Vai al contenuto

Risposte migliori

Inviato (modificato)

La Guardia di Finanza stringe il cerchio: controlli a tappeto contro i commercianti abusivi sui social

 

 *Dopo l’abbassamento dell’IVA sugli articoli da collezione, raffica di ispezioni su piattaforme online come* *Facebook per contrastare il mercato sommerso* 

 

 

Roma, 12 luglio 2025 – L’abbassamento dell’IVA sugli articoli da collezione, tra cui francobolli, monete e memorabilia storici, ha riacceso l’interesse di collezionisti e investitori, ma ha anche attirato l’attenzione della Guardia di Finanza, che nelle ultime settimane ha avviato una vasta operazione di controllo sui commercianti abusivi che operano attraverso i social network.

 

A finire sotto la lente delle Fiamme Gialle sono in particolare le compravendite effettuate su Facebook, dove numerosi gruppi pubblici e privati ospitano ogni giorno centinaia di inserzioni di vendita. In molti casi, però, dietro a profili apparentemente amatoriali si nascondono veri e propri venditori professionali privi di partita IVA, che non emettono ricevute e sfuggono a ogni forma di tassazione.

 

Il nuovo scenario fiscale

 

L’inizio dell’anno ha portato con sé una novità importante per il settore del collezionismo: l’IVA sugli articoli da collezione è stata ridotta dal 22% al 10%, nell’ottica di valorizzare il patrimonio culturale e incentivare un mercato in forte crescita anche tra le nuove generazioni. Tuttavia, questo intervento ha avuto un effetto collaterale: l’aumento esponenziale delle attività di vendita informali, favorite dalla facilità d’uso delle piattaforme digitali.

 

“La riduzione dell’IVA ha portato alla luce nuove dinamiche di mercato, ma anche a un aumento del sommerso,” affermano fonti interne alla Guardia di Finanza. “Per questo motivo, abbiamo deciso di intensificare i controlli, soprattutto su quei canali dove l’anonimato e l’assenza di regolamentazione creano terreno fertile per attività illecite.”

 

Social network e tracciabilità

 

Le indagini si stanno concentrando su venditori che pubblicano decine o centinaia di annunci al mese, spesso offrendo spedizioni tracciate e metodi di pagamento come PayPal o bonifici, senza però alcuna traccia fiscale dell’operazione. Molti di questi soggetti operano in gruppi chiusi o si spostano tra più account per eludere i controlli.

 

La Guardia di Finanza ha già avviato un primo ciclo di controlli incrociando dati provenienti da inserzioni pubbliche, tracciamenti di spedizione e segnalazioni da parte di utenti e associazioni di categoria. In alcuni casi, le vendite non dichiarate hanno superato i 50.000 euro annui.

 

Le sanzioni

 

Chi viene scoperto a vendere abitualmente senza regolare posizione fiscale rischia sanzioni pesanti, che includono multe da diverse migliaia di euro e, nei casi più gravi, la denuncia per evasione fiscale. Le autorità stanno anche valutando la possibilità di collaborare con le piattaforme social per identificare e oscurare i profili recidivi.

 

Il monito delle autorità

 

Il Comando Generale della Guardia di Finanza ha invitato i cittadini a prestare attenzione: “Non si tratta di colpire il piccolo collezionista che vende un doppione dalla propria raccolta, ma di contrastare attività abusive che danneggiano i commercianti regolari e l’intero comparto.”

 

Le associazioni del settore, come l’Unione Italiana Filatelisti, plaudono all’iniziativa: “Era ora che si intervenisse su un fenomeno che da anni penalizza chi opera nella legalità. Servono regole chiare e una maggiore responsabilità anche da parte delle piattaforme online.”

 

Intanto, l’operazione della Guardia di Finanza prosegue e si prevede che nei prossimi mesi venga estesa anche ad altri canali digitali, come Instagram, e-commerce paralleli e siti di annunci, con l’obiettivo di ripristinare equità e trasparenza in un settore che rappresenta un importante tassello del patrimonio culturale italiano.

Modificato da mimmo77
  • Mi piace 1

Inviato

Mi sembra un'ottima iniziativa, del resto la GdF ha anche questo tra i propri compiti.


Supporter
Inviato

Secondo me se la Guardia di Finanza ha gettato l'amo nel social significa che queste attività di illecito sono numerose.


Inviato

Ottima iniziativa che spero si estenda su tanti ambiti, non solo quello numismatico

  • Mi piace 1

Inviato

E dopo i social speriamo si estenda alle varie piattaforme..


Inviato

Il problema in questi casi sono gli innocenti che vi vanno in mezzo,  alla fine sono tante le persone che vendono diversi pezzi della loro collezione, risultando apparentemente come persone che lo fanno come attività in nero. Il problema del collezionismo è che si accumulano  tantissimi pezzi ed è possibile che bisogna fare tante inserzioni per vendere quello di cui non si ha più bisogno, risultando così sospetto ai nuovi controlli. 

Durante dei controlli della gdf alla mia società, che ha sempre operato nel rispetto delle regole, mi dissero che qualcosa devono trovare per forza quando fanno un controllo,  che non possono andare via a mani vuote, il che significa per me che è meglio non trovarsi mai in mezzo ad un controllo.  

  • Mi piace 1

Inviato

Se una persona è innocente è in grado di dimostrarlo.. va semplicemente conservata tutta la documentazione.

Diverso per le società, senza dubbio, perché in un modo o in un altro, anche se più onesti del Papa, c'è sempre qualcosa "fuori posto". Ma si presentano solo se ipotizzano che qualcosa fuori posto ci possa essere, di solito.


Inviato

Per mia esperienza se non trovano nulla non rilevano nulla, dipende molto poi sempre dalle persone, ci sono soggetti che hanno l’approccio che dici tu, ma poi spesso quando i rilievi sono campati in aria poi non vi è neanche seguito


Inviato
32 minuti fa, mimmo77 dice:

dissero che qualcosa devono trovare per forza quando fanno un controllo,  che non possono andare via a mani vuote

Questo genere di pensiero era alla base della polizia negli anni del comunismo: "ci sono solo due generi di persone: quelle che commettono reati e quelle che non sono state ancora indagate"....

Oggi è anacronistica questa idea...

 

 


Inviato
49 minuti fa, ARES III dice:

Questo genere di pensiero era alla base della polizia negli anni del comunismo: "ci sono solo due generi di persone: quelle che commettono reati e quelle che non sono state ancora indagate"....

Oggi è anacronistica questa idea...

 

 

 

Mah….io non ci scommetterei …


Inviato
1 ora fa, mimmo77 dice:

Il problema in questi casi sono gli innocenti che vi vanno in mezzo,  alla fine sono tante le persone che vendono diversi pezzi della loro collezione, risultando apparentemente come persone che lo fanno come attività in nero. Il problema del collezionismo è che si accumulano  tantissimi pezzi ed è possibile che bisogna fare tante inserzioni per vendere quello di cui non si ha più bisogno, risultando così sospetto ai nuovi controlli. 

Durante dei controlli della gdf alla mia società, che ha sempre operato nel rispetto delle regole, mi dissero che qualcosa devono trovare per forza quando fanno un controllo,  che non possono andare via a mani vuote, il che significa per me che è meglio non trovarsi mai in mezzo ad un controllo.  

 

Mi scusi..mi dispiace contraddirla ma questa è una leggenda metropolitana...e del resto basta vedere tutte le verbalizzazioni con ESITO REGOLARE. Ovviamente non posso escludere che ci sia qualche individuo poco professionale che al contribuente dica una cosa del genere, ma di fronte ad una tale affermazione presenterei un regolare esposto. Se si è in regola si è in regola. PUNTO. Nessuno va a cercare il pelo nell'uovo sprecando tempo e denaro per pagare il personale. Tantomeno la Guardia  di Finanza. E glielo dice uno che per 40 anni ha vestito quell'uniforme. E con orgoglio.


Inviato
6 minuti fa, elledi dice:

Mi scusi..mi dispiace contraddirla ma questa è una leggenda metropolitana...e del resto basta vedere tutte le verbalizzazioni con ESITO REGOLARE. Ovviamente non posso escludere che ci sia qualche individuo poco professionale che al contribuente dica una cosa del genere, ma di fronte ad una tale affermazione presenterei un regolare esposto. Se si è in regola si è in regola. PUNTO. Nessuno va a cercare il pelo nell'uovo sprecando tempo e denaro per pagare il personale. Tantomeno la Guardia  di Finanza. E glielo dice uno che per 40 anni ha vestito quell'uniforme. E con orgoglio.

 

La legge italiana è così contorta che volendo qualcosa lo trovano sempre.  

Poi vallo a dimostrare in tribunale e con un buon avvocato stai solo togliendosi monete che non ti interessano più e non sei un evasore fiscale. 

E ricordo che la numismatica è soggetta a leggi ingiuste e molto contorte, volendo possono crearti problemi per i pezzi con più di 70 anni di cui non riesci a dimostrare la provenienza...


Supporter
Inviato

Buona sera, credo che si stiano mettendo assieme troppe cose diverse.

1) sul fatto che le leggi sui beni culturali siano contorte, non penso che ci sia alcun dubbio.

2) Sul fatto che determinate piattaforme siano diventate uno zoo di venditori che vendono in nero di tutto e di più, penso vi siano anche pochi dubbi. 

3) mi sembra esista un massimale per le vendite occasionali,  5000 Euro se non erro, superato il quale bisogna iscriversi alla gestione separata. 

4) I controlli della guardia di finanza sono essenziali per tutelare chi opera correttamente dalla concorrenza sleale di chi opera in nero su varie piattaforme. 
 

Possiamo ragionare se massimali, metodi e strumenti per la ricerca di venditori seriali in nero che attuano massicciamente concorrenza sleale siano efficaci, ma penso che qualche controllo in più dovrebbe tutelare tutti.


Inviato (modificato)
13 minuti fa, azaad dice:

Buona, credo che si stiano mettendo assieme troppe cose diverse.

1) sul fatto che le leggi sui beni culturali siano contorte, non penso che ci siano dubbio alcuno.

2) Sul fatto che determinate piattaforme siano diventate uno zoo di venditori che vendono in nero di tutto e di più, penso vi siano anche pochi dubbi. 

3) mi sembra esista un massimale per le vendite occasionali,  5000 Euro se non erro, superato il quale bisogna iscriversi alla gestione separata. 

4) I controlli della guardia di finanza sono essenziali per tutelare chi opera correttamente dalla concorrenza sleale di chi opera in nero su varie piattaforme. 
 

Possiamo ragionare su massimali e efficacia della ricerca della concorrenza sleale sul web, ma qualche controllo in più dovrebbe tutelare tutti.

 

Cito da una discussione che feci:

La direttiva DAC7, in vigore da marzo 2023, ha l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale. Le piattaforme online devono segnalare alle autorità fiscali i venditori che guadagnano più di 2.000 euro all’anno o superano le 29 transazioni. 

Questi sono limiti che possono essere facilmente superati da chiunque in ambito numismatico...

Questo vale per chi vende beni, servizi o immobili, e riguarda anche le piattaforme di vendita tra privati, come eBay, Vinted o Subito.

In sintesi, se vendi online occasionalmente, non hai obblighi fiscali da rispettare. Ma se le vendite diventano più frequenti e superano i limiti indicati, dovrai fare attenzione alle regole del fisco per evitare sorprese. 

Agenzia delle entrate (e il corrispettivo di altri stati) riceverà poi le informazioni da tutti i negozi digitali e, a seconda di cosa combini, incrocerà i dati con quelli dichiarati.


In ogni caso tutti i siti informativi consigliano di far firmare un contrattino con dentro:

  • Dati anagrafici di venditore e acquirente (compreso codice fiscale)
  • Copia di documento di identità firmato
  • Eventuali seriali o foto dell’oggetto
  • Firma di un modulo di legittima provenienza per il venditore e di “visto e piaciuto” per l’acquirente
  • Estremi di pagamento
  • Doppia firma su tutti e due i documenti

Questo piccolo contratto può scoraggiare eventuali truffatori, vi garantisce un documento della transazione e può evitarvi possibili impicci futuri.

Se ad esempio vi fate pagare con bonifico o assegno sia la banca che Agenzia delle Entrate potrebbero chiedervi di motivare l’incasso.

Il contrattino vi permette di avere una prova della transazione ed evitarvi rotture.

 

Ps: ovviamente è rarissimo vedere un venditore anche occasionale che fa tutta questa procedura 

Modificato da mimmo77

Inviato
3 ore fa, ARES III dice:

Questo genere di pensiero era alla base della polizia negli anni del comunismo

Quando mai c'è stato il comunismo in Italia?


Inviato
9 minuti fa, favaldar dice:

Quando mai c'è stato il comunismo in Italia?

Quando mai ho parlato di Italia ?


Supporter
Inviato

Ci sono regole fiscali che andrebbero rispettate anche se siamo in Italia...

Soprattutto quanti di questi venditori son "capaci" ?


Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.