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La spiaggia di Baratti


ARES III

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La spiaggia di Baratti è un luogo, oltre che bellissimo dal punto di vista turistico, anche molto interessante per quello che riguarda la storia etrusca.

Come molti sapranno quasi limitrofi alla spiaggia ci sono delle monumentali tombe di epoca etrusca, ma le varie mareggiate degli ultimi anni, oltre ad erodere la spiaggia, ci hanno aiutato a scoprire delle nuove sepolture etrusche proprio sulla spiaggia.

 

L'alluvione a Baratti rivela sulla spiaggia una tomba misteriosa

SEMBRAVA un intervento come altri, di risistemazione della cosiddetta ‘falesia' di Baratti dopo gli smottamenti seguiti all'alluvione dello scorso novembre. Non nuovi, nella zona archeologica di Populonia, dove agli esperti capita fin troppo spesso di lavorare immersi nel fango, lottando con il continuo affioramento di acqua marina o di falda, l'erosione del bagnasciuga, nonché lo sciacallaggio dei tombaroli più o meno professionali. Ma questa volta c'è stata una sorpresa: lì, sulla spiaggia, accanto alla grande tamerice di Baratti, nella località chiamata Ficaccio, la frana ha fatto emergere una intera porzione di necropoli. Una dozzina di tombe cosiddette "a pozzetto", dove venivano calate in verticale le urne con le ceneri o i resti dei corpi, subito, però, apparse ancora più antiche di quelle etrusche, e cioè di era villanoviana, databili intorno al IX secolo a.C, fra la fine dell'età del bronzo e la prima età del ferro. «Non c'era da perdere tempo» racconta Andrea Camilli, il funzionario della soprintendenza archeologica della Toscana responsabile dell'area di Baratti- Populonia che ha diretto gli scavi, «non avevamo finito di scoprirle, che l'acqua le stava già sommergendo di nuovo. Per metterle in sicurezza, e non esporle alle ruberie abbiamo lavorato anche di notte». E fra le tombe tornate alla luce nei giorni scorsa, una è balzata agli occhi: una sepoltura a fossa "del tutto anomala", dove, contrariamente alla tipica usanza di Populonia, il corpo, anzi i corpi - due, di sicuro appartenenti a due bambini o ragazzi di 10 o al massimo 12 anni non solo erano sepolti in orizzontale, ma erano uno sopra all'altro, supini, e entrambi contenuti dentro due vasi accostati per le bocche (del diametro di circa 40 centimetri), uno con dentro piedi e parte delle gambe, l'altro con i busti e le teste. Altra eccezionalità, lo straordinario, ricchissimo corredo di gioielli che accompagnavano i due morti, fibule a disco, un pettorale di catenine di bronzo, fibule con pendenti d'argento, collane con perle d'ambra: «Per l'epoca - spiega l'archeologo una sepoltura di una ricchezza fuori del comune». I due ragazzi, probabilmente – il cui sesso andrà ora stabilito delle analisi di laboratorio – appartenevano a una famiglia altolocata, ma saranno gli studi storico-antropologici a determinare il loro gruppo di appartenenza. Non è detto, infatti, che si trattasse di autoctoni. «Data la natura dell'insediamento di Populonia - osserva Camilli - città fin dall'inizio rivolta ai commerci, ai rapporti con l'estero, multietnica e multiculturale, è probabile che provenissero da fuori» tanto più che nella stessa zona, in riva al mare, intorno a un santuario, dal VII secolo verrà formandosi una piccola necropoli di ‘stranieri'. In particolare, la ‘strana' sepoltura dei due ragazzi, oltre alle caratteristiche di alcuni dei loro monili, fanno pensare che fossero sardi, giovani esponenti di quella civiltà nuragica con cui gli studi hanno provato che Populonia ebbe intensi contatti. «Una scoperta - dice Camilli, che avrà grande importanza per la datazione e lo studio delle origini della città etrusca».

https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2016/02/12/lalluvione-a-baratti-rivela-sulla-spiaggia-una-tomba-misteriosaFirenze17.html

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Uomo sepolto in catene sulla spiaggia di Baratti: una nuova straordinaria scoperta nell’etrusca Populonia

6 Novembre 2016
 
La scoperta è di pochi giorni fa: dalle sabbie del golfo di Baratti, nella necropoli etrusca di Populonia, è emersa la straordinaria tomba di un uomo incatenato, forse uno schiavo o un prigioniero sepolto con pesanti anelli alle caviglie e al collo. Giorgio Baratti, direttore degli scavi, ha scelto Archeostorie per il suo annuncio
 
Spiaggia di Baratti
 
Un nuovo eccezionale tassello si è aggiunto, proprio in questi giorni, alle importanti testimonianze emerse dalle campagne di scavo che l’équipe dell’Università degli studi di Milano conduce ormai da alcuni anni, in regime di concessione ministeriale, a Populonia nell’area centrale della spiaggia del Golfo di Baratti. Si tratta della sepoltura  in una fossa semplice, scavata all’interno dell’antica duna di sabbia e rinvenuta quasi intatta e in ottimo stato di conservazione, di un giovane uomo deposto supino con le caviglie avvolte da due pesanti anelloni di ferro (uno per gamba) e con l’impronta di un oggetto sotto la nuca, forse di legno, che doveva essere collegato a un collare in ferro rinvenuto leggermente sconnesso in prossimità del cranio.
Uomo in ceppi

Ecco l’Uomo in ceppi di Baratti © Giorgio Baratti

Cosa ci racconta l’Uomo in Ceppi di Baratti

L’insieme di questi elementi segnala che l’individuo, verosimilmente uno schiavo, venne sepolto ancora costretto alla testa e ai piedi da un dispositivo composto da pesanti elementi in ferro, forse completato da legami in materiale deperibile (corda o cuoio). La straordinarietà della scoperta, già di per sé evidente per la rarità di ritrovamenti di questo tipo, è ulteriormente sottolineata dalla datazione che, pur in assenza di corredo, può essere inequivocabilmente riferita a un’epoca precedente alla seconda metà del IV secolo a.C., forse tra VI e V secolo a.C., nel pieno contesto quindi della Populonia etrusca.

Infatti la tomba dell’Uomo in Ceppi fu realizzata all’interno di un’area di necropoli caratterizzata da una fitta rete di sepolture, tanto da essere stata intercettata successivamente da un’altra sepoltura scavata lo scorso anno; quest’ultima, disposta con andamento diametralmente opposto e direttamente al di sopra, presentava un ricco corredo databile appunto alla seconda metà del IV a.C.

L’area indagata in questi anni dagli scavi sistematici dell’Università degli Studi di Milano con lo scopo di recuperare in emergenza dati minacciati dall’erosione marina, seppur apparentemente defilata rispetto ai contesti più noti, non smette dunque di sorprendere per le novità e la particolarità di indizi e testimonianze che in questi anni ha offerto, e continua a offrire, per la ricostruzione della lunga storia che l’ha attraversata.

Oggi sappiamo che già dall’età del Bronzo in questa baia, in un ambiente completamente diverso dall’attuale, si estraeva il sale che una rarissima struttura, qui identificata, trasformava in pani. Questo importante insediamento produttivo venne quindi abbandonato alle soglie del primo millennio a.C. e sepolto dagli agenti atmosferici, poco prima che sul promontorio nascesse la nuova città etrusca: una potente sequenza di fine sabbia chiara diede vita infatti a un nuovo sistema di dune occupato da un settore della grande necropoli di PopuloniaNel III secolo a.C. le nuove esigenze logistiche e strutturali della città, ormai sotto il controllo di Roma, videro questo settore del golfo investito dalla costruzione di una possente opera viaria di cui fino a oggi si ignorava completamente l’esistenza e che gli scavi hanno permesso di identificare per un lungo tratto; la strada venne costruita operando un ampio e profondissimo scasso riempito, caso ancora una volta eccezionale se non unico a oggi, con strati di scorie, resti di forni e altri elementi del ciclo della lavorazione dei metalli, disposti a strati con precisa maestria.

L’analisi del materiale recuperato nella “tomba dell’Uomo in Ceppi”, come l’abbiamo battezzata, nuova tessera del complesso mosaico storico che gli archeologi stanno ricostruendo a Baratti, potrà dunque offrire nuovi interessanti spunti. Sarà forse possibile ottenere qualche indizio sulla provenienza di quest’uomo che finì la sua vita sepolto ai vincoli nell’etrusca Populonia, rimanendo per secoli sullo scorcio della battigia nella pace, almeno da morto, di uno dei luoghi più belli d’Italia.

https://www.archeostorie.it/uomo-sepolto-in-catene-sulla-spiaggia-di-baratti-una-nuova-straordinaria-scoperta-nelletrusca-populonia/

 
Modificato da ARES III
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Gli Etruschi a Baratti

Tra il IX e il IV secolo a.C., Populonia fu uno dei più importanti centri dell’Etruria, una delle dodici città stato, l’unica sul mare. Alla sua posizione, che dall’alto del Poggio del Telegrafo domina il mare su tre lati vedendo le isole dell’Arcipelago Toscano, si deve in parte la fortuna della città, da subito protagonista negli scambi commerciali del Mediterraneo

Il vero fil rouge che lega lo sviluppo di Populonia dalla Preistoria agli altiforni dei giorni nostri è però la presenza di giacimenti minerari che, uniti alla ricchezza di torrenti e boschi di querce da cui ricavare legname e carbone, hanno fatto di questo territorio il luogo ideale per la produzione metallurgica. Più tardi la città divenne alleata di Roma e molte sono le tracce di testimonianze architettoniche rimaste fino a oggi, oltre ai resti di cave, quartieri industriali e necropoli.

Il Golfo di Baratti è una delle spiagge più belle della dell'Alta Maremma: una fresca pineta, acque limpide e i resti etruschi di Populonia

Il Parco Archeologico di Baratti e Populonia

Attraversando la stretta strada che percorre il golfo di Baratti fino alla sua estremità meridionale ci s’imbatte in un vero e proprio museo a cielo aperto: la necropoli, oggi parte del Parco Archeologico di Baratti e Populonia. Uno scorcio di civiltà etrusca che pare aver oltrepassato la dimensione temporale per fondersi coi turisti che si rilassano sulle spiagge o coi passanti che si fermano per un caffè, una foto, o un pranzo in uno dei ristoranti caratteristici della zona.

Il Parco Archeologico di Baratti e Populonia è un’area di circa 80 ettari, compresa nei parchi della Val di Cornia, raggiungibile tramite il sentiero della Via delle Cave. Al suo interno si trovano necropoli più antiche, come come quelle di San Cerbone, di Casone e di Poggio alla Porcareccia, risalenti al VII-VI sec. a.C.

Le famiglie aristocratiche dei “principi guerrieri” venivano sepolte insieme dentro tombe monumentali chiamate “a tumulo” o in quelle “a edicola”, simili a dei tempietti decorati internamente. Un tipo di tomba più umile e semplice è invece quella “a sarcofago” o “a cassone”, tumuli singoli, non decorati. All’esterno del Parco si trovano altre necropoli più antiche risalenti al periodo villanoviano (IX-VIII sec. a.C.).

 

La Buca delle Fate

Vale davvero la pena addentrarsi nel percorso tra i boschi per raggiungere Buca delle Fate, una bellissima cala vicina: nascosti tra gli alberi, e meno definiti delle tombe della necropoli, si ergono dal suolo molti tumuli. C’è chi sostiene che siano anch’essi resti di quella che fu l’antica città dei morti.

Il Golfo di Baratti è una delle spiagge più belle della dell'Alta Maremma: una fresca pineta, acque limpide e i resti etruschi di Populonia

La spiaggia di Baratti

La spiaggia di Baratti ha alle sue spalle una folta pineta che ogni anno, all’arrivo della primavera, si popola di visitatori. Per gli appassionati di snorkeling e immersioni, Baratti è un vero tesoro tutto da scoprire: molto suggestiva l’enorme ricchezza dal punto di vista faunistico e floreale ma i veri tesori potrebbero anche nascondersi tra le rocce all’estremità del golfo o sotto i fondali sabbiosi che di tanto in tanto restituiscono i resti di quella civiltà così lontana e così presente, come accaduto per la famosa anfora d’argento, trovata 40 anni fa, e oggi custodita nel museo di Piombino.

https://www.tuscanypeople.com/golfo-di-baratti-piombino-toscana/

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Tomba etrusca a Baratti Corredi ben conservati

La sepoltura è stata scoperta grazie alla mareggiata. Gli archeologi di Sostratos subito al lavoro

 
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A Baratti la mareggiata scopre un’altra tomba etrusca. Dopo la mareggiata di giovedì notte il team di archeologi Sostratos è intervenuto in emergenza chiamato dalla Soprintendenza, sulla spiaggia di Baratti. Gli archeologi – che stanno lavorando agli scavi a Venturina Terme - hanno così scoperto una sepoltura etrusca in fossa di terra, risalente a circa la seconda metà del IV secolo avanti Cristo. Oltre ai resti umani è stato possibile rinvenire un corredo composto da 15 pezzi brocche, vasellame e oggetti ornamentali, perfettamente conservati già allo studio e alla pulitura.

 

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Turista dà l'allarme, in salvo corredo etrusco "da signora" riaffiorato a Baratti

combo2907.jpg%3Ff%3Ddetail_558%26h%3D720 Scatti degli archeologi Trust Sostratos allo scheletro della probabile donna e al classico corredo ritrovato e già avviato al restauro. Si tratta della sepoltura etrusca a fossa di età orientalizzante, probabile terzo quarto VII secolo a.C. recuperata nell’area del Fontino in località Ficaccio

Intervento d’emergenza della Soprintendenza e degli archeologi Trust Sostratos. Atteso per settembre in Comune il progetto per proteggere la spiaggia di Baratti 

https://iltirreno.gelocal.it/piombino/cronaca/2020/07/29/news/corredo-etrusco-da-signora-in-salvo-grazie-a-un-turista-1.39136150/amp/

 
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Baratti, il mare erode la spiaggia e svela una tomba etrusca

 

 
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Gli scavi a Baratti alla ricerca dell’antica San Cerbo

Le onde hanno spazzato il litorale di Baratti, quel tratto di mare toscano tra San Vincenzo e Piombino che nasconde tesori archeologici assoluti. Una parte della spiaggia è stata divorata. Eppure nello scempio, che per fortuna la natura riesce quasi sempre a rimediare (la spiaggia si riformerà a breve), c’è anche una buona notizia. Un’onda più grande delle altre ha scoperto l’ingresso segreto di una tomba etrusca. Che sarà studiata dal gruppo di studiosi che da tempo operano nella zona.

 
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La necropoli di Populonia che domina il Golfo di Bara

L’hanno ribattezzato i Caraibi della Toscana, il Golfo di Baratti, insenatura di straordinaria bellezza sotto il promontorio di Populonia. Da tempo, questo piccolo paradiso in parte ancora incontaminato se pur afflitto in estate da orde di turisti maleducati e da pochi controlli, è minacciato dall’erosione. Che anche in quel tratto dove la Maremma livornese si avvicina a quella grossetana, si comporta come un vampiro del mare. Durante le mareggiate io tratti di arenile quasi scompaiono e la furia delle onde sembra essere ogni anno sempre peggiore.

In grave pericolo sono per esempio gli scavi archeologici dell’università dell’Aquila avviati per tentare di scoprire i resti della cattedrale di San Cerbone e della tomba del santo vissuto nel sesto secolo dopo Cristo. Quasi contemporaneo Gregorio Magno, Cerbone arrivò a Populonia dall’Africa con una schiera di seguaci e fondò una comunità. Durante le invasioni barbariche, fu condannato ad essere sbranato da un orso ma, secondo la leggenda, il santo riuscì ad ammansirlo con uno sguardo. Si narra inoltre che Cerbone dicesse messa molto presto la mattina per essere accompagnato da un coro di angeli e che riuscì a fare un miracolo anche sulle oche che lo accompagnarono dal Papa a Roma.

https://spiagge.corriere.it/2014/11/15/baratti-il-mare-erode-la-spiaggia-e-scopre-una-tomba-etrusca/

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Un anno ho fatto le ferie in zona ,ho visitato tutto il visitabile ma alla fine ho voluto ritagliarmi il tempo per un "godimento" unico : fare il bagno nella spiaggetta proprio davanti alla necropoli di Populonia ricavata nella stratigrafia delle scorie ferrose etrusche , gli altri ,come girasoli ,seguivano il sole ,io come un matto ero fisso ,spalle al mare, sul dislivello creato dalle mareggiate e che delimita la spiaggia...magico !

Sto pensando di disdire il mio abbonamento ad Archeo ...  a che serve ? Tanto c'è @ARES III che crea discussioni mirabili ed approfondite...?

  • Grazie 1
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57 minuti fa, Adelchi66 dice:

Sto pensando di disdire il mio abbonamento ad Archeo ...  a che serve ? Tanto c'è @ARES III che crea discussioni mirabili ed approfondite...?

Non dire così che poi ci credo veramente e mi monto la testa...:rofl:

Modificato da ARES III
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1 ora fa, Adelchi66 dice:

fare il bagno nella spiaggetta proprio davanti alla necropoli di Populonia ricavata nella stratigrafia delle scorie ferrose etrusche 

Se ti piace il mare e la storia etrusca posso consigliare Ansedonia e la tagliata etrusca

 

 

 

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3 ore fa, Adelchi66 dice:

Un anno ho fatto le ferie in zona ,ho visitato tutto il visitabile ma alla fine ho voluto ritagliarmi il tempo per un "godimento" unico : fare il bagno nella spiaggetta proprio davanti alla necropoli di Populonia ricavata nella stratigrafia delle scorie ferrose etrusche , gli altri ,come girasoli ,seguivano il sole ,io come un matto ero fisso ,spalle al mare, sul dislivello creato dalle mareggiate e che delimita la spiaggia...magico !

 Mia figlia studia a piombino e quando posso le faccio compagnia per qualche giorno al mese soprattutto in autunno/inverno quando i miei impegni di lavoro si riducono, la mattina la accompagno a scuola e mi precipito a Baratti a camminare spalle al mare e gli occhi a mo' di laser a scansionare quei due metri di stratigrafia messa a nudo dalle mareggiate, mi è capitato di trovare almeno un paio di volte delle ossa sicuramente umane tra cui un pezzo di mandibola con tre denti ancora attaccati e chissà perché mi sono fatto l'idea che gli operai di quell'immenza fonderia che era baratti in epoca etrusca quando morivano li seppellissero sul posto di lavoro senza tanti fronzoli, dico questo perché le ossa sbucavano da sotto tonnellate di scorie di ferro, ho anche tentato di avvertite qualcuno andando al museo cittadino che era pero' chiuso per via del covid, stiamo parlando di inizio pandemia dello scorso anno. Posto magico con cui sento un legame particolare essendo Elbano.

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