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Luni


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Un brevissimo e schematico riassunto dell’interessante studio di Antonio Bertino (A. Bertino – La monetazione altomedievale di luni, in Le zecche minori toscane fino al XIV secolo – Atti del 3° convegno internazionale di studi, Pistoia 16-19 settembre 1967 pp 57-75):

La datazione dell’attività della zecca episcopale di Luni andrebbe collocata fra la seconda metà del VII secolo e i primi decenni dell’VIII.

Le monete di Luni, “hanno il tondello di grosso spessore e irregolarmente circolare, e sono costituite di una lega di piombo rame e stagno, rigida e resistente all’uso”. “Ci sembra naturale, nel periodo in cui si era esaurito l’afflusso del numerario bizantino e mancava qualsiasi altra moneta divisionale, l’apparizione a Luni di una moneta spicciola per le prestazioni di artigiani e di agricoltori e per gli scambi ed i commerci al minuto”.

Il Bertino propone la seguente successione cronologica delle diverse emissioni:

1. tipologia con al diritto un rozzo busto di prospetto entro un cerchio in rilievo e al rovescio una croce a tau e un pastorale che fanno parte di un monogramma quadrato con le lettere EPC S VEN alludente all’autorità vescovile (probabilmente EPisCopus Sanctus VENantius: il vescovo Venanzio, che tenne la cattedra lunense dal 594 al 603 circa, fu canonizzzato probabilmente subito dopo la morte) .

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2. tipologia con al diritto la scritta ECCL e al rovescio la scritta BANE (ECCLesiae BAsiliaNaE) alludenti alla diocesi lunense intitolata al vescovo S. Basilio .

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3. tipoligia con al diritto un busto femminile di prospetto, velato e nimbato e al rovescio l’iscrizione in tre righe CAC || MARI || A (= SA(n)C(ta) MARIA). Questa tipologia può essere considerata la più recente e datata verso l’inizio del regno di Liutprando (712-744)

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Nella discussione che seguì l’intervento del Bertino, lo studioso inglese Philip Grierson (atti convegno pp. 72-73) avanzò qualche dubbio che le emissioni di Luni potessero essere considerate monete vere e proprie propendendo piuttosto a considerarle tessere di natura ecclesiastica prive di funzione monetaria.

Non sono molto preparato su questa monetazione e non ho letto eventuali studi successivi a quello di Bertino.

Siete a conoscenza di ulteriori notizie?

In particolare mi interesserebbe avere un’idea della rarità attuale di queste monete. Non mi sembra che appaiano frequentemente in asta; qualcuno ha qualche dato in proposito?

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In effetti la zecca di Luni è una delle più interessanti tra le Altomedievali, e A. Bertino ha dedicato decne di scritti sull'argomento, tu hai citato il primo.

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Con riferimento al convegno che ho citato, all’affermazione di P. Grierson che le emissioni di Luni “sono pezzi con un peso irregolare, non costante, cosa questa che è molto anormale per delle monete” Bertino replicò “Il peso dei pezzi non è costante, però potremo dividerli in tre gruppi : 11 gr. i pezzi più grossi, 6-5 gr. e 3-4 gr. gli altri, quindi si potrebbe vedere una certa relazione con le monete di bronzo bizantine.”

Il peso dell’esemplare che ho illustrato nel messaggio 3 è di 14,1 grammi. Probabilmente questo aspetto dei pesi è stato sviluppato negli studi successivi.

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Non conosco molto la storia (e men che meno la numismatica) medioevale, quindi avrei una curiosità, che potrà sembrare banale: perchè toscana?

Luni oggi e' in provincia di La Spezia quindi Liguria ma storicamente apparteneva al territorio della Lunigiana (provincia bizantina)

http://it.wikipedia.org/wiki/Lunigiana

Modificato da piergi00
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Alessio Montagano autore del Mir Toscana zecche minori riporta 6 tipi per la zecca di Luni

Moneta ? Tessera ? MIR 259 CNI 1/9

D/ anepigr. Rozzo busto di fronte

R/ VENANTIVS EPCS nel campo croce a tau e pastorale che fanno parte delle lettere ECCL BNE (Ecclesie Basilianae) a monogramma a rovescio

Nota : secondo A.Bettino (1974 pag.63) la figura stilizzata nel D/ rappresenta un santo protettore della diocesi e non un vescovo vivente.

L' abbreviazione EPCS prima del nome Venanzio , potrebbe infatti essere interpretata come "sanctus" e non necessariamente "episcopus".

E' per questo motivo che non possiamo essere certi di attribuire queste emissioni , diversamente da quanto riportato nel CNI , al vescovo Venanzio

segnalata variante

MIR 259/2 con legenda retrograda al R/ CNI 10/2

Mi g 4,15 / 8,70 ; d 17/29 mm.

Modificato da piergi00
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Moneta ? Tessera ? MIR 260 CNI 13/5 dis.

D/ anepigr.Rozzo busto di fronte accantonato da 2 croci greche

R/ nel campo EB in nesso , a.d. crescente , e V , a.s. piccola croce patente

Mi g 6,25 ; d. 19/20 mm.

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Moneta ? Tessera ? MIR 261 CNI 16 dis.

D/ figura maschile in piedi di fronte in costume episcopale , ossia con mitria piatta e tunichetta talare , cioe' giubba corta al ginocchio stretto alla vita da un cingulum : tiene nella d. il pastorale di forma arcaica di tau e nella s. appoggiato a terra il surtarium , scudo su cui erano dipinte immagini

R/ monogramma formato di croce ansata e lettere E B N V (Ecclesie Basiliane Venantius)

Mi g. 2,10 ; d. 13 mm.

Modificato da piergi00
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Moneta ? Tessera ? MIR 262 CNI 17/21

D/ nel campo ECCL (Ecclesie) sormontato da tratto orizzontale

R/ nel campo BAE (Basiliane) sormontato da tratto orizzontale

MI g 4,18/10,02 ; d 18/24 mm.

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Moneta ? Tessera ? MIR 263 CNI 22

D/ anepigrafe Rozzo busto di fronte accantonato da 2 croci greche

R/ rozzo monogramma di L A Z V

Mi g7,95 ; d 22. mm.

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Moneta ? Tessera ? MIR 264 CNI 23

D/ busto velato e nimbato di fronte

R/ CAC (sormontato da tratto orizzontale) MARI A (su tre righe)

Mi g 13,10 ; d. 20 mm.

Nota: A. Bertino (1974 p.66) afferma che il tipo della Madonna puo' essere considerato il piu' recente della serie lunense e datato verso l' inizio del regno di Liutprando (712-744)

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Nella mia Bibliografia Numismatica Italiana ho dedicato due pagine intere a Luni, pp. 414-415.

una buona parte sono articoli di A.Bertino

Modificato da piergi00
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Luni oggi e' in provincia di La Spezia quindi Liguria ma storicamente apparteneva al territorio della Lunigiana (provincia bizantina)

http://it.wikipedia.org/wiki/Lunigiana

Sì, sì questo è chiaro,,, l'ho anche visitata Luni, ma la Lunigiana, in epoca altomedioevale, comprendeva parte della Liguria e parte della Toscana.

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Quindi, ricapitolando le utili informazioni di Piergi00, le 6 tipologie del MIR sarebbero queste?

1. MIR 259 (prima immagine del messaggio 1);

2. MIR 260 (nessuna immagine finora postata);

3. MIR 261 (l'immagine seguente?)

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4. MIR 262 (seconda immagine del messaggio 1 ed esemplare illustrato nel messaggio 3);

5. MIR 263 (nessuna immagine finora postata);

6. MIR 264 (immagine del messaggio 2).

Qualcuno potrebbe aggiungere le immagini delle tipologie MIR 260 e MIR 263?

Qualche dato sulla rarità di queste monete? Apparizioni in asta?

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Aggiungo la seguente segnalazione bibliografica :

U. MAZZINI "Di una zecca di Luni dei secoli sesto e settimo finora ignorata " in

Miscellanea di Studi Storici in onore di Giovanni Sforza (Lucca 1920) pp. 620-39

Allego anche il mio esemplare , attribuito al vescovo Venanzio, vissuto a Luni nel VI secolo

che ebbe, tra l'altro, intensi rapporti epistolari con Papa Gregorio Magno (540-604).

La metrologia dei pezzi conosciuti, la particolare tipologia, l'assenza di riferimenti ad autorità imperiali

e infine il metallo che più che mistura (cosi descritto nel MIR) sembra essere in realtà piombo,

tutti questi elementi contribuiscono a distaccare fortemente tali emissioni da quelle congruenti del periodo

inerente la loro circolazione. Non sono infatti emissioni longobarde (nel quale apparentemente non esistevano

emissioni enee o in mistura (e anche l'argento era rarissimo); né tantomeno paiono emissioni bizantine

(a meno che non si voglia identificarle come "tetarteron" locali.

Appaiono nel panorama altomedioevale delle coniazioni italiane come un vero e proprio unicum talché

sorge spontanea la domanda se non siano piuttosto da interpretarsi come tessere mercantili o emissioni

autonome dei vescovi lunensi per sostenere il florido commercio navale della zona.

In ogni caso le monete di Luni sono molto rare, e raramente compaiono in aste numismatiche,

anzi ricordo un piccolo gruppo in una vendita di alcuni anni fa che mi fu riferito da esperti

essere false.

Diversi ottimi esemplari possono essere ammirati nel minuscolo ma interessante museo di Luni

nei pressi dell'omonima antica città.

numa numa

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In ogni caso le monete di Luni sono molto rare, e raramente compaiono in aste numismatiche,

anzi ricordo un piccolo gruppo in una vendita di alcuni anni fa che mi fu riferito da esperti

essere false.

Diversi ottimi esemplari possono essere ammirati nel minuscolo ma interessante museo di Luni

nei pressi dell'omonima antica città.

numa numa

Se non sbaglio l'immagine del suo esemplare si riferisce al tipo 1. MIR 259?

Non ricorda l'asta in questione ? Sarebbe molto interessante fotografare le immagini dei falsi e inserirle in questa discussione.

Modificato da giollo2
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Se non sbaglio l'immagine del suo esemplare si riferisce al tipo 1. MIR 259?

Non ricorda l'asta in questione ? Sarebbe molto interessante fotografare le immagini dei falsi e inserirle in questa discussione.

Non la ricordo neanch'io, mi era stata mostrata da un commerciante di Ginevra e si riferisce a circa 5-6 anni fa.

Se riesco a procurare altre informazioni le comunicherò sul Forum.

Non ricordo altri esemplari posti in vendita almeno in tempi recenti.

L'esemplare postato proviene da una collezione privata toscana.

numa numa

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Artemide Aste - 7 settembre 2000

lotto 175 - prezzo base 300.000 lire

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Qualcuno può sapere il prezzo di aggiudicazione?

ecco forse questo è uno dei pezzi che mi erano stati mostrati.

Direi che il confronto con le foto degli esemplari sicuramente autentici

si imponga.

numa numa

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Accidenti! Ultimamente per ogni periodo che cerco di approfondire saltano fuori dei falsi! Che tristezza!!!

Numa numa non riesce a postare una foto più nitida e/o ingrandita (ritagliando eventualmente il bordo) della moneta illustrata nel suo messaggio 19? Potremo abbinarla a quella di Artemide (cercherò anch'io di ottenere un'immagine migliore)

Modificato da giollo2
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