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Chiarimenti sui ritrovamenti nell'Artemision


Bibo90

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Salve a tutti, conoscerete senza ombra di dubbio molto meglio di me i ritrovamenti monetali di gocce e monete in elettro nella grande base centrale dell'Artemision di Efeso, vorrei da voi una panoramica ben dettagliata se possibile delle varie datazioni fatte in base ai ritrovamenti perchè sono in confusione totale, grazie per ogni eventuale risposta...

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Salve a tutti, conoscerete senza ombra di dubbio molto meglio di me i ritrovamenti monetali di gocce e monete in elettro nella grande base centrale dell'Artemision di Efeso, vorrei da voi una panoramica ben dettagliata se possibile delle varie datazioni fatte in base ai ritrovamenti perchè sono in confusione totale, grazie per ogni eventuale risposta...

Hai fatto una bella domanda...

ma senza andare a leggere l'articolo di E. S. G. Robinson "The Coins from the Ephesian Artemision Reconsidered" - The Journal of Hellenic Studies, Vol. 71 (1951), pp. 156-167 (che trovi a pagamento qui: http://www.jstor.org/pss/628197 ) e di Bammer (1991- vedi nota in basso), prendi in biblioteca "Archeologia della moneta" di Federico Barello.

in pratica tutta la datazione che aveva proposto D. G. Hogarth nel 1904-05 è stata rivista.

Delle tre scuole di pensiero, quella più accettata ultimamente è una datazione intorno al 600 a.C.

La prima scuola è per una datazione alta e segue Hogarth che nella pubblicazione del 1908 sugli scavi ad Efeso piazzava la costruzione della base centrale intorno al 700 a.C. Anche B. V. Head datava in quel periodo l'apparizione delle prime monete (sotto Gyge - c. 680-645 a.C.)

Anche L. Weidauer (la cui pubblicazione è un must) seguendo analisi stilistiche propone una data intorno al 660 a.C.

A questa scuola di pensiero appartiengono anche D. Kagan ed altri che vedono tutti la nascita della moneta intorno al 700 a.C.

Poi abbiamo una cronologia più bassa. Diciamo media, proposta dal su detto E. S. G. Robinson. Ipotesi incoraggiata anche da P. Jacobsthal, il quale considerava che gli oggetti trovati assieme alle monete non potessero avere una datazione così alta come proposto in precedenza.

La base centrale secondo loro datava del primo decennio del VI secolo (600-590 a.C.) e le gocce con solo la punzonatura erano apparse verso il 630 e che poco dopo un tipo era stato posto al diritto.

Già G.M. Cook (qui un articolo interessante: http://www.jstor.org/pss/4434576 ) aveva suggerito una tale datazione, ma nessuno prima di Robinson aveva trattato la questione con tale autorità ed argomentazioni così solide.

Sulla sua scia nomi importanto come S. Kiyonaga, C. M. Kraay, M. J. Price, R. R. Holloway, R. W. Wallace (The Origin of Electrum Coinage) e S. Karwiese...

Price e Carradice nel loro famoso volume hanno proposto una data attorno al 600 a.C. (tenendo conto del tesoro di Asyout, che ha frazioni in argento ma che per quello può essere d'aiuto nella datazione delle monete in elettro delle stesse città che hanno emesso queste frazioni).

La cronologia più bassa l'ha proposta M. Vickers (Early Greek coinage, a reassessment, NC 1985 - articolo che non ho). Secondo questo studioso il terminus ante quem della base centrale sarebbe il 520 a.C. Quindi l'inizio delle coniazioni sarebbe intorno al 550 o forse più tardi perché secondo lui non è certo che Creso abbia coniato moneta (teoria secondo la quale i cosiddetti creseidi sono da considerarsi tutti persiani achemenidi).

Nota

Anton Bammer nel 1990 ha scrtto: "A "Peripteros" of the Geometric Period in the Artemision of Ephesus", Anat. St. 40; nel 1991: "Les sanctuairies du VIII et VII siècle à l'Artemision d'Ephèse", in Revue Archéologique (pag. 63-83); nel 1993: "Fouilles à l'Artémision d'Ephèse (période géometrique et archaique): nouvelle données", in Revue Archéologique (pag. 187-99). Tutti articoli che ancora non ho, ma il cui "succo" lo trovi nel già citato libro di F. Barello.

Spero di non essere stato noioso :P

Modificato da fra crasellame
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Prego :)

Perché Anton Bammer è così importante ?

Nuovi elementi per definire la cronologia dell'insieme sono infine emersi dagli scavi stratigrafici iniziati dall'Università di Vienna (Anton Bammer) sullo stesso sito nel 1987. Questi hanno consentito di esplorare livelli non toccati da Hogarth e di ricostruire una sequenza di fasi più complessa di quella riconosciuta dall' archeologo inglese. il fatto di maggior rilievo è stato quello di aver chiarito come la base centrale non sia affatto la struttura più antica del santuario - preceduta da un periptero addirittura dell'vIII secolo a.c. e da una ricostruzione seguita ad una disastrosa alluvione della metà del VII secolo -, ma appartenga invece alla fondazione di un naiskos dell' epoca della costruzione del diptero "di Creso" (Bammer, 1991, 1993) (FIG. 2.10). Questo significa che il deposito di fondazione della base centrale (FIG. 2.11) fu messo insieme ed occultato nel cuore del tempio della dea nell'ambito dei lavori di ricostruzione dell'edificio sacro, intorno al 560 a.c., e non un secolo prima, al tempo dell'invasione dei Cimmeri, e che questo costituisce dunque l'unico terminus ante quem sicuro per tutti gli oggetti del complesso, monete comprese.

Nessun elemento più preciso, in definitiva, è giunto in soccorso dei numismatici impegnati nella ricerca sull' origine della moneta. Restano comunque ancora valide le impressioni di Edward Robinson (1951, p. 165):

Non c'è ragione di supporre che i ritrovamenti dall'Artemision non rappresentino un preciso campione del denaro [currency] effettivamente in circolazione al momento in' cui furono deposti; e l'alta proporzione di quei pezzi (altrimenti estremamente rari) che rappresentano la fase immediatamente precedente la vera monetazione costringe alla conclusione che ci troviamo in un momento molto vicino all'epoca della sua invenzione. Come si passa dal semplice globulo [dump], attraverso il globulo punzonato, il globulo punzonato e striato, il globulo punzonato e striato con un tipo su di esso, alla moneta normale, e tutti giacenti in depositi approssimativamente contemporanei, poco o per niente intaccati nell'aspetto o nel peso dall'usura, si ha la sensazione di stare assistendo all' autentica nascita della moneta. Se i depositi possono essere datati intorno al 600 a.c. circa, allora il grande evento potrebbe difficilmente aver avuto luogo molto più di una generazione prima.

Tali considerazioni hanno avuto ulteriore rafforzamento nel recente recupero (1993-94) di una frazione del tipo "zampa di leone" in un deposito votivo stratihcato, individuato ad est del tempio alto-arcaico, databile al 630-615 a.c. (Kerschner, 1997, cc. 100, 181, 226).

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Tratto da:

"Archeologia della moneta" di Federico Barello. Ed. Carocci

ISBN-13: 9788843037124

ISBN: 8843037129

Modificato da fra crasellame
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PS: il sunto è stato possibile per l'apporto fondamentale di:

Georges Le Rider, La naissance de la monnaie: Pratiques monétaires de l'Orient ancien. Paris: Presses Universitaires de France, 2001. Pp. xviii, 286. ISBN 2-13-051467-7.

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Una domanda Fra... ma l'Artemision non era bruciato intorno al 600 a.C., ponendo così una data certa ante quem?

No, che io sappia nel VII secolo fu distrutto da un'inondazione (flood), che depositò oltre mezzo metro di sabbia e detriti sul pavimento (vedi Bammer 1990: 141).

L'incendio ci fu ma nel 356 a.C.

Da wikipedia:

In the seventh century, a flood[14] destroyed the temple, depositing over half a meter of sand and scattering flotsam over the former floor of hard-packed clay. In the flood debris were the remains of a carved ivory plaque of a griffin and the Tree of Life, apparently North Syrian. More importantly, flood deposits buried in place a hoard against the north wall that included drilled amber tear-shaped drops with elliptical cross-sections, which had once dressed the wooden effigy of the Lady of Ephesus; the xoanon itself must have been destroyed or recovered from the flood. Bammer notes that though the flood-prone site was raised by silt deposits about two metres between the eighth and sixth centuries, and a further 2.4 m between the sixth and the fourth, the site was retained: "this indicates that maintaining the identity of the actual location played an important role in the sacred organization" (Bammer 1990:144).

The new temple, now built of marble, with its peripteral columns doubled to make a wide ceremonial passage round the cella, was designed and constructed around 550 BC by the Cretan architect Chersiphron and his son Metagenes. A new ebony or grapewood cult statue was sculpted by Endoios,[15] and a naiskos to house it was erected east of the open-air altar.

This enriched reconstruction was built at the expense of Croesus, the wealthy king of Lydia.[16] The rich foundation deposit of more than a thousand items has been recovered: it includes what may be the earliest coins of the silver-gold alloy electrum. Fragments of the bas-reliefs on the lowest drums of Croesus' temple, preserved in the British Museum, show that the enriched columns of the later temple, of which a few survive (illustration, below right) were versions of the earlier feature. Marshy ground was selected for the building site as a precaution against future earthquakes, according to Pliny the Elder.[17] The temple became a tourist attraction, visited by merchants, kings, and sightseers, many of whom paid homage to Artemis in the form of jewelry and various goods. Its splendor also attracted many worshipers.

Croesus' temple was a widely respected place of refuge, a tradition that was linked in myth with the Amazons who took refuge there, both from Heracles and from Dionysus.

Modificato da fra crasellame
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Ok, grazie. Ho confuso due avvenimenti. Comunque quello che mi risulta è che il momento dell'inondazione pone una data certa sulla presenza in vita delle monete ritrovate nell'Artemision. O è cambiato qualcosa?

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