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[Numismatica Medievale] Il Castello tornese


fra crasellame

Risposte migliori

Vorrei sottoporvi questo quesito leggendo un articolo di uno studioso francese che proporrò in seguito.

Secondo voi il famoso castello tornese nelle monete che hanno fatto epoca era veramente un castello ?

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Domanda interessante! Andando a vedere i primi Denier Tournois direi di no... mi sembra piuttosto che richiamino in maniera molto stilizzata un tema caro alla monetazione romana imperiale, via monetazione carolingia... il Grierson ne parla in "Coins of medieval Europe"

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Intanto metto il riassunto tradotto dal francese.

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[Denier de Saint-Martin de Tours (Poey d'Avant n° 1628)]

Uno dei miei grandi principi per studiare i tipi iconografici sulle monete non è l'analisi stilistica, o la ricerca del piccolo dettaglio rivelatore, ma soprattutto la ripetizione in serie: una moneta si capisce meglio se è comparata ad un corpus di monete della stessa epoca o della stessa area geografica, o dello stesso tipo. con questo procedimento sono venuto alla conclusione che (statisticamente) è molto più convincente vedere nel "castello tornese" la rappresentazione di un reliquiario che di un castello stilizzato.

Fonte: http://numismatique-medievale.blogspot.com/

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E' una tesi che non conoscevo: secondo il Grierson si tratta di una trasformazione del tipo del tempio tetrastilo di memoria carolingia - penso alle emissioni di Ludovico il Pio e seguenti. Onestamente credo più alla tesi del Grierson, anche se quella del reliquiario è senza dubbio affascinante. Bisognerebbe capire a quale reliquiario l'iconografia si riferisca: per esempio il reliquiario sulle monete di Mantova è riferito alla reliquiario del Preziosissimo Sangue.

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  • ADMIN
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Sarebbe interessante capire il perchè di questa conclusione...

in fondo lo stile "precedente" dovrebbe essere questo:

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Il fatto che sia un castello stilizzato mi ha sempre fatto dubitare, peró se proprio non é un castello piú che un reliquiario ci vedrei un tempietto visto, evoluzione dei denari del IX-X sec

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Tradurrò piano piano il lungo articolo presente sul sito segnalato.

I francofoni impazienti possono già dare uno sguardo allo sviluppo di questa ipotesi.

Verso la fine dell'XI secolo, la testa di profilo coniata nella zecca di Saint-Martin de Tours è abbandonata, per un nuovo tipo, dal disegno un po rude, la cui stilizzazione crescente arriva nel XII secolo alla forma classica del tipo tornese.

E' verosimile che qualche decina di anni separano il tempio ed il castello, entro i quali è coniato il denaro alla testa. Il castello appare forse solamente all'inizio del XII secolo; questa datazione è confermata dall'apparizione del castello sui denari di Folco V d’Anjou (1109-1131).

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Giace Castello Tornese sopra l'ultimo Promontorio del Ducato di Chiarenza, in quella parte che riguarda la Provincia di Belvedere trà il Golfo di Chiarenza e quello dell'Arcadia, chiamato al riporto di Baudrand Chelonates dal nome con che Strabone appella il di lui Promontorio, nomato altrimenti dalli Turchi Clemoutzi, posto in eminente sito, tre miglia incirca lungi dalle sponde del Mare.

(Tratto da Memorie Istoriografiche del Regno della Morea Riacquistato dall'armi della Sereniss. Repubblica di Venezia stampato in Venezia l'anno 1692.) Non c'entra nulla, ma la trovavo affascinante...

Il "castello tornese" (châtel tournois) inizia a comparire sui denari della Touraine (la regione di Tours) intorno alla metà del secolo XI ed è di forma più allungata di quello che poi comparirà sui grossi tornesi due secoli dopo. L'aspetto generale però è già quello ed è generalmente considerato una evoluzione del tempio carolingio, come scritto sopra:

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(immagine tratta dal catalogo dell'asta Kuenker 121 - Collezione de Wit, Parte I, marzo 2007)

Ecco i due esemplari presenti nella collezione deWit, entrambi della zecca di St. Martin de Tours:

Seconda metà del Secolo XI

00361q00.jpg

http://www.coinarchives.com/w/lotviewer.ph...268&Lot=361

Secolo XII

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http://www.coinarchives.com/w/lotviewer.ph...268&Lot=362

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Il tempio carolingio ed il castello tornese.

E' estremamente difficile dire se il tipo tornese proviene da una degenerazione in seguito stabilizzata del tempiocarolingio tetrastilo. Le serie monetarie di Tours sembrano avere una rottura iconografica nel passaggio dall'uno all'altro, ma gli ultimi denari al tempio ed i primi al castello non sembrano molto distanti.

Del resto, non è sicuro che ciò abbia una reale importanza per la comprensione del tipo tornese. In effetti, il primo tipo alla testa di San Martino (Poey d'Avant, n° 1620) si è ispirata ad una moneta rapprsentante Costantino. Cosa ci sarebbe di sorprendente allora al fatto che il tipo tornese prenda per modello il tempio carolingio, senza per altro che l'intenzione degli incisori, nel XI secolo, sia ancora di rappresentare questo tempio.

image00608.jpg

http://www.coinarchives.com/w/lotviewer.ph...434&Lot=608

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http://www.coinarchives.com/w/lotviewer.ph...80&Lot=2032

Un fenomeno deve essere preso in conto: la stabilizzazione del tipo tornese. Durante qualche decennio, il disegno del tornese è variabile, esitante. Si stabilizza nel corso del XII secolo, il che significa allora che gli incisori diventano capaci di riprodurre un tipo anteriore, perché vi riconoscono "qualchecosa". Questo "qualchecosa" non è necessariamente un oggetto esistente: molto spesso si tratta di una forma geometrica, come quattro annelletti disposti in croce, o la croce melgorese.

Tuttavia per il tipo tornese, il disegno è troppo complesso perché questo possa essere il caso.

Vedere in questo tipo un castello o un qualche edificio significa che il tipo rappresenta o un luogo: Châteauneuf, l’abbazia, Tours; o un edificio: la basilica o la cinta che la protegge.

Fonte: http://numismatique-medievale.blogspot.com...l-tournois.html

(continua...)

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E' da ricordare anche la tesi in voga soprattutto in passato dell'impresa dei ceppi e delle manette, quale simbolo dei monarchi francesi e loro consanguinei in memoria della liberazione di San Luigi, o come segno di castigo per i falsificatori di moneta.

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L'ipotesi illustrata non è peregrina tutto sommato, ed è esposta con tutte le cautele del caso. Interessante, ma secondo me indiziale e difficile da provare.

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Da un esame di 56 monete di zecche episcopali o d'abbazia (vedi tabella allegata), l'edificio si trova tanto al diritto tanto al rovescio (definisco generalmente il rovescio come la faccia con la croce patente; quando non c'è croce patente il diritto è quello in cui la legenda porta la titolatura dell'autorità emettente la localizzazione).

Il tipo tornese è ben isolato, e per numerosi aspetti. Innanzitutto geograficamente, gli edifici non sono rappresentati che nelle monete del Nord e dell'Est: Borgogna (Bourgogne), Lorena(Lorraine), Alsazia (Alsace) e Piccardia (Picardie).

In seguito, dal punto di vista del rapporto tra legenda ed il tipo che contorna, i denari tornesi al "castello" funzionano in maniera completamente diversa. Se si ammette che il tipo designa un edificio, dunque attraverso di lui un luogo, si ha al diritto l'edificio in questione e al rovescio la designazione di questo luogo. Non è mai così che sono repartite le legende ed i tipi quando la moneta mostra un edificio.

Sulle 56 monete, 35 hanno un edificio circondato dal nome del luogo, ossia il 62,5%. Le altre monete non hanno per nulla il nome del luogo - eccetto tre, per le quali il nome del luogo non è menzionato sulla faccia dove appare l'edificio: Beauvais, Saint-Dié et Toul.

D'altro canto, sui denari che continuano il tipo carolingio al tempio tetrastilo, la logica è la stessa: o il nome della zecca non appare, o appare nella stessa faccia del tempio. Il denaro di Saint-Dié è il solo che non sia in questo caso.

tabella.pdf

Fonte: http://numismatique-medievale.blogspot.com...l-tournois.html

(continua...)

Modificato da fra crasellame
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ciao, visto che siano nel campo delle ipotesi, colgo l'occasione per aggiungere una tessera al puzzle.

Ho trovato in rete un denaro di Oddone (in francese Eude) 887 - 898 battuto in Neustria, dalla leggenda HTVRONENS CIVITAS, direi Tours.

Il soggetto al D/ non è affatto un castello, ma il monogramma di OTTO, nel quale compaiono due cerchietti e le T orizzontali. Nei primi denari tornesi i cerchietti e le T li troviamo assemblati in modo da somigliare sia a un tempietto, che a un castello.

Insomma il soggetto forse non era un castello, ma nel tempo ha assorbito varie influenze, storiche, stilistiche etc. racchiudendo un insieme di elementi simbolistici, che per brevità è stato chiamato castello.

D'altra parte anche il denaro di Genova, presenta un soggetto che chiamiamo castello, ma che studi recenti suggeriscono essere una delle porte.

:rolleyes:

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Il tipo tornese ed i tipi agiografici

Se si respinge l'interpretazione del tipo tornese come una degenerazione del tempio, o come la rappresentazione di un edificio architettonico, la sola ipotesi che si possa proporre ci sembra essere quella del reliquiario.

Jean Babelon ha proposto un'altra teoria: una rappresentazione del tempio di Salomone. Ma nessun elemento di natura numismatica viene ad appoggiare la sua argomentazione.

Bisogna ora vedere che genere di legenda circonda i reliquiari e le rappresentazioni di santi che si possono considerare come reliquiari: il busto di saint Mayeul a Souvigny ; il busto di saint Martial nell'abbazia di Limoges ; la testa di saint Médard nell'abbazia di Soissons ; la testa di saint Maurice a Vienne ; a Besançon la destra benedicente. Non c'è bisogno di pubblicare qui una tabella per rendersene conto: la rappresentazione del santo è circondata dal suo nome, preceduto sovente da Sanctus, abbreviato SCS o S.

Ora, è proprio quello che si trova a Saint-Martin : SCS MARTINVS. In quasi tutte le monetazioni citate qui sopra, si trova il nome della zecca sul rovescio: Silviniaco a Souvigny; Lemovicensis a Limoges; Maxima Galliarum a Vienne; Vesontio a Besançon. E quando quest'ultima zecca utilizza come tipo monetario un motifo architettonico, lo designa come tale attorno all'oggetto disegnato: Porta Nigra.

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http://www.coinarchives.com/w/lotviewer.ph...=35&Lot=390

Solo Saint-Médard non menziona il nome di Soissons al rovescio, e con un motivo: questo rovescio serve a inscrivere il nome di saint Sébastien.

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http://www.coinarchives.com/w/lotviewer.ph...309&Lot=875

Si potrebbe obiettare che Sanctus Martinus non designa il santo ma il luogo. E' escluso: il nome del luogo si trova già attorno alla croce, ed è sufficiente per gli utilizzatori ad identificare la moneta come proveniente da Tours.

Se i monaci decidono di coniare moneta facendo valere la presenza di reliquie all'interno dei loro muri, perché non aver impiegato un tipo antropomorfo come negli altri esempi qui sopra ? Perché aver abbandonato il tipo alla testa di profilo ?

A ciò si possono apportare diverse ipotesi. La prima consiste nel dire che il pellegrinaggio a Saint-Martin de Tours è così famoso che chiunque è capace di identificare nel tipo tornese il reliquiario che ha visto coi propri occhi il giorno che si è reso sulla tomba del santo. Questo implica che il tipo numismatico è disegnato direttamente da un oggetto reale, cosa che non succede frequentemente.

Si può anche proporre la spiegazione seguente: il tipo tornese deriva sì dal tempio carolingio, ma è fortemente deformato, perché il suo significato non è più compreso nel XI secolo. Il disegno esita un po, fino a che gli incisori arrivano ad "identificare" il reliquiario conservato nella basilica di Saint-Martin. A partire da qui, riconoscono, come abbiamo detto, un oggetto conosciuto e il tipo si stabilizza. Un altro esempio simile si ritrova a Valence tra l'XI ed il XII secolo: un angelo di faccia, progressivemente mal compreso, si trasforma poco a poco in un acquila di faccia, perfettamente compresa.

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http://www.coinarchives.com/w/lotviewer.ph...268&Lot=502

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http://www.coinarchives.com/w/lotviewer.ph...93&Lot=1224

L'instabilità di un tipo rivela molto spesso la sua incomprensione da parte di quelli che la rappresentano: è così che il giglio arriva "accidentalmente" sulle monete dei conti di Blois; che il pastorale appare, per deformazione di una lettera della legenda, sulle monete episcopali di Cahors; che nella zecca di Saint-Médard, saint Sébastien si vede attribuire uno stendardo come emblema.

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http://www.coinarchives.com/w/lotviewer.ph...268&Lot=448

Il disegno del castello tornese potrebbe dunque provenire dal tempio tetrastilo, senza per altro che si tratti di parlare propriamente d'una degenerazione, e senza che i due tipi abbiano lo stesso significato.

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E se invece fosse un retaggio di un campgate di romana memoria, filtrato magari attraverso il tempio carolingio?

Ad esempio ad Orleans troviamo due diverse emissioni, entrambe attribuite a Filippo I, una che ricorda abbastanza la raffigurazione delle monete tardoimperiali

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(da http://www.coinarchives.com/w/lotviewer.ph...30&Lot=2297 )

ed un'altra con una figura che si avvicina al castello tornese:

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(da http://www.coinarchives.com/w/lotviewer.ph...274&Lot=562 )

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Ecco una bella carrellata.

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Denaro - Circa 1000-1050 Tours - Variante con 5 colonne

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Denaro - Circa 1000-1050 Tours

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Denaro - Circa 1050 Tours

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Denaro - Circa 1000-1050 Tours

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Obolo - Circa 1050-1100 Tours

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Denaro - Circa 1175-1200 Tours - Rara variate con croce al centro del "castello"

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Denaro - Circa 1150-1200 Tours

Fonte delle foto: CGB VSO XXII

Modificato da fra crasellame
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Raffigurazioni di edifici sacri compaiono spesso sulle monete medievali; spesso però è difficile dire se si tratta di una immagine dell'edificio vero e proprio, del modello che veniva usato nella dedica dell'edificio da parte del committente, o di un reliquiario o altro oggetto sacro (tabernacolo etc.) realizzato a imitazione della forma dell'edificio stesso. In qualche caso l'iconografia ci toglie dall'ambiguità come nel caso di questa moneta molto rara, coniata ad Aquisgrana (Aachen) da Wilhelm II duca di Jülich (1361-1393), una versione del grosso tornese in cui Carlo Magno (rappresentato come santo, con l'aureola) presenta il modello della chiesa madre di Aquisgrana:

01935q00.jpg

http://www.coinarchives.com/w/lotviewer.ph...26&Lot=1935

Anche questa moneta proviene dalla Collezione de Wit, un vero thesaurus della monetazione medievale europea in attesa dell'uscita dei restanti volumi del MEC, se mai vedranno la luce...

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