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Inviato

Buongiorno a tutti,

mi sono sempre chiesto quale sia potuta essere la motivazione che ha spinto il personale della zecca di Napoli nel sostituire alcune lettere della legenda su determinate monete ,e generalmente con lettere che ad una veloce occhiata potrebbero passare inosservate per la loro similitudine con la lettera che andrebbero a sostituire,ad esempio la B con la R,la N con la M,la F con la E e via discorrendo...

Qualche giorno fa mi è stata proposta una mezza piastra di Ferdinando IV del 1794 con al rovescio la legenda che recita:HISPANIAR.INPANS,con la P che va a sostituire la F in INFANS anziché HISPANIAR.INFANS come vorrebbe il decreto di emissione...

Ammetto di essere uno di quelli che,in assenza di comprovata documentazione, ama fantasticare sulle probabili motivazione che avrebbero generato le più disparate varianti ,ma cerco comunque di usare anche il lato pratico e logico della situazione che vado ogni volta ad esaminare,cosa che ho fatto anche in questo caso con la mezza piastra in questione...

La prima cosa che faccio,come credo facciano tutti, è un confronto di più esemplari possibili,a volte bisogna confrontare decine,se non centinaia,di esemplari per avere un quadro più o meno soddisfacente,altre volte bastano pochi confronti per dissolvere dubbi e perplessità,e questo mi è successo con questa moneta, osservando un paio di decine di esemplari ho realizzato che la "motivazione"che ha indotto il personale della zecca ad incidere la P in luogo della F semplicemente non c'è,ma si tratta semplicemente di un difetto imputabile al processo di coniazione,in pratica le estremità dell'astina superiore e centrale della F vanno a toccarsi e con l'aiuto di un punzone non proprio perfetto,un minimo di circolazione e perché no anche di semplici coincidenze i rilievi tendono ad appiattirsi e ad allargarsi e i contorni dei rilievi ad arrotondarsi,il che porta le astine a fondersi,a volte in modo perfetto potrei dire,dando,a primo impatto, l'impressione di trovarsi dinanzi ad una P e non una F come dovrebbe...

Tra l'altro abbiamo l'esempio anche dei 6 tornesi della Repubblica Napolitana con BEPUBBLICA anziché REPUBBLICA,moneta che è stata giustamente,a mio avviso,eliminata dalla catalogazione in uno dei lavori dedicato alle monete napoletane...

Probabilmente non apporto nulla di eclatante al mondo della numismatica partenopea ma ho ritenuto opportuno segnalare questa mia analisi per quel collezionista in erba che potrebbe facilmente farsi confondere da questa variante che, come detto prima,variante non è...

Ovviamente questa è una mia ipotesi e conclusione che non per forza deve essere condivisa da altri...

Posto alcune immagini che spesso valgono più delle parole...

 

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Supporter
Inviato

Genny, concordo con te. Spesso si nota come quelle “P”, in realtà siano delle p che hanno molto a che fare con delle “F” originarie. Non ho mai acquistato varianti del tipo da te evidenziato perché non mi hanno mai convinto.

Oltretutto, di fronte a questo tipo di varianti e cioè sostituzione di una lettera con un’altra o roba simile, bisogna fare molta attenzione, perché può veramente trattarsi di un semplice errore o di una distrazione. Per  essere certi che abbiamo a che fare con una variante “ voluta” è necessario che l’errore si ripeta simile a se stesso in più casi, su conii diversi e magari su millesimi diversi o  più volte in una stessa legenda.  Una rondine non fa primavera…

Un caro saluto.

  • Grazie 1

Inviato

hai ragione, sono semplicemente delle F degenerate.

  • Grazie 1

Supporter
Inviato

Proprio in base al ragionamento sopra fatto, mi chiedo e non mi spiego come degli esperti possano avallare l’ipotesi che con il tarì 1798 “s” rovesciate + altra varianti presenti, si sia di fronte a dei falsi. Sono delle varianti ,strane e fantasiose, che ritroviamo su più monete, anche di diverso conio. Ma a quale falsario passerebbe per la testa di mettersi a fare l’originale e l’artista quando ha da falsificare una moneta? A NESSUNO. SICURAMENTE, AL 100 X CENTO. E poi, utilizzando più di un conio…

Se vogliamo dare delle spiegazioni al tarì 1798 percorriamo altre strade, non quella del falsario…

Sotto questo punto di vista, sono sincero, mi meraviglio del Gigante, che, comunque sia, consulto spessissimo e considero veramente molto.

Saluti a tutti.


Inviato (modificato)
2 ore fa, gennydbmoney dice:

Buongiorno a tutti,

mi sono sempre chiesto quale sia potuta essere la motivazione che ha spinto il personale della zecca di Napoli nel sostituire alcune lettere della legenda su determinate monete ,e generalmente con lettere che ad una veloce occhiata potrebbero passare inosservate per la loro similitudine con la lettera che andrebbero a sostituire,ad esempio la B con la R,la N con la M,la F con la E e via discorrendo...

Qualche giorno fa mi è stata proposta una mezza piastra di Ferdinando IV del 1794 con al rovescio la legenda che recita:HISPANIAR.INPANS,con la P che va a sostituire la F in INFANS anziché HISPANIAR.INFANS come vorrebbe il decreto di emissione...

Ammetto di essere uno di quelli che,in assenza di comprovata documentazione, ama fantasticare sulle probabili motivazione che avrebbero generato le più disparate varianti ,ma cerco comunque di usare anche il lato pratico e logico della situazione che vado ogni volta ad esaminare,cosa che ho fatto anche in questo caso con la mezza piastra in questione...

La prima cosa che faccio,come credo facciano tutti, è un confronto di più esemplari possibili,a volte bisogna confrontare decine,se non centinaia,di esemplari per avere un quadro più o meno soddisfacente,altre volte bastano pochi confronti per dissolvere dubbi e perplessità,e questo mi è successo con questa moneta, osservando un paio di decine di esemplari ho realizzato che la "motivazione"che ha indotto il personale della zecca ad incidere la P in luogo della F semplicemente non c'è,ma si tratta semplicemente di un difetto imputabile al processo di coniazione,in pratica le estremità dell'astina superiore e centrale della F vanno a toccarsi e con l'aiuto di un punzone non proprio perfetto,un minimo di circolazione e perché no anche di semplici coincidenze i rilievi tendono ad appiattirsi e ad allargarsi e i contorni dei rilievi ad arrotondarsi,il che porta le astine a fondersi,a volte in modo perfetto potrei dire,dando,a primo impatto, l'impressione di trovarsi dinanzi ad una P e non una F come dovrebbe...

Tra l'altro abbiamo l'esempio anche dei 6 tornesi della Repubblica Napolitana con BEPUBBLICA anziché REPUBBLICA,moneta che è stata giustamente,a mio avviso,eliminata dalla catalogazione in uno dei lavori dedicato alle monete napoletane...

Probabilmente non apporto nulla di eclatante al mondo della numismatica partenopea ma ho ritenuto opportuno segnalare questa mia analisi per quel collezionista in erba che potrebbe facilmente farsi confondere da questa variante che, come detto prima,variante non è...

Ovviamente questa è una mia ipotesi e conclusione che non per forza deve essere condivisa da altri...

Posto alcune immagini che spesso valgono più delle parole...

 

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A me piace la tua analisi. Non sempre quel che vediamo è quel che sembra. Infatti bisogna veder accuratamente le particolaritá e,se si fanno queste ipotesi,per me sono ponderate e adeguate. Utile anche per chi va alla ricerca di varianti e peculiaritá.

Ovviamente ne va che sono d' accordo per la non variante👍

Saluti

Modificato da caravelle82
  • Grazie 1

Inviato (modificato)
3 ore fa, Releo dice:

Proprio in base al ragionamento sopra fatto, mi chiedo e non mi spiego come degli esperti possano avallare l’ipotesi che con il tarì 1798 “s” rovesciate + altra varianti presenti, si sia di fronte a dei falsi. Sono delle varianti ,strane e fantasiose, che ritroviamo su più monete, anche di diverso conio. Ma a quale falsario passerebbe per la testa di mettersi a fare l’originale e l’artista quando ha da falsificare una moneta? A NESSUNO. SICURAMENTE, AL 100 X CENTO. E poi, utilizzando più di un conio…

Se vogliamo dare delle spiegazioni al tarì 1798 percorriamo altre strade, non quella del falsario…

Sotto questo punto di vista, sono sincero, mi meraviglio del Gigante, che, comunque sia, consulto spessissimo e considero veramente molto.

Saluti a tutti.

 

Ciao, perdonami,ma non capisco il nesso con l'argomento in discussione...

Modificato da gennydbmoney

Inviato

Qui parliamo,a mio parere,di un difetto causato dal processo di coniazione che ha generato una particolarità,se così vogliamo chiamarla,che nulla ha a che vedere con una variante di origini volontarie...

Il tarì con le S speculari è sicuramente il risultato di un'operazione voluta,da un falsario o meno ognuno ha la propria ipotesi,la mia non trova riscontro con nessuna di quelle ipotizzate ne in letteratura,ne nei maggiori cataloghi e nemmeno con le ipotesi dei tanti collezionisti e studiosi che si sono cimentati nel  risolvere il "mistero" del tarì con le S speculari,ma rimane comunque un'ipotesi come tutte le altre. .

Ho voluto aprire questo post perché troppo spesso vengono descritte come varianti quelle che,dopo un'attenta valutazione,in realtà non lo sono,e magari un collezionista è convinto di aver messo in collezione chissà che rarità (non mi riferisco alla moneta oggetto della discussione)ma poi è semplicemente un difetto di coniazione....

Personalmente spero vivamente che venga eliminata dalla bibliografia assieme ad altre "presunte" varianti...

 

 

 

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Supporter
Inviato

Genny, avevo preventivato una osservazione come quella da te portata. In effetti, un nesso vero e proprio non c’è. Oltretutto, non sono stato chiaro come sarebbe stato necessario.

Mi sono collegato a quanto da me affermato nel post n.2, intendendo che, a volte, vengono accreditate  e catalogate come certamente buone delle varianti molto dubbie, nello stesso momento in cui vengono sonoramente bocciate e declassate a falsi delle monete che, per le caratteristiche che presentano e tenendo in considerazione un po’ di logica,  richiederebbero almeno almeno qualche riflessione approfondita prima di essere buttate nel cestino.

Si è trattato di un “allargamento” del tuo ragionamento, venutomi fuori spontaneo in quanto quella dichiarazione di falso non mi è scesa giù, non per il costo venale della moneta( cosa che non mi interessa assolutamente!),ma per il fatto che, secondo me, si va a cozzare contro delle chiare evidenze.

In pratica, ho riportato nel mio intervento quanto mi è passato per la mente dopo aver letto e pienamente condiviso le tue affermazioni, deviando per un momento dal solco principale. Ho reso pubbliche le riflessioni che mi si sono accavallate in testa a seguito delle tue valide considerazioni. Niente altro e niente di più.

Ti saluto caramente.

 

  • Grazie 1

Inviato

Buonasera a tutti, spero di fare cosa gradita nel condividere il mio esemplare di Mezza Piastra 1794. Immagini per intero per poterne confrontare le lettere in legenda.

Concordo quanto sopra non è una P ma una F

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Inviato
7 minuti fa, Rocco68 dice:

Buonasera a tutti, spero di fare cosa gradita nel condividere il mio esemplare di Mezza Piastra 1794. Immagini per intero per poterne confrontare le lettere in legenda.

Concordo quanto sopra non è una P ma una F

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Esempio super lampante e calzante


Inviato

Allego l'immagine riportata dal Magliocca al 269a, p. 188 e descritta a p. 143. Anche nell'"aggiornamento" del catalogo Nomisma 2022-23 è censita (da NC passa a R)

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  • Grazie 1

Inviato

Non sarà semplice a causa della sua richiesta sul mercato collezionistico ma spero di riuscire a farla eliminare dalla catalogazione...

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Supporter
Inviato

Salve. È vero che stiamo parlando della variante riguardante la mezza piastra 1794, ma io vorrei chiedere un parere sulla piastra 120 grana 1787.
Inserisco qui il mio intervento perché la tematica si intreccia strettamente con quanto andiamo dicendo in questa discussione.

Secondo voi, per la variante “D.C.” che va a sostituire la “D.G.” di base, possiamo ripetere le stesse osservazioni fatte per la mezza piastra 1794?

E’ vero che che la “C” e la  “G” sono vicine per assonanza e struttura della lettera, ma, in questo caso, i due caratteri riprodotti sulle monete mi sembrano alquanto distinti, contrariamente a quanto avviene nella 1794, dove la “P” è in modo evidente una “F” che si è camuffata da “ P” e la “F” la si vede ancora lì presente.
Io non ho in collezione neanche la 1787 con variante “D.C.”, ma non nascondo che, in qualche occasione, un pensierino ce l’ho fatto.

Oltretutto, da una verifica operata velocemente e, quindi, non del tutto attendibile, mi sembra che la variante in questione la troviamo anche su conii diversi.

Ho notato, inoltre, che essa viene poco considerata, passando il grado di rarità della 1787 (su tutti i principali cataloghi), da “comune” a “non comune” , con una leggerissima lievitazione del prezzo.

Saluti a tutti.

 

 

 

 


Inviato (modificato)
Il 29/1/2023 alle 12:04, Releo dice:

Salve. È vero che stiamo parlando della variante riguardante la mezza piastra 1794, ma io vorrei chiedere un parere sulla piastra 120 grana 1787.
Inserisco qui il mio intervento perché la tematica si intreccia strettamente con quanto andiamo dicendo in questa discussione.

Secondo voi, per la variante “D.C.” che va a sostituire la “D.G.” di base, possiamo ripetere le stesse osservazioni fatte per la mezza piastra 1794?

E’ vero che che la “C” e la  “G” sono vicine per assonanza e struttura della lettera, ma, in questo caso, i due caratteri riprodotti sulle monete mi sembrano alquanto distinti, contrariamente a quanto avviene nella 1794, dove la “P” è in modo evidente una “F” che si è camuffata da “ P” e la “F” la si vede ancora lì presente.
Io non ho in collezione neanche la 1787 con variante “D.C.”, ma non nascondo che, in qualche occasione, un pensierino ce l’ho fatto.

Oltretutto, da una verifica operata velocemente e, quindi, non del tutto attendibile, mi sembra che la variante in questione la troviamo anche su conii diversi.

Ho notato, inoltre, che essa viene poco considerata, passando il grado di rarità della 1787 (su tutti i principali cataloghi), da “comune” a “non comune” , con una leggerissima lievitazione del prezzo.

Saluti a tutti.

 

 

 

 

 

Buonasera a tutti, ciao Releo e grazie per questo spunto interessante... è vero che la variante 1787 "D.C. anziché D.G." è poco considerata... probabilmente per il fatto che non è una moneta rara... Si tratta di un unico conio al D/ abbinato ad almeno tre diversi conii al R/ - si possono quindi supporre diverse liberate... comunque, resta una variante interessante. 

Riguardo all'argomento trattato, concordo sul fatto che a volte, s'inciampi in delle varianti "inesistenti", come nel caso della mezza piastra 1794 pseudo INPANS... su alcuni cataloghi ci possono anche essere degli errori di valutazione... così come si può sbagliare, si può anche correggere. 

Allo stesso tempo, molte altre varianti conosciute da tempo, probabilmente, non sono state mai catalogate perché ritenute di poca importanza... e questo può essere anche comprensibile (per un catalogo generico), considerando le innumerevoli varianti per ogni tipo di moneta della zecca di Napoli... molte varianti sono state considerate "importanti", sono state "riconosciute" e pubblicate dai principali cataloghi. Altre varianti conosciute, quelle che ci aspetteremmo di trovare in uno studio specifico - di un determinato periodo -  invece, sono state trattate come "varianti minori" - magari riportate con la dicitura a piè di pagina: "esistono altre varianti".  Altre ancora, sono definite delle semplici "differenze di conio" o "errori dell'incisore" - queste ultime sono dovute al metodo artigianale di produzione dei conii. 

L'importanza di una variante è qualcosa di veramente aleatorio... non è affatto facile stabilire l'importanza (storica - artistica - sociale) di una variante rispetto ad un'altra - per poi dover stabilire anche un valore economico in relazione al grado di conservazione e di rarità della stessa - e rispetto al tipo di riferimento. 

Per fare un esempio, prendo in esame la piastra 1787 citata da Releo, variante "D.C. anziché D.G." 

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secondo me, la sostituzione di una lettera - con una lettera molto simile - potrebbe anche considerarsi una "variante minore", per il fatto che si dovrebbe mettere in conto la possibilità di un "errore dell'incisore", per quanto io stesso, anche non avendo prove a riguardo, sono convinto che anche in questo caso si tratti di una variante voluta, ma non con l'intento di cambiare il significato della legenda, bensì per applicare un segno anticontraffazione, un modo per riconoscere quel conio come autentico (perché nessun falsario sostituirebbe una lettera della legenda). 

Viceversa, se analizziamo questa Piastra 1795 variante SIGILIAR

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questa Piastra a mio avviso, dovrebbe essere considerata come più che "importante" - direi "estremamente interessante" - per il semplice fatto che in questo caso, l'incisore abbia impresso un "punzone ad hoc", NON una G capovolta (a parte il fatto che nessuna G utilizzata all'epoca presenta questa caratteristica biforcazione), ma anche volendo, capovolgendo una G, la C risulterebbe specchiata, speculare, guarderebbe a sinistra. In questo caso invece, si tratta proprio di una C - una C biforcuta in alto... questa variante potrebbe raccontare una storia o potrebbe anche nascondere un simbolo massonico. La C biforcuta compare in alcune antiche incisioni, tra cui su alcuni monogrammi dell'Ottocento - dove spesso la lettera C  "rappresenta" il Drago - oppure - "simboleggia" San Giorgio e il Drago... ma questa è un'altra storia.  

 

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Modificato da LOBU
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Inviato

A proposito di mezze piastre, ne approfitto per segnalare un'interessante variante, questa rara 60 grana 1796 senza le due aquile d'Aragona e Sicilia. 

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Vi pongo alcuni quesiti in merito: secondo voi, questa é una variante degna di considerazione - o è una "dimenticanza" dell'incisore - e quindi, una "variante - non variante" e di poco conto"? Potrebbe avere un'interpretazione araldica come le varianti "aquile capovolte"? Potrebbe in qualche modo avere a che fare (per uno "strano parallelismo") con i 12 Tarì 1796 "senza aquile" e "senza armi" della Zecca di Palermo? Sui 12 Tarì vi sono aquile mancanti anche su alcuni conii degli anni successivi (1796-1804), ma perché proprio nel 1796, anche sul conio di questa mezza piastra di Napoli, viene sfregiato, sfrattato - "o messo in discussione" - lo stemma d'Aragona e Sicilia? L'ordine é forse partito da Napoli? Quale accadimento storico, quale loggia massonica, quale reale intrigo di corte?  

Un saluto, Lorenzo

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Supporter
Inviato

Salve. Mi meravigliavo per il fatto che nessuno aveva preso in considerazione il mio ultimo intervento. Sembrava essere passato del tutto inosservato, non meritevole nemmeno di una alzatina di coda. Eppure, davo il via ad un approfondimento degli interessanti spunti messi sul tavolo da Genny.

Di fronte alla “F” travestita da “P” nella 1794 siamo tutti d’accordo che abbiamo a che fare con una “presunta” variante.
Ma, ogni volta che ci imbattiamo in una variante che è costituita dalla sostituzione di una lettera con un’altra simile per assonanza e/o struttura, dobbiamo essere sempre propensi a bocciarla, dichiarandola “presunta “ ?  Rischieremmo di buttar via, insieme all’acqua, anche il bambino!
Secondo me, non si può generalizzare ed ogni singola variante va esaminata e verificata in base alle sue caratteristiche, alla storia cui fa riferimento, alla sua presenza su più conii o su millesimi diversi…

Ecco perché avevo buttato in campo la richiesta di chiarimenti sulla 1787 con “D.C.” al posto di “D.G.”!
Oggi ho letto gli interventi di Lorenzo e devo riconoscergli una conoscenza smisurata degli argomenti che va trattando, una notevole capacità di analisi e disintesi.
Condivido in pieno quanto da lui esposto.

Anzi, in base alle sue convincenti riflessioni, ho anche avuto modo di inquadrare e rivalutare la SIGILIAR che ho in collezione, da me ultimamente molto sottopesata.

C’è poco da aggiungere a quanto da lui affermato!
 Unico contributo che posso portare è la mia assoluta convinzione che le armi mancanti o le aquile capovolte o anche il leone rappresentato senza la coda rivestono una grande importanza nel discorso delle manifestazioni di dissenso contro chi deteneva il potere. Quindi, varianti volute, molto interessanti, da inquadrare nella rappresentazione delle “armi  diffamate”.

Un caro saluto a tutti.

 

 

 

 

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Inviato
3 ore fa, LOBU dice:

questa é una variante degna di considerazione - o è una "dimenticanza" dell'incisore - e quindi, una "variante - non variante" e di poco conto"? Potrebbe avere un'interpretazione araldica come le varianti "aquile capovolte"? 

Molto degna di considerazione!

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Inviato

Rocco, le hai proprio tutte! Questa, sono sincero, te la invidio!

Buona serata.


Inviato
17 ore fa, Releo dice:

Rocco, le hai proprio tutte! Questa, sono sincero, te la invidio!

Buona serata.

 

Buongiorno a tutti,  hai ragione le ha tutte , ma anche tu non scherzi considerando che spesso e volentieri ne sforni una.

A proposito della tua sigiliar del 95 l'hai già fatta vedere? Mi piacerebbe vederla.

Saluti 

Alberto


Supporter
Inviato

Alberto, la SIGILIAR non l'ho fatta mai vedere ed allora ne approfitto per pubblicarla. Non è eccezionale, ma bisogna accontentarsi, altrimenti si finisce in bancarotta...

Un caro salutoget.thumb.jpg.2986b14eaad2e7a2649503d0ae030236.jpgget1bis.thumb.jpg.b7ee4d05ef47d1d058964a6ed18947fb.jpg

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Inviato
5 minuti fa, Releo dice:

Alberto, la SIGILIAR non l'ho fatta mai vedere ed allora ne approfitto per pubblicarla. Non è eccezionale, ma bisogna accontentarsi, altrimenti si finisce in bancarotta...

Un caro salutoget.thumb.jpg.2986b14eaad2e7a2649503d0ae030236.jpgget1bis.thumb.jpg.b7ee4d05ef47d1d058964a6ed18947fb.jpg

 

A me sembra un'escresenza di metallo. O sbaglio?

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Inviato
15 minuti fa, demonetis dice:

A me sembra un'escresenza di metallo. O sbaglio?

 

Concordo👍

19 minuti fa, demonetis dice:

A me sembra un'escresenza di metallo. O sbaglio?

 

Giocando un pò con le foto.....

Io la penso come te.

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Inviato
17 minuti fa, caravelle82 dice:

Concordo👍

Giocando un pò con le foto.....

Io la penso come te.

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Gli ingrandimenti rivelano, al mio occhio da non esperto, un'inizio di fuoriuscita di metallo proprio sulla punta della C, poco prima della doppia coda.


Inviato
20 minuti fa, demonetis dice:

Gli ingrandimenti rivelano, al mio occhio da non esperto, un'inizio di fuoriuscita di metallo proprio sulla punta della C, poco prima della doppia coda.

 

Neanche io sono un professionista,guardo e visualizzo....e a me piú che una G( che dovrebbe avere le stanghette dritte) , sembra una coda del delfino come la 5 lire delfino appunto( dico ciò perchè voglio farmi capire).

Inoltre le due lettere a paragone,a mio avviso sono morfologicamente diverse,una tonda e piú larga,l' altra allungata e piú stretta.

Questo vedo io,per caritá,mia opinione😉

Ciao


Supporter
Inviato

Salve. Di questo argomento si è già discusso nel topic : “Ferdinando IV piastra 120 grana 1795” del 22 novembre 2011. Gli interessati possono facilmente consultarlo su questo forum.

Anche Francesco si era impegnato a far eliminare questa variante dal catalogo Gigante del2013, ma, a quanto pare , è ancora presente nel catalogo del 2023.

In quel topic ci sono le foto della 1795 con la variante in discussione. Da una prima osservazione molto veloce mi sembra di rilevare che, almeno una, è di diverso conio rispetto alla mia. MI riservo di approfondire la faccenda con calma e di pubblicare, eventualmente, le foto da me messe a confronto superficialmente poco fa. Può darsi mi sia sbagliato, non ci sarebbe da meravigliarsi.

Piuttosto, quello che più mi preoccupa, è che venga sempre messo in campo la fuoriuscita di metallo, l’escrescenza, il mal funzionamento del conio e roba simile. Io non metto in dubbio che in questo caso realmente c’entri il conio. Ma sta di fatto che, molto spesso, quando non riusciamo a spiegarci una determinata evidenza, troviamo comodo e facile coprirci con la foglia di fico che abbiamo individuato nel conio. 
Troppo spesso ed in tante circostanze diverse ho sempre sentito addossare le colpe al conio…È sempre lui che si diverte a combinare marachelle…! 
La variante SIGILIAR è dovuta al conio? Ma come si fa ad esserne certi? Può darsi sia dovuta al conio, ma può anche essere che non sia dovuta al conio!
Bisogna approfondire la questione prima di prendere delle posizioni, bisogna essere certi di quello che si dice, altrimenti creiamo solo un grande caos e grande disorientamento nei collezionisti.

Scusate per lo sfogo, ma troppe volte ho sentito addossare le colpe al conio, che mi sembra comportarsi come un missile intelligente.

O crediamo nelle varianti, nella segnatura delle monete e cerchiamo di capire oppure certifichiamo che non sappiamo nulla, che tutto quello che andiamo rilevando e scrivendo sui cataloghi è solo aria fritta. È solo perdita di tempo.Per  cui conviene tenersi fuori dal manicomio imperante nel collezionismo numismatico. Altro che storie!

 

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