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Inviato

Buonasera a tutti

Sono fiero di presentarvi la mia new entry. Premetto che non colleziono più da tempo monete angioine o del regno di Napoli ma non appena l'ho vista me ne sono letteralmente innamorato. Era poi da tempo che  osservavo esemplari analoghi e che tra me e me fantasticavo sul pensiero di comprare, un giorno o l'altro, sia il mitico saluto d'argento (che ancora ahimè mi manca) sia, appunto, il gigliato: due monete che hanno segnato la storia del basso medioevo.

La cercavo ben centrata e in ottima conservazione e questa, sebbene non sia perfetta, esteticamente mi ha fin da subito colpito

Questo è l'esemplare in questione

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Volevo avere un parere riguardo la conservazione e anche un eventuale stima economica per capire se l'ho strapagata. 

Vi ringrazio in anticipo per tutti i pareri😊

(P.S. perdonatemi per la prima immagine che non sono riuscito proprio a ruotare😅)

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Inviato

Oltre ad avere un parere conservativo ed economico del pezzo non ho aperto questa discussione affinchè si limitasse a questo. 

Infatti, prima di acquistare questo gigliato mi sono documentato sulla bellissima e importante storia che questa moneta ha rivestito nel XIV secolo e oltre... Solo che nonostante io mi sia documentato non sono ben riuscito a comprendere se questo gigliato possa essere considerato coevo al periodo di regno di Roberto d'Angiò o se è da considerarsi una coniazione postuma...

Leggendo alcune importanti vecchie discussioni del forum una delle prime cose che ho appurato è stata quella che la legenda "Robert" , nella stragrande maggioranza dei casi, sta a significare che il pezzo è stato coniato nel periodo successivo al regno del sovrano in questione e questa affermazione si avvalora maggiormente perchè a sinistra del sovrano sono assenti i simboli che lo stesso Roberto d'Angiò ordino di inserire per garantire la bontà delle monete come il giglio, la ghianda o il cerchietto e affini.

Ma il problema è che ho letto altri due studi, abbastanza brevi ma coincisi, che parlano di un dibattito ancora aperto a riguardo e questo mi ha creato non pochi dubbi e più confusione di quanta già ne era presente per un neofita come me che si affaccia, anche solo per una breve parentesi di due pezzi, a questa monetazione. 

L'unica nota positiva è che leggendo un documento, del ritrovamento di un ripostiglio contenente un elevato numero di gigliati di Roberto d'Angiò, sono riuscito a scovare un esemplare che assomiglia molto al mio di cui allego la foto (di scarsa qualità e in bianco e nero) che sono riuscito a reperire

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Il tesoretto in questione è quello rinvenuto a Muro Leccese e l'esemplare qui sopra, appunto il 23, oltre ad avere il globo crucigero identico al mio e quasi tutti i dettagli identici, ha il peso molto simile: questo pesa 4 grammi mentre il mio oscilla tra i 3,96 e i 3,97 grammi.

Nonostante abbia trovato un esemplare appunto similissimo al mio non riesco comunque a capire se il mio gigliato sia coniazione postuma o meno e per questo chiedo l'aiuto di voi più esperti.


Inviato

Ciao, ottimo esemplare hai preso. In generale, altri requisiti per verificare se si tratti di coniazione postuma o meno sono: flan più ampio, figura più "cicciotta" del re in trono, il rovescio con il campo più pieno", ossia con la croce ed i gigli più ampi rispetto alle coniazioni coeve. Per me, quindi, il tuo è postumo ed è in conservazione splendida.  Il gigliato è stata una moneta molto amata ed imitata all'epoca.

Saluti Eliodoro

 

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Supporter
Inviato

Salve. Ho letto che il gigliato ‘coevo” è di 25 mm. di diametro. Quello postumo di 30 mm. circa. Corrisponde a realtà? Inoltre, quello postumo dovrebbe avere il volto più grande, la figura più cicciotta. È così? In definitiva, se un gigliato misura entro 25 mm. di diametro, possiamo essere certi che il gigliato è coevo o la mia è una soluzione troppo semplicistica? Grazie


Inviato (modificato)

Ottimo esemplare ;

 

 

@Releo

si, i postumi hanno un modulo maggiore 

Modificato da santone

Inviato
6 ore fa, Releo dice:

Salve. Ho letto che il gigliato ‘coevo” è di 25 mm. di diametro. Quello postumo di 30 mm. circa. Corrisponde a realtà? Inoltre, quello postumo dovrebbe avere il volto più grande, la figura più cicciotta. È così? In definitiva, se un gigliato misura entro 25 mm. di diametro, possiamo essere certi che il gigliato è coevo o la mia è una soluzione troppo semplicistica? Grazie

 

I gigliati certamente coevi sono quelli con le   allegorie di prescrizione : ghianda e giglio


Supporter
Inviato

Eliodoro, ti ringrazio per la precisazione, sicuramente importante. La prima certezza, in sostanza, viene proprio dalla presenza dei simboli. Grazie. Un caro saluto.


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