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Risposte migliori

Inviato

Se ne è già parlato un po' in anteprima in un paio di discussioni (in questa stessa sezione, nella discussione Valori e disvalori simbolici delle monete e nella sezione sulle Monete medievali, nella discussione relativa appunto ai santi sulle monete) ma ne apro qui una nuova in proposito, perché secondo me il volume lo merita.

Ecco i dati:

Valerio Giovanni Moneta

Santi e monete. Repertorio dei santi raffigurati sulle monete italiane dal VII al XIX secolo. Con CD-ROM.

Milano, LED, 2010 (Il Filarete; 267)

408 pagine di testo + 89 pagine di tavole

ISBN 978-88-7916-455-9

prezzo 48,50€

Il volume contiene una mole impressionante di dati e, soprattutto, consente di reperire questi ultimi da un'unica fonte.

E' evidente che dietro c'è un lavoro di ricerca scrupoloso e attento, condotto con rigore e metodo.

Basta guardare l'ampia bibliografia e gli ottimi indici a corredo dell'opera.

Secondo me sarà una pietra miliare della letteratura numismatica italiana.

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Inviato

Grazie per la segnalazione

Sicuramente un libro che trovera' posto nella mia libreria


Inviato

Salute

in nomen stat virtus

Chi ha avuto modo di seguire il 1° Concorso di Numismatica medievale avrà senz'altro letto il lavoro del 1°classificato scacchi con il titolo" I Santi nella Monetazione meridionale"e questo lavoro può senz'altro affiancarsi e puntualizzare qualche aspetto in più per i santi nelle Zecche medievali del sud Italia presenti nel libro segnalato.

--Complimenti a scacchi che ha appena vinto questo Primo Concorso ideato da francesco77.All'autore,in quanto vincitore,spetta come premio il bellissimo libro sulle medaglie del Regno di Napoli e delle Due Sicilie di D'Auria oltre all'utilissimo abbonamento a Monete Antiche ;)

-Salutoni

-odjob


Inviato

Grazie per la segnalazione, credo che sia molto interessante.


  • 2 mesi dopo...
Inviato

Mi è stato regalato, certamente utile come riferimento.


  • 9 mesi dopo...
Inviato

Buongiorno a tutti.

Dopo alcuni mesi dalla pubblicazione, volevo capire se ci sono osservazioni più "meditate" su questo libro.

grazie


  • 4 settimane dopo...
Inviato

Dipende da cosa intende per più meditate, è un'opera di consultazione, rapida, ben organizzata, di facile lettura;

Le tavole sono inguardabili, ma non era certo interesse dell'autore la divulgazione delle immagini, pre altro reperibili sia sul web sia da numerosissimi lavori predecentemente compilati da altri autori.

Il volume dispone di utilissimi indici per Figure Religiose, Zecche e Santi, Legende,

ed una ripartizione per:

FIGURA DEL CRISTO

MARIA

APOSTOLI

EVANGELISTI

MARTIRI

VESCOVI

SANTITà FEMMINILI

ANGELI ED ARCANGELI

SANTI LAICI E DINASTICI

ALTRE FIGURE SACRE

E' un testo utile da avere in biblioteca, certo non da avere sul comodino e leggere per prendere sonno.


Inviato

Buonasera.

Alla fine ho comprato il libro e comincio in questi giorni a sfogliarlo.

Per il resto, le "meditazioni" di Picchio erano proprio quelle che mi occorrevano e che condivido in pieno.

Ritengo sia un'opera di supporto al Corpus, abbastanza importante non fosse per la vastità del tema trattato.

grazie.

A presto


  • 4 mesi dopo...
Inviato

Ho consultato in questi giorni il testo ed ho trovato quella che, a mio parere, potrebbe essere una lacuna.

Salvo mio errore, infatti, non ho trovato alcun cenno alla Santa Devota che più volte è apparsa sulle monete monegasche.

Considerando gli stretti legami di questo territorio prima con il Regno di Sardegna e poi con l'Italia, l'origine della Famiglia Principesca nonché l'interesse che queste monete suscitano, l'avrei ricompresa nell'opera in discussione.

Non per nulla anche il Corpus ne parla.

Che ne dite?


Inviato

Buongiorno Viganò,

a pag. 13 dell'Introduzione credo che l'autore dia una risposta al suo quesito... :)

Cordialmente, Teofrasto


Inviato

Buongiorno Teofrasto,

appena a casa vado a leggere.

Per intanto, grazie della segnalazione.

A presto.


Inviato

Di nuovo buonasera.

Ho letto quanto riferito dall’Autore a pagina 13 ed ora ho compreso il criterio utilizzato nella redazione dell’opera.

Personalmente non condivido la scelta di limitare questo lavoro alle “zecche [n.d.r. che hanno operato] sull’attuale territorio italiano” per una serie di motivi che provo ad elencare:

1. l’evoluzione storica ha modificato il territorio “italiano”: scelte politiche e imposizioni straniere hanno privato l’Italia di territori ove storicamente la presenza c.d. italiana è durata per secoli interi (penso all’Istria, alla Dalmazia, a Nizza ecc.) caratterizzando – anche con le monete – cultura, architettura, lingua: ciò non significa che, dal punto di vista numismatico, quei territori debbano oggi essere considerati “stranieri”;

2. una moneta coniata da italiani in altri (o per altri) Paesi, a mio giudizio, può considerarsi “italiana” a tutti gli effetti: in fin dei conti ciò che conta è l’Autorità emittente;

3. un’opera come quella in discussione avrebbe potuto essere maggiormente utile se avesse rispecchiato il criterio adottato dal Corpus, fornendone uno specifico e completo compendio.

Chissà se l’Autore vorrà, magari in un secondo volume, prendere in considerazione quanto finora escluso…

Chiaramente la presente non è una critica negativa all’Autore – al quale va il plauso di aver dato alle stampe un lavoro così vasto e preciso – bensì solamente il mio punto di vista.

A presto.


Inviato

Buonasera Viganò,

capisco il suo disappunto.

Tuttavia, come la Lucia Travaini, che peraltro in un certo senso è la "mentore" (mi si conceda il termine) dell'autore dell'opera in questione, cerca di spiegare nella cd. Guida delle zecche, i criteri utilizzati da Vittorio Emanuele III per includere nel CNI le "zecche di italiani all'estero" erano stati molto, molto elastici.

In effetti solo criteri discutibili hanno consentito di inserire nel Corpus emissioni di famiglie come i Grimaldi che, sebbene di origini genovesi, quando cominciarono a monetare con l'Italia non avevano tutto sommato più nulla a che spartire.

Lo stesso discorso si può fare per altre zecche che, secondo la Travaini e anche secondo il mio ben più modesto parere, a torto furono ritenute italiane da Vittorio Emanuele III e da una parte della storiografia numismatica.

Se può e ha voglia, le consiglio di dare un'occhiata alla Guida delle zecche. Può darsi che trovi interessante quanto scrive la Travaini. E' giustissimo cercare di approfondire qualunque dubbio ci possa venire in mente leggendo un libro di numismatica... buona lettura, dunque.

Un cordiale saluto, Teofrasto


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