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Inviato (modificato)

Ciao a tutti.

Leggo su un manualetto che tratta dei falsi delle monete in oro ed in argento, stampato nella prima parte del '900 (la data esatta, purtroppo, non è riportata), che ogni moneta riporterebbe un "segno caratterisico, segreto al pubblico e noto solo in Zecca, il quale serve a distinguere le monete legali da quelle contraffatte".

Invero, avevo già sentito parlare della prassi non scritta, da parte degli incisori delle Zecche, di "personalizzare" i conii con uno o più elementi non riconoscibili dal pubblico ma solo dal personale dell'Officina monetaria, allo scopo di individuare con assoluta certezza l'autenticità delle emissioni monetarie.

Ricordo che in un recente intervento (che però non saprei adesso ritrovare), elledi ha fatto riferimento ad una recente coniazione della Zecca romana nella quale era appunto presente un simbolo noto solo all'incisore, la cui funzione potrebbe essere proprio quella indicata nel manuale.

Ho postato la discussione in questa sezione del Forum in quanto sarei innanzitutto interessato a sapere se tale uso (sempre che venga da Voi confermato) venne praticato dalle Zecche del Regno e, segnatamente, dalla Zecca di Roma.

Saluti.

Michele

Modificato da bizerba62

Guest utente3487
Inviato

Se non ricordo male attualmente in zecca è espressamente vietato dal Regolamento appoorre tale segno distintivo. Tra l'altro, conservando la zecca il materiale creatore originale, appare superfluo apporre tali segni cosiddetti segreti. Come ho già raccontato, esisono un paio di monete da 5 euro cent che hanno in una finestra del Colosseo il monogramma di Frapiccini.

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