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IGNORED

monetazione milano 1500-600 classificata male


Risposte migliori

secondo me alcune monete milanesi del periodo della dominazione spagnola sono classificate male sia dal CNI che dalle opere successive (anche se vorrei conferme perche` mi mancano in biblioteca)

partiamo da questa moneta

http://www.bancainte...ipo=6&q_id=9313

che e` un denaro di carlo V del 1535-56 e che pesa 0.4 grammi per 13.5mm

in questo periodo abbiamo anche terline o quattrini (anche qui confusione) che valgono 3 denari

http://www.bancainte... &q_imgtipo=0

questo e` il denaro per filippo II 0.64 grammi

sotto filippo II si emettono denari , quattrini (da 4 denari) sesini (da6) soldini (da12 denari) parpagliole (da 5 soldi) e in piu` monete da 10 , 20 soldi (lira) e 40 soldi

il problema sono le emissioni da un denaro di filippo III con st ambrogio in piedi e che pesa 0.8 grammi con il monogramma PHI

CNI 241-245

e la trillina di filippo IV che allego con PHI in monogramma e scudo descritta dal CNI 179-189

il problema e` questo per me

stilisticamente queste 2 monete sembrano piu` filippo II che III o IV quindi potrebbero essere state datate male?

perche` fare una moneta con lo stesso diritto (il phi in monogramma) ma valori diversi ?

vorrei sapere le vostre opinioni

se avete foto del denaro di filippo III postatele cortesemente

e infine cosa dicono i testi moderni tipo negrini e Mir al riguardo

post-8662-0-76544500-1347015778_thumb.jp

post-8662-0-95822600-1347015785_thumb.jp

Modificato da rick2
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Sulla monetazione di Milano in età spagnola non puoi assolutamente prescindere dal volume di Carlo Crippa del 1990. Dal mio punto di vista è un po' dispersivo mettersi a congetturare su queste monete se non hai presente i dati che ci sono riportati là, tanto più che sono basati su analisi delle gride dell'epoca e su fondi d'archivio piuttosto consistenti.

E poi sullo stile dei quattrini ti posso dire per esperirenza che è difficile procedere per la scarsa attenzione che veniva data alla produzione di un nominale destinato a essere realizzato in decine di milioni di esemplari. Anche per questi ci sono dele datazioni rigorose, specie per quelli di Filippo IV. Ti invito a recuperare il volume del Crippa e a controllare le classificazioni (e soprattutto le note) che sono riportate lì.

E.

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Sulla monetazione di Milano in età spagnola non puoi assolutamente prescindere dal volume di Carlo Crippa del 1990. Dal mio punto di vista è un po' dispersivo mettersi a congetturare su queste monete se non hai presente i dati che ci sono riportati là, tanto più che sono basati su analisi delle gride dell'epoca e su fondi d'archivio piuttosto consistenti.

E poi sullo stile dei quattrini ti posso dire per esperirenza che è difficile procedere per la scarsa attenzione che veniva data alla produzione di un nominale destinato a essere realizzato in decine di milioni di esemplari. Anche per questi ci sono dele datazioni rigorose, specie per quelli di Filippo IV. Ti invito a recuperare il volume del Crippa e a controllare le classificazioni (e soprattutto le note) che sono riportate lì.

E.

Per ciò che concerne la classificazione delle monete di Milano del XV secolo (in epoca Viscontea) il Crippa non ha fatto riferimento a nessuna grida monetaria.

Se avesse fatto riferimento alle grida monetarie avrebbe un "attimino" stravolto la classificazione del Gnecchi... C'è tanto da lavorare!

x Rick2

Se ti può esser di conforto, non sei il primo che sento dire che in quel periodo la classificazione non è corretta.

Modificato da gaff977
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Sulla monetazione di Milano in età spagnola non puoi assolutamente prescindere dal volume di Carlo Crippa del 1990. Dal mio punto di vista è un po' dispersivo mettersi a congetturare su queste monete se non hai presente i dati che ci sono riportati là, tanto più che sono basati su analisi delle gride dell'epoca e su fondi d'archivio piuttosto consistenti.

E poi sullo stile dei quattrini ti posso dire per esperirenza che è difficile procedere per la scarsa attenzione che veniva data alla produzione di un nominale destinato a essere realizzato in decine di milioni di esemplari. Anche per questi ci sono dele datazioni rigorose, specie per quelli di Filippo IV. Ti invito a recuperare il volume del Crippa e a controllare le classificazioni (e soprattutto le note) che sono riportate lì.

E.

Per ciò che concerne la classificazione delle monete di Milano del XV secolo (in epoca Viscontea) il Crippa non ha fatto riferimento a nessuna grida monetaria.

Se avesse fatto riferimento alle grida monetarie avrebbe un "attimino" stravolto la classificazione del Gnecchi... C'è tanto da lavorare!

x Rick2

Se ti può esser di conforto, non sei il primo che sento dire che in quel periodo la classificazione non è corretta.

A parte che qui stiamo parlano di monetazione spagnola e non viscontea, come li vuoi intendere i riferimenti ai "Documenti visconteo-sforzeschi" del Motta che il Crippa riporta più e più volte nel suo volume sulla monetazione di Visconti e Sforza? Posso concordare con te che ci sono delle imprecisioni (ne è consapevole persino l'autore, se è per questo) e su alcuni nominali si può ampiamente discutere, ma starei attento a dare un peso maggiore all'opera dei Gnecchi rispetto al Crippa.

E' una questione di metodologia molto importante. Non si possono fare affermazioni basate su un solo testo o una sola "grida" (ma parliamo di "documento", preferisco usare questo termine), come non si possono fare affermazioni dando lo stesso peso a tutti i testi.

Sono basi imprescindibili per una ricerca seria, condotta con criteri rigorosi, altrimenti si rischia di non andare da nessuna parte, o dare una visione parziale, che poi è la stessa cosa. Lo spirito critico è importantissimo, ma è quanto di più difficile si possa apportare in una discussione.

Sono questioni che ci trasciniamo da mesi, che andrebbero chiarite vis-à-vis una volta per tutte.

Qui stiamo parlando di monetazione spagnola, e ti posso dire per esperienza personale che il Crippa è imprescindibile. Il volume è fatto molto bene e offre ottimi spunti di riflessione (che poi è ciò che più conta). Non l'ho qui con me sotto mano e per giorni non lo posso consultare.

Comunque, in estrema sintesi (il tempo non mi permette di più):

1) la prima moneta è un denaro di Carlo V. Moneta piccolissima, coniata all'inizio del principato e poi abbandonata perché la svalutazione della lira imperiale era divenuta tale da non rendere necessaria la sua coniazione più a lungo;

2) in epoca spagnola il termine terlina/trillina/quattrino sono equivalenti, e fanno riferimento alla moneta da 3 denari;

3) quella che tu chiami terlina col PHI e Sant'Ambrogio è una terlina/quattrino di Filippo III di Spagna. Il tipo di Sant'Ambrogio, se fai caso, è comune anche alle terline di Carlo V e di Filippo II;

4) la moneta col PHI e lo stemma è classificata dal Crippa come sesino (cioè da 6 denari, ossia due terline/quattrine) di Filippo IV; su questa moneta possono esserci dei dubbi di denominazione su cui adesso non ho tempo di entrare, ma la sua attribuzione a Filippo IV è certa.

E.

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ma queste grida esistono ?

non si possono postare o mettere dei link ?

Di gride ce ne sono quante ne vuoi, ma non in Internet, se non per il periodo austriaco. Non pensare che tutto il sapere sia sul Web, anzi...

Comunque i "Documenti visconteo-sforzeschi" di cui ho parlato prima sono pubblicati sulla RIN dal 1893 al 1896, questi sì li potete trovare tranquillamente in rete.

Se poi non vi basta (e non vi dovrebbe bastare, per quello che ho scritto prima), c'è l'Archivio di Stato in via Senato a Milano o le Civiche Raccolte Numismatiche al Castello con delle raccolte eccezionali. Queste ultime temo non siano accessibili a tutti, ma esiste un bel volumetto col regesto dei documenti monetari conservati là redatto da Rina La Guarda nel 1992. Solo con quello potete rendervi conto quante gride ci siano anche per il periodo visconteo-sforzesco.

E.

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infatti

direi di restringere al campo del periodo spagnolo , anzi avrei dovuto dire io dal 1535 al 1660

cmq se il denaro viene poi abbandonato , come anche a me sembra logico

allora la moneta con PHI e s ambrogio non e` un denaro

cmq aspettiam qualcuno con il crippa

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infatti

direi di restringere al campo del periodo spagnolo , anzi avrei dovuto dire io dal 1535 al 1660

cmq se il denaro viene poi abbandonato , come anche a me sembra logico

allora la moneta con PHI e s ambrogio non e` un denaro

cmq aspettiam qualcuno con il crippa

No, dopo Carlo V non si coniano più denari. Su questo le fonti documentarie sono assolutamente coerenti. Se guardi anche solo sulle Tabulae dell'Argelati non trovi nulla al di sotto del quattrino.

La moneta col PHI e il S.Ambrogio è un quattrino di Filippo II. Se non ricordo male, se ne iniziò la coniazione alla fine del 1554. Sono convinto che questa sia anche la classificazione del Crippa, comunque se guardi sempre le Tabulae dell'Argelati (disponibili in rete) dovresti trovare la noticina con la descrizione precisa di questo pezzo in corrispondenza di quell'anno.

E.

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quindi il CNI e incorretto

e quindi la mia sarebbe la terlina o quattrino di filippo IV

Quella che hai allegato tu è di Filippo IV. La classificazione che va per la maggiore è come "sesino", ma come ti scrivevo prima si potrebbe fare un po' di discussione.

Il Corpus l'etichetta come terlina, e forse qui ha ragione lui rispetto al Crippa.

Quelli di Filippo II e Filippo III mi sembra che siano entrambi classificati come terline/quattrini sia dal Crippa che dal CNI. Dove leggi una classificazione come denaro?

E.

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il problema e` che la mia con il PHI e lo scudo e` la meta` se non di meno di un quattrino con la biscia di filippo IV

per me a questo punto puo` essere qualcosa di piu` piccolo , e precedente

come mai son attribuite a filippo IV e non i precedenti ?

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il problema e` che la mia con il PHI e lo scudo e` la meta` se non di meno di un quattrino con la biscia di filippo IV

per me a questo punto puo` essere qualcosa di piu` piccolo , e precedente

Dimentica quel quattrino con la biscia, che è posteriore al 1661 ed è praticamente di rame (c'è una grida specifica, vedi qui: http://www.sibrium.org/Materiali/MonetaMilanoSpagnola.pdf). E sul peso non preoccuparti, sono pezzi con una variabilità statistica estrema, è normale avere oscillazioni di un fattore 2. E poi il tuo è messo male, molto del peso lo perdi già con l'usura del tondello

come mai son attribuite a filippo IV e non i precedenti ?

Facile, c'è scritto IIII nelle legende!

E.

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Sulla monetazione di Milano in età spagnola non puoi assolutamente prescindere dal volume di Carlo Crippa del 1990. Dal mio punto di vista è un po' dispersivo mettersi a congetturare su queste monete se non hai presente i dati che ci sono riportati là, tanto più che sono basati su analisi delle gride dell'epoca e su fondi d'archivio piuttosto consistenti.

E poi sullo stile dei quattrini ti posso dire per esperirenza che è difficile procedere per la scarsa attenzione che veniva data alla produzione di un nominale destinato a essere realizzato in decine di milioni di esemplari. Anche per questi ci sono dele datazioni rigorose, specie per quelli di Filippo IV. Ti invito a recuperare il volume del Crippa e a controllare le classificazioni (e soprattutto le note) che sono riportate lì.

E.

Per ciò che concerne la classificazione delle monete di Milano del XV secolo (in epoca Viscontea) il Crippa non ha fatto riferimento a nessuna grida monetaria.

Se avesse fatto riferimento alle grida monetarie avrebbe un "attimino" stravolto la classificazione del Gnecchi... C'è tanto da lavorare!

x Rick2

Se ti può esser di conforto, non sei il primo che sento dire che in quel periodo la classificazione non è corretta.

A parte che qui stiamo parlano di monetazione spagnola e non viscontea, come li vuoi intendere i riferimenti ai "Documenti visconteo-sforzeschi" del Motta che il Crippa riporta più e più volte nel suo volume sulla monetazione di Visconti e Sforza? Posso concordare con te che ci sono delle imprecisioni (ne è consapevole persino l'autore, se è per questo) e su alcuni nominali si può ampiamente discutere, ma starei attento a dare un peso maggiore all'opera dei Gnecchi rispetto al Crippa.

E' una questione di metodologia molto importante. Non si possono fare affermazioni basate su un solo testo o una sola "grida" (ma parliamo di "documento", preferisco usare questo termine), come non si possono fare affermazioni dando lo stesso peso a tutti i testi.

Sono basi imprescindibili per una ricerca seria, condotta con criteri rigorosi, altrimenti si rischia di non andare da nessuna parte, o dare una visione parziale, che poi è la stessa cosa. Lo spirito critico è importantissimo, ma è quanto di più difficile si possa apportare in una discussione.

Sono questioni che ci trasciniamo da mesi, che andrebbero chiarite vis-à-vis una volta per tutte.

Qui stiamo parlando di monetazione spagnola, e ti posso dire per esperienza personale che il Crippa è imprescindibile. Il volume è fatto molto bene e offre ottimi spunti di riflessione (che poi è ciò che più conta). Non l'ho qui con me sotto mano e per giorni non lo posso consultare.

Comunque, in estrema sintesi (il tempo non mi permette di più):

1) la prima moneta è un denaro di Carlo V. Moneta piccolissima, coniata all'inizio del principato e poi abbandonata perché la svalutazione della lira imperiale era divenuta tale da non rendere necessaria la sua coniazione più a lungo;

2) in epoca spagnola il termine terlina/trillina/quattrino sono equivalenti, e fanno riferimento alla moneta da 3 denari;

3) quella che tu chiami terlina col PHI e Sant'Ambrogio è una terlina/quattrino di Filippo III di Spagna. Il tipo di Sant'Ambrogio, se fai caso, è comune anche alle terline di Carlo V e di Filippo II;

4) la moneta col PHI e lo stemma è classificata dal Crippa come sesino (cioè da 6 denari, ossia due terline/quattrine) di Filippo IV; su questa moneta possono esserci dei dubbi di denominazione su cui adesso non ho tempo di entrare, ma la sua attribuzione a Filippo IV è certa.

E.

Ciao Eligio, personalmente non do più peso all'opera del Gnecchi, a mio giudizio rispetto a quella del Crippa cambia ben poco. Se avesse letto attentamente le grida, le catalogazioni sarebbero ben altre. Comunque, non voglio discutere sull'opera del Crippa, per me ci sono errori molto evidenti, ognuno ha le sue idee, rispetto la tua, ma non la condivido.

Giustamente, come da titolo della discussione, meglio ritornare a parlare della monetazione di Milano nell'epoca della dominazione spagnola.

Sapevo dell'esistenza del Regesto dei documenti monetari presenti al Castello redatto dalla d.ssa Rina La Guardia, ma avrei bisogno del titolo corretto e dove trovarlo, perchè, a chi ho chiesto, non è stato in grado di darmi informazioni. Te ne sarei davvero grato se mi fornissi queste indicazioni.

Ciao

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Ciao Eligio, personalmente non do più peso all'opera del Gnecchi, a mio giudizio rispetto a quella del Crippa cambia ben poco. Se avesse letto attentamente le grida, le catalogazioni sarebbero ben altre. Comunque, non voglio discutere sull'opera del Crippa, per me ci sono errori molto evidenti, ognuno ha le sue idee, rispetto la tua, ma non la condivido.

Giustamente, come da titolo della discussione, meglio ritornare a parlare della monetazione di Milano nell'epoca della dominazione spagnola.

Sapevo dell'esistenza del Regesto dei documenti monetari presenti al Castello redatto dalla d.ssa Rina La Guardia, ma avrei bisogno del titolo corretto e dove trovarlo, perchè, a chi ho chiesto, non è stato in grado di darmi informazioni. Te ne sarei davvero grato se mi fornissi queste indicazioni.

Ciao

Io non sto dicendo che il Crippa è infallibile e che altri testi non sono degni di essere consultati. Tutt'altro. Sto dicendo che bisogna stare attenti a dare il giusto peso a ogni cosa.

Il mio è un discorso prettamente metodologico: bisogna avere lo spirito critico e le capacità per saper valutare la consistenza e l'affidabilità di certe affermazioni. Non ci si può basare su un documento per dire che un autore ha fatto degli errori. Bisogna ragionare per modelli, costruirsi una struttura di ipotesi (non un'ipotesi) che deve essere verificata da un insieme di fattori. Possiamo essere d'accordo sul fatto che ci sono delle classificazioni da rivedere, sono io il primo ad avere delle proposte per il periodo soprattutto delle Guerre d'Italia. Ma est modus in rebus, bisogna separare la necessità di rettifica (inevitabile) per un'opera che ha ventisei anni dal fatto che si tratta di un'opera che ha il merito di aver condotto un esame documentario approfondito su una zecca importante come Milano. Però dire che tra il Crippa e il Gnecchi cambia poco mi sembra eccessivo, per non dire concettualmente errato.

Se ritieni di aver trovato errori nel Crippa ti suggerisco di contattare l'autore stesso, che sarà ben contento di discutere con te le tue affermazioni. Tutto il resto è demagogia.

Si tratta, come ti ho detto più volte di un approccio metodologico diverso. Io non sono d'accordo a mia volta col tuo approccio (bada bene, non necessariamente sulle classificazioni che puoi proporre: sto parlando solo della modalità con cui condurre le ricerche e della valutazone delle fonti). Temo che le nostre posizioni resteranno inconciliabili ancora a lungo.

Ma chiudiamo questa parentesi, che è solo una perdita di tempo da bar. E io non ho tempo, né mi piace andare al bar.

Il libro della La Guardia è questo:

LA GUARDIA R. 1992, Il fondo d’archivio Zanetti-Bellati nelle Civiche Raccolte Numismatiche di Milano, Milano, 220 pagine, 7 tavole

Non so dirti dove sia in vendita, ma di sicuro c'è alla biblioteca della Società Numismatica Italiana.

Un'avvertenza importante: NON è il catalogo di TUTTE le gride milanesi in materia monetaria, ma solo il regesto del fondo archivistico conservato presso le Civiche Raccolte Numismatiche di Milano. Io ho diverse gride che non sono incluse lì, e altre ancora attendono di essere scoperte.

E.

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Ciao Eligio, grazie per la segnalazione, te ne sono davvero grato. Ho tanti difetti ma almeno sono educato!

Non ho idea di quale sia il tuo approccio metodologico, ma potrei trovare offensivo il fatto che riduci la mia opinione sul fatto che io abbia consultato un solo documento (non ti preoccupare, non mi offendo per così poco!).

La mia opinione è basata su articoli recentemente pubblicati, documenti, manoscritti, pergamene e analisi metallografiche, un lavoro che sto conducendo da più di un anno. L'unico lavoro che mi rimane da effettuare è quello di verificare se le grida pubblicate dal Motta (Rin 1893) corrispondono a quelle presenti all'archivio di stato di Milano (purtroppo non ho molto tempo ultimamente). Ho consultato anche le tariffe del Bellati presenti alla biblioteca Braidense e non ho trovato nulla di nuovo rispetto a quello già pubblicato.

Ho pure chiesto ad un amico del Forum la cortesia di controllare se un manoscritto presente alla Trivulziana (quello a cui fai riferimento tu) è identico a quello presente alla biblioteca Riccardiana di Firenze, visto che ho trovato questa informazione volevo verificarla.

Questo può farti capire, che non solo ricerco articoli, ma verifico anche se ciò che è riportato è reale (un doppio lavoro, che però mi ha portato a capire di quali autori fidarsi e quali invece no!).

Ritornando al volume del Crippa, basterebbe leggersi solamente le grida pubblicate sulla RIN per capire che nella sua classificazione c'è qualcosa che non quadra... Ti garantisco che alcune classificazioni errate sono riprese dall'opera dei Gnecchi e non sono state verificate, ne ho dato un personale contributo anche qui sul forum sui miei studi.

Mi era stato segnalato da alcuni utenti del Forum il tuo nome per un consulto di un manoscritto alla biblioteca Reale di Torino, vista la risposta che "le nostre posizioni resteranno inconciliabili a lungo", ora sono ancor più convinto di aver fatto bene a spendere dei soldi per la riproduzione integrale.

Io al bar bevo solo il caffè, per le segnalazioni bibliografiche che mi hai dato e gli aiuti passati sarò sempre disponibile ad offrirtene uno.

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Ciao Eligio, grazie per la segnalazione, te ne sono davvero grato. Ho tanti difetti ma almeno sono educato!

Non ho idea di quale sia il tuo approccio metodologico, ma potrei trovare offensivo il fatto che riduci la mia opinione sul fatto che io abbia consultato un solo documento (non ti preoccupare, non mi offendo per così poco!).

La mia opinione è basata su articoli recentemente pubblicati, documenti, manoscritti, pergamene e analisi metallografiche, un lavoro che sto conducendo da più di un anno. L'unico lavoro che mi rimane da effettuare è quello di verificare se le grida pubblicate dal Motta (Rin 1893) corrispondono a quelle presenti all'archivio di stato di Milano (purtroppo non ho molto tempo ultimamente). Ho consultato anche le tariffe del Bellati presenti alla biblioteca Braidense e non ho trovato nulla di nuovo rispetto a quello già pubblicato.

Ho pure chiesto ad un amico del Forum la cortesia di controllare se un manoscritto presente alla Trivulziana (quello a cui fai riferimento tu) è identico a quello presente alla biblioteca Riccardiana di Firenze, visto che ho trovato questa informazione volevo verificarla.

Questo può farti capire, che non solo ricerco articoli, ma verifico anche se ciò che è riportato è reale (un doppio lavoro, che però mi ha portato a capire di quali autori fidarsi e quali invece no!).

Ritornando al volume del Crippa, basterebbe leggersi solamente le grida pubblicate sulla RIN per capire che nella sua classificazione c'è qualcosa che non quadra... Ti garantisco che alcune classificazioni errate sono riprese dall'opera dei Gnecchi e non sono state verificate, ne ho dato un personale contributo anche qui sul forum sui miei studi.

Mi era stato segnalato da alcuni utenti del Forum il tuo nome per un consulto di un manoscritto alla biblioteca Reale di Torino, vista la risposta che "le nostre posizioni resteranno inconciliabili a lungo", ora sono ancor più convinto di aver fatto bene a spendere dei soldi per la riproduzione integrale.

Io al bar bevo solo il caffè, per le segnalazioni bibliografiche che mi hai dato e gli aiuti passati sarò sempre disponibile ad offrirtene uno.

Niente, continuiamo a non comprenderci, ma a questo punto è meglio soprassedere dal proseguire sul forum, perché rischiamo solo di irritare altri e - peggio ancora - di disorientare persone come rick2 che invece stanno cercando risposte alle loro legittime perplessità.

Io ti invito a proseguire nelle tue ricerche e a condividere i tuoi risultati qui come in altre sedi. Forse non ti sei reso ancora conto pienamente dell'importanza del lavoro che stai facendo. Il rischio che tu possa commettere errori è alto perché si tratta di un argomento molto scivoloso (parlo per esperienza), non puoi permetterti di sprecare tutto affidandoti a un giudizio parziale su certe fonti. Devi operare con la massima attenzione e col più rigoroso criterio. Io ti sprono a farlo, suggerendoti quelle che ha mio giudizio sono le direzioni migliori che devi prendere. Temo che tutto nasca da qui. Sinceramente, ti consiglio anche di contattare i Crippa, perché hanno piacedere a confrontarsi su temi di numismatica milanese.

Alla prima occasione di incontro ne parleremo con calma, davanti a un caffè o a pranzo, che pretendo di offrire io. Perché sono convinto che i punti di divergenza siano sanabili. Sono sicuro che tutto nasca da una diversa sensibilità che ciascuno di noi può avere nel pesare le fonti, nella lettura dei documenti e nell'interpretazione delle analisi metallografiche (su quest'ultimo punto influisce certamente il mio forte background tecnico-scientifico e una discreta esperienza professionale nell'analisi dei dati). Ti porterò magari in visione la mia copia dei "Documenti visconteo-sforzeschi" stampata su carta, con tutte le glosse che ho aggiunto negli anni e che correggono probabilmente alcuni degli errori che tu stesso segnali sul Crippa. Così ti renderai conto della metodologia che seguo.

Adesso basta, full stop. Torniamo alla monetazione spagnola. Spero che rick2 non sia ancora fuggito, ma che in tutto questo dibattito abbia per lo meno colto la difficoltà (e le divergenze) che ci possono essere alla base di una classificazione. Sarebbe un fallimento per tutti, lo avremmo sulla coscienza entrambi.

Io continuo a consigliare il Crippa. Se vuoi valutarlo puoi andare un sabato pomeriggio alla biblioteca della Società Numismatica Italiana, che è aperta anche ai non-soci, ed è gratuita. Lì il Crippa c'è, come ci sono anche altri testi che ti possono aiutare a capire meglio questa monetazione.

Il messaggio che voglio continuare a dare è comunque un invito alla prudenza e alla riflessione profonda. Non pretendo di dare risposte, voglio solo far nascere uno spirito critico e sollevare domande. Che poi è un fondamento della ricerca scientifica in qualunque settore.

E.

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Errare humanum est, perseverare autem diabolicum... :)

A te devo ancora non so quanti pranzi! Facciamo che vieni anche tu, così ne approfittiamo per un chiarimento a tre. Se poi viene anche rick2 siamo anche giusti per uno scopone scientifico post-prandiale.

E.

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Errare humanum est, perseverare autem diabolicum... :)

Mi fa piacere l'intervento di Teofrasto. alcune considerazioni e approfondimenti sulle tematiche sopracitate erano state fatte proprio con lui.

Comunque, alla prima occasione, non può che farmi piacere un incontro per poterne discutere.

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