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DE GREGE EPICURI

Fondata come città da Traiano, sarebbe meglio chiamarla "Nicopoli presso l'Istro", dato che si trova a molti chilometri a sud dell'Istro (Danubio); il termine greco ΠΡΟΣ ΙΣΤΡΟΝ significa infatti "presso l'Istro". Il magistrato della città viene chiamato a volte ηγεμονεοντοσ, cioè governatore, a volte  υπατεγοντοσ, ossia legato (imperiale). Sulle monete, troviamo per indicare la città due genitivi diversi: ΝΙΚΟΠΟΛΙΤΩΝ oppure  ΝΙΚΟΠΟΛΕΙΤΩΝ per significare "dei Nicopolesi". 

Si trova nel nord della Bulgaria, a 20 km da Veliko Tarnovo; la sua origine fu un campo militare, stabilito da Traiano contro i Roxolani. Elevata al rango di città fra il 102 e il 106 d.C., col nome di Ulpia Nicopolis; dopo il 136 troviamo la dizione "Ulpia Nicopolis ad Istrum".  Ampliata da Antonino Pio, del quale sono note molte emissioni monetali. Si trovava in una zona sempre a rischio di invasioni e scorrerie, e nel 170 d.C. venne saccheggiata dai Costoboci, contro i quali fu inviato il generale romano Velio Giuliano; questi la circondò di mura nel 171. Prosperò sotto i Severi, ma fu osteggiata da Caracalla.  Nei pressi della città Traiano Decio vinse i Goti nel 250 d. C. Molti dei suoi edifici furono restaurati e abbelliti da Costantino.

Si dice che nel IV secolo il vescovo Wulfila mise a punto proprio qui l'alfabeto gotico; gradualmente, la lingua gotica prese il sopravvento in questa zona sul latino e sul greco, fino a quando fu spazzata via dall'arrivo delle popolazioni slave.

Oggi nel territorio della città antica sono attivi molti scavi archeologici. 

Dal punto di vista numismatico, la città ha coniato solo metallo vile, dai numerari più piccoli (corrispondenti al quadrante o forse al semisse) fino ai multipli dell'assarion , indicati allora con lettere greche  (B=2, Δ=4, E=5, ecc.)

E dopo questa carrellata introduttiva, vi presento la prima moneta. E' di Gordiano III, presentato con le consuete titolature. Al rovescio, un grosso serpente intrecciato si leva verso destra. La moneta misura 25 mm  e pesa 13,3g.

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Modificato da gpittini
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DE GREGE EPICURI

Poichè non sono particolarmente ferrato sulla simbologia del serpente, chiedo a qualche altro forumista di spiegare le possibili motivazioni di questo rovescio in una zecca come Nicopoli (non faccio nomi, ma...penso ad @apollonia)

Raccogliendo quel poco che ricordo, dovrebbe trattarsi di Pitone, serpente apollineo (serpenti erano presenti al santuario di Apollo a Delfi). Nemica di Apollo era invece la dragonessa Delphine.

Modificato da gpittini

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Rispondo all’appello per quanto è a mia conoscenza.

Sulle monete di Nicopolis ad Istrum, la “Città della Vittoria presso l’Istro” (o Danubio) fondata da Traiano per celebrare la vittoria sui Daci, è presente spesso un serpente arrotolato su un bastone o un tripode, come simbolo legato al dio greco della medicina Asclepio (Esculapio per i romani) che rappresenta guarigione, salute e, viste le capacità rigenerative del serpente attraverso la muta della pelle, il potere di rinascita.

Quindi Il serpente è un emblema potente che indicava la connessione tra Nicopolis ad Istrum e il culto di Esculapio, comune nelle città romane provinciali, e in particolare rifletteva la devozione locale per questo dio medico.

Riguardo al bronzo coniato nel periodo di governo del legato consolare Sabinus Modestus, non so se possa avere qualche significato simbolico particolare il serpente a quattro spire con testa eretta raffigurato al rovescio.

Saluti,

apollonia

 

 


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Mi sono ricordato che intorno al 200 a.C., il regno di Pergamo aveva introdotto una moneta d'argento leggera per la circolazione locale, il tetradramma "cistoforo", che raffigura sul rovescio una coppia di serpenti, ciascuno con due spire, che si attorciglia attorno a un astuccio per arco riccamente decorato in onore di Eracle. Queste monete si diffusero sotto il dominio romano e sappiamo da Livio che i trionfi degli anni 190 e 189 a.C. portarono a Roma un bottino di 960.000 di questi cistophoroi, la cui emissione fu proseguita dai governatori proconsolari di Roma quando fu costituita la provincia romana d'Asia.

È possibile che l’emissione con il serpente a quattro spire del rovescio sia stata ispirata a Sabinus Modestus da quella sui cistofori nel periodo in cui ha governato Nicopolis ad Istrum.

apollonia

 

 


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DE GREGE EPICURI

Grazie @apollonia! Vi mostro ora una seconda moneta, di cui purtroppo non ho conservato nè peso nè diametro; se ben ricordo, era un bronzo medio. L'imperatore è Settimio Severo, che ha coniato molto a Nicopoli. Al rovescio c'è Mercurio in piedi volto a sinistra, con caduceo e forse una borsa nella destra (non si distingue bene, la moneta è un po' lisa). Sempre a sinistra di Mercurio (pardon, Hermes) mi pare che ai suoi piedi ci sia un galletto. Questi galletti compaiono sul rovescio di varie monete.

230.JPG

231.JPG


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Il gallo è un attributo di Ermes-Mercurio perché, annunciando l'alba, simboleggia la fine delle tenebre e l'inizio del giorno, collegandosi al ruolo di Ermes come messaggero e alla sua capacità di transitare tra i mondi (come guida delle anime, psicopompo), unendo vita e morte, buio e luce, proprio come fa il canto del gallo con la notte e il giorno, ed essendo anche simbolo di vigilanza e trasformazione.

Devo aver visto da qualche parte un bronzo di Settimio Severo con il rovescio di cui sopra e, come lo ritrovo, lo posterò qui.

apollonia


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Trovato.

Numismatik Naumann (formerly Gitbud & Naumann), Auction 36, lot 290, 04.10.2015.

Ermescock.thumb.jpg.d4f93f6c6f011bd8a9af22bcb9fbd205.jpg

Lot 290

Estimate: 50 EUR. Price realized: 70 EUR.

MOESIA INFERIOR. Nicopolis ad Istrum. Septimius Severus (193-211). Ae. Obv: AV KAI Λ CE CEVHPOC.
Laureate head right. Rev: NEIKOΠOΛΙTΩN ΠPOC ICTPON. Hermes standing left, holding purse and caduceus; to left, cock standing left.
Varbanov 2221. Condition: Good very fine.
Weight: 10.45 g. Diameter: 29 mm.

apollonia

 

 

 


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