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IGNORED

Aste folli


fra crasellame

Risposte migliori

Penso che le monete russe erano sottoposte a una grande speculazione che gonfiava i prezzi. In realtà, a parte le vere rarità, non sono monete rare. Basta vedere l'offerta di monete russe in ogni asta. Era normale un rallentamento dei prezzi.

Discorso diverso per le altre nazioni dell'est Europa. L'offerta è scarsa e i prezzi si mantengono alti.

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Leggendo qui: http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/e...ia-zar.html?rss

sembrerebbe che sia la fine di una mini Era di Aste folli (non solo numismatiche).

Assisteremo ad un ribasso generalizzato dalla prossima primavera ?

Un ridimensionamento delle attuali valutazioni espresse dal mercato, in particolare per le iperinflazionate monete russe, sarebbe solo salutare.

Credo che le ripetute svalutazioni del rublo (oltre le perdite delle capitalizzazioni di borsa) siano il danno piu' grave subito dagli oligarchi russi e dai loro compagni. A maggior ragione appaiono veramente bizzarri i realizzi fatti a dicembre a Ginevra nel pieno di tale contesto di mercato.

Riguardo le monete russe personalmente le trovo brutte e di poco fascino. Monete che nessuno voleva fino a pochi anni fa, hanno subito degli incrementi tanto enormi quanto ingiustificati.

Vedremo come si comportera' il mercato nel 2009 , ma se un ridimensionamento dovesse confermarsi sarebbe il comportamento piu' saggio.

numa numa

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Un personalissimo parere, sull'articolo in generale: ho una certa esperienza con il mondo degli affari in Russia, avendoci lavorato per molti anni, prima di approdare ad altre mete. E ho sempre sostenuto, anche parlando con loro, che l'unica vera ricchezza di quel popolo è data da quel che si trova sottoterra. Si tratta di una nazione la cui gente, per tutta una serie di circostanze storiche e socio-politiche, non ha mai sviluppato una cultura del "fare" e del "creare", ma solo dello "sfruttare" senza sosta ciò che sta loro intorno, e sotto i piedi. In tal senso, non mi ha stupito né il rapidissimo arricchimento di una minima parte della popolazione, né le difficoltà che - alcuni di loro, non tutti (ma davvero qualcuno crede che il conto in banca di questi paperoni sia in rubli??? Mi meraviglio di Repubblica, quando scrive che "il rublo, svalutato 12 volte tra ottobre e dicembre, ha drasticamente ridimensionato i loro conti in banca") - possono incontrare ora.

Sulla numismatica in particolare, non c'è dubbio che i prezzi siano lievitati anche per gli interessi dei loro ricconi, che hanno ammassato rarità e non rarità in nome non certo del collezionismo, ma dell'investimento speculativo. E tutto il mercato della moneta russa, anche di quelle meno "raffinate", ne ha risentito al rialzo. Se poi questo sarà davvero destinato a ridimensionarsi, non lo so certo dire, visto che molto dipenderà dai venti che soffieranno sull'economia mondiale nel prossimo periodo. Ma, ad oggi, è cosa assai probabile.

Modificato da justapeek
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Sarà perchè colleziono principalmente Russe ma le trovo molto affascinanti cerco il conio è meno ricercato di quello tedesco ed inglese di pari periodo però non è che le portoghesi siano tutto questo splendore! Tornando alle quotazione di queste monete beh che dire...ad oggi non riesco a percepire il vero valore di alcune monete...diciamo molte...guardate tramite Sixbid le stime delle monete delle seguenti aste...tanto + evidente perchè la prima in dollari e la seconda in euro...a mio parere la seconda ha si dei bellissimi pezzi ma delle stime molto alte:

Asta Rauch 11 Gennaio 09

Asta Kunker 8 Febraio 09

A Voi ogni giudizio

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Commentando la svaluzazione del rublo e il patrimonio dei "paperoni" russi certo i loro cc non sono in rubli...la maggior parte sono in usd...

Tu hai evidenza che le grandi imprese russe riportino i loro bilanci in dollari ?

Se invece sono espressi in rubli, quando pagano i loro dividendi, se li converti in dollari (e il rublo e' stato svalutato) riceveranno un bel po' meno dollari rispetto a prima, non credi ?

Naturalmente per quella parte di patrimoni che erano gia' detenuti in dollari questo effetto non c'e' ma la maggior parte dei "paperoni", come li definite dipende ancora molto dalle partecipazioni detenute in aziende russe che non a caso sono dovute ricorrere agli aiuti di Stato.

numa numa

Modificato da numa numa
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Spero piuttosto che non sia il crollo di un economia, che possa ulteriormente penalizzare un popolo meraviglioso, che si è sempre trovato a dover lottare contro governi autocratici, oligarchie, forze della natura, invasioni, terrorismo, conflitti etnici e tragedie senza fine.

La mia solidarietà va alla popolazione russa, non certo a chi si è arricchito smisuratamente in 2-3 anni.

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mmmm....c'è stato un fraintendimento...con cc intendevo i conti correnti dei russi "ricchi"...essi sono per la maggior parte in dollari....il rublo poi si svaluta er convenienza del foverno stesso che ha iniziato tale manovra di svalutazione (leggi "il sole 24")....anche io ho a che fare con russi...pensa che ho la moglie lettone-russa e i suoceri che vivono in russia...li ci vado minimo 2 volte l'anno...

Le società e i loro bilanci sono cosa differente a mio parere...

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Per inciso il mio intendimento è solo quello di portare all'attenzione come le 2 aste seguenti diano valutazione molto diverse per la stessa categoria di monete:

Da sixbid:

Asta Rauch 11 Gennaio 09

Asta Kunker 8 Febraio 09

Ergo in primis sono confuso sul reale valore delle monete russe...anche perchè i catologhi ne danno un valore diverso...fico vero?

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mmmm....c'è stato un fraintendimento...con cc intendevo i conti correnti dei russi "ricchi"...essi sono per la maggior parte in dollari....il rublo poi si svaluta er convenienza del foverno stesso che ha iniziato tale manovra di svalutazione (leggi "il sole 24")....anche io ho a che fare con russi...pensa che ho la moglie lettone-russa e i suoceri che vivono in russia...li ci vado minimo 2 volte l'anno...

Le società e i loro bilanci sono cosa differente a mio parere...

Toto,

la ricchezza, tanto piu' quella "nuova", nasce si consolida si alimenta da un flusso di denaro che deve provenire da qualche parte, giusto ?

Gli "oligarchi" non e' che sono diventati ricchi "manus dei" :D ma perche' (nella maggior parte dei casi) e' stato permesso loro, illo tempore, di rilevare societa', quote azionarie, e partecipazioni in holding industriali e finanziarie che con i loro guadagni hanno permesso agli oligarchi di diventare quello che sono.

Se continui a seguirmi ti sara' facile intuire che queste societa', in gran parte (ma naturalmente non tutte) sono basate in Russia e quindi riportano i loro bilanci in rubli (il risultato netto di bilancio di queste societa' costituisce uno dei flussi che alimentano la ricchezza degli oligarchi attraverso la distribuzione dei dividendi in base alle azioni da loro possedute (tutte le economie private funzionano cosi', dalla Birmania allo Zambia passando per Gran Bretagna, Svizzera e Islanda).

Ergo, questa e' semplice logica, se le societa' sono in crisi perche ' il rublo si e' svalutato, tale fattore non puo' NON pesare (anche se magari solo in parte e con diversi pesi) sulla ricchezza personale degli oligarchi. L'articolo di Repubblica citato metteva in luce proprio tali aspetti.

Ora, non dico che Abramovich vada in giro a mendicare, tutt'altro, m un certo ridimensionamento della sua ricchezza in questo momento e' un fatto acquisito.

Vedremo alla fine quali strascichi lascera' la crisi economica.

In ogni caso 'nessuna' ricchezza si autoalimenta, tutte devono avere dei flussi di immissione (entrate) pena il depauperamento in tempi anche brevi (vista la propensione alla spesa di tali personaggi); e se sei attento alle statistiche dei "paperoni" vi sono repentini cambi di posizionamento anche tda un anno all'altro. Naturalmente vorremmo tutti piangere calde lacrime per essere stati retrocessi dalla 4a alla 14a, o anche 40a posizione in tale classifica :lol:

numa numa

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I bilanci delle aziende, solitamente, vengono redatti (salvo talune eccezioni) nella valuta del Paese in cui hanno la sede.

Ciò non toglie che poi tali aziende possano detenere all'estero c/c in divise estere, USD - EUR - GBP, ecc.

per poter effettuare le loro transazioni di incassi/pagamenti internazionali. Questi c/c poi a livello di bilanci vengono

controvalorizzati in valuta del paese di residenza (nella fattispecie Russia=Rublo).

Ma più delle aziende, chi detiene i c/c all'estero espressi in valute forti, USD - EUR - GBP -ecc., sono i nuovi

"Signori/Ricchi" della Russia che fanno pagamenti/incassi per conto delle loro aziende russe, ma

anche, e di più, acquisti ed investimenti a titolo personale, comperandosi yacht, opere d'arte, monete, francobolli,

società di calcio, palazzi, aziende estere,...........ecc.

Il discorso è un pò troppo lungo e complesso!

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I bilanci delle aziende, solitamente, vengono redatti (salvo talune eccezioni) nella valuta del Paese in cui hanno la sede.

Ciò non toglie che poi tali aziende possano detenere all'estero c/c in divise estere, USD - EUR - GBP, ecc.

per poter effettuare le loro transazioni di incassi/pagamenti internazionali. Questi c/c poi a livello di bilanci vengono

controvalorizzati in valuta del paese di residenza (nella fattispecie Russia=Rublo).

Ma più delle aziende, chi detiene i c/c all'estero espressi in valute forti, USD - EUR - GBP -ecc., sono i nuovi

"Signori/Ricchi" della Russia che fanno pagamenti/incassi per conto delle loro aziende russe, ma

anche, e di più, acquisti ed investimenti a titolo personale, comperandosi yacht, opere d'arte, monete, francobolli,

società di calcio, palazzi, aziende estere,...........ecc.

Il discorso è un pò troppo lungo e complesso!

Temo che vi focalizziate un po' troppo sulle "uscite" : palazzi, yacht, monete, squadre di calcio, etc.

certo che queste attivita' possono essere pagate in dollari, euro, franchi svizzeri, etc.

Ma per uscire il denaro deve prima "entrare" e molti dei flussi che appunto alimentano il "tesoretto" dautilizzare per pagare questi beni o i gioielli alla bella Zhukova, provengono dai dividendi percepiti attraverso le partecipazioni nelle aziende russe che - lo dico per l'ennesima volta - probabilmente presentano almeno una parte consistente dei loro bilanci in rubli e quindi soggetti a pesante savlutazione al momento corrente.

Se cosi' non fosse, non avrebbero senso quegli articoli che parlavano della necessita' per lo Stato russo di intervenire a sostegno di alcune imprese controllate dagli oligarchi.

Nessuna complicazione mi pare ma una lettura, sicuramente parziale ma obiettiva, di quanto sta accadendo nell'economia russa i questo momento.

numa numa

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Numa Numa

guarda che io ho detto che i bilanci sono "redatti" nella valuta del Paese di residenza, e quindi nella fattispecie in RUBLI.

Ho anche aggiunto che i c/c all'estero sono tenuti in valute forti, USD - EUR - GBP - ecc.

E queste divise non si svalutano come il rublo.

Delle valute forti fa eccezione la sterlina inglese che nell'ultimo anno è passata da un rapporto di cambio

con l'Euro da circa 1,5 a 1,00 con grossa preoccupazione per molte società inglesi. E' di ieri la notizia che

alcune società di calcio (tra le altre anche il Liverpool) abbiano grossi problemi dal momento che i contratti

con molti giocatori stranieri li hanno stipulati in USD o Eur e la Stelina si è svalutata notrevolmente.

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Numa Numa

guarda che io ho detto che i bilanci sono "redatti" nella valuta del Paese di residenza, e quindi nella fattispecie in RUBLI.

Ho anche aggiunto che i c/c all'estero sono tenuti in valute forti, USD - EUR - GBP - ecc.

E queste divise non si svalutano come il rublo.

Delle valute forti fa eccezione la sterlina inglese che nell'ultimo anno è passata da un rapporto di cambio

con l'Euro da circa 1,5 a 1,00 con grossa preoccupazione per molte società inglesi. E' di ieri la notizia che

alcune società di calcio (tra le altre anche il Liverpool) abbiano grossi problemi dal momento che i contratti

con molti giocatori stranieri li hanno stipulati in USD o Eur e la Stelina si è svalutata notrevolmente.

Nessuno dubbio sul fatto che i bilanci siano redatti in rubli, ma poi pensi che una bacchetta magica trasformi per incanto tutti i conti in conti esteri ? :D

Sinceramente Non riesco a seguire il filo logico. E da questo discorso non e' chiaro perche' le societa' inglesi sarebbero in difficolta' perche' la sterlina si svaluta, mentre i paperoni russi no anche se il rublo si svaluta. Rinuncio a capire.

Che i c/c esteri siano tenuti in divise estere (si dice divisa non valuta, la valuta e' il giorno dii accredito/adebito di una data somma) e' infine una tautologia.

Comunque tutto questo non e' importante. Molto di piu' e' sapere che svolta prendera' il mercato.

numa numa

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CITAZIONE (miroita @ 06 gennaio 2009, 00:47)

Numa Numa

Che i c/c esteri siano tenuti in divise estere (si dice divisa non valuta, la valuta e' il giorno dii accredito/adebito di una data somma) e' infine una tautologia

Da buon...................., posso garantirti che la normativa valutaria italiana

tali conti li ha sempre definiti "Conti in Valuta", a meno che non sia cambiata negli ultimi giorni che non sono andato a lavorare!

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CITAZIONE (miroita @ 06 gennaio 2009, 00:47)

Numa Numa

Che i c/c esteri siano tenuti in divise estere (si dice divisa non valuta, la valuta e' il giorno dii accredito/adebito di una data somma) e' infine una tautologia

Da buon funzionario di banca, responsabile di un servizio estero-merci, posso garantirti che la normativa valutaria italiana

tali conti li ha sempre definiti "Conti in Valuta", a meno che non sia cambiata negli ultimi giorni che non sono andato a lavorare!

Hai ragione, io uso una terminologia utilizzata nella pubblicistica economica

Non e' un punto importante comunque..

numa numa

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Il problema di fondo delle aziende russe di cui l'articolo di Repubblica è che le loro fortune si sono basate continuo aumento della domanda di materie prime da parte del resto del mondo, e quindi il sostegno di livelli di prezzo piuttosto elevati. Mi riferisco al petrolio ed al gas, il cui prezzo è legato senza un vero motivo industriale a quello del petrolio, mi riferisco a nichel e cromo, indispensabili alla produzione di acciaio inox, così come manganese, rame, titanio, alluminio ed altri metalli. In un momento di crollo della domanda e dei prezzi di queste materie prime è evidente che le aziende produttrici russe, come in tutto il resto del mondo, incontrino difficoltà di fronte a costi fissi relativamente immutati e rigidi e fatturato in drastico calo.

Per quanto siano pingui i conti in valuta, di fronte a buchi di bilancio dell'azienda dubito che si possa giustificare l'utilizzo di fondi per aste stravaganti...

P.S. scusate l'O.T. :D

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Per quanto siano pingui i conti in valuta, di fronte a buchi di bilancio dell'azienda dubito che si possa giustificare l'utilizzo di fondi per aste stravaganti...

P.S. scusate l'O.T. :D

Considerazioni assolutamente corrette.

Il drastico calo del livello di domanda generale ha avuto per conseguenza una brusca frenata dell'economia che in moltissimi Paesi e' entrata in recessione.

Il minore livello di domanda (e quindi di vendite per le imprese) ha di fatto compresso gli utili prodotti dalle imprese stesse (o ha causato delle perdite se i costi sono stati maggiori dei ricavi).

Le imprese che non hanno potuto (o saputo) tagliare o contenere i loro costi ne hanno fatto l;e maggiori spese.

Un altro grosso problema e' stato determinato dalla repentina restrizione del credito che le banche (non fidandosi piu' l'una dell'altra) hanno improvvisamente messo in atto causando dei costi folli di indebitamento per quelle aziende che necessitavano di rifinanziarsi. Alcuni "spread" (differenza tra il costo del denaro a rischio zero e il costo per l'impresa) sono schizzati a 12% - 14% (il che significa che se il costo del denaro per lo Stato era del 2%-3% - tasso di remunerazione dei BOT e CCT, le imprese anche grandi tipo Fiat etc. dovevano pagare 14% in piu' per ottenere prestiti dalle banche)

Infine per alcuni Paesi ci si e' messa anche la svalutazione della loro moneta (Gran Bretagna, Russia, etc.). Questo cocktail micidiale ha determinato lo scricchiolio di diverse societa' e gruppi che hanno necessitato la messa in opera di interventi statali (dalle grndi case automobilistiche americane ai conglomerati russi). Ecco perche' anche gli oligarchi non e' detto che stiano dormendo sonni tranquillissmi.

In ogni caso tornando all'argomento in questione gli acquirenti delle monete milinarie nelle aste recenti normalmente usano i propri fondi non quelli delle societa'. Anche se, naturalmente , la loro ricchezza deriva sicuramente in parte dai dividendi e gli utili distribuiti dalle societa' di cui detengono le azioni, ovvero dai loro investimenti.

numa numa

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Cerco di tornare all'argomento della discussione che non credo sia incentrato sui miliardari russi ma sui prezzi "folli" raggiunti nelle aste, anche numismatiche.

Occorre evidenziare che la corsa folle all'aumento dei prezzi nella numismatica riguarda solo le belle monete che, per alcuni settori (vedi le classiche), oltre ad essere belle devono anche avere un certo valore (fascino) aggiunto: stile, flan, patine ecc. Per converso chi invece si accontenta ( ed è una scelta non esecrabile) del quasi splendido o del BB, in questo momento potrebbe cogliere l'occasione per imbastire un bel compendio (prima con un budget compravo uno adesso compro due o ci provo con tre).

Il regno d'Italia poi lo vedo maluccio: alcune monete sono commercialmente ferme.

Tuttavia - considerata la crisi in atto - anche le belle monete dovrebbero in un prossimo futuro iniziare a fermarsi o a retrocedere.

Per converso le monete eccezionali come sempre costituiranno un' eccezione: quanto meno consolideranno i prezzi recenti ma difficilmente torneranno indietro.

Se questo quadro si andrà definendo entro la prossima estate potremo considerare che è sicuramente in atto un fenomeno deflattivo (cioè i prezzi della maggior parte dei generi in commercio sono in una fase discendente e le monete da collezione idem).

Ciò non significherà che è finita un'era, ma solo un periodo di cui non possiamo ora accertare la durata.

Alla fine del periodo andrà valutato il numero dei collezionisti che opereranno ancora sul mercato, cioè la forza che avrà la domanda di monete.

Al riguardo avevo lanciato recentemente nel forum una discussione: quanti sono i collezionisti di monete? Questa non era peregrina ma voleva anche essere uno spunto di riflessione. Infatti laddove la domanda è contenuta è più facile addomesticare i prezzi. Peraltro occorre considerare che alle aste spesso l'invenduto è più consistente di quanto appaia nei risultati. Alcuni grossi operatori possono infatti imporre riserve invisibili, fingere le aggiudicazioni o acquistarsi reciprocamente i lotti (invece di operare uno scambio di stock in negozio lo fano in asta). Allora uno dice: e che ci guadagnano? Te o dico io: fanno una politica sui prezzi e mantengono alto il mercato, ma sopra tutto lo controllano. Un'altro dice: e le case d'asta che ci guadagnano? Te lo ridico io: se le aste vanno bene (almeno così sembra) convincono sempre di più i privati ad affidare loro il materiale. Un'altro ancora potrebbe "dice-re": e allora? queste cose più meno si sapevano, che vuoi dire in conclusione?

Voglio dire:

- chi fa numismatica spende somme che alla fine dei giochi sono sempre significative, rapportate al proprio personale portafoglio.

- Tali somme vengono immesse in un circuito scarsamente trasparente e spesso anche irrazionale ed aleatorio.

- L'investimento così effettuato è in qualche misura un investimento di rischio pur essendo poggiato su beni di apparente consistenza.

- La crisi attuale ove dovesse essere sufficientemente lunga (speriamo di no) e perniciosa farà venire qualche nodo al pettine.

- In tal caso il numero degli appassionati potrebbe ridimensionarsi ed il mercato ne risentirebbe in negativo.

Cautela e prudenza cosmica e comprate cose veramente belle anche se comprerete meno, (con quelle di solito ci si salva).

Ciao a tutti.

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Le considerazioni di Paikos sono interessanti e per la maggior parte condivisibili.

Se comprendo la sintesi del tuo pensiero, stai affermando che per alcune monete, o meglio quasi tutte le monete di grande o eccezionale conservazione stiamo assistendo ad un "gradino" di valutazione che si e' aggiunto alla valutazione che normalmente tali pezzi avevano fino a poco tempo fa.

Ovvero che le monete di tale conservazione oggi vengano scambiate ad un sovrapprezzo, talvolta anche molto consistente, rispetto alle loro quotazioni di pochi anni fa. Mentre prima la differenza tra uno SPL ed un qFDC o FDC era assai meno marcata.

Se ho interpretato correttamente il tuo pensiero questa e' sicuramente una tendenza in atto che si e' venuta addirittura esasperando negli ultimi 12/18 mesi , maxime con la strategia portata avanti, a dir poco spregiudicatamente, da case d'asta quali la NG di Ginevra.

Il resto del materiale, monete meno rare , meno famose (guardate l'esempio del denario delle idi di Marzo acquistabile a 60/70 mila dollari ancora pochi anni fa ora balzato a 4-5 volte questi prezzi) con minore stile, ma soprattutto in conservazioni piu' basse, e' invece destinato a riportare quotazioni stazionarie. A subire le mode del mercato (oggi tutti vogliono le papali che stavano languendo da innumerevoli lustri, idem per la Repubblica, cenerentola della monetazione repubblicana, vogliamo parlare di Bisanzio ? accidenti a loro, potevano lasciarlo nel suo oblio ?? :D ).

Verissime anche tutte le affermazione fatte, in modo generico s'intende, sui meccanismi posti in essere dalle case d'aste per salvaguardare i prezzi e controllare il mercato.

Ma scusate se i cartelli esistono in tanti settori commerciali, perche' proprio la numismatica dovrebbe esserne esente ? A quando un intervento dell'Antitrust con tanto di multe per comportamenti scorretti ?

Forse sogno ma un domani tali problematiche potrebbero trovare la giusta eco e allora tanti furbetti che oggi sanno solo spaventare minacciando querele potrebbero esserericondotti a comportamente piu' etici.

Infine la dismina del numero dei collezionisti. Tale tema non e' certamente nuovo, numerose sono le discussioni, in passato dove tale fenomeno e' stato analizzato.

Sostenevo in un mio intervento di molto tempo fa che internet ha contribuito enormemente a far crescere il numero di appasioinati, avvicinando tra loro e rendendo piu' facile l'accesso al mercato

a moltissimi aspiranti o potenziali collezionisti.

Le informazioni, i testi, le arene di dibattito (come questo Forum ad esempio), i siti di diffusione culturale che oggi popolano internet rappresentano una messe incredibile di dati e informazioni e scambi culturali che nutre questa schiera di amatori e appassionati.

E'naturalmente normale che in un mercato espansionistico, quale quello avuto sinora, il numero dei collezionisti aumenti. In un mercato in difficolta' tale numero scenda (negli anni Settanta, ad es. vi era stata una forte fase espansiva anche perche' alcuni operatori tendevano a proporre monete esclusivamente sotto l'aspetto di investimenti finanziari alternativi (Galerie di Monnaie, guarda caso, ancora di Ginevra). Erano tempi di elevata inflazione e il bene rifugio andava per la maggiore. Inutile dire che chi ci ha guadagnato di piu' in quel frnagente sono stati proprio gli intermediari e gli operatori, non gli investitori.

Infine non concordo completamente con le conclusioni cui giungi in merito all'evoluzione possibile del mercato in questi prossimi mesi/anni. L'analisi e' assai complessa. Possiamo fare degli scenari e divertirci a immaginare le possibili evoluzioni nel caso si verifichino certi eventi.

Giusto invece sempre usare prudenza negli acquisti e privilegiare la qualita' se si ha un occhio anche al ritorno economico dei soldi investiti in monete.

Non dimentichiamoci pero' che ci sono molti che le monete le comprano anche solo per pura passione e per loro il ritorno economico su quanto speso e' una variabile del tutto indipendente :D

numa numa

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Grazie numa numa per il tuo contributo.

Ti confermo che sei entrato in pieno nella mia dissertazione che, peraltro e per brevità, non era del tutto lapalissiana. Resto convinto che, oltre i click di visita e le scorribande nel forum, questa sede si pone come uno strumento di grande valenza culturale e tecnica, che con i tempi che (purtroppo) corrono non è poca cosa. Pertanto il forum deve stimolare la lòa serena condivisione di idee, la riflessione e l'approfondimento: in queste cose si concreta il pieno valore aggiunto del sito e così cresciamo tutti insieme.

Per il resto:

- la passione è il nostro punto debole ove giocano gli operatori per massimizzare ed espandere con il massimo profitto la commercializzazione;

- questo non deve significare che ci dobbiamo rassegnare a rimettere (ove non c'è guadagno la remissione è sempre certa, quindi ci rimettiamo anche quando cediamo alla pari);

- chi può permettersi di non fare caso a tale problematica, perchè si sta comunque divertendo, è fuori da ogni giudizio e fa bene a rilassarsi con una passione ad ampio contenuto culturale;

- è più probabile che molti di noi non possano proprio permettersi tale approccio e quindi giustifichino la spesa anche pensando all'investimento;

- per questa ampia o ristretta (non sono in grado di quantificare) cerchia di appassionati non multimilionari credo sia opportuna qualche riflessione, ecco la "ratio" del mio modestissimo suggerimento a riflettere sulle dinamiche del mercato ed a comprare una bella moneta invece di tre (belline); atteso che quando rivenderai le belline comunque ti macelleranno salvo qualche caso fortunato:

- si dovrebbero salvare anche i "collezionisti trafficanti" (nulla in contrario su questa categoria che comunque vivacizza le dinamiche);

- in ogni caso segnalo che del materiale, dopo anni di scomparsa quasi assoluta, sta emergendo anche in ottima conservazione ma non mi sembra ci sia la fila davanti a tali emersioni: ritengo tale fatto significativo in una ottica deflattiva, se poi dura o tra otto mesi tutto tornerà come prima credo che nessuno oggi lo possa sapere.

<_< :unsure:

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...- in ogni caso segnalo che del materiale, dopo anni di scomparsa quasi assoluta, sta emergendo anche in ottima conservazione ma non mi sembra ci sia la fila davanti a tali emersioni: ....

qualche esempio ?

numa numa

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