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  1. Dott_20Kreuzer

    Kreutzer 1765 H - Maria Teresa d'Asburgo

    Buon pomeriggio a tutti! Quest'oggi vorrei condividere con voi uno dei conii in rame asburgici che più apprezzo: un Kreutzer battuto nel 1765 presso la Zecca di Hall (H) durante il regno della grande Sovrana Maria Teresa d'Asburgo (1740-1780). Questa moneta fa parte della "serie" coniata all'interno delle varie zecche della Corona Austriaca tra il 1760 ed il 1765. La moneta presenta: al dritto, l'effigie giovanile dalla Sovrana con diadema circondata dalle iscrizioni M THERES D G R I G H B R A AUST, Maria Teresa Per Grazia di Dio Imperatrice (consorte) dei Romani, Regina di Germania, Ungheria e Boemia, Arciduchessa d'Austria e, al rovescio, valore "EIN KREUTZER", millesimo "1765" e marchio di zecca "H" entro un ornato cartiglio barocco. Il pezzo pesa circa 10,05 grammi ed ha un diametro pari a 25 millimetri. Questa moneta, essendo stata coniata nel 1765, anno della morte del Sacro Romano Imperatore Francesco I Stefano di Lorena, amato sposo di Maria Teresa d'Asburgo, è uno degli ultimi conii in cui la Sovrana viene raffigurata senza quel velo vedovile che caratterizzerà buona parte dei suoi conii. L'effigie che vediamo impressa su questa moneta, quindi, può essere considerata come una sorta di "istantanea storica" che precede l'inizio dell'ininterrotto e solenne lutto della grande Sovrana austriaca. La morte di Francesco Stefano, avvenuta improvvisamente il 18 agosto 1765 ad Innsbruck durante i festeggiamenti per le nozze del figlio Pietro Leopoldo (futuro Granduca di Toscana e Sacro Romano Imperatore) con Maria Luisa di Borbone, ebbe un impatto devastante sull'Arciduchessa d'Austria. Maria Teresa e suo marito, infatti, erano descritti come una coppia unita da un legame di profondo affetto e rispetto: ciò mette in luce il fatto che la loro unione, durata ben 29 anni, non rappresentò solo un'alleanza politica di successo stipulata per "salvare" il nome della dinastia degli Asburgo dall'oblio. Il dolore di Maria Teresa fu immenso e duraturo: ella entrò in un lutto profondo che mantenne per il resto della sua vita. Si tagliò i capelli, smise di indossare gioielli e si vestì esclusivamente con abiti neri da vedova, una promessa che aveva fatto a sé stessa e al marito defunto. Inoltre, il diario personale della Sovrana offre uno sguardo intimo sulla profondità della sua disperazione. Nelle sue annotazioni, Maria Teresa descrive il suo stato d'animo con parole strazianti, parlando di un "abisso" di dolore. Scrisse anche che la sua vita era finita con quella del marito e che si sentiva "tagliata a metà" . Gli effetti di questo lutto sulla politica della grande Maria Teresa d'Asburgo furono significativi: sebbene continuasse a regnare con amore e dedizione, il suo approccio divenne più pio e legato alla religione. Delegò sempre più responsabilità al figlio maggiore, il neo-eletto Sacro Romano Imperatore Giuseppe II d'Asburgo-Lorena, nominandolo co-reggente al trono austriaco e concentrandosi maggiormente sugli affari interni e sulle riforme che riteneva potessero migliorare il benessere del suo popolo. La perdita del marito, quindi, rinvigorì la determinazione della Sovrana a governare come una "madre della nazione" lasciando un'eredità solida e duratura ai suoi successori.
  2. Buon pomeriggio a tutti! Qualche giorno fa ho aquistato, per motivazioni di curiosità e studio più che per vero e proprio collezionismo, questa "Svanzica" da 20 Kreuzer battuta nel 1770 presso la Zecca di Vienna durante il regno della grande Sovrana Maria Teresa d'Asburgo (1740-1780). La moneta, seppur evidentemente circolata, ha destato sin da subito il mio interesse poichè, confrontandola con un altro pezzo dello stesso valore battuto sempre a Vienna nel 1770, ho notato alcune peculiarità al dritto e al rovescio: - l'effigie della Sovrana posta al dritto sembra essere stata realizzata con maggior cura ed attenzione nei dettagli, infatti sono ben ricalcate le pieghe del velo e del vestito. Inoltre, Maria Teresa sembra proprio essere stata raffigurata in maniera più realistica e maggiormente "in carne" rispetto alle altre raffigurazioni; - al rovescio, invece, è la sigla dell'incisore che desta in me maggiori sospetti. Nella parte più usurata della moneta si intravedono le lettere IC, marchio del Maestro di Zecca Johann August von Cronberg operativo a Vienna dal 1766 al 1780, mentre, dove solitamente è presente la sigla SK propria dell'incisore Sigmund Klemmer, sono poste le lettere SH... altro incisore viennese? Un'ulteriore differenza da me notata è nello scudo dell'Arciducato d'Austria caricato sull'aquila imperiale che, invece di terminare in maniera più aguzza come negli altri conii, è arrotondato. Cercando sulla rete, dato che il catalogo Krause in mio possesso riporta solo le sigle IC SK per Vienna, l'unica corrispondenza da me trovata (che mi ha permesso di risalire all'anno della moneta) è all'interno sito dei Beni Culturali Italiani... si tratta di un 20 Kreuzer uguale al mio archiviato all'interno di un museo in Molise. Ho provato a pensare anche ad un falso d'epoca ma peso (6,67 grammi) e diametro (28 millimetri) corrispondono e la moneta, inoltre, presenta il tipico bordo lievemente zigrinato delle "Svanziche" settecentesche. Spero che qualcuno più esperto di me riesca ad illuminarmi e a rivelarmi l'identità di questo "misterioso" SH. Grazie per l'aiuto!
  3. Buongiorno a tutti! Sperando di essere nella sezione giusta per parlare di una moneta destinata alla circolazione sul suolo italiano ma battuta all'interno di una zecca estera...quest’oggi vorrei condividere con voi la Storia che si cela dietro a questa semplice moneta: un Soldo per la Principesca Contea di Gorizia e Gradisca coniato nel 1769 presso la zecca di Gunzburg, marchio G·, durante il regno della sovrana Maria Teresa d’Asburgo. La moneta, con un diametro pari a 20 mm ed un peso di 2,59 grammi, viene riportata nel VI tomo del Corpus Nummorum Italicorum al n. 56 all’interno della sezione dei conii goriziani. Prima di proseguire con la descrizione della moneta, riporto qualche cenno storico-biografico legato alla vita della grande sovrana Maria Teresa d’Asburgo. Maria Teresa d’Asburgo nasce a Vienna nel 1717 dal Sacro Romano Imperatore Carlo VI d’Asburgo e dalla consorte Elisabetta Cristina di Brunswick-Wolfenbüttel. Dopo la promulgazione della “Prammatica Sanzione” e la definitiva abolizione della legge salica all’interno dell’Arciducato d’Austria, la giovane Maria Teresa diviene l’erede universale degli storici domini asburgici: l’Arciducato d’Austria, i regni d’Ungheria, Croazia, Slavonia, Galizia e Lodomiria, i ducati di Alta e Bassa Slesia, di Milano, Mantova, Parma, Piacenza e Guastalla e della Principesca Contea di Gorizia e Gradisca. Nel 1736 l’Arciduchessa sposa Francesco Stefano di Lorena che, dopo aver ceduto i suoi possedimenti al Re di Francia, ascende al trono mediceo diventando Granduca di Toscana ed elevando la coniuge a Granduchessa consorte. Alla morte di Carlo VI nel 1740 Maria Teresa si trova a capo di uno dei più vasti territori europei dell’epoca e deve fronteggiare in una sanguinosa guerra, passata alla storia come Guerra di Successione Austriaca, tutte le potenze straniere interessate ad occupare i territori asburgici con il pretesto di non riconoscere la “Prammatica Sanzione” promulgata da Carlo VI alla morte del suo ultimo erede maschio nel 1716, tra queste potenze ricordiamo: il Regno di Prussia, governato da Federico II “il Grande”, spesso ricordato come “acerrimo nemico” di Maria Teresa, il Regno di Francia di Luigi XV di Borbone, il Regno di Spagna di Filippo V e l’Elettorato di Baviera, governato dal duca Carlo Alberto, fatto eleggere Sacro Romano Imperatore come Carlo VII per mettere ancor più in difficoltà gli Asburgo durante la sanguinosa guerra di successione. La giovane Arciduchessa d’Austria, costretta a rifugiarsi nel Regno d’Ungheria, riesce ad ottenere l’appoggio dell’esercito magiaro dopo un lungo discorso da lei tenuto dinanzi alla dieta di Presburgo con in braccio il piccolo figlio Giuseppe, futuro Sacro Romano Imperatore, nato da pochi mesi: all’uscita dalla dieta la sovrana viene acclamata e rassicurata con festose grida di fedeltà ed esultanza, tra le quali spiccano le famosissime frasi “Moriamur pro rege nostro Maria Theresia” e “Vitam nostram et sanguine consecramus”. Durante i duri anni del conflitto, la giovane Arciduchessa d’Austria riesce a ricevere l’appoggio politico e militare da parte del Regno Unito e dall’Elettorato di Hannover governati da re Giorgio II, erede dell’omonima casata tedesca, dal Regno di Sardegna di Carlo Emanuele III di Savoia, dalle Province Unite e da molti elettorati tedeschi ostili alle politiche prussiane e bavaresi . Maria Teresa viene anche sostenuta dall’Impero Russo nonostante questo sia sconvolto da continue rivoluzioni di palazzo iniziate alla morte del sovrano Pietro I Romanov detto “il Grande”. Nonostante le gravi perdite e gli innumerevoli danni subiti da entrambi gli schieramenti, nel 1748 viene firmata la Pace di Aquisgrana che, dopo otto lunghi anni di conflitto, mette fine alla Guerra di Successione Austriaca, riconoscendo la sovranità di Maria Teresa su tutti i domini asburgici, eccetto la Slesia che viene ceduta alla Prussia, e l’elezione del granduca di Toscana Francesco Stefano di Lorena a Sacro Romano Imperatore con il nome di Francesco I. Durante il regno di Maria Teresa, all’interno l’Arciducato d’Austria e di tutti i suoi domini stranieri, la sovrana cerca di introdurre nuovi usi e costumi atti a migliorare la vita dei suoi sudditi, rimanendo sempre fedele al motto illuminista “Tutto per il popolo, nulla attraverso il popolo”. Dopo aver assistito all’improvviso decesso del marito Francesco I nel 1765 e all’ascesa al trono del Sacro Romano Impero del figlio Giuseppe II e all’elevazione a Granduca di Toscana del terzogenito* maschio Pietro Leopoldo (futuro Leopoldo II del Sacro Romano Impero) Maria Teresa muore nel 1780 dopo ben quarant’anni di regno. *secondo quanto stabilito da Francesco I di Lorena, il trono del Granducato di Toscana veniva ereditato per secondogenitura ma, essendo il suo secondo figlio Carlo Giuseppe morto nel 1761, il titolo passò al più giovane Pietro Leopoldo. Ritornando al Soldo goriziano… Al dritto presenta lo stemma coronato della Contea di Gorizia e Gradisca, formato dal leone rampante goriziano e dalle bande di Aquileia, in cornice barocca. Al rovescio, invece, entro un ornato cartiglio barocco sono poste, su quattro righe, le scritte ·1· SOLDO, il millesimo 1769 ed il marchio di zecca G· La monetazione in rame goriziana, messa in circolazione a partire dal 1733 durante il regno di Carlo VI d’Asburgo con l’emissione dei pezzi da Mezzo, 1, 2 e 3 Soldi, prosegue per tutto il XVIII secolo con i conii da ½ ed 1 Soldo emessi da Maria Teresa, Giuseppe II e Leopoldo II. Con l’ascesa al trono di Francesco II, oltre ai conii tradizionali, vengono emessi i pezzi da 2 Soldi in rame (con millesimi 1799, 1801 e 1802) e il pezzo da 15 Soldi in mistura d’argento con millesimo 1802. Personalmente, ritengo che questa serie di monete spicciole in rame sia una delle più interessanti ed eleganti emesse nel corso del XVIII secolo. Se qualcun’altro vuole esprimere un suo parere su questi conii, scriva pure! Buona giornata.
  4. roman de la rose

    Maria Teresa 2 liard

    Paesi Bassi austriaci Maria Teresa 2 Liard 1777
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