi sono andato a curiosare e c'erano degli archeologi che stavano facendo dei rilievi fotografici. Lo scavo è aumentato in termini di dimensione e ora si notano alcuni resti della struttura tombale. Sinceramente volevo fare qualche domanda di curiosità, ma alla fine ho lasciato perdere visto che mi sembrava brutto disturbarli durante il loro lavoro. Vi terrò aggiornati. Edited March 2 by Xenon97 Varie correzioni 5 2 Quote Report Link to post Share on other sites
Agricola 625 Posted March 2 Report Share #2 Posted March 2 (edited) Sarebbe interessante conoscere esattamente la dedica incisa nel sarcofago in lingua latina , poiche' la traduzione trascritta , in teoria mi lascia un po' perplesso , ma non scettico ; risulterebbe infatti , in base alla traduzione , che l' intestatario del sarcofago sia nato a Hierapoli in Frigia , Asia minore , mentre la madre artefice del sarcofago per il figlio , Gavia Manlia , dovrebbe essere in base al gentilizio di chiara estrazione benestante , forse nobile e di stirpe romana o italica , per la precisione sabina - sannita . Ora e' possibilissimo che la madre possa aver partorito il figlio in Asia minore a Hierapoli , pero' sarebbe interessante leggere per intero la dedica originaria latina , poco chiara in fotografia , forse anche mancante di parte della dedica . Per la Gens Gavia e Mallia , da Wikipedia : La gens Gavia, occasionalmente chiamata anche Gabia, è un'antica famiglia romana di origine plebea. Il loro nome appare per la prima volta durante il I secolo a.C., ma nessuno dei suoi membri ottenne incarichi politici di prestigio fino all'avvento dell'impero. La più importante testimonianza che ci hanno lasciato è l'arco dei Gavi, realizzato a Verona intorno alla metà del I secolo, tuttavia i nomi di alcuni componenti della famiglia si possono trovare incisi anche in una loggia del teatro romano di Verona e in un'iscrizione che ricorda che un membro della gens Gavia provvide, per testamento, alla costruzione di un acquedotto veronese. Come nomen, Gavius è un patronimico derivato dal praenomen Gaius: questo praenomen era utilizzato in particolare dalle popolazioni di lingua osca dell'Italia centrale e meridionale, probabilmente i primi Gavii erano quindi di origine sabina o sannita. Uno dei personaggi più famosi caratterizzati da questo praenomen era Gavius Pontius, un condottiero sannita che partecipò alla seconda guerra sannitica e guidò l'esercito in una vittoria schiacciante contro i romani durante la battaglia delle Forche Caudine. Come avviene per altri patronimici, inizialmente potrebbero esserci state diverse famiglie non imparentate con lo stesso nomen, e alcune di queste potrebbero anche essere state di origine latina. Si ritiene che Gavius possa essere la forma originale di Gaius, uno dei praenomem più diffusi durante tutta la storia romana; la radice da cui deriva questo nome è la medesima di gaudium, e quindi significa "godere" Per la Gens Mallia : La gens Mallia era una famiglia plebea nell'antica Roma . A causa della sua relativa oscurità, il nomen Mallius è frequentemente, ma erroneamente modificato nel più comune Manlius . L'unico membro di questa gens ad ottenere una qualsiasi delle magistrature curule superiori sotto la Repubblica fu Gneo Mallius Maximus , console nel 105 aC. Mentre i Manlii furono una gens romana patrizia, i cui membri ebbero incarichi nelle magistrature per tutta la durata della Repubblica romana. Ebbero come cognomen Capitolino, Torquato e Vulsone e, più raramente, Cincinnato e Acidino. P.S. @Xenon97 dice : "Vi terrò aggiornati" , anche per sapere se all' interno del sarcofago hanno trovato i resti mortali e qualche oggetto del defunto . Edited March 2 by Agricola P.S. 3 Quote Report Link to post Share on other sites
Xenon97 285 Posted March 2 Author Report Share #3 Posted March 2 (edited) 6 ore fa, Agricola dice: Sarebbe interessante conoscere esattamente la dedica incisa nel sarcofago in lingua latina , poiche' la traduzione trascritta , in teoria mi lascia un po' perplesso , ma non scettico ; risulterebbe infatti , in base alla traduzione , che l' intestatario del sarcofago sia nato a Hierapoli in Frigia , Asia minore , mentre la madre artefice del sarcofago per il figlio , Gavia Manlia , dovrebbe essere in base al gentilizio di chiara estrazione benestante , forse nobile e di stirpe romana o italica , per la precisione sabina - sannita . Ora e' possibilissimo che la madre possa aver partorito il figlio in Asia minore a Hierapoli , pero' sarebbe interessante leggere per intero la dedica originaria latina , poco chiara in fotografia , forse anche mancante di parte della dedica . Per la Gens Gavia e Mallia , da Wikipedia : La gens Gavia, occasionalmente chiamata anche Gabia, è un'antica famiglia romana di origine plebea. Il loro nome appare per la prima volta durante il I secolo a.C., ma nessuno dei suoi membri ottenne incarichi politici di prestigio fino all'avvento dell'impero. La più importante testimonianza che ci hanno lasciato è l'arco dei Gavi, realizzato a Verona intorno alla metà del I secolo, tuttavia i nomi di alcuni componenti della famiglia si possono trovare incisi anche in una loggia del teatro romano di Verona e in un'iscrizione che ricorda che un membro della gens Gavia provvide, per testamento, alla costruzione di un acquedotto veronese. Come nomen, Gavius è un patronimico derivato dal praenomen Gaius: questo praenomen era utilizzato in particolare dalle popolazioni di lingua osca dell'Italia centrale e meridionale, probabilmente i primi Gavii erano quindi di origine sabina o sannita. Uno dei personaggi più famosi caratterizzati da questo praenomen era Gavius Pontius, un condottiero sannita che partecipò alla seconda guerra sannitica e guidò l'esercito in una vittoria schiacciante contro i romani durante la battaglia delle Forche Caudine. Come avviene per altri patronimici, inizialmente potrebbero esserci state diverse famiglie non imparentate con lo stesso nomen, e alcune di queste potrebbero anche essere state di origine latina. Si ritiene che Gavius possa essere la forma originale di Gaius, uno dei praenomem più diffusi durante tutta la storia romana; la radice da cui deriva questo nome è la medesima di gaudium, e quindi significa "godere" Per la Gens Mallia : La gens Mallia era una famiglia plebea nell'antica Roma . A causa della sua relativa oscurità, il nomen Mallius è frequentemente, ma erroneamente modificato nel più comune Manlius . L'unico membro di questa gens ad ottenere una qualsiasi delle magistrature curule superiori sotto la Repubblica fu Gneo Mallius Maximus , console nel 105 aC. Mentre i Manlii furono una gens romana patrizia, i cui membri ebbero incarichi nelle magistrature per tutta la durata della Repubblica romana. Ebbero come cognomen Capitolino, Torquato e Vulsone e, più raramente, Cincinnato e Acidino. P.S. @Xenon97 dice : "Vi terrò aggiornati" , anche per sapere se all' interno del sarcofago hanno trovato i resti mortali e qualche oggetto del defunto . Ciao Agricola, spero veramente di fare alcune domande agli archeologi. Oggi uno in particolare stava facendo fotografie su fotografie su un determinato punto dello scavo. Chissà che cosa stava fotografando...Penso che scaveranno ancora, anche perché vicino al sito c'è una piccola area verde facilmente scavabile. Inoltre, sempre lì "vicino" sono presenti i resti, ben visibili , di un acquedotto. Se non sbaglio si tratta di una parte dell'Acquedotto Alessandrino. Edited March 2 by Xenon97 1 Quote Report Link to post Share on other sites
VALTERI 1,140 Posted March 2 Report Share #4 Posted March 2 (edited) Da www.info.roma.it , del 27 Febbraio, il ritrovamento in via Berneri è di " resti di un colombario e due sarcofagi " Edited March 2 by VALTERI Quote Report Link to post Share on other sites
Agricola 625 Posted March 3 Report Share #5 Posted March 3 10 ore fa, Xenon97 dice: Ciao Agricola, spero veramente di fare alcune domande agli archeologi. Oggi uno in particolare stava facendo fotografie su fotografie su un determinato punto dello scavo. Chissà che cosa stava fotografando... Probabilmente fotografavano il perimetro riservato al recinto privato funerario , misura spesse volte incisa nelle lapidi con il numero dei "pedes" riservati al recinto privato . Quote Report Link to post Share on other sites
Gallienus 2,365 Posted March 13 Report Share #6 Posted March 13 Grazie della segnalazione, l'iscrizione è molto interessante! Qui una foto migliore della fronte del sarcofago con l'epigrafe funeraria, dove si vedono bene alcune caratteristiche come la legatura di alcune lettere : https://www.roma.com/quanno-scavi-per-la-fibra-ottica-e-invece-trovi-n-sarcofago-romano/ L'iscrizione recita effettivamente: D(iis) M(anibus) S(acrum) / C(aio) Iulio Longino Iuliano / domo Hierapoli ex Asiae / Gavia Manlia Mater fec(it); pertanto è corretta la traduzione riportata nell'articolo. L'iscrizione menziona quindi l'origo (la provenienza) del personaggio (da Hierapolis in Frigia), circostanza che permette di datarla, a mio avviso, tra II e III secolo d.C. (è in questo periodo che "va di moda" segnalare l'origo; anche le legature riportano a questo orizzonte, anche se sulla paleografia preferisco non pronunciarmi, non essendo il mio forte...). Non credo che manchino pezzi di iscrizione perché, generalmente, i sarcofaghi erano iscritti su una sola fronte (il lato posteriore era quasi sempre appoggiato alla parete della camera funeraria, pertanto spesso veniva solo sbozzato e non rifinito...tanto non si vedeva!); l'unico altro luogo dove questi manufatti erano talvolta scritti era il coperchio o il bordo del coperchio, che qui però risultano anepigrafi. Quanto alla provenienza, gli studi più recenti sulle menzioni epigrafiche dell'origo hanno rilevato che la maggior parte di coloro che usavano la formula domo + provenienza erano soldati di stanza in luoghi lontani dalla loro patria, anche se non mancano civili morti lontano da casa; ovviamente per capirne di più sull'origine della famiglia da ambo i lati e sullo status sociale bisognerebbe fare uno studio prosopografico accurato, incrociando i dati onomastici dei nomi registrati sia nelle iscrizioni latine che in quelle greche. Non resta che auspicare una veloce pubblicazione dell'epigrafe. Quote Report Link to post Share on other sites
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