godovski 21 Segnala messaggio #1 Inviato 24 Ottobre, 2010 Vi chiedo scusa se entro da pivellino con una domanda, quindi, da ultradilettante... Forse vi porto fuori tema e quindi RIMANDATEMI dalla... "parte giusta", ma visto che il tema è la rarità e non si scrive più fin dal 6 ottobre penso sia concluso su quella moneta... Durante l'identificazione che ho chiesto - qui su Lamoneta.it - sul valore di due monete romane dell'impero, mi è stata data questa risposta: "Proprio comuni no, R2 e R1 , anche se le rarità del RIC sono un pò sballate. Insomma, non hai trovato le più comuni di tutte". Che cosa significa "CONCRETAMENTE" avere una moneta romana R2? Visto che non diventerò mai un vero collezionista... quanto è davvero preziosa ha una moneta romana così? Grazie. godovski P.S. per chi volesse vedere le pagine è su "identificazioni monete" pagina 3, "2 monete romane". Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
godovski 21 Segnala messaggio #2 Inviato 24 Ottobre, 2010 SCUSATE! Ho fatto un copia-incolla e non ho cancellato questa frase ("Forse vi porto fuori tema e quindi RIMANDATEMI dalla... "parte giusta", ma visto che il tema è la rarità e non si scrive più fin dal 6 ottobre penso sia concluso su quella moneta...!) che, evidentemente, non c'entra... g. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Illyricum65 1763 Segnala messaggio #3 Inviato 24 Ottobre, 2010 Proprio comuni no, R2 e R1 , anche se le rarità del RIC sono un pò sballate. Insomma, non hai trovato le più comuni di tutte. Che cosa significa "CONCRETAMENTE" avere una moneta romana R2? Visto che non diventerò mai un vero collezionista... quanto è davvero preziosa ha una moneta romana così? Ciao Godovski (da... Zena? :) ), non ho risposto al tuo post precedente ma vista la latitanza nelle risposte mi permetto di darti alcune spiegazioni: generalmente una moneta R 2 non è comune. E fin qui ci siamo. Il problema è che da quando sono stati redatti i Roman Imperial Coins (testo che dà indicazioni sul rating) con la caduta della "cortina" (e dei confini) c'è stata l'immissione in circolo di monete di provenienza balcanica. Pertanto monete che all'epoca della stesura del RIC erano considerate che ne so R1-R5, attualmente risultano per assurdo C (comuni). Un classico esempio è quelle di Siscia. Nel caso specifico non so giudicare, non avendo visto il post precedente. Ciao Illyricum :) Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
rick2 729 Segnala messaggio #4 Inviato 24 Ottobre, 2010 le rarita` sulle monete romane , come peraltro su tutte le monete del 1400-1750 sono tutte opinabili. ci sono monete classificate come comuni che non si vedono mai e altre R3-R4 che appaiono almeno un paio di volte all anno. l esempio che ti ha fatto illirycum e` corretto. io personalmente ho una decina di R4-R5 nella mia collezione di costantiniane coperte dal Ric 7 , e mi ricordo il caso di un utente che ha comprato un lotto di 50 monete costantiniane e ne ha trovate 5 che erano R3-R4-R5. e` il sistema con cui sono state classificate , dove il curatore ha censito le monete nelle collezioni pubbliche e in base agli esemplari censiti ha dato la rarita` il problema e` che le collezioni usate non e` che si dedicassero alle costantiniane proprio perche` molto comuni. poi ti posso fare un altro esempio , il 2 lire 1927 e` riportato R2 , il filippo di Milano di Carlo II 1676 e` riportato comune , quanti ne hai visti della prima e quanti della seconda ciao Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
caiuspliniussecundus 293 Segnala messaggio #5 Inviato 24 Ottobre, 2010 Spesso poi sui cataloghi d'asta si confonde desiderabilità con rarità. Vedo affibbiare una R a certi sesterzi di nerone molto comuni, ma sono semplicemente molto ricercati, non rari. Alcune delle monete di CCcesare sono comuni, ma spuntano sempre alti prezzi e talvolta sono calssificate rare. Al contrario ci sono vere e proprie rarità, meno appariscenti oppure appartenenti a monetazioni di nicchia, che passano inosservate. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
godovski 21 Segnala messaggio #6 Inviato 24 Ottobre, 2010 Grazie della chiarezza!! Allora aggiugno una domanda: girellando su http://numismatica-italiana.lamoneta.it/ trovo che ci sono monete dichiarate "Uniche" (ad esempio Mezza Piastra di Giovan Battista Ludovisi, in cui c'è semplicemente un disegno del dritto; come si fa sapere che... esiste un solo esemplare? E' la Zecca che l'ha coniata che lo dichiara? Ci sono degli "Atti" che lo affermano? O, semplicemente, "PER ORA" ce n'è... una sola?!? godovski P.S. Sissì, da Zena... :lol: Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
rick2 729 Segnala messaggio #7 Inviato 25 Ottobre, 2010 perche` ne e` censita una moneta, o perche` c`e` un solo passaggio d asta di solito a parte che per poche zecche come in francia non ci sono documenti sull emissione e quindi non si sa quante ne sono state emesse. anzi in francia dove i documenti di emissione per le tirature vanno fino al 1540 ci sono tanti tipi che si sa sono stati battuti ma di cui non si conosce nessun esemplare ciao Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti