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IGNORED

Letters di Academia


Risposte migliori

apro qua, ma se i responsabili riterranno, si può spostare anche in piazzetta....

Racconto un po', perché è "divertente"

 

Qualche mese fa academia.edu lancia "Letters", che dovrebbe essere una rivista "nuova e online" che raccoglie articoli molto brevi, idee e teorie, rimaste senza "fissa dimora" su altre riviste.

c'è addirittura un limite di parole, quindi il testo deve essere breve, ma può essere meno circostanziato e puntuale di quanto una normale peer review richieda.

scrivo "dovrebbe" perché in questi mesi io non l'ho ancora vista, nonostante mi siano arrivati non meno di 20 articoli per i quali si chiedeva la mia review...che peraltro non ho mai dato perché sempre relativa a temi che non mi appartengono (mi chiedo come siano arrivati a me per un articolo su un sigillo gnostico...ma vabbé lasciamo stare.....)

ho presentato un breve lavoretto.... che doveva essere valutato in 5/6 settimane.

dopo 3 mesi (!!!) mi dicono che il format word da me usato non era conforme e che dovevo riprovare a caricarlo ...la cosa mi pareva strana.... 

oggi rientro per caricare di nuovo e leggo:

"If your article is accepted, you'll be asked to pay an Article Processing Charge of $500 dollars. This fee helps us maintain Open Access for all of our submissions."

cioé ... per un articolo di 2 pagine A4 richiedono la bellezza di 500 dollari di "contributo spese" .... per un prodotto finito che nemmeno sarà stampato... fantastico

a quel punto ho capito cosa non andava nel mio "format" .... non andava che i 500 dollari sono un'invenzione che nei precedenti 3 mesi non esisteva ...

mah....

 

 

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A me, come a tutti quelli che si iscrivono dando l'indirizzo email,per leggere gli articoli pubblicati chiedono soldi scrivendo anche che il mio nome è menzionato in diversi articoli e se voglio leggere questi articoli dove sono nominato devo pagare.

Ci sarà senz'altro chi aderisce per sentirsi un illustre letterato , a me non interessa,ricevo on line articoli di Numismatica da parte loro e tanto mi basta.

E'un modo come un altro di far cassa con la cultura.

Salutoni

odjob

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25 minuti fa, odjob dice:

A me, come a tutti quelli che si iscrivono dando l'indirizzo email,per leggere gli articoli pubblicati chiedono soldi scrivendo anche che il mio nome è menzionato in diversi articoli e se voglio leggere questi articoli dove sono nominato devo pagare.

Ci sarà senz'altro chi aderisce per sentirsi un illustre letterato , a me non interessa,ricevo on line articoli di Numismatica da parte loro e tanto mi basta.

E'un modo come un altro di far cassa con la cultura.

Salutoni

odjob

Lo stesso accade a me. Non mi interessa però essere citato o meno in articoli pubblicati (ammesso che sia vero e non una trappola per invogliare al pagamento), ma solo scaricare di tanto in tanto qualcosa di interessante da consultare. 

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1 ora fa, aemilianus253 dice:

Lo stesso accade a me. Non mi interessa però essere citato o meno in articoli pubblicati (ammesso che sia vero e non una trappola per invogliare al pagamento), ma solo scaricare di tanto in tanto qualcosa di interessante da consultare. 

Concordo, qua il focus non è però su academia in generale, ma proprio su letters

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1 ora fa, Liutprand dice:

io ho un centinaio di email di academia in cui mi dicono che sono citato, non le apro proprio!

Se tu volessi vedere dove sei citato, Academia ti chiederebbe un contributo in denaro.

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Si e in ogni caso non hanno un algoritmo esattamente infallibile, quindi anche io eviterei... Basta vedere il contenuto degli articoli che mi hanno mandato in review.... Manco uno di numismatica... Su 20 circa... Uno era di semantica... Inglese... No comment

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E' l'insidia profonda del cosiddetto "open access": apparentemente comodo, ma alla lunga apre la via al pagamento per la pubblicazione degli articoli. E' una circostanza ben nota nelle discipline scientifiche, mentre in quelle umanistiche si ha minor coscienza di questo pericolo. Personalmente preferisco, quando possibile, cercare articoli e libri in biblioteca. Peraltro devo dire che leggere da pdf è estremamente faticoso, a meno che non si tratti di poche pagine o di una semplice consultazione.

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