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Denario di Giulia Mamea, Fecondità


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Inviato

Ciao, oggi condivido un denario dell'Augusta Giulia Mamea (222-235d.C) madre dell'imperatore Alessandro Severo, donna molto influente durante il regno del figlio chiamato a governare quando era ancora un adolescente, recante sul rovescio la raffigurazione della dea della Fecondità (Fecunditas) coniato a Roma nel 231-232 d.C. È rappresentata seduta, volta a sinistra mentre tende la mano ad un bambino. Divinità molto importante per la società romana in quanto portatrice di fertilità per le donne prima della gravidanza e protettrice delle stesse prossime alla maternità. Le nascite, in tutte le civiltà, erano (e sono)

importantissime perché consentivano ricambio generazionale e come in quella romana assicuravano anche nuove leve per le legioni sempre impegnate nella salvaguardia e nell'espansione dei confini portando Roma ad essere "caput mundi ". Tuttavia la mortalità infantile e delle donne partorienti era elevatissima, da qui l'esigenza di rivolgersi alla dea perché tutto si svolgesse nel migliore dei modi. Faccio ora alcune considerazioni riguardanti la moneta che mi hanno spinto a farla entrare in collezione e quindi studiarla dal vivo. Da esame diretto il denario risulta coniato ( spero ai tempi di Giulia Mamea), ben centrato, metallo abbastanza integro, buon ritratto dell'Augusta ed ha circolato con usura molto più visibile sul rovescio forse interessato anche da conio stanco. Particolare è il peso scarso per la media del periodo, solo 2,16 g. , anche se visionando moltissimi esemplari della stessa tipologia e non solo, alcuni riportano un peso di poco superiore al mio. Quindi che dire, non è interessato dal fenomeno della cristallizzazione e non è nemmeno suberato (cose che avrebbero giustificato la scarsa grammatura). Mia considerazione opinabile, possibile che negli esemplari sottopeso come il mio (  diametro e spessore sono nella media) di argento nella lega che compone il metallo ce n'è molto meno del 50% che era il quantitativo previsto per quell'epoca?  Forse coniata in una officina dove c'era carenza momentanea di metallo nobile? O chissà....La sensazione maneggiandola ed osservandola dal vivo è quella , per rendere l'idea, di una moneta in Italma 10 lire spighe della Repubblica 🙂. Ogni commento sarà ovviamente gradito. Grazie ed alle prossime 

ANTONIO 

18,5 mm.          2,16 g.          RIC 332 

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DE GREGE EPICURI

Effettivamente, non è una "bella" moneta, e risulta particolarmente usurata sia al D che al R. Fa eccezione, stranamente, la capigliatura ed il diadema, che pure sono sporgenti. Io credo che entrambi i coni fossero molto stanchi per lunga utilizzazione; forse nel conio di incudine la testa era stata un po' risistemata. In effetti, in queste monete dei Severi, il conio del R è sempre peggiore e meno curato del conio di D.

La percentuale di fino del 50% vale per Settimio Severo; in seguito scende, e si possono avere monete molto leggere e anche grigiastre, ad es. per Elagabalo.

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Inviato
16 minuti fa, gpittini dice:

DE GREGE EPICURI

Effettivamente, non è una "bella" moneta, e risulta particolarmente usurata sia al D che al R. Fa eccezione, stranamente, la capigliatura ed il diadema, che pure sono sporgenti. Io credo che entrambi i coni fossero molto stanchi per lunga utilizzazione; forse nel conio di incudine la testa era stata un po' risistemata. In effetti, in queste monete dei Severi, il conio del R è sempre peggiore e meno curato del conio di D.

La percentuale di fino del 50% vale per Settimio Severo; in seguito scende, e si possono avere monete molto leggere e anche grigiastre, ad es. per Elagabalo.

 

Ciao, grazie per l'intervento. È infatti un denario un po' inconsueto che mi incuriosi' molto quando lo vidi, motivo che mi portò ad acquistarlo. Concordo sul fatto che non è sicuramente una bella moneta ma che ha comunque un suo perché 🙂.

ANTONIO 


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Inviato

Grazie per la condivisione del denario e per il consueto interessantissimo excursus storico 🙂

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  • 1 anno dopo...
Inviato (modificato)

Ciao a tutti. Riesumo questa mia discussione di 2 anni orsono perché ho trovato un denario esitato da una nota casa d'aste nel 2017 che condivide identici conii di dritto e rovescio del mio ( a tal proposito ogni vostro intervento è molto più che gradito ed importante perché mi permette di archiviare definitivamente questa moneta come autentica 🙂). Il peso ( il diametro è di 18 mm) anche per il nuovo esemplare è abbastanza scarso (2,44 g.) e da quanto comunicano le foto è coniato e non è ne suberato ne cristallizzato. Quindi la tesi che che sia stato coniato con una lega con bassissimo contenuto di argento ( che giustifica il peso molto scarso dei due denari e del mio in particolare di 2,16 g. che da come si vede dalle foto comparate ha svolto molto meglio la sua funzione di moneta) diventa quasi certezza. Il diametro è consono agli altri denari così come lo spessore, percui . Posto nuove foto della mia moneta meno esposte che mostrano il suo aspetto reale comparate a quello trovato dove è ben visibile un difetto del conio di martello ( due depressioni sulla superficie dovute ad accumulo di materiali sullo stesso e presenti nel medesimo punto che ho evidenziato) . Grazie ed alle prossime (delle monete in collezione, 124, restano solo 14 esemplari per i quali non ho trovato ancora corrispondenza di conii, ma non desisto 🙂)

ANTONIO 

 

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Modificato da Pxacaesar
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Inviato

C iao Antonio,se li compariamo è evidente l'uguaglianza,ma il tuo essendo più usurato o per uso(perdita di dettagli)specie sotto la sedia,o per pulizia che forse ha abraso lo strato superficiale,risulta più leggero anche per questo,mia opinione,bello il colpo d'occhio sul particolare difetto del conio comune a tutti e due.Nino

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Inviato
59 minuti fa, Antonino1951 dice:

il tuo essendo più usurato o per uso(perdita di dettagli

Ciao Nino grazie per l'intervento. Si è evidente che il mio denario ha circolato molto di più ( ma da esame diretto non ha subito pulizia inadeguata, ma presenta diversi "graffi" o segni da imputare al suo utilizzo come moneta visibili anche sulle foto 🙂) ed alcuni dettagli soprattutto del rovescio sono meno nitidi. A questo bisogna aggiungere ( lo dicono le foto comparate) che il conio di rovescio è con pochi dubbi "stanco" e quindi già in origine le legende e la figura della Fecondità risultano meno impresse. 

ANTONIO 


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