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Coronato Ferdinando I d'Aragona inedito W


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Volevo iniziare questa nuova discussione sul famoso Coronato di Ferdinando I d'Aragona con la sigla inedita W al rovescio pubblicato da me per la prima volta nel 2001 su Panorama Numismatico http://www.ilportaledelsud.org/coronato_1.htm . Su Cronaca Numismatica di questo mese è stata pubblicata (casualmente) una lettera di un lettore e nella risposta è stata illustrata una miniatura medievale sull'estrazione dell'argento nelle miniere. Quello che chiedo a qualche esperto di miniature, secondo voi di chi è quella W in cima? Si tratta di una miniatura di tutt'altra nazione o ha a che fare con il nostro Regno di Napoli? Ecco in allegato la pagina di CN. La cosa potrebbe essere interessante, in caso contrario avrò fatto solo un buco nell'acqua.

post-8333-1273921213,7_thumb.jpg

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Ecco l'immagine del Coronato famigerato!!!

post-8333-1273921452,74_thumb.jpg

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Purtroppo la pagina del codice è illeggibile (anche dal punto di vista iconografico) date le ridotte dimensioni.

Parrebbe un "Libro delle Ore" - una tipologia di libri miniati dove si rappresentano le stagioni, i segni zodiacali e i mestieri a questi connessi - la maggiorparte di questi libri è stata diffusa dal nord europa (Francia, Fiandre, Germania e Boemia) ma anche in Italia se ne conservano dei bellissimi soprattutto nell'area lombarda.

L'iconografia (se fosse possibile avere un'immagine ingrandita sarebbe più comprensibile) pare di stampo quattrocentesco (mi sembra di vedere che lo sfondo ha una sorta di paesaggio prospettico).

Forse è boemo data la grossa diffusione di miniere d'argento in quelle località montane.

Spero che qualcuno l'identifichi meglio di me :rolleyes:

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Ottimo l'intervento di Frankminen, in effetti anche io ho notato lo stile quattrocentesco della miniatura, non dimentichiamo che i più grandi incisori e miniaturisti dell'epoca erano fiamminghi e tedeschi ma la cosa importante è che molti di questi lavorarono per i vari sovrani europei. Giusto per fare un esempio, io posseggo alcune incisioni (stampe) e xilografie di artisti fiamminghi e tedeschi del XV secolo che raffigurano la città di Napoli, alcune di queste stampe sono anche pubblicate sul volume di Grimaldi editore (La città di Napoli tra vedutismo e cartografia. piante e vedute a stampa dal XV al XIX secolo. Napoli, 2001) e tali oggetti testimoniano che i Re di Napoli chiamavano a corte artisti da tutta Europa. Riguardo poi le miniature aragonesi, rammento che molte d'esse sono presenti oggigiorno nei musei di tutto il mondo. Sarebbe interessante scoprire quella W nella miniatura a cosa si riferisce, iniziale di un sovrano nord europeo o altro? Nell'immagine ingrandita spero si veda meglio, comunque lo stile delle case all'orizzonte mi sembrano un po' nord europee, uuhhhmmmmm

Qualcuno di voi possiede qullo studio citato in CN?

post-8333-1273936005,93_thumb.jpg

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Non so se si può dire per certo che sia di derivazione napoletana perchè vedendolo un po' meglio penso proprio che il miniatore fosse del nord europa, probabilmente boemo, perchè è ancora legato agli stilemi del gotico internazionale (pensa ai due archi che chiudono la scena) ma non raffinato come un Gentile da Fabriano o Lorenzo Monaco, proporrei nordico come sicuro.

Non so se conosci gli affreschi del Castello del Buonconsiglio di Trento, il ciclo dei "mesi" è di un tale Venceslao, boemo appunto, e ci trovo molte somiglianze.

Ciclo_dei_mesi,_luglio.jpg

Oltre il fatto che il Trentino, insieme alla Sardegna è uno dei principali produttori d'argento in Italia, strausato per le monete.

PS purtroppo tutto questo non aiuta molto per la ricerca della fatidica W

Edited by Frenkminem
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Alcune tue considerazioni non sono sbagliate, comunque resterebbe solo da appurare quella W che attinenza ha con l'estrazione dell'argento o con gli aragonesi a Napoli. Giusto a titolo di osservazione ricordo che i due angeli che sorreggono lo stemma angioino e aragonese (in questo caso la W sono) già noti in alcune miniature medievali napoletane della fine del trecento e per tutto il quattrocento.

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<BR>Non so se si può dire per certo che sia di derivazione napoletana perchè vedendolo un po' meglio penso proprio che il miniatore fosse del nord europa, probabilmente boemo, perchè è ancora legato agli stilemi del gotico internazionale (pensa ai due archi che chiudono la scena) ma non raffinato come un Gentile da Fabriano o Lorenzo Monaco, proporrei nordico come sicuro.<BR><BR>
<BR><BR>Solo a titolo di precisazione. Si tratta di un tardo Gotico (rientrante nel quattrocento). Il Gotico ha colori meno forti. Edited by francesco77
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Ho trovato un riferimento preciso alla miniatura con la W. Si tratta di una pagina miniata del "Kuttenberger Gradual" che illustra tutto il ciclo produttivo delle miniere di argento di Kutnà Hora, in Boemia, nel XV secolo. "I minatori lavorano di piccone nelle viscere della terra; un argano a cavalli fa salire il minerale che viene poi frantumato e selezionato, infine i mercanti ne esaminano i campioni e contrattano seduti intorno al tavolo in presenza del rappresentante regio".

Didascalia tratta da Franco Cardini, "Europa 1492. Ritratto di un continente cinquecento anni fa", Rizzoli 1989.

Alla pagina successiva c'è una bellissima riproduzione a tutta pagina della miniatura in questione. Prometto di fartene una scansione. Se ho tempo anche stasera stessa.

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Benissimo, sarebbe interessante, magari si potesse avere qualche immagine.

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Ecco qui una scansione un pò rimpicciolita, altrimenti mi bannano...a quanto pare l'originale è conservato alla Biblioteca Nazionale Austriaca di Vienna:

Kuttenberger01.jpg

Ed ecco un ingrandimento della curiosa impresa araldica sull'archivolto. Quello che ad una prima occhiata in lontananza sembrava essere uno scudo di tipo gotico o "francese antico" si rivela invece una singolare coppia di scudi "a becco accollato". Mentre la W in oro provvista di riflessi FS, se non fosse su una miniatura del '400 non sfigurerebbe sul petto di un supereroe della Marvel Comics...

Kuttenberger02.jpg

In effetti, a guardare quei due angioloni che sostengono lo stemma, anche la mia immaginazione è saltata immediatamente alle armi di Aragona in analoghe rappresentazioni dell'epoca:

Escudo_de_Aragon.jpg

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/c/cf/Escudo_de_Arag%C3%B3n%2C_Vagad_y_Hurus%2C_1499.jpg

Kutnà Hora è una cittadina vicina a Praga divenuta celebre appunto per l'estrazione dell'argento. Nel XIII secolo vi fu anche istituita una zecca, che porta il curioso nome di "corte italiana":

http://www.outsideprague.com/kutna_hora/royal_mint.html

Questa città raggiunse tuttavia il massimo splendore soltanto alla fine del XIV secolo, quando re Venceslao IV di Boemia il pigro ne fece la sede principale della sua corte e vi fondò un'università, a seguito di una tregua tra cattolici e hussiti passato appunto alla storia con il nome di Editto di Kutnà Hora (1409). Venceslao in ceco si scrive Vàclav, ma sui grossi praghesi dei vari sovrani con questo nome compare appunto la grafia latina Wencezlaus. E ritengo che quella W ci sia per questa ragione. Frenkminen aveva avuto un'intuizione molto brillante, anzi geniale, complimenti!

http://i706.photobucket.com/albums/ww65/samuraisedge/BohemiaPGroschen1278-1305.jpg

Edited by JunoMoneta
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Perfetto Juniomoneta, ottima ricerca, complimenti. Le tante combinazioni mi avevano depistato inizialmente. Resta comunque qualche dubbio sulla W del Coronato. A me pare impossibile che il De Venis si sia firmato con due V. Sbalzi di conio, inoltre, non ve ne sono sulla moneta. Mahhhh

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Lancio una provocazione.

Sarebbe interessante leggere l'articolo apparso sulla rivista citata nella risposta su CN riguardo la provenienza dell'argento per la zecca di Napoli, chissà che l'argento utilizzato per alcuni Coronati non provenga proprio da qualche miniera del centro Europa del nostro amico Venceslao cool.gif.

Una sigla (sebbene fuori luogo) certamente più elegante delle contromarche polacche utilizzate nel 1564 per i Ducati napoletani provenienti da Napoli e serviti come pagamento degli interessi al sovrano Sigismondo Augusto di Polonia. cool.gifcool.gifcool.gif

http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1987.pdf

post-8333-1274120231,31_thumb.jpg

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Come sempre ipotesi afascinantissime, Francesco.

Il problema è che Venceslao IV muore nel 1419. Se presumiamo che i coronati con il busto siano stati coniati negli anni '70 del XV secolo, allora avremmo sul trono di Boemia Ladislao II Jagellone. E' benché il nome Ladislao sia alle volte scritto Vladislas mi sembra difficile il ricorso alla doppia V. A meno di non voler considerare San Venceslao, duca boemo del X secolo, e santo patrono della sua terra natale....

http://www.zlate-mince.cz/UK_CRM_Svaty_Vaclav_na_koni_Good%20King_Wenceslas.htm

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