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Corredo di una donna romana in Francia


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Sandaletti, libro, trucchi e profumi. Sempre più particolari sulla giovane romana, sepolta 1900 anni fa con questo corredo

 
 

Alba, 21 dicembre 2023 -Quale amatissimo libro – forse poesie di Catullo o di Ovidio? O versi di Virgilio? – fu sacrificato per sempre, nel canto, con la propria elegante proprietaria? Perché nella tomba, dopo il rogo rituale, sono rimaste tracce di un volumen, cioè del contenitore di una pergamena?

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L’interesse cresce attorno a una straordinaria sepoltura, scavata ad Alba-La-Romaine, un comune francese di 1.464 abitanti, nel dipartimento dell’Ardèche della regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi, al sud della Francia, situato a un’altitudine compresa tra i 135 e i 554 metri delle colline retrostanti. E’ la tomba di una donna con un corredo che doveva riflettere pienamente i gusti della giovane signora. E la sua sepoltura si è rivelata, in modo singolare, – una volta che il terreno è stato rimosso – come un angolo di spiaggia in cui una bella signora avesse temporaneamente lasciato creme, cosmetici, un libro per scendere sulla battigia. Tutto fa pensare a una donna elegante, colta, molto femminile. Certo è un esercizio indiziario, quello che viene svolto dagli storici attorno a questa donna, mettendo però numerose prove.

Sareste in grado, su una spiaggia, osservando un insieme di oggetti lasciati da una donna sotto un ombrellone, prima di una passeggiata sul bagnasciuga, stabilirne la classe sociale, le inclinazioni, il carattere, senza averla mai incontrata? L’inquadramento non è poi così complesso.

La provenienza sociale della ragazza
Una donna così apparteneva a un classe agiata. Quando il suo corpo fu bruciato e le ceneri disposte nel terreno si scelse una stretta connessione con un mausoleo, cioè un’imponente tomba privata di qualche eminente personaggio della zona. Il ricco corredo e la posizione della tomba lasciano ipotizzare che la giovane avesse un legame familiare con il defunto del mausoleo. Una nipote, una discendente diretta o la moglie di un discendente. Oppure una parente stretta. Oppure, ancora, l’esponente di una famiglia strettamente correlata con il proprietario del mausoleo.

“Attorno a una costruzione circolare in muratura abbiamo scoperto più di venti depositi di cremazione, tre sepolture e depositi votivi risalenti all’Alto Impero. – affermano gli archeologi dell’Inrap, l’istituto nazionale francese per le ricerche archeologiche preventive – Sono presenti principalmente depositi secondari con residui di cremazione spesso accompagnati da corredi ben conservati. Un deposito in un’anfora ha prodotto una copia di un piccolo coltello, in ferro, che serviva per la potatura delle vigne. Diversi depositi hanno consegnato balsamari in vetro soffiato, alcuni dei quali contenevano ancora polvere rosa che analizzeremo”.

Il piccolo complesso funerario venne fondato in epoca tiberiana – Tiberio regnò dal 14 al 37 d.C.- e venne utilizzato almeno fino alla fine del II secolo.

francia-tomba-romana-mausoleo-inrap.jpg Resti di una struttura circolare, probabilmente il mausoleo attorno al quale furono collocate le tombe appartenenti a una famiglia @ Inrap

L’età della defunta
e gli oggetti ritrovati

“Tra queste tombe – dicono gli studiosi dell’Inrap – un giacimento particolarmente ricco conteneva una ventina di oggetti tra cui vasi di ceramica, diversi balsamari di vetro, due specchi in bronzo, i resti di un volumen (tubo in cui è arrotolata una pergamena), un anello d’oro e un eccezionale set di miniature in piombo che simboleggiano gli accessori per la toilette. Un paio di sandali in miniatura abilmente decorati appesi a un piolo è solo un esempio comparabile fino ad oggi nel mondo romano. Erano associati a quattro strigili in miniatura montati su un anello di cui non si conosce fino ad oggi alcun parallelo in questo materiale”. La presenza degli specchi, del volumen, la borsa da toilette e il piccolo diametro dell’anello d’oro portano, con forte evidenza, a capire che la persona era una donna.

Gli eleganti corredi e gli oggetti in miniatura – forse un ricordo ravvicinato della propria infanzia e adolescenza – lascerebbero pensare a una giovane donna, particolarmente attenta alla cura del proprio corpo e al proprio abbigliamento. Deliziosi i sandaletti in miniatura, che divengono ancor più seducenti se accostati all’idea di una giovane lettrice. Il volumen bruciato durante il rito di incinerazione avrebbe potuto contenere il libro preferito dalla giovane donna.

francia-tomba-romana-polvere-rosa-1024x6 Resti di una sostanza rosa in uno degli unguentari trovati ad Alba @ © Denis Gliksman, Inrap

 

 

Gli archeologi ci diranno quale sostanze fossero contenute nei balsamari della piccola necropoli – probabilmente legata a una stessa famiglia e sviluppatasi attorno a un mausoleo, a 300 metri da una villa romana che fu trovata in uno scavo del 2005 – facendo luce sulla misteriosa sostanza rosa che si è conservata ancora all’interno di alcuni di essi. Profumo o fondotinta?

L’antica città gallo-romana di Alba si estendeva per 30 ettari. Le parti evidenziate, attraverso gli scavi, hanno permesso di prospettare un centro monumentale di rilievo, costituito da un foro (ancora sepolto sotto le viti), una basilica, due templi, una curia , un piccolo senato locale e due edifici enigmatici poiché la loro architettura non lascia alcuna indicazione tangibile sulla loro funzione. Un’ipotesi è che potessero essere utilizzati da corporazioni note per essere ricche e potenti ad Alba. Un mercato coperto o ” macellum” completa gli ornamenti di questo centro monumentale.

Poco più avanti, tra i vigneti, il santuario di Bagnols ospita tre templi: un fanum (tempio gallo-romano), un tempio su un podio e un tempio dedicato al culto dell’imperatore romano. È stata trovata una statua di un imperatore.

Infine, il teatro . È l’edificio pubblico meglio conservato del sito. Luogo eccezionale di svago e socialità, permise anche la coesione della città nel quadro dell’impero. Certamente possiamo pensare che la ragazza con il volume e i sandaletti sia transitata per questo centro pieno di fascino.

https://stilearte.it/sandaletti-libro-trucchi-e-profumi-sempre-piu-particolari-sulla-giovane-romana-sepolta-1900-anni-fa-con-questo-corredo/

 

 

Alba Helviorum, aujourd’hui Alba-la-Romaine, est le chef-lieu de la cité des Helviens qui couvrait le sud de l’actuel département de l’Ardèche. La ville romaine, occupée entre le Ier s. av. J.-C. et le VIe s. apr. J.-C. présente un centre urbain de 30 ha, qui se développe dans une plaine, au pied du plateau volcanique du Coiron, en rive gauche de la rivière Escoutay. Au sud-ouest de la ville apparaît un carrefour de plusieurs chemins, dont un axe de circulation ancien qui se dirige au sud vers le mont Devois... Lire  la suite de l'article sur HAL science ouverte
 

  • Marie Gagnol, Fabien Isnard, Michel Feugère. Miniatures en plomb d’une sépulture d’Alba-la-Romaine (dép. Ardèche/FR). Archäologisches Korrespondenzblatt, 2023, 53 (1), pp.67-81.
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https://www.inrap.fr/les-miniatures-en-plomb-d-alba-la-romaine-ardeche-17712

 

Entre mi-août et début novembre 2020, une équipe d’archéologues de l’Inrap a conduit, sur prescription de l’État (Drac Auvergne – Rhône-Alpes), une fouille archéologique à Alba-La-Romaine, rue de la Grande Terre en amont d’un lotissement réalisé par Rampa Réalisations. Prescrite sur un terrain d’environ 5000 m2, c’est la cinquième fouille réalisée par l’Inrap dans le secteur de la Grande Terre depuis 2013. Les précédentes opérations avaient mis en évidence une occupation importante au cours de la Protohistoire (circulation en chemin creux, fossés, résidus de forge et d'ateliers et indices très précoces de la culture de la vigne) datée du Ve siècle avant notre ère.
La fouille actuelle révèle une occupation protohistorique plus ancienne, au VIIIe siècle avant notre ère avec un alignement de foyers et une occupation antique constituée d’un ensemble funéraire au carrefour d’un réseau de circulation agricole.

UN ALIGNEMENT DE FOYERS PROTOHISTORIQUES (FIN DE L’ÂGE DU BRONZE/DÉBUT DE L’ÂGE DU FER)

Les archéologues ont mis au jour une batterie de seize foyers à pierres chauffantes. Ces fosses, aux parois rubéfiées par la chaleur, contiennent majoritairement un lit de grosses pierres en basalte de plusieurs dizaines de kilos reposant sur un amas de charbons de bois parfois assez épais.

Foyer à pierres chauffantes en cours de fouille.

Foyer à pierres chauffantes en cours de fouille.

© 

Inrap

Ils s’alignent à intervalles réguliers sur environ soixante-quinze mètre à l’intérieur de l’emprise, et pourraient se prolonger sur plus d’une centaine de mètres suivant un axe nord/sud selon les données du diagnostic. Cet aménagement spectaculaire possède de multiples comparaisons dans la vallée du Rhône. Il serait daté autour du VIIIe siècle avant notre ère.

Foyers protohistoriques en cours de fouille. On devine l'alignement.

Foyers protohistoriques en cours de fouille. On devine l'alignement.

© 

Christel Fraisse, Inrap

UN RÉSEAU DE DRAINAGE AUTOUR DE PLUSIEURS CHEMINEMENTS AGRICOLES MIS EN PLACE DEPUIS L’ANTIQUITÉ

La parcelle prescrite se trouve dans une légère dépression le long du coteau ouest d’un talweg ( ligne de collecte des eaux au fond d'une vallée) s’écoulant vers le ruisseau du Bourdary. Plusieurs cheminements ont été repérés dans l’emprise datant vraisemblablement de l’époque romaine et perdurant par la suite, comme le montre un passant de harnais décoré découvert dans son comblement, daté du IIIe siècle de notre ère.

Passant de harnais décoré.

Passant de harnais décoré. 

© 

Denis Gliksman, Inrap

Un chemin creux d’environ 2 m de largeur munie parfois d’ornières espacés de 1,2 à 1,4 m a été fouillé et recoupé sur environ 50 m. Il possédait un diverticule de taille modeste s’éloignant de l’axe principal vers l’est. Un franchissement de fossé maçonné constitué de deux piles ménageant un conduit central de 0,5 m a été fouillé au sud de l’emprise. La présence de ce pont franchissant un large fossé parcellaire drainant repéré au diagnostic sur plusieurs centaines de mètres démontre l’existence d’une circulation latérale est/ouest non repérée en surface, mais qui potentiellement devait se connecter à l’axe principal du chemin creux central. L’emprise de la fouille est traversée par une dizaine de drains, captages ou fossés drainant qui se dirigent tous vers le sud, en direction du mont Devois, le long de cet axe de circulation ancien. La construction des drains est soignée afin d’assurer une évacuation pérenne des eaux de surface et des battements de nappe permettant d’assainir les cheminements. La majorité de ces installations possèdent un conduit couvert aménagé entre deux montants verticaux recouvert de pierres calibrés assurant un drainage de surface. Ces installations sont construites en plusieurs phases dont certaines remontent à la période romaine probablement en rapport avec le parcellaire de la villa du Clos située au nord de la fouille.

AU SUD DE L’EMPRISE, UN ENSEMBLE FUNÉRAIRE ANTIQUE

Les conditions particulières d’une parcelle trop humide pour la cultiver et difficile à drainer, au carrefour d’un petit réseau viaire agricole antique a permis la préservation sous à peine 0,4 m de terre végétale d’un petit ensemble funéraire fondé à l’époque tibérienne et occupé au moins jusqu’à la fin du IIe siècle de notre ère.

Plus d’une vingtaine de dépôts de crémation, trois inhumations et des dépôts votifs datant du Haut Empire ont été découverts autour d’une construction circulaire maçonnée. On dénombre surtout des dépôts secondaires à résidus de crémations souvent accompagnés de mobilier bien conservé. Un dépôt en amphore a livré un exemplaire d’une petite serpette viticole en fer. Plusieurs dépôts ont livré des balsamaires en verre soufflés dont certains contenaient encore de la poudre rose qui sera analysée prochainement. Deux inhumations d’immatures et une inhumation d’adulte ont été mises au jour. Au moins un bûcher, un conduit à libation ainsi que plusieurs dépôts votifs ont aussi été fouillés.

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Parmi ces tombes, un dépôt particulièrement riche contenait une vingtaine d’objets dont des vases en céramique, plusieurs balsamaires en verre, deux miroirs en bronze, les restes d’un volumen (tube dans lequel est enroulé un parchemin), une bague en or et un ensemble exceptionnel de miniatures en plomb symbolisant des accessoires de toilette. Une paire de sandales miniatures savamment ornées accrochée à une patère ne compte à ce jour qu’un seul exemple de comparaison dans le monde romain. Elles étaient associées à quatre strigiles miniatures montés sur un anneau dont aucun parallèle n’est connu à ce jour dans cette matière. La présence de miroirs, du volumen, du nécessaire de toilette et du faible diamètre de la bague en or semble aller dans le sens d’une tombe dédiée à un individu de sexe féminin.

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UN DEUXIÈME MONUMENT FUNÉRAIRE À ALBA-LA-ROMAINE

Le monument circulaire maçonné de 6,5 m de diamètre extérieur est constitué d’une couronne de blocs calcaire de 0.5 m de largeur. Il est conservé sur une à deux assises d’élévation et possède une fondation de 0,7 à 0,8 m de profondeur parfois constituée d’orthostates (pierres dressées) à sa base.

La construction maçonnée (mausolée ?) complétement fouillée et dégagée.

La construction maçonnée complétement fouillée et dégagée, rue de La Grande Terre, Alba-la-Romaine, 2020.

© 

Inrap 


Au nord, une interruption dans l’élévation d’environ 1,5 m pourrait potentiellement représenter une entrée dans le monument. Trois dépôts secondaire de résidus de crémations se trouvaient à l’intérieur de cet espace. Un dépôt se trouvait en plein centre du cercle maçonné, un petit dépôt avec ossuaire et trois balsamaires se trouvaient juste derrière l’entrée, et un dernier dépôt pauvre en matériel a néanmoins livré une monnaie permettant de dater la construction de ce monument du deuxième quart du premier siècle de notre ère. Il est scellé par une couronne de cailloutis formant un léger promontoire. Un premier mausolée avait déjà été découvert sur la commune d’Alba, au sein d’une nécropole au nord de la ville antique. La découverte de ce second monument est donc tout à fait exceptionnelle au niveau de sa conservation et de sa datation en cours d’analyse.

Ce petit ensemble funéraire autour du monument circulaire (mausolée ?) et la présence d’une tombe aristocratique féminine pourraient indiquer une nécropole privée familiale sur le domaine de la villa du Clos fouillée en 2005 et à peine distante de 300 m vers le nord.

https://www.inrap.fr/des-miniatures-en-plomb-dans-un-depot-funeraire-alba-la-romaine-ardeche-15462


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