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IGNORED

inedita dal bellum sociale e lecita provenienza


grigioviola

Risposte migliori

In asta da Artemide, a 20.000€ c'è questa moneta: http://www.deamoneta.com/auctions/view/65/54

un inedito esemplare direttamente dal periodo della guerra sociale che Alberto Campana aveva illustrato in questo articolo http://independent.academia.edu/AlbertoCampana/Papers/327114/Un_denario_inedito_del_Bellum_Sociale_

...volevo soffermarmi su di un passaggio iniziale di questo articolo. Parlando della provenienza, si dice che non è nota se non che è stata genericamente trovata "parecchi anni fa" presso Policoro, in prov di Matera e all'epoca dell'articolo era in possesso di un collezionista straniero.

orbene, pare di capire che non si tratti di una moneta di "storica collezione" ('7-'800) ma di un rinvenimento più recente... è quindi considerabile di lecita provenienza? sicuramente chi la compra da artemide avrà la lecita provenienza, ma non c'è comunque un rischio a commercializzare una moneta di questo tipo? un inedito di estrema importanza storica rinvenuto "parecchi anni fa"... a mio avviso è un qualcosa di estremamente musealizzabile. è vero che non è quantificabile il "parecchi anni fa" e che vuol dire tutto e niente... però a mio avviso è un esemplare che dovrebbe stare in un museo.

non voglio aprire a polemiche e dibattiti inutili... sono io il primo a non essere a favore della repressione del collezionismo numismatico! però vorrei capire in casi come questo se la lecita provenienza è in qualche modo garantita... e soprattutto se è giusto commercializzare una moneta di simile interesse storico.

astenersi polemiche e toni aspri!

astenersi accuse infondate di alcunché!

astenersi giudizi di secca condanna!

mi piacerebbe che nascesse una discussione pulita, entro binari civili, senza polemiche a partire da questo caso concreto, ma che può benissimo essere astratto... non voglio in alcun modo giudicare poco seria e sprovveduta la casa d'aste in questione (lungi da me!!!!!), se la moneta è in vendita significa che ha le carte in regola! dubito che ci si vada a sporcare le mani così in pubblica piazza.

il mio vuole solo essere un discorso più ampio che voglio riassumere in queste poche linee guida:

- una moneta di questo genere, con questa storia nota ufficialmente, può considerarsi di lecita provenienza?

- ammesso lo sia, è giusto che rimanga in mano al collezionista privato o dovrebbe essere un museo (con garanzie di esposizione e valorizzazione!) ad acquistarla?

- può già essere considerata patrimonio a disposizione di tutti in virtù del fatto che è stata comunque studiata, fotografata e censita?

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In alcuni paesi, che a mio avviso hanno una visione (non solo legale) della numismatica migliore della nostra, succederebbe così. Quando la moneta viene aggiudicata (quindi dopo il colpo di martello) si alza un funzionario del ministero e dice ''Prelazione dello Stato''. Quindi la moneta viene acquistata dallo Stato senza alcuna rimostranza, se non un leggero rammarico di colui che se l'era aggiudicata... Credo che sia un buon metodo che soddisfa le esigenze di tutti.

Arka

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In alcuni paesi, che a mio avviso hanno una visione (non solo legale) della numismatica migliore della nostra, succederebbe così. Quando la moneta viene aggiudicata (quindi dopo il colpo di martello) si alza un funzionario del ministero e dice ''Prelazione dello Stato''. Quindi la moneta viene acquistata dallo Stato senza alcuna rimostranza, se non un leggero rammarico di colui che se l'era aggiudicata... Credo che sia un buon metodo che soddisfa le esigenze di tutti.

Arka

Ciao Arka con tutto il rispetto, ma non sono d'accordo con te.

Consapevole che la legge in mareria di Tutela Patrimonio Culturale è in alcuni casi fallacea, a mio avviso se una moneta antica di vero e reale interesse Storico e Culturale, ripeto vero e reale!!!!, qualora si accertasse che tale moneta proviene da uno scavo clandestino recente avvenuto in territorio italiano, ovvero dopo l'entrata in vigore delle norme che tutelano i Beni Culturali, lo Stato deve impossessarsene di diritto, senza dare la possibilita al conferente e alla casa d'aste di specularci sopra.

Questo ripeto nel caso sia stata prelevata dal terreno con scavi clandestini, cosa diversa se si accertasse provenire da collezione privata molto vecchia 1700-1800, in questo case mi trovo d'accordo sul fatto che, se lo Stato volesse appropriarsene è giusto che l'acquisti come farebbe un privato.

Modificato da dupondio
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In alcuni paesi, che a mio avviso hanno una visione (non solo legale) della numismatica migliore della nostra, succederebbe così. Quando la moneta viene aggiudicata (quindi dopo il colpo di martello) si alza un funzionario del ministero e dice ''Prelazione dello Stato''. Quindi la moneta viene acquistata dallo Stato senza alcuna rimostranza, se non un leggero rammarico di colui che se l'era aggiudicata... Credo che sia un buon metodo che soddisfa le esigenze di tutti.

Arka

In un paese civile succederebbe quello che dici e sarebbe bello se ciò accadesse. Oppure sarebbe successo che il rinvenitore di "parecchi anni fa" (che siano 10/50/100/200 anni, il concetto non cambia) si sarebbe con fiducia rivolto agli organi dello stato e avesse messo il pezzo a disposizione per restauro e studio prima di tutto (prima di tutto, anche del possesso di un bene, viene la conoscenza, che è patrimonio vero ed appartiene a noi tutti). Gli organi dello stato avrebbero a loro volta fatto studi e valutazioni, acquisito il pezzo e disposto il celere pagamento di un premio cospicuo al rinvenitore. Allo stesso tempo, lo stato avrebbe disposto la valorizzazione e l'esposizione di un bene che costituisce un piccolo, ma significativo, tassello per ricostruire la storia della nostra bella Italia. Anche con l'attuale, pessima, normativa sarebbe stato pertanto possibile trovare una soluzione ottimale per tutti. Lo so, nella realtà niente funziona così come vorremmo e come dovrebbe. Succede che uno stato allo sbando non solo non si fida dei suo cittadini (cioè, in pratica, di sé stesso), ma li considera spesso, in premessa, come criminali. Succede anche che i cittadini non si fidano per niente degli ogani dello stato e se rinvengono un muro, una pietra, un oggetto, una moneta lo fanno sparire (ergo, lo rubano), o addirittura lo nascondono e persino lo distruggono pur di non avere problemi (lo sappiamo come funzionano i cantieri, vero?). Non ditemi che faccio filosofia da due soldi, ma se non si riparte da un rapporto di ritrovata fiducia e collaborazione fra organi dello stato e cittadini il problema non si risolve, ma anzi non si affronta per niente.

Tornando alla moneta in questione, dal momento che è in vendita alla luce del sole, ritengo che abbia tutti i crismi per essere esitata in asta. Mi piacerebbe, dico davvero, che uno dei nostri musei, come avviene ogni tanto per altre tipologie di oggetti d'arte (quadri, sculture, il crocefisso di Michelangelo... :P ), intervenga e acquisisca (pagando, non procedendo ad un sequestro, sia ben chiaro) la moneta e le dia ulteriore dignità organizzando ad esempio una bella esposizione di monete ed altri oggetti del periodo delle guerre sociali (è il 150° dell'unità d'Italia, quale miglior momento???). E' utopia? Spero vivamente di no! Prof. Catalli, Lei che è uno dei pochi funzionari attenti alle esigenze sia dello stato, sia dei privati collezionisti, La prego, provi a far qualcosa, in modo tale che la moneta venga acquistata da un nostro ente museale!!! :) :) :)

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Riferendomi a quanto scritto da Dupondio, vorrei precisare che non metto in dubbio la proprietà statale di monete provenienti da scavo ai sensi del Codice Urbani. Se ci sono prove che una moneta viene da scavo (nei termini stabiliti dalla legge) è logico che venga sequestrata e confiscata in quanto di provenienza illegale (se così fosse succederebbe anche in questo caso).

Grigioviola pone delle domande che vanno aldilà di questo. E il mio esempio di come la questione venga risolta in altre nazioni potrebbe rappresentare una soluzione anche da noi.

Arka

Modificato da Arka
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non ha molto senso instradare questa discussione sul fatto che la legge italiana funziona bene o male o sia giusta o sbagliata.

la legge italiana è quella che regolamenta lo stato in cui viviamo e con essa dobbiamo rapportarci.

ora, una moneta di questo tenore, o anche questa moneta se preferite!, può essere privatizzata e quindi finire in una collezione privata? deve essere musealizzata? si può considerare già fruibile ai cittadini dello stato?

io della moneta ho visto foto in alta risoluzione e trovato rapidamente in rete l'articolo che la descrive e la colloca in un contesto storico. ne conosco il peso, il metallo, e ho notizie, seppur frammentarie e scarse, circa la sua possibile zona di rinvenimento.

questi dati bastano a renderla fruibile a tutti? ha senso musealizzarla? cosa ancora potrebbe dare questo esemplare agli studiosi?

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E il mio esempio di come la questione venga risolta in altre nazioni potrebbe rappresentare una soluzione anche da noi.

questo può essere un aspetto da sviscerare

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Caro Grigioviola, un po' di tempo fa abbiamo discusso (soprattutto con un paio di utenti) sul fatto se è importante il possesso o l'informazione. Se ben ricordo (ma basterebbe ritirare fuori la discussione) tutti sono rimasti sulle proprie convinzioni. Vorrei far anche presente che il discorso è valido sia nel caso di possesso da parte di privati che da parte di enti pubblici. Perchè l'informazione può essere carente in entrambi i casi. Il problema è piuttosto complesso.

Arka

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Oppure sarebbe successo che il rinvenitore di "parecchi anni fa" (che siano 10/50/100/200 anni, il concetto non cambia)

Il concetto non cambia ma cambiano le leggi..........quelle in vigore 200 anni erano diverse rispetto a quelle in vigore oggi..........capisco quello che vuoi dire, lo capisco benissimo, ti ripeto posso essere d'accordo che le leggi in alcuni casi sono fallacee, ma vanno rispettate!

Tutto sarebbe piu' bello se le leggi fossero perfette, ma dobbiamo comunque rispettarle.

Non sono daccordo sul fatto che se io trovo cercando con il Metal detector una moneta R5 o un inedito, la posso mettere in asta e permettere allo Stato di acquistarla in asta..........non sarebbe giusto,sarebbe anzi illegale far guadagnare chi ha trovato la moneta in maniera clandestina e la casa d'aste che si è prestata a vendere un oggetto sotto Tutela Patrimonio Culturale trovato illegalmente trasgredendo le leggi...

Essendo che la ricerca di reperti archeologici e di monete con i MD in Italia non è permessa, solo in caso di ritrovamenti fortuiti sarebbe giusto dare una giusta retribuzione a chi consegna una moneta di tale pregio e rarita' alla Sopraintendenza.

Ragazzi entriamo sempre nelle solite polemiche ....all'estero le leggi sono diverse... lo so, ma qua siamo in Italia e dobbiamo attenerci alle nostre leggi i vigore sperando che vengano migliorate......i paragoni con l'estero non sono sempre appropriati, viviamo in Paesi diversi con realta' diverse e purtroppo con abitanti che hanno senso civico diverso........è una realtà di fatto!

Modificato da dupondio
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Riferendomi a quanto scritto da Dupondio, vorrei precisare che non metto in dubbio la proprietà statale di monete provenienti da scavo ai sensi del Codice Urbani. Se ci sono prove che una moneta viene da scavo (nei termini stabiliti dalla legge) è logico che venga sequestrata e confiscata in quanto di provenienza illegale (se così fosse succederebbe anche in questo caso).

Forse ho interpretato male io lo scritto chiedo scusa..........:), ma la domanda di grigio viola mi sembra chiara: ..."volevo soffermarmi su di un passaggio iniziale di questo articolo. Parlando della provenienza, si dice che non è nota se non che è stata genericamente trovata "parecchi anni fa" presso Policoro, in prov di Matera e all'epoca dell'articolo era in possesso di un collezionista straniero.

orbene, pare di capire che non si tratti di una moneta di "storica collezione" ('7-'800) ma di un rinvenimento più recente... è quindi considerabile di lecita provenienza? sicuramente chi la compra da artemide avrà la lecita provenienza, ma non c'è comunque un rischio a commercializzare una moneta di questo tipo? un inedito di estrema importanza storica rinvenuto "parecchi anni fa"... a mio avviso è un qualcosa di estremamente musealizzabile. è vero che non è quantificabile il "parecchi anni fa" e che vuol dire tutto e niente... però a mio avviso è un esemplare che dovrebbe stare in un museo"

Io ho risposto come se fosse veritiera questa ipotesi.........ovvero ritrovamento recente.

Modificato da dupondio
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Caro Grigioviola, un po' di tempo fa abbiamo discusso (soprattutto con un paio di utenti) sul fatto se è importante il possesso o l'informazione. Se ben ricordo (ma basterebbe ritirare fuori la discussione) tutti sono rimasti sulle proprie convinzioni.

verissimo! e ricordo la discussione... partecipai anch'io, per poi lasciare all'inasprirsi delle polemiche! :rolleyes:

ho voluto riproporre un qualcosa di simile perchè, questa volta, c'è un caso concreto da cui partire.

so che il tema è complesso, ma se non fosse complesso non sarebbe nemmeno interessante! :P

a mio parere, la moneta in questione risulta già fruibile, proprio perchè ormai di essa si sa pressoché tutto ciò che è utile sapere: foto dettagliata, peso, diametro, riferimenti bibliografici, contesto del ritrovamento. che altro può dare a titolo informativo/conoscitivo? niente credo, eccetto forse alcuni analisi mancanti sul metallo... non credo molto di più di questo.

detto ciò, per me questa singola moneta dovrebbe essere comunque musealizzata. perchè? perchè rappresenta un unicum, come lo è la gioconda, il david ecc

non stiamo parlando di un denario di memmius... ma di un esemplare unico, non seriale o comunque non conosciuto in altre copie.

qualcuno potrebbe obbiettare che sono esemplari unici anche gli imitativi costantiniani... ma sono "unici comuni" nel senso che sono unici perchè la copia è un unicum rozzo, ma ce ne sono migliaia di simili che imitano lo stesso tipo ufficiale e quindi non può essere considerato unico... sono stato spiegato? :D

qui invece parliamo davvero di esemplare unico (non inedito in quanto già edito da A. Campana) e per questo ha dignità museale.

sul sistema di come debba essere musealizzato sequestro o acquisto, questo dipende dalla sua provenienza, ed ecco il punto di partenza iniziale: la lecita provenienza. quei "parecchi anni fa" citati in esordio, sono sufficienti? in assenza di prove, lo diventano? se la lecita provenienza è acclarata allora, a mio avviso, lo stato dovrebbe procedere all'acquisto mediante regolare acquisto, o quanto meno dovrebbe concorrere per farlo. diversamente, se la provenienza non è lecita (ma questo dev'essere dimostrato e non semplicemente messo in dubbio) deve procedere con il sequestro. in entrambi i casi la musealizzazione dovrebbe essere dignitosa, collocata in un contesto e facilmente fruibile da chiunque: visitatori fisici del museo e visitatori virtuali.

questo, in estrema sintesi, il mio pensiero. ma sono pronto ad altre aperture!

@dupondio: sì, mi serviva l'esordio sulla lecita provenienza proprio per valutare in base a cosa potrebbe averla o in base a cosa potrebbe non averla, sempre partendo dai dati di cui disponiamo. poi la mia discussione voleva andare oltre, come ho alla fine sopra esposto

Modificato da grigioviola
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Per Dupondio. Non c'è problema. A volte si danno per scontate alcune cose e quello che ha un senso per colui che scrive ne ha un altro per colui che legge. Io partivo dal presupposto che la moneta fosse di provenienza lecita (I ''si dice'' e ''parecchi anni fa'' non hanno valore giuridico se non sono provati) e suggerivo come in altre nazioni si risolvesse la cosa, in modo da acquisire al patrimonio pubblico una moneta importante.

Arka

Modificato da Arka
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Per Grigioviola. Credo che siamo della stessa idea. Io ritengo che una moneta di tale importanza, come da Te descritta, dovrebbe essere aquisita al pubblico patrimonio. Per il valore la tecnica adottata di comprare ad asta conclusa dovrebbe dare un valore corretto alla moneta. così nessuno avrebbe da ridire che è stata pagato ad un prezzo iniquo per una delle parti.

Arka

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iI ''si dice'' e ''parecchi anni fa'' non hanno valore giuridico se non sono provati)

questo per esempio è quanto secondo me è utile a conferire a questa moneta lo status attuale di "lecita provenineza".

diversamente dev'essere fornita prova contraria, quindi dovrebbe essere avviata un'indagine a ritroso per cercare di risaliere tutta la "filiera" che ha portato la moneta dov'è ora.

ma allo stato attuale (e anche, se mi passate la battuta!, "con" lo stato attuale :P ) ha senso avviare un'indagine simile?

se sì, perchè.

se no, perchè.

la mia non è una domanda retorica!

anche perchè qui stiamo assistendo a un fatto se vogliamo abbastanza curioso: una moneta inedita che aveva lasciato il suolo italico di provenienza (a prescindere sia lecita o meno, è innegabile che la moneta è stata coniata in suolo patrio e quindi vada in tal senso considerata "italiana") ora viene riprposta in patria (quasi, parliamo di san marino, ma insomma siamo nella penisola!) o quanto meno ha la possibilità di ritornarci... non sempre accade questo per le opere d'arte e i reperti archeologici che escono dal nostro paese.

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per il valore la tecnica adottata di comprare ad asta conclusa dovrebbe dare un valore corretto alla moneta. così nessuno avrebbe da ridire che è stata pagato ad un prezzo iniquo per una delle parti.

il sistema da te citato non lo conoscevo. e in effetti metterebbe a tacere presumibili voci di accordi o cartelli per far pagare un prezzo iniquo alla pubblica amministrazione.

lo stato dovrebbe avere il diritto di prelazione e la scelta di poter decidere se acquistarla o meno (da fare ovviamente al suo interno senza renderla nota preventivamente). ora, la seconda opzione credo esista già o comunque non credo sia un problema attuarla. la prima?

a questa discussione, mi piacrebbe fornissero un apporto diretto anche alcuni specifici utenti di questo forum, alberto varesi in rappresentanza del mondo commerciale delle case d'aste, andrea saccocci in qualità di studioso e collaboratore di istituzioni statali, il prof. catalli appartenente al ministero dei beni culturali che potrebbe approfondire l'aspetto della musealizzazione, i validissimi curatori tutti di questa sezione che possono offrire il giusto apporto giuridico e non solo quello, in merito alla lecita provenienza e poi in genere gli utenti tutti, specialmente i collezionisti di repubblicane in quanto direttamente interessati per tematica.

credo che ne potrebbe uscire una discussione molto interessante!

PS ah... io i 20.000€ per prenderla non ce li ho! :P e anche se li avessi... sarebbero comunque troppi per acquistare una moneta, almeno per come la vedo io... che privilegio l'aspetto storico-conoscitivo al mero possesso! :D

Modificato da grigioviola
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Vi siete scordati che questa moneta e' in asta a San Marino? E non per caso credo...

Se fosse stata in un'asta italiana il can che dorme si sarebbe gia' svegliato..e non per acquistare perche' non e' cosa abituale per quanto riguarda la numismatica in Italia, considerata a bassissimo livello o non considerata tra il patrimonio culturale di serie A (come quadri e sculture). A livello istituzionale la parte commerciale della numismatica antica viene piuttosto considerata un'area piena di ricettatori e maneggioni per fortuna con una legge fumosa che permette di rivendicare diritti su qualsiasi cosa.

A San Marino invece servono le rogatorie internazionali...cosa molto piu' lunga e complessa che presuppone una volonta' di procedere molto piu' forte. Se il compratore sara' italiano comunque non potra' dormire sonni tranquilli, sempre che qualche funzionario di qualche istituzione noti la vendita e decida che la moneta possa interessare all'Italia. Potrebbero pero' anche vincolarla e lasciarne la custodia al proprietario se decidono di accettarne la lecita provenienza e di non indagare su quel "trovata parecchi anni fa".

Modificato da cliff
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beh, c'è poco da disacutere, se c'è qualcosa di "oscuro" ci vogliono le prove, se no non c'è nulla da discutere , la moneta è in vendita, se il governo italiano la reputa di grande interesse che mettesse la manina nel portafogli e pagasse,oppure, se ne può PROVARE, ribadisco PROVARE, l'illecita provenienza allora combatta con tutte le "armi" a disposizione.

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Si potrebbe tentare la strada di una legge europea dove i funzionari dei singoli ministeri collaborino tra loro per queste prelazioni. Quindi, se tale normativa ci fosse, il Ministero Italiano chiederebbe a quello Sanmarinese di procedere alla prelazione e la moneta verrebbe successivanebte consegnata al Ministero Italiano.

Arka

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beh, c'è poco da disacutere, se c'è qualcosa di "oscuro" ci vogliono le prove, se no non c'è nulla da discutere , la moneta è in vendita, se il governo italiano la reputa di grande interesse che mettesse la manina nel portafogli e pagasse,oppure, se ne può PROVARE, ribadisco PROVARE, l'illecita provenienza allora combatta con tutte le "armi" a disposizione.

D'accordo al 100%.

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io non volevo far derragliare il discorso sul fatto che è un'asta sanmarinese, che la moneta è di provenienza lecita perchè ""ripulita" commercialmente da un paio di passaggi ecc ecc, mi interessava fare un discorso più ampio, come nel mio ultimo intervento...

cosa ne pensate voi di questa moneta, come uno stato dovrebbe tutelare un patrimonio simile, se mai deve essere tutelato, se è fruibile o meno, come dovrebbero rapportarsi collezionisti e musei con un pezzo simile, lungi da me polemizzare o aizzare polemiche contro le aste e le vendite estere, italiche e sanmarinesi!!!

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Anche la ''ripulitura'' deve essere provata... altrimenti la certezza del diritto verrà definitivamente persa.

Detto questo, vorrei ricordare che lo Stato Italiano ha anche un altro mezzo previsto dal Codice Urbani, ovvero la ''Dichiarazione di Bene Culturale'', che una volta veniva chiamata ''notifica''. Una volta avvenuta la dichiarazione il bene viene assoggettato a una strettissima normativa spiegata sullo stesso Codice. Il problema in questo caso è la netta perdita di valore economico del bene per il possessore. Tanto per fare un esempio la parte notifcata della collezione del conte Magnaguti, quella riferentesi alla monetazione di Mantova, avrebbe realizzato una cifra notevolmente superiore se collocata senza vincoli sul mercato.

Arka

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dopo aver letto quest'articolo sul corriere online di oggi... http://www.corriere.it/cultura/11_novembre_17/italia_patrimonio_artistico_d4981484-1138-11e1-b811-fb0a2ca90bde.shtml

capisco l'inutilità di discussioni legate a una "semplice monetina insignificante" come questa.

purtroppo c'è un errore di fondo nell'affrontare la materia... ci si arrabatta nel "piccolo" cercando di dimostrare una lecita provenienza o le modalità di musealizzazione di una moneta quando a monte è il sistema a non girare bene... un po' come valutare se mettere acqua ossigenata o alcool su di un graffio senza tener conto che l'intero braccio è in cancrena... :(

...chiedo scusa per questa uscita da "bar sport"

Modificato da grigioviola
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Anche la ''ripulitura'' deve essere provata... altrimenti la certezza del diritto verrà definitivamente persa.

Detto questo, vorrei ricordare che lo Stato Italiano ha anche un altro mezzo previsto dal Codice Urbani, ovvero la ''Dichiarazione di Bene Culturale'', che una volta veniva chiamata ''notifica''. Una volta avvenuta la dichiarazione il bene viene assoggettato a una strettissima normativa spiegata sullo stesso Codice. Il problema in questo caso è la netta perdita di valore economico del bene per il possessore. Tanto per fare un esempio la parte notifcata della collezione del conte Magnaguti, quella riferentesi alla monetazione di Mantova, avrebbe realizzato una cifra notevolmente superiore se collocata senza vincoli sul mercato.

Arka

E' quello a cui mi riferivo io nel mio intervento precedente quando dicevo che la moneta potrebbe venire vincolata ma lasciata in affidamento al proprietario. Per poter fare cio' deve comunque rientrare in Italia.

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dopo aver letto quest'articolo sul corriere online di oggi... http://www.corriere.it/cultura/11_novembre_17/italia_patrimonio_artistico_d4981484-1138-11e1-b811-fb0a2ca90bde.shtml

capisco l'inutilità di discussioni legate a una "semplice monetina insignificante" come questa.

purtroppo c'è un errore di fondo nell'affrontare la materia... ci si arrabatta nel "piccolo" cercando di dimostrare una lecita provenienza o le modalità di musealizzazione di una moneta quando a monte è il sistema a non girare bene... un po' come valutare se mettere acqua ossigenata o alcool su di un graffio senza tener conto che l'intero braccio è in cancrena... :(

...chiedo scusa per questa uscita da "bar sport"

aggiungiamo anche le svariate centinaia di migliaia di euro spesi per inquisire incauti collezionisti sparando nel mucchio su ebay...

ma intanto lo stato italiano spende e spande ( non avendone le possibilità)

tornando alla moneta in questione , in uno stato civile , un funzionario si presenterebbe all' asta e acquisterebbe la moneta o farebbe una proposta d'acquisto preventiva alla casa d' aste ( che verrebbe sicuramente presa in considerazione)

Costerebbe certamente molto meno che avviare un'indagine con rogatoria internazionale , se chiaramente non vi sono prove certe di reato e sarebbe certamente anche molto più veloce .

Ma poi lo stato italiano saprebbe valorizzare l' acquisto??

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Se la dovesse comprare, credo proprio di sì, la saprebbe valorizzare.

Io sono sempre dell'idea che le cose che richiedono sacrifici poi vengono senz'altro valorizzate. A differenza invece delle cose che non son costate fatica o denaro che si perdono nell'oblio...

Arka

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