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Inviato

Dalla zecca di Pella, un esemplare di tetradrammo di Filippo II di Macedonia con forte ritratto di Zeus al diritto e poderoso cavallo al rovescio .

Sarà il 15 Febbraio in vendita Hirsch 378 al n. 1054 .

001 Hirsch 378 n. 1054.jpg

002 Hirsch 378 n. 1054.jpg

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Inviato
1 ora fa, VALTERI dice:

Dalla zecca di Pella, un esemplare di tetradrammo di Filippo II di Macedonia con forte ritratto di Zeus al diritto e poderoso cavallo al rovescio .

Sarà il 15 Febbraio in vendita Hirsch 378 al n. 1054 .

001 Hirsch 378 n. 1054.jpg

002 Hirsch 378 n. 1054.jpg

 

Sono stupende Valteri.


Supporter
Inviato

Nella mia discussione sulle monete più attraenti di Filippo II di Macedonia, dieci anni fa avevo riportato questo esemplare passato all’auction 8 della nomos dove ha avuto un buon successo in termini di realizzo giustificato dalla qualità e dalla rarità dei tetradrammi con la testa di Zeus rivolta a sinistra. 

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KINGS of MACEDON. Philip II. 359-336 BC. Tetradrachm (Silver, 22mm, 14.36 g 3), Pella, struck under Philip III, 323/2-c. 315. Laureate head of Zeus to left. Rev. ΦΙΛΙΠΠΟΥ Jockey, holding palm branch, riding a horse walking to left; to right, below horse’s foreleg, Θ. Le Rider 438. SNG ANS 430. Very rare. Sharply struck and with a powerful head of Zeus. Good extremely fine.

From a European collection, formed before 2005.

Base d’asta: 9.600 CHF. Valutazione: 12.000 CHF. Risultato: 13.000 CHF.


Tetradrachms in the name of Philip II with left facing heads of Zeus are basically very rare. They were produced solely at Pella and fall right at the beginning of the late group III: only two obverse dies were used in their minting and the head of Zeus shows a remarkable elegance. This suggests that they were actually conceived of as being a recognizable coinage for Philip III, differentiated from the coins of his father by the direction Zeus faced. In any event, the change was apparently not accepted and all the remaining coinage of Philip III reverted to the normal type, as in the following lots.

apollonia


Supporter
Inviato

Approfitto di questa discussione per ripresentare la foto di questo mio acquisto dalla Gorny & Mosch 215 di 10 anni fa, che da allora giace in una cassetta di sicurezza in banca.

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GRIECHEN - MAKEDONISCHE KÖNIGE
Philipp II., 359 - 336 v. Chr. Tetradrachme (14,41g). 348/7 - 343/2 v. Chr. Mzst. Pella. Vs.: Kopf des Zeus mit Lorbeerkranz n. r. Rs.: ΦIΛIΠ-ΠOΥ, Reiter mit Zweig nach rechts, darunter Kornähre. Price S. 24, 163; Taf. 7, 163 d. Zarte Tönung, vz

Ho lasciato la didascalia originale dove compare per una svista Price (Martin Jessop, l’autore di The Coinage in the Name of Alexander the Great and Philip Arrhidaeus, 1991), invece di Le Rider (Georges, l’autore di Le Monnayage d’argent et d’or de Philippe II frappè en Macèdoine de 359 à 294, 1977).

Didascalia in italiano

D/ Testa laureata di Zeus con folta barba a dx.

R/ Giovane cavaliere nudo a dx, che cavalca senza sella, tenendo nella sinistra le redini e nella destra un lungo ramo di palma posto tra il suo corpo e l’incollatura del cavallo, che supera in altezza la testa del cavallo; il cavallo avanza a dx su una linea del terreno, la gamba anteriore sinistra alzata, con un’andatura da parata; al di sopra del cavaliere, ΦIΛIΠ, davanti al cavallo ΠOΥ. Sotto la pancia del cavallo una grossa spiga.

apollonia


Supporter
Inviato

Aggiungo un commento di Mario Traina sul tetradramma di Filippo II tratto da una scheda della sua “STORIA DELLA MONETA”.

Poderoso il cavallo, esile il giovanetto che lo monta, in mano un ramo di palma. Questo Tetradramma battuto da Filippo II di Macedonia ricorda la vittoria riportata dal re alle Olimpiadi del 356 a. C. e, forse, un episodio della vita del figlio Alessandro Magno. Un giorno a Filippo, per 13 Talenti, venne offerto un bellissimo cavallo. Nessuno riusciva a montarlo, tanto il quadrupede era focoso e ribelle. Finché volle provarlo lo stesso Alessandro, appena quindicenne: messo il muso del cavallo contro il sole, in modo da nascondergli la sua ombra, Alessandro gli saltò in groppa e da allora, uomo e animale, furono inseparabili. Bucefalo – così Alessandro chiamò il cavallo – accompagnò il suo padrone in tutte le imprese e battaglie. E quando morì, Alessandro gli eresse monumenti e gli intitolò perfino una città: Bucefalia, sull’Indo.

apollonia


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