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IGNORED

Il sogno di Silla


L. Licinio Lucullo

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Secondo Babelon e Cesano, questo denario fu coniato dopo la morte di Cesare, alla cui immortalità alluderebbe rappresentando il mito di Diana ed Endimione (re dell'Ellade, ottenne da Giove di poter dormire sempre ed essere immortale; Diana, che ne era stata innamorata, andava frequentemente a visitarlo durante i suoi risvegli).

Secondo Sear, Crawford, Alfodi fu invece coniato prima della morte di Cesare e narra un sogno che Silla ebbe nell'82, a Nola (una dea della Cappadocia - sulla cui identità romana Plutarco è incerto fra Luna, Minerva e Bellona - gli mise in mano una folgore, ordinandogli di colpire i suoi nemici).

Per Belloni narra il sogno di Silla, ma è posteriore alla morte del dittatore e vuole suggerire, con la raffigurazione al D/ di Venere, un collegamento fra Silla e Cesare, “uno spirito di ricordo che agiva fruttuosamente anche per il presente, attraverso il collegamento”

Secondo Eckhel, Borghesi, Cavedoni e Riccio narra tale sogno, ma fu coniato prima del 44, a cura del padre di Cesare.

La Vittoria al centro della scena si presta a entrambe le interpretazioni: vittoria di Silla sui nemici o di Cesare sulla morte. La graziosa fanciulla al R/ assomiglia tuttavia più a Endimione che a una bellicosa dea guerriera (la dea che apparve a Silla è probabilmente Ma, dea bellicosa e vendicatrice corrispondente a Bellona, piuttosto che a Luna)

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Sintetizzato da:

http://www.lamoneta.it/topic/56520-la-bellezza-di-una-dea-che-ha-affascinato-roma/

http://www.lamoneta.it/topic/50803-venere-l%26%238217%3Bascesa-di-una-dea-nella-repubblica-di-roma/

La Venere Genitrice di Cesare è ormai l'indiscussa Vincitrice della guerra che aveva insanguinato Roma ma, proprio in questa fase di assoluto dominio, i 23 colpi di pugnale dei congiurati spezzarono la vita del dittatore. Ciononostante, le immagini di Cesare e della sua prediletta dea superarono la morte stessa ed anzi, furono proprio da quest'ultima immensamente innalzate (come in questa emissione).

Con Sepullius Macer, Cossotius Maridianus e Flaminius Chilo, il ritratto di Cesare al D/ e l'immagine di Venere al R/, continuarono ad interessare l'iconografia del denario post cesaricidio; il discendente di Venus era però ormai morto ed anche la Repubblica di Roma poteva considerarsi un'istituzione prossima al tramonto.

Edited by L. Licinio Lucullo
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