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Sanni ......... finalmente le hai liberate :good: visto pure le vicessitudini che hanno subito ;)

per me la prima è sullo splendito pieno .... la seconda un bel BB (conserva ancora, per il tipo di moneta, una ottima qualità) e non è una ricerca facile in questo stato conservativo con questi moduli abbastanza regolari e privi di colpi deturbanti.

Bravo Sanni.......scelta azzeccata, oramai ci delizi spesso eh :)

P.S. si conosce il motivo per cui su queste monete non compariscono le sigle del Maestro di Zecca, di Prova e dell'Incisore ?

Modificato da peter1
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Sanni ......... finalmente le hai liberate :good: visto pure le vicessitudini che hanno subito ;)

per me la prima è sullo splendito pieno .... la seconda un bel BB (conserva ancora, per il tipo di moneta, una ottima qualità) e non è una ricerca facile in questo stato conservativo con questi moduli abbastanza regolari e privi di colpi deturbanti.

Bravo Sanni.......scelta azzeccata, oramai ci delizi spesso eh :)

P.S. si conosce il motivo per cui su queste monete non compariscono le sigle del Maestro di Zecca, di Prova e dell'Incisore ?

Perché non nutriva simpatia per la Repubblica Napoletana.

Modificato da Sanni
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Vero. Se non ricordo male, l'assenza delle sigle fu una forma di protesta nei confronti della Repubblica da parte dei Maestri, rimasti fedeli ai Borbone (correggetemi se sbaglio). Le monete sono, a mio parere, entrambe in buona conservazione: nella prima si intravede ancora il colore del rame originale; la seconda, poi, oltre che rara (anche se, ultimamente, ne ho viste alcune in giro, per quanto in conservazioni decisamente inferiori) è anche ben conservata (i dettagli del fascio sono ancora ben visibili) e patinata: difficile da trovare in queste condizioni. Mi piacciono entrambe. Salute.

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Vero. Se non ricordo male, l'assenza delle sigle fu una forma di protesta nei confronti della Repubblica da parte dei Maestri, rimasti fedeli ai Borbone (correggetemi se sbaglio). Le monete sono, a mio parere, entrambe in buona conservazione: nella prima si intravede ancora il colore del rame originale; la seconda, poi, oltre che rara (anche se, ultimamente, ne ho viste alcune in giro, per quanto in conservazioni decisamente inferiori) è anche ben conservata (i dettagli del fascio sono ancora ben visibili) e patinata: difficile da trovare in queste condizioni. Mi piacciono entrambe. Salute.

Uno dei responsabili della Zecca per la coniazione delle monete, molto osteggiato dai

"Lazzari" (fedeli al Re) fu Vincenzo Spinelli, IX Duca di Laurino, che in seguito alla caduta della Repubblica fu esule a Parigi.

Rif.

(G.C ONFORTI-A. GRISI-M. MARESCA, la Rivoluzione del 1799 – Alburni e Principato Citra,

Arci Edizioni Postiglione (SA), 1999, pp.339-341)

Ma chi fu/furono il/i maestro/i di zecca? ... Io non lo so! :unknw:

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Ma chi fu/furono il/i maestro/i di zecca? ... Io non lo so! :unknw:

Sarebbe interessante saperlo... Planella, secondo il Prota, fu "allontanato dall'ufficio", in quanto dissidente nei confronti della Repubblica. Invece, Perger rimase come incisore, pur non mettendo alcuna sigla (o, al massimo, la sigla Z N, Zecca Nazionale su alcuni sei tornesi) in segno di protesta nei confronti del nuovo Governo.

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Vero. Se non ricordo male, l'assenza delle sigle fu una forma di protesta nei confronti della Repubblica da parte dei Maestri, rimasti fedeli ai Borbone (correggetemi se sbaglio). Le monete sono, a mio parere, entrambe in buona conservazione: nella prima si intravede ancora il colore del rame originale; la seconda, poi, oltre che rara (anche se, ultimamente, ne ho viste alcune in giro, per quanto in conservazioni decisamente inferiori) è anche ben conservata (i dettagli del fascio sono ancora ben visibili) e patinata: difficile da trovare in queste condizioni. Mi piacciono entrambe. Salute.

Uno dei responsabili della Zecca per la coniazione delle monete, molto osteggiato dai

"Lazzari" (fedeli al Re) fu Vincenzo Spinelli, IX Duca di Laurino, che in seguito alla caduta della Repubblica fu esule a Parigi.

Rif.

(G.C ONFORTI-A. GRISI-M. MARESCA, la Rivoluzione del 1799 – Alburni e Principato Citra,

Arci Edizioni Postiglione (SA), 1999, pp.339-341)

Ma chi fu/furono il/i maestro/i di zecca? ... Io non lo so! :unknw:

Sanni.... non mi dire che adesso ti vuoi interessare anche di questi personaggi ? sarebbe un'ottimo passo avanti, sai oltre alle monete e la storia che esse ci possono rivelare, a molte persone, come me in particolare, mi hanno sempre incuriosito, oltre ai vari simboli, disegni e particolari vari impressi su di esse, le sigle (letterine x intenderci) che troviamo su di esse......credo che questo studio non sia di poco conto per la storia della Monetazione Napoletana.

Venedo a queste monete, anche se non ve ne sono impresse (tranne la Z - N) il Maestro di Zecca all'epoca era il Cav. Antonio Planelli (dal 1790 al 1803 seganto con le sigle A/P), il Maestro di Prova fu Raffaele Mannara (dal 1790 al 1802 segnato con la sigla M ) e l'incisore Domenico Perger (segnato con le sigle P e D P).

I motivi per cui su queste monete non vi furono apposte le sigle sono +/- quelli segnalati da te e Galenus

Per quanto riguarda le lettere Z e N il Prota si corregge da un suo stesso lavoro (Maestri ed Incisori della Zecca Napoletana - 1914) nel quale aveva scritto semplicemnete che tali sigle significavano "Zecca Napoletana" attribuendole in uno successivo del 1921 sullo studio della Monetazione di Napoli negli anni 1791/1799 alla "Zecca Nazionale"

Ciao

Modifico il messaggio aggiungendo e rispondendo qui sotto a Galenus (che vedo piano piano si avvicina sempre di più allo studio e approfondimento delle sigle con i relativi nominativi)..........

L'allontanamento purtroppo non è un dato certo..... comunque sia, dato in breve periodo, non credo che ci sia posto il problema della loro sostituzione, anzi furono loro stessi ad non far imprimere le sigle che tanto necessitano per la loro "autenticità".

In uno studio di Giovanni Magli sulla legislazione monetale della Repubblica Napoletana del 1799 ritrovo riportato: [....] ed è bene mettere in rilievo come il nuovo Regime Repubblicano mentre apportò profondi mutamenti nell'organizzazione dello Stato e quindi degli Uffici e nella designazione delle persone, specie negli organi direttivi, non adottò mutamenti nel personale della Zecca, costringendo anzi molti degli Ufficiali a rimanere al loro posto con riferimento al BCNN 1921 fasc. III di C.Prota sulla monetazione di Napoli degli anni 1791 e 1799 (qualcuno che c'è l'ha potrebbe verificare ? grazie)

Modificato da peter1
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Sanni.... non mi dire che adesso ti vuoi interessare anche di questi personaggi ? sarebbe un'ottimo passo avanti, sai oltre alle monete e la storia che esse ci possono rivelare, a molte persone, come me in particolare, mi hanno sempre incuriosito, oltre ai vari simboli, disegni e particolari vari impressi su di esse, le sigle (letterine x intenderci) che troviamo su di esse......credo che questo studio non sia di poco conto per la storia della Monetazione Napoletana.

[...]

Magari? Purtroppo, non ho il tempo necessario per questi studi, perciò piano piano, imparo da Voi.

Il lavoro, la poca vista e molti interessi artistici me lo impediscono.

Lo faranno, molto probabilmente, i miei futuri (?) nipotini.

Grazie ... ho salvato e conservato il Tuo interessantissimo intervento. :good:

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