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  1. Dott_20Kreuzer

    Francesco I Stefano di Lorena - 20 Kreuzer 1763 WI

    Buon pomeriggio a tutti! Quest'oggi vorrei presentarvi una delle mie monete asburgiche preferite, un pezzo semplice e piuttosto comune coniato da un Sovrano che, secondo me, meriterebbe maggiori attenzioni dal punto di vista storico e numismatico. La moneta in questione è un 20 Kreuzer battuto nel 1763 presso la Zecca di Vienna durante il regno del Sacro Romano Imperatore Francesco I Stefano di Lorena, a molti noto come "il marito di Maria Teresa". L'Imperatore, dopo essersi sposato nel 1736, salì al potere nel 1745 e morì nel 1765. Ebbe in tutto ben sedici figli. La moneta, dal diametro di 27 millimetri e pesante 6,68 grammi, presenta: al dritto l'effigie laureata del sovrano entro rami di lauro circondata dalle iscrizioni FRANC D G R IMP S A GE HIER REX LO B M H D, Francesco Per Grazia di Dio Imperatore dei Romani Sempre Augusto, Re di Germania e Gerusalemme, Duca di Lorena e Bar, Granduca di Toscana, mentre, al rovescio viene posta su di un cippo contenente il valore "20" l'aquila imperiale coronata brandente spade caricata dello scudetto del Sovrano circondata dal motto latino "IN TE DOMINE SPERAVI", dal millesimo 1763 e dalla Croce di Sant'Andrea. Ai lati del cippo troviamo il marchio di zecca composto dalle lettere W e I. Essendomi già soffermato sull'aspetto biografico di Francesco I Stefano in una passata discussione relativa ad un pezzo da 10 Kreuzer, quest'oggi vorrei presentare alcuni aneddoti sulla sua figura, spesso messa in disparte ed oscurata dalla grande flemma della sua consorte Maria Teresa d'Asburgo. Durante la sanguinosa Guerra di Successione Austriaca (1740-1748) il Sovrano, viste le sue scarse abilità militari, preferì sostenere la consorte amministrando in prima persona le finanze della Casa d'Asburgo, attività da lui svolta in maniera acuta e lungimirante. Una volta eletto Sacro Romano Imperatore nel 1745, Francesco I Stefano fu ben felice di affidare tutto il suo potere a Maria Teresa limitandosi a divenire il suo più fidato consigliere. L'Imperatore, essendo quasi sempre esonerato dalle incombenze di governo, riuscì, grazie alla sua spiccata abilità negli affari, a gettare delle solide basi per il patrimonio personale della nuova Casata degli Asburgo-Lorena separandolo da quello statale e sottoponendolo ad obbilgo fiscale. Questa ingente somma di denaro venne requisita dalla neonata Repubblica Austriaca dopo la Prima Guerra Mondiale. Francesco I Stefano, come già descritto, ebbe molto tempo da dedicare alle proprie passioni. Grazie agli influssi dell'Illuminismo, il Sovrano si interessò molto alle ultime scoperte scientifiche arrivando persino a porre una certa pressione sulla moglie affinchè queste entrassero nella corte di Vienna, portandola al passo con i tempi. Francesco I Stefano si distinse in particolare come uno dei più grandi promotori dello studio dell'astronomia nella Capitale austriaca. Il Sovrano, inoltre, viene ricordato come un abile collezionista dedito alla raccolta di curiosità naturali come conchiglie, minerali ed insetti. Questa passione la condivise con la figlia, l'Arciduchessa Maria Anna, la quale continuò l'opera da lui intrapresa ampliando le varie collezioni e andando a costituire il primo nucleo di quello che attualmente è il Naturhistorisches Museum di Vienna. Per me è molto importante notare come il Sacro Romano Imperatore Francesco I Stefano, studiando l'economia e la finanza, si sia appassionato anche alle monete e alle medaglie antiche, arrivando a costituire un'importante collezione numismatica oggi in parte custodita all'interno del Kunsthistorisches Museum di Vienna. Un'ulteriore prova che dimostra quanto la sua figura venga ingiustamente messa da parte e raramente presa in considerazione. Grazie per l'attenzione!
  2. Buongiorno a tutti! Quest'oggi vorrei presentarvi una mia recente acquisizione, si tratta di una moneta in mistura d'argento dal valore di 3 Kreuzer battuta nel 1662 presso la Zecca di Hall in Tirol durante il regno dell'Arciduca d'Austria, Duca di Borgogna e Conte del Triolo Ferdinando Carlo d'Asburgo. La moneta presenta: al recto, l'effigie coronata del Conte circondata dalle iscrizioni latine FERDIN CAROL D G ARCHID AV, Ferdinando Carlo Per Grazia di Dio Arciduca d’Austria; al verso, gli scudi araldici dell'Arciducato d'Austria e della Contea del Tirolo affiancati e sormontanti una piccola cartella con l’indicazione del valore “3” circondati dall’iscrizione DVX BVRGVND COM TYROLI, Duca di Burgundia (l’odierna Borgogna) e Conte del Tirolo. Dati ponderali: diametro 20 millimetri, peso circa 1,6 grammi. L'Arciduca Ferdinando Carlo, appartenente ad un ramo cadetto della famiglia Asburgo poichè discendente dall'Arciduca Carlo II, ultimo figlio maschio del Sacro Romano Imperatore Ferdinando I, governò la Contea del Tirolo e l'Austria Anteriore (possedimenti asburgici nella Germania del Sud) dal 1632 al 1662. Alla sua morte, avvenuta senza eredi maschi a cui affidare il trono, prese il potere il fratello Sigismondo Francesco il quale, regnando per soli tre anni, fu l'ultimo governante del Tirolo appartenente ad un ramo collaterale della dinastia asburgica. Nel 1665, il Sacro Romano Imperatore Leopoldo I d'Asburgo, rivendicando per sè e per i suoi discendenti i diritti sulla Contea del Tirolo e sul Ducato di Borgogna, riuscì ad annettere questi territori ai domini ereditari della Corona Austriaca ed è per questo motivo che, a distanza di anni, troviamo incise sui famosi Talleri di Maria Teresa, oltre che su molte altre monete, le sigle "DUX BURG CO TYR" Duchessa di Borgogna e Contessa del Tirolo. E' bello pensare che questa moneta, forata, fosse portata al collo da qualche suddito tirolese particolarmente fedele al Conte Ferdinando Carlo d'Asburgo e alla sua Nazione.
  3. Qualcuno anzi qualcuna, zita, zita, lo aveva portato all'estero... https://www.corriere.it/esteri/25_novembre_06/tesoro-asburgo-gioielli-diamante-florentiner-corona-sissi-4e6ed78b-864c-4a4f-82eb-1f3ca9057xlk.shtml
  4. Buonasera a tutti! Quest’oggi vorrei presentarvi un mio Quarto di Tallero delle Corone coniato nel 1788 all’interno della zecca di Vienna (A) durante il regno dell’illuminato sovrano Giuseppe II d’Asburgo-Lorena per i Paesi Bassi Austriaci. La moneta presenta: al dritto, l’effigie laureata del sovrano volta a destra attorniata dalle iscrizioni latine IOSEPH II D G R I S A GER HIE HVN BOH REX, Giuseppe II Per Grazia di Dio Imperatore dei Romani Sempre Augusto, Re di Germania, Ungheria e Boemia, sotto all’effigie il marchio di zecca A; al rovescio, viene posta una grande Croce di Borgogna ornata con il collare del Toson d’Oro; ai suoi lati e sopra sono presenti le tre corone arciducali e reali dell’Impero: Austria (in alto), Ungheria (a sinistra) e Boemia (a destra) accompagnate dall’iscrizione latina ARCH AVST DVX BVRG LOTH BRAB COM FLAN, Arciduca d’Austria, Duca di Burgundia, Lorena e Brabante, Conte delle Fiandre e dal millesimo 1788. Dati ponderali: peso 7,36 grammi, diametro 30 millimetri. Come sempre, prima di parlare ulteriormente della moneta in questione, presento qualche cenno storico-biografico sulla figura di Giuseppe II, un sovrano che viene molto spesso sottovalutato… Nato nel 1741 in piena Guerra di Successione Austriaca, Giuseppe II è il figlio maschio primogenito dell’Arciduchessa d’Austria Maria Teresa d’Asburgo e del consorte Francesco Stefano di Lorena, erede ai troni del Sacro Romano Impero e dei possedimenti asburgici. Viene eletto Sacro Romano Imperatore nel 1765 alla morte del padre Francesco I e,dopo anni di condivisione del trono dei possedimenti asburgici con la madre, diviene unico sovrano nel 1780, anno della dipartita della grande Maria Teresa. La politica di Giuseppe II, passata alla storia come “Giuseppinismo”, viene molto discussa e criticata all’interno della corte viennese a causa della sua grande ostilità nei confronti della Chiesa, storicamente legata alla famiglia Asburgo, e per la stima e l’amicizia nutrita dall’Imperatore nei confronti del re di Prussia Federico II di Hohenzollern, storico nemico del Sacro Romano Impero e della compianta Arciduchessa d’Austria Maria Teresa. Da perfetto sovrano illuminato, Giuseppe II promulga, nell’ambito delle sue “riforme sociali” una serie di decreti imperiali atti a migliorare le condizioni di vita del popolo favorendo l’istituzione di nuove mense, rifugi per gli orfani, scuole pubbliche ed ambulatori dove somministrare i primi rudimentali tipi di vaccino per le malattie all’epoca più comuni. Tra il 1781 e il 1785, Giuseppe II abolisce, almeno formalmente, la servitù della gleba all’interno del Sacro Romano Impero sollevando i contadini dall’obbligo di pagare la decima al clero e ai signori locali: questo comportamento causa lo scontento generale dei nobili e il logoramento dei rapporti diplomatici tra la Chiesa di Roma e Vienna. Nel 1790, dopo essere stato sconfitto in alcune campagne militari da lui tentate, il Sacro Romano Imperatore Giuseppe II muore lasciando l’ordine di far incidere sulla sua lapide la frase “Qui giace Giuseppe II, colui che fallì qualsiasi cosa intraprese”. Gli succede al trono del Sacro Romano Impero il fratello e Granduca di Toscana Pietro Leopoldo, che prenderà il nome di Leopoldo II. Tornando alla moneta… il Kronenthaler, noto anche come Tallero delle Corone o, più popolarmente, come “Crocione”, viene coniato per la prima volta nel 1755 durante il regno dei sovrani Francesco I di Lorena (Sacro Romano Imperatore) e Maria Teresa d’Asburgo (Arciduchessa d’Austria…) e viene destinato alla circolazione interna ai Paesi Bassi Austriaci. Assieme ai sottomultipli da Mezzo e Quarto di Tallero, continua ad essere battuto anche durante i regni di Giuseppe II, Leopoldo II e Francesco II d’Asburgo-Lorena. Vista la grande popolarità acquisita dalla moneta sul suolo europeo, questa viene coniata anche all’interno di altre zecche imperiali come Vienna, Praga... e molte altre (tra le quali si può annoverare anche la zecca italiana di Milano). Uno degli episodi più eclatanti avvenuti sul suolo dei Paesi Bassi Austriaci durante il regno di Giuseppe II d'Asburgo-Lorena è senza dubbio l’evento passato alla Storia come “Guerra della Marmitta”. La vicenda, che si svolse nel 1785, nacque dalle pretese del Sacro Romano Imperatore Giuseppe II nei confronti della Repubblica delle Sette Province Unite: egli rivendicava per i Paesi Bassi Austriaci territori nelle Fiandre e nel Limburgo, diritti commerciali verso le colonie olandesi e, soprattutto, la riapertura della navigazione sul fiume Schelda, chiuso dagli olandesi da oltre un secolo e causa del decadimento commerciale del porto di Anversa. L’intransigenza delle due parti fece temere un conflitto armato, ma la crisi non degenerò mai in una vera guerra. La denominazione beffarda di “Guerra della Marmitta” si deve alla propaganda olandese che volle ridicolizzare l’incidente diplomatico: secondo la versione popolare, l’unico colpo sparato dall’imbarcazione difensiva olandese Dolfjin durante l’intera contesa fu quello che perforò una semplice marmitta di rame posta sul brigantino armato Le Louis che, decorato del vessillo imperiale asburgico, era posto a capo della spedizione militare austriaca composta da altre due piccole imbarcazioni. Fortunatamente, la mediazione di Luigi XVI Re di Francia riuscì a scongiurare lo scontro aperto (il colpo sparato contro il brigantino Le Louis fu visto da Giuseppe II come un grave insulto alla bandiera del Sacro Romano Impero) conducendo al Trattato di Fontainebleau che ristabilì la pace, pur senza soddisfare appieno le ambizioni austriache. L’episodio, apparentemente marginale e quasi “comico” dato che l’unica “vittima” mietuta fu una marmitta di rame austriaca, lasciò tuttavia un segno profondo: da un lato mise in luce i limiti della politica di Giuseppe II d’Asburgo-Lorena, dall’altro alimentò le tensioni interne alle Sette Province Unite, dove la figura dello statolder Guglielmo V, reo di mettere continuamente a rischio di guerra il suo Paese, venne duramente contestata.
  5. Buongiorno, torno a chiedere il vostro prezioso aiuto per la moneta o peso monetale di cui a seguire indico dati ponderali e posto immagini (mi scuso per la qualità, ma al volo non avevo strumenti migliori se non una delle prime digitali compatte...). Da quello che vedo mi sembra simile ai ritratti di Maria Teresa d'Asburgo ed anche la Corona sull'altra faccia sembra ricondurre a tale areale...avendola in mano si intravede una legenda nel contorno al Dritto (Ritratto) ed una scritta (GVIET ???) sotto la Corona al Rovescio (con segno di zecca A in esergo ? ) , dati che mi fanno propendere per una moneta piuttosto che per un peso monetale. Grazie a tutti e buona domenica. Ad maiora! Peso: 7,22 gr Ø 18,5 mm Spessore: 3 mm
  6. Buongiorno, segnalo la pubblicazione della mia monografia dal titolo "Le monete milanesi di Carlo V". L'Opera tratta ed illustra tutte le emissioni caroline coniate dalla zecca di Milano, fornendo inoltre tutti gli approfondimenti necessari per avere una visione multidisciplinare della materia. Trovano uno spazio dedicato anche le figure dei Maestri incisori, le suggestive medaglie monetiformi, un'enigmatica tessera e quelle emissioni oggi non reperite o rifuse ancor prima di entrare in circolazione. Non potevano certo mancare un repertorio delle principali vendite pubbliche aventi significativi nuclei della monetazione trattata, l'illustrazione delle affascinanti falsificazioni d'epoca e qualche piccola "rivoluzione" (con solide basi documentarie!) come quella riguardante la catalogazione dello scudo "dei Giganti". I materiali monetari sono ordinati secondo un'inedita impostazione cronologica, creando così una vera e propria narrazione di queste prestigiose emissioni tanto apprezzate sia dai numismatici sia dagli storici dell'arte. L'acquisto dell'Opera è possibile unicamente presso le principali librerie online, Amazon ed ovviamente il sito dell'Editore. Prezzo di copertina: 49,90 € ISBN 9791221498295 141 pagine Immagini a colori Copertina rigida Pagine in carta patinata da 130g/m2 Formato 17x24 cm Buona lettura Antonio Rimoldi
  7. Arrivata stamattina anche se è domenica
  8. roman de la rose

    Maria Teresa 2 liard

    Paesi Bassi austriaci Maria Teresa 2 Liard 1777
  9. Gexy

    Stemma impero asburgico

    Salve a tutti, approfitto della vostra disponibilità e conoscenza per porvi un quesito araldico che da un po' mi attanaglia. Frequentando abitualmente per piacere il castello di Miramare a Trieste (costruito negli anni 1855-1870) mi sono soffermato sugli innumerevoli stemmi ivi presenti. La maggior parte sono me noti ma mi sono imbattuto in questo che assomiglia allo stemma attuale della città di vienna (che però è senza corona). Non è lo stemma del regno d'austria perchè l'aquila sarebbe bicipite e ci sarebbe l'insegna degli asburgo-lorena. Inoltre ve ne è uno simile che però ha l'aquila che volge lo sguardo verso la sua sinistra invece che a destra... Grazie mille a tutti
  10. Gentilmente riconoscete questa moneta di Carlo V d'Asburgo? So che esiste così come moneta, ma in oro. Potrebbe essere una riproduzione come gettone? Grazie! Peso: 8 gr. Diametro: 25 mm.
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