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IGNORED

Follis Giustiniano I


c.fago

Risposte migliori

Salve, solo recentemente mi sono accostato alla numismatica ed anche se il mio maggior interesse va alla monetazione spagnola coloniale moderna, tuttavia non disdegno altre epoche e tipologie. Qualche giorno fa ho acquistato tramite Ebay due monete bizantine di grosso modulo in bronzo provenienti da uno stesso lotto, aggiudicandomele in un asta per una cifra infima, ma da un venditore con ottimo punteggio di feedback, per farne un regalo alla mia ragazza che è laureanda in archeologia medievale (disciplina che, diversamente dai più convenzionali limiti temporali del Medioevo, si occupa per lo più del Tardo antico fino al Mille). Premettendo che so ancora pochissimo in materia (anzi di meno) e che lo stato di conservazione delle monete, soprattutto sul diritto, è veramente cattivo, ho azzardato un'identificazione, basandomi però solo su materiale reperibile in rete. Vorrei, per quanto possibile, averne una conferma, a partire naturalmente dalla loro autenticità.

Purtroppo per il peso non posso fornire dati precisi, in quanto non ho ancora un bilancino adatto, ma dovrebbero aggirarsi intorno ai 15-17 grammi cadauna. Per le dimensioni, invece, da calibro leggo per la numero 1 un diametro max di 30,3 mm e per la numero 2 di 32,0 mm.

La mia identificazione è: Giustiniano I (527-565), follis di bronzo.

Sulla prima al diritto busto di profilo e in legenda (D N) IVST(INIANVS PP AVG). Al rovescio grande M con sopra una croce e a sx una stella, sotto l'esergo C(ON), sopra l'esergo nulla. Sear 159.

Sulla seconda al diritto busto di profilo e in legenda D N IV(STINIAN)VS PP AV(G). Al rovescio grande M con sopra una croce e su ambo i lati una stella, sopra e sotto l'esergo nulla.

Colgo l'occasione per chiedere se qualcuno conosce il numero delle officine della zecca di Costantinopoli e quali erano le lettere che le identificavano sopra l'esergo. Ho letto poi che proprio dal 538, anno della riforma di Giustiniano, le monete "recarono elementi di precisa identificazione, come datazione, indicazione di zecca ed officina". Su questi miei due esemplari tuttavia, e su altri che ho veduto, se pure sono presenti l'indicazione della zecca e forse dell'officina (ma ora non più leggibile), come mai non compare l'anno, che su altri esemplari è riportato in numeri romani relativi al regno dell'imperatore di lato alla M, al posto delle stelle? Può dipendere dal fatto che queste innovazioni introdotte dalla riforma forse non tutte divennero "effettive" allo stesso momento?

Grazie

Costantino

Di seguito le immagini.

post-4467-1198949196_thumb.jpg

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Parto dalla seconda e formulo delle ipotesi basate sulla consultazione del Sear:

potrebbe essere la 160 (M tra due stelle); mi sembra di vedere un gamma sotto la M, cioè officina 3 (Sear dice che, per questa tipologia, ne esistono di 4 officine, con le prime 4 lettere dell'alfabeto).

La prima: dato che a destra della M non riesco a leggere potrebbe essere la 158 (M tra stella e croce), la 160 (vedi sopra), la 161 (stella e croce sul globo), la 162 (stella e croissant).

Le offficine che risultano sono 5.

Io arrivo fino a questo punto, ma ci sono qui persone ben più esperte in questo settore che potranno correggere miei eventuali errori.

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Aggiunta:

se vuoi consultare un'opera un po'... datata puoi scaricare, in assoluta legalità, Il Sabatier (in due volumi) agli indirizzi..

http://books.google.it/books/pdf/Descripti...LQS2pnoV-bqM_dQ

http://books.google.it/books/pdf/Descripti...IXp-tPgp5fGH9jI

Ecco qui, a titolo di curiosità alcune immagini tratte da quel testo ormai non più coperto da CopyRight e che forse ti possono essere utili essendo connesse alla tua domanda...

sabatier1.jpg

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sabatier2.jpg

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Ciao

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Grazie tantissimo! Utilissime indicazioni. Dunque, per quanto si può evincere dalle foto, le monete dovrebbero essere originali... Sì, per la seconda non ci dovrebbero essere troppi dubbi: Sear 160. Avevo scritto 159 per analogia con una moneta in vendita su un sito dove evidentemente hanno confuso le due croci con le due stelle...

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