Vai al contenuto

Risposte migliori

Inviato

Buongiorno a tutti , ho ereditato queste 10 monete in oro , per piacere potrei sapere se sono monete interessanti ? O comunque la loro valutazione ? Grazie a tutti voi . 

80338A51-4F06-4890-9F9B-140ED6497A0E.jpeg

2C915AF4-3C11-454B-A013-53E7829603C1.jpeg

F3F3C426-959A-4FBD-8DAD-C0731DFA735B.jpeg

87D8E3EC-19BC-4DB0-92E8-D685EF6F108A.jpeg

2350AB06-840B-4436-8E03-2DE19B727CE2.jpeg

84EDCD8C-C2A1-43F2-A5B6-65CDF574D3CA.jpeg

119C37BC-B92F-4E10-8359-4B93B14BBC73.jpeg

24F4F5CD-4AC9-4501-B62D-C72F5377DBBA.jpeg

544C104F-8B9D-438A-8BAE-C42FB764971B.jpeg

8C7B32AE-A8DE-4C0C-95B6-18248814B075.jpeg


Inviato
57 minuti fa, Goneeday dice:

Buongiorno a tutti , ho ereditato queste 10 monete in oro , per piacere potrei sapere se sono monete interessanti ? O comunque la loro valutazione ? Grazie a tutti voi . 

80338A51-4F06-4890-9F9B-140ED6497A0E.jpeg

2C915AF4-3C11-454B-A013-53E7829603C1.jpeg

F3F3C426-959A-4FBD-8DAD-C0731DFA735B.jpeg

87D8E3EC-19BC-4DB0-92E8-D685EF6F108A.jpeg

2350AB06-840B-4436-8E03-2DE19B727CE2.jpeg

84EDCD8C-C2A1-43F2-A5B6-65CDF574D3CA.jpeg

119C37BC-B92F-4E10-8359-4B93B14BBC73.jpeg

24F4F5CD-4AC9-4501-B62D-C72F5377DBBA.jpeg

544C104F-8B9D-438A-8BAE-C42FB764971B.jpeg

8C7B32AE-A8DE-4C0C-95B6-18248814B075.jpeg

 

Buongiorno

Da regolamento in una richiesta si mette una sola moneta con peso e diametro.


Inviato

Buongiorno. Si tratta di 10 marenghi. I primi 6 sono riconi austriaci, non sono del 1892, quindi non hanno alcun interesse storico o numismatico. Poi abbiamo due marenghi di Napoleone III, un testa nuda e un testa laureata. Un marengo di Leopoldo III del Belgio, che era un po' l'Hitler del Congo. E un marengo di Napoleone, forse il pezzo più storicamente interessante. 

Per il valore valgono tutti uguale. Valgono il prezzo dell'oro. Dal listino Confinvest, 390 € ciascuno. Valore totale 3.900€

  • Mi piace 2

Inviato

Perfetto grazie mille .. 


Supporter
Inviato

Il 20 franchi 1813 di Napoleone I è un pezzo abbastanza interessante in quanto coniato dalla zecca di Utrecht (in Olanda) in poco più di 90.000 esemplari.

Non si tratta, quindi, del classico marengo coniato a Parigi con una tiratura di milioni di pezzi. Il suo valore è, pertanto, un po’ superiore rispetto all’intrinseco.
Diciamo che siamo sui 500 euro. 

  • Mi piace 1

Inviato
3 ore fa, Pontetto dice:

Un marengo di Leopoldo III del Belgio, che era un po' l'Hitler del Congo

:clapping:

Finalmente un'osservazione obiettiva sul Leopoldo, mi piace.

  • Grazie 1

Inviato

Siete voi che non capite ,il Congo non era del Belgio .. era proprio suo ! E lui ci faceva quello che voleva.

E ancora oggi ne subiamo tutti le conseguenze.


Supporter
Inviato
21 minuti fa, Adelchi66 dice:

Siete voi che non capite ,il Congo non era del Belgio .. era proprio suo ! E lui ci faceva quello che voleva.

E ancora oggi ne subiamo tutti le conseguenze.

 

era un criminale, peggio dei nazisti, fece tagliare mani e piedi a chi non raccoglieva abbastanza caucciù, soprattutto donne e bambini piccoli, credo che i belgi si vergognino di avere avuto un re di questa fatta. Sono contrario a vandalizzare i documenti storici, ma le sue statue andrebbero distrutte insieme con la sua memoria

  • Mi piace 1

Inviato

Ma i Belgi neppure dopo l'olocausto sono stati meno razzisti....

 

Il razzismo ha radici che non sono mai state recise: lo zoo umano all’Esposizione Universale 1958, a Bruxelles

Il 25 marzo 1957 nasce a Roma la Comunità Economica Europea: la compongono, oltre all’Italia, Francia, Germania Ovest, Belgio, Olanda e Lussemburgo.  Col successivo trattato di Maastricht  – 7 febbraio 1992 – assume la denominazione che conosciamo, Unione Europea, che ad oggi conta 28 Paesi membri.

bruxelles-1958-150x150.jpgLa “civilissima” Bruxelles, capitale del Regno del Belgio, è sede di diverse istituzioni dell’Unione Europea, tra cui la Commissione Europea. Ed è proprio la città che nel 1958, un anno dopo la nascita della CEE, organizzò l’Esposizione Universale con l’ambizioso obiettivo di «precorrere di vent’anni la civiltà futura». Obiettivo che ovviamente non è rappresentato invece dall’immagine qui accanto: una bimba congolese trattata come una scimmia, con tanto di visitatori che le offrivano banane e noccioline

Con la complicità di governi e mass media, la foto della bimbaatomium-150x150.jpg congolese chiusa in un recinto – e come lei almeno 400 altri congolesi – passò sostanzialmente sotto silenzio. Immagine simbolo di quell’evento fu invece il famoso “Atomium”, un’enorme struttura, ideata dall’ingegnere belga André Waterkeyn,  rappresentante una molecola di acciaio ingrandita 186 miliardi di volte per celebrare i progressi dell’ingegneria e dell’industria belga dell’acciaio.

Nel suo libro “Uomini nelle Gabbie” il giornalista Viviano Domenici, a lungo responsabile delle pagine scientifiche del Corriere della Sera, spiega le ragioni della scelta delle grandi Esposizioni Universali per queste turpi esibizioni: “perché i colonizzatori si accorsero di quanto gli zoo umani fossero un veicolo straordinario per convincere la popolazione della loro bontà nel conquistare colonie abitate da popoli strani e malvagi”. Non a caso i paesi fondatori della CEE, con la sola eccezione del Lussemburgo, furono protagonisti della turpe stagione del colonialismo e della devastazione e saccheggio delle ricchezze di quei territori, soprattutto in Africa ma non solo.

Una vicenda ricorrente quando si parla di zoo umani è quella che racconta Raffaele Masto, giornalista da sempre attento a tutto quanto riguarda il continente africano, nel suo blog Buongiorno Africa: “La storia di Ota Benga, un pigmeo nato intorno al 1880 in quello che a quell’epoca era il Congo Belga, è una storia che solo apparentemente è lontana nel tempo. Ed è una storia tutt’altro che rara sebbene la schiavitù e il razzismo, a quei tempi, erano ormai ritenuti un fenomeno del passato che la civile Europa ripudiava.” (Clicca qui per leggere l’articolo completo)

Di Ota Benga parla anche Gian Antonio Stella in un articolo, pubblicato sul sito del Centro Studi e Iniziative di Marineo, in cui scrive: “Un libro affascinante e tremendo. Che ci obbliga a rileggere la nostra storia con una vertigine di sensi di colpa. E magari a dire una preghiera, finalmente, per tanti esseri umani che sono stati traditi. Come il pigmeo «Ota Benga» che nel 1906 attirò l’attenzione del «New York Times» sotto il titolo «Boscimano divide una gabbia con le scimmie dello zoo del Bronx» e dieci anni dopo, una sera che non ce la faceva più, si spogliò nudo tenendo solo il perizoma e cominciò a ballare intorno al fuoco, finché prese una pistola chissà come recuperata e si sparò al cuore.”

Quello che vedete qui sopra è la prima parte di The Human Zoo Science’s Dirty Little Secret, presa da youtube, dove si possono trovare le altre tre parti ed altri filmati.

Ovviamente il business degli zoo umani si è adeguato ai tempi e per evitare polemiche si sono trovate le più svariate argomentazioni e definizioni alternative. Come è il caso dello zoo di Augsburg, in Germania, dove nel 2005, “erano esibite cinque coppie di Pigmei”a cui i turisti lanciavano le consuete noccioline, ma la direttrice dello zoo il tutto come l’ambientazione esotica dello zoo fosse una location adatta a degli indigeni. “Con la disumanizzazione, le vittime perdevano la natura e la dignità di uomini – commenta Domenici – Una tale regressione legittimava qualsiasi forma di violenza, anche la più aberrante”.

 

africanzoo-512x268-300x157.jpgRiguardo aIla vicenda di Bruxelles, ma non solo, in rete rete si trovano anche posizioni più “comprensive”; è il caso di “Butac”, un sito dedicato a smascherare le bufale online. In un articolo che sicuramente non è superficiale, ed anzi interessante, pubblica l’immagine che vedete a fianco in cui si spiega che la bimba faceva parte di uno stand dell’Esposizione Universale, confermando però che gli zoo umani non sono una bufala. E’ forse il caso di ricordare quello che scrive Raffaele Masto: “Il Re del Belgio Leopoldo II che aveva trasformato il Congo in un inferno, una immensa fabbrica di una materia prima strategica che a quei tempi era il caucciù, una preziosa resina che doveva rivoluzionare l’industria europea. Proprio perché il caucciù era così prezioso il sovrano del Belgio costringeva le tribù locali a estrarne in grandi quantità e a trasportarle fino al mare per rifornire le industrie europee. Per ottenere questi livelli di produzione intere tribù venivano decimate per “convincere” i superstiti a rispettare i quantitativi richiesti dalle stazioni commerciali che Leopoldo aveva piazzato sulle sponde del fiume Congo“.  Impossibile quindi, almeno per me, concordare su quanto scritto, sempre su Butac: “Nel 1958 a Bruxelles era in corso l’esposizione universale, l’EXPO per intenderci, dal 17 aprile al 19 ottobre. I paesi presenti erano molti meno di quelli attuali, ma era comunque una vera esposizione internazionale. Tra i vari padiglioni si era deciso anche di avere una zona dell’esposizione dedicata alla cultura dell’Africa, e si era rappresentato un villaggio del Congo, popolato di abitanti in carne ed ossa. Oggi ci vengono i brividi al raccontarlo, ma quello che tante cronache evitano di spiegarci è che nel 1958 i congolesi che popolavano il villaggio non erano esattamente come le tigri dello zoo. Si trattava di soggetti pagati, che mettevano in scena momenti di vita quotidiana, ma che quando l’EXPO chiudeva erano liberi di circolare per la città“.

COPERTINA-Uomini-nelle-gabbie-11-990x140Ognuno è ovviamente libero di pensarla come crede. Io penso che se avessero voluto rendere un servizio ai visitatori dell’Esposizione – belgi e non solo – potevano/dovevano proporre la ricostruzione di quella che era la vita in Congo prima e dopo la loro colonizzazione. Rendere note le cifre del saccheggio, i costi in vite umane etc. Ma ovviamente nessuno stato processa se stesso, e noi in Italia lo sappiamo benissimo

https://beccodiferro.noblogs.org/il-razzismo-ha-radici-che-non-sono-mai-state-recise-lo-zoo-umano-allesposizione-universale-1958-a-bruxelles/


Inviato
24 minuti fa, 1412luigi dice:

era un criminale, peggio dei nazisti, fece tagliare mani e piedi a chi non raccoglieva abbastanza caucciù, soprattutto donne e bambini piccoli, credo che i belgi si vergognino di avere avuto un re di questa fatta. Sono contrario a vandalizzare i documenti storici, ma le sue statue andrebbero distrutte insieme con la sua memoria

 

Concordo sul fatto che fosse un criminale, ma non sul distruggere le sue statue e sul cancellare la sua memoria. Anzi. Tutto il contrario. Secondo me bisognerebbe portare le scolaresche davanti ai suoi monumenti per spiegare ai ragazzi chi era. La storia va conosciuta, mai cancellata. Altrimenti è facile che si ripeta. La sua memoria va tutelata così come i suoi monumenti proprio per far conoscere a tutti i suoi orrori (che già oggi alla maggior parte delle persone sono ignoti) 

  • Mi piace 3

Supporter
Inviato
7 minuti fa, Pontetto dice:

Concordo sul fatto che fosse un criminale, ma non sul distruggere le sue statue e sul cancellare la sua memoria. Anzi. Tutto il contrario. Secondo me bisognerebbe portare le scolaresche davanti ai suoi monumenti per spiegare ai ragazzi chi era. La storia va conosciuta, mai cancellata. Altrimenti è facile che si ripeta. La sua memoria va tutelata così come i suoi monumenti proprio per far conoscere a tutti i suoi orrori (che già oggi alla maggior parte delle persone sono ignoti) 

 

a proposito della mia suggerita damnatio memoriae, forse qualcuno potrebbe proporre una sezione dedicata alle monete che subirono la damnatio memoriae, soprattutto le imperiali romane. Sarebbe interessante, ammesso che ve ne siano di sufficienti e conosciute per avviare un catalogo del genere. Mi viene in mente Commodo, prima dannato per la memoria e poi glorificato con l'apoteosi. Non so, a me sembra un'idea, ai conoscitori della materia una risposta


Inviato
1 ora fa, Pontetto dice:

Concordo sul fatto che fosse un criminale, ma non sul distruggere le sue statue e sul cancellare la sua memoria. Anzi. Tutto il contrario. Secondo me bisognerebbe portare le scolaresche davanti ai suoi monumenti per spiegare ai ragazzi chi era. La storia va conosciuta, mai cancellata. Altrimenti è facile che si ripeta. La sua memoria va tutelata così come i suoi monumenti proprio per far conoscere a tutti i suoi orrori (che già oggi alla maggior parte delle persone sono ignoti) 

 

Si, la conoscenza rende liberi, mentre l'ignoranza ci fa schiavi degli errori del passato.

Non vorrei ampliare ulteriormente la discussione, già di per sé molto delicata, ma vorrei sottolineare che molti giovani che oggi sono molto attivi sul campo delle contestazioni non sanno quasi nulla (dati alla mano) su ciò per cui manifestano e neppure della storia e dei comportamenti passati dei loro beniamini....

1 ora fa, 1412luigi dice:

a proposito della mia suggerita damnatio memoriae, forse qualcuno potrebbe proporre una sezione dedicata alle monete che subirono la damnatio memoriae, soprattutto le imperiali romane. Sarebbe interessante, ammesso che ve ne siano di sufficienti e conosciute per avviare un catalogo del genere. Mi viene in mente Commodo, prima dannato per la memoria e poi glorificato con l'apoteosi. Non so, a me sembra un'idea, ai conoscitori della materia una risposta

 

Ottima idea: Nerone, Domiziano, Commodo, Giuliano Il l'apostata...

 

  • Mi piace 2

Supporter
Inviato
1 ora fa, ARES III dice:

Si, la conoscenza rende liberi, mentre l'ignoranza ci fa schiavi degli errori del passato.

Non vorrei ampliare ulteriormente la discussione, già di per sé molto delicata, ma vorrei sottolineare che molti giovani che oggi sono molto attivi sul campo delle contestazioni non sanno quasi nulla (dati alla mano) su ciò per cui manifestano e neppure della storia e dei comportamenti passati dei loro beniamini....

Ottima idea: Nerone, Domiziano, Commodo, Giuliano Il l'apostata...

 

 

chissà, forse @ImmensaF, @lucius LX, @Cremuzio @petronius arbiter e altri potrebbero darci la loro opinione


Inviato (modificato)
3 ore fa, Pontetto dice:

Concordo sul fatto che fosse un criminale, ma non sul distruggere le sue statue e sul cancellare la sua memoria. Anzi. Tutto il contrario. Secondo me bisognerebbe portare le scolaresche davanti ai suoi monumenti per spiegare ai ragazzi chi era. La storia va conosciuta, mai cancellata. Altrimenti è facile che si ripeta. La sua memoria va tutelata così come i suoi monumenti proprio per far conoscere a tutti i suoi orrori (che già oggi alla maggior parte delle persone sono ignoti) 

 

Beh diciamo che per conoscere la storia non è proprio necessario mantenere tutte le statue di un determinato periodo, la storia la si conosce soprattutto studiando sui libri.

Altrimenti seguendo il tuo ragionamento @Pontetto noi in Italia dovremmo essere ancora pieni delle statue del Duce nelle nostre piazze, non proprio il massimo della vita…

Modificato da torpedo

Inviato
18 minuti fa, torpedo dice:

essere ancora pieni delle statue del Duce nelle nostre piazze, non proprio il massimo della vita…

Conosci il Passo del Furlo ?

Ci sono molte scuole che hanno addirittura la struttura degli edifici con la lettera M .... Ma per cosa starà ? Un vero mistero...

È difficile fare sparire tutto!

  • Mi piace 1

Inviato
29 minuti fa, ARES III dice:

Conosci il Passo del Furlo ?

Ci sono molte scuole che hanno addirittura la struttura degli edifici con la lettera M .... Ma per cosa starà ? Un vero mistero...

È difficile fare sparire tutto!

 

Si è giustamente cercato di cancellare tutto il possibile di quell'orribile periodo, certo qualcosa è rimasto.

Ma anche se sono state (a mio parere giustamente) distrutte molte statue del Duce nelle piazze, non per questo ci siamo dimenticati di tutte le nefandezze fatte dal fascismo e dai fascisti.


Inviato
33 minuti fa, ARES III dice:

Conosci il Passo del Furlo ?

Ci sono molte scuole che hanno addirittura la struttura degli edifici con la lettera M .... Ma per cosa starà ? Un vero mistero...

È difficile fare sparire tutto!

 

e anche caserme... in una ci ho fatto il servizio di leva.


Inviato (modificato)
31 minuti fa, torpedo dice:

Si è giustamente cercato di cancellare

Forse sta qui il problema (lo pongo come ipotesi e non come mia convinzione): cercando di cancellare tutto non si fa altro che creare martiri e poi mitizzare ed idealizzare il passato ?

Ti parlo da un paese che ha avuto sia l'occupazione tedesca che quella ben più lunga sovietica: dopo la fine del comunismo tutte le statue di quell'era non sono state distrutte o vandalizzate, ma sono state tutte (o la stragrande maggioranza di esse) trasferite e ammassate (in modo museale) in un enorme spiazzo dove si possono andare a vedere.

Forse non sarebbe stato più utile anche in Italia aver fatto un'operazione similare ? È sempre una mia domanda a cui non so rispondere.

Modificato da ARES III

Supporter
Inviato
2 ore fa, 1412luigi dice:

chissà, forse @ImmensaF, @lucius LX, @Cremuzio @petronius arbiter e altri potrebbero darci la loro opinione

Buonasera. Trovo la riflessione sulla damnatio memoriae di grande interesse ma essendomi avvicinato da pochissimi mesi alla numismatica romana di epoca imperiale non possiedo le competenze per affrontare il tema e lascio dunque la parola agli esperti. 

Sulla questione attuale della rimozione di alcuni monumenti è difficile dare una risposta di facile applicazione. Mi limito ad un'impressione. In via generale credo che solo un educato senso della storia, applicato ai singoli casi, possa aiutarci. Anche se risulta difficile oggettivare la natura di un simile “educato senso della storia”. Potremmo forse concordare sul fatto che esiste un orizzonte di contemporaneità entro il quale il monumento non può essere protetto da un’idea di neutralità del documento storico. Ma credo che dovremmo anche concordare sul fatto che si tratta di un orizzonte molto preciso e ristretto,  e che non sia opportuno allargarlo alla storia passata in base a convinzioni contemporanee (quali esse siano). Confesso infine che la vista dell’abbattimento di una statua storica mi lascia sempre turbato, come se vi avvertissi una violenza difficile da contenere una volta legittimata. 

Un saluto

Lucius LX


Inviato
3 ore fa, torpedo dice:

Beh diciamo che per conoscere la storia non è proprio necessario mantenere tutte le statue di un determinato periodo, la storia la si conosce soprattutto studiando sui libri.

Altrimenti seguendo il tuo ragionamento @Pontetto noi in Italia dovremmo essere ancora pieni delle statue del Duce nelle nostre piazze, non proprio il massimo della vita…

 

Il tema è complesso. Preciso la mia visione (che non pretendo sia giusta) con un esempio (lontano, così non urto nessuna sensibilità). 

Tutti abbiamo in mente le immagini dell'abbattimento delle statue di Saddam Hussein. Erano cosa giusta? Secondo me sì (o comunque comprensibile), perché non erano storiche, e, dopo la caduta del regime, l'abbattimento stesso era un fatto storico. Lì si stava facendo la storia. Però, oggigiorno, o soprattutto nei prossimi decenni, è giusto abbattere le (credo) poche statue o simboli rimasti di Saddam? Secondo me no. Perché sono diventati elementi storici, che testimoniano una fase della vita del Paese. Vanno tutelati (tanto più se artisticamente gradevoli o di qualità) proprio per ricordare ed insegnare ai posteri cosa significó, nel bene o nel male, quel dato periodo storico. E per poter permettere di ricordare e di studiare la figura di Saddam, non necessariamente in quanto persona da ammirare, ma in quanto persona importante che ha fatto la storia del suo paese. E che quindi è bene conoscere. 

Ed ecco perché, io, sono contrario ad abbattere o vandalizzare le statue storiche, soprattutto quando si applicano idee contemporanee al passato, senza contestualizzarle al periodo storico

  • Mi piace 4

Inviato
2 minuti fa, Pontetto dice:

Il tema è complesso. Preciso la mia visione (che non pretendo sia giusta) con un esempio (lontano, così non urto nessuna sensibilità). 

Tutti abbiamo in mente le immagini dell'abbattimento delle statue di Saddam Hussein. Erano cosa giusta? Secondo me sì (o comunque comprensibile), perché non erano storiche, e, dopo la caduta del regime, l'abbattimento stesso era un fatto storico. Lì si stava facendo la storia. Però, oggigiorno, o soprattutto nei prossimi decenni, è giusto abbattere le (credo) poche statue o simboli rimasti di Saddam? Secondo me no. Perché sono diventati elementi storici, che testimoniano una fase della vita del Paese. Vanno tutelati (tanto più se artisticamente gradevoli o di qualità) proprio per ricordare ed insegnare ai posteri cosa significó, nel bene o nel male, quel dato periodo storico. E per poter permettere di ricordare e di studiare la figura di Saddam, non necessariamente in quanto persona da ammirare, ma in quanto persona importante che ha fatto la storia del suo paese. E che quindi è bene conoscere. 

Ed ecco perché, io, sono contrario ad abbattere o vandalizzare le statue storiche, soprattutto quando si applicano idee contemporanee al passato, senza contestualizzarle al periodo storico

 

È proprio questo lo spirito giusto che permette di approfondire la storia senza pregiudizi o nostalgie.

 

  • Grazie 1

Inviato
4 ore fa, torpedo dice:

Beh diciamo che per conoscere la storia non è proprio necessario mantenere tutte le statue di un determinato periodo, la storia la si conosce soprattutto studiando sui libri.

Altrimenti seguendo il tuo ragionamento @Pontetto noi in Italia dovremmo essere ancora pieni delle statue del Duce nelle nostre piazze, non proprio il massimo della vita…

 

Non sono d'accordo sul fatto che la storia si impara dai libri. Dipende da chi li ha scritti. Comunque ormai siamo proprio off topic... si dice così?

  • Mi piace 3

Inviato
38 minuti fa, dareios it dice:

Comunque ormai siamo proprio off topic... si dice così?

Ma non è questo il bello di fare quattro chiacchiere con gli amici ?

 

 

  • Mi piace 2

Inviato (modificato)
2 ore fa, dareios it dice:

Non sono d'accordo sul fatto che la storia si impara dai libri. Dipende da chi li ha scritti. Comunque ormai siamo proprio off topic... si dice così?

 

Ciao, la Storia ( in particolare quella dell'ultimo secolo) è fatta dagli avvenimenti che si sono succeduti, incontrovertibili ed acclarati, fortunatamente riportati nella quasi totalità dei libri, saggi, testimonianze, redatti da Storici con la S maiuscola ed al di sopra delle parti. Ed aggiungo fortunatamente. Poi ci saranno i mistificatori, i revisionisti, i nostalgici di questo o quel colore che lasciano il tempo che trovano. Da questi bisognerebbe stare alla larga. Liberi di esprimere e scrivere le loro opinioni, sia ben chiaro, ma la Storia e' Storia e non potrà mai essere modificata . Percui grazie ai libri. Altrimenti non vedo come avremmo potuto conoscere le nefandezze ed i disastri causati dal fascismo ( che voglio ricordare fece da riferimento al nazismo tedesco) ed dal nazismo visto che non eravamo presenti. 🙂

ANTONIO 

Modificato da Pxacaesar
  • Mi piace 2

Inviato
1 minuto fa, Pxacaesar dice:

disastri causati dal fascismo ( che voglio ricordare fece da riferimento al nazismo tedesco)

In parte: ci sono fior di testi che affermano che le pratiche più cruenti furono importate dall'URSS (vedi ad esempio i lager che sarebbero delle copie più sofisticate dei gulag). Questa precisazione non è volta ad inficiare o negare il tuo discorso, ma anzi a dimostrare che i libri e soprattutto leggerli, servono sempre.

  • Mi piace 1

Ospite
Questa discussione è chiusa.

×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.