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IGNORED

Prescrizione anticipata dalla lira.


Risposte migliori

Il che significa che se qualcuno ha fatto richiesta per una certa cifra, e poi si è ritrovato una cifra maggiore (es. banconote scoperte nel cassetto del nonno defunto), potrà cambiare solo i soldi a suo tempo dichiarati, non un centesimo in più.

Pertanto, l'idea di wstefano di un mega-cambio, mi pare sia impraticabile.

petronius

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"Per altri eventuali casi...."

 

Altri "eventuali" casi?....cioè, 99,9% di tutti i casi?

 

Talvolta la prosa burocratica è davvero esilarante.....quanti saranno i soggetti che tra il 6 dicembre 2011 ed il 28 febbraio 2012 saranno in grado di documentare di aver richiesto la conversione delle lire?

 

Lo 0,1%?

 

Insomma; è un po' come se dicessi che poiché dal luglio prossimo il canone della RAI si pagherà con la bolletta elettrica e dunque pagherà anche chi ha un'utenza elettrica ma non ha la TV: poiché fra 3 anni o 5 anni questa normativa potrebbe essere dichiarata incostituzionale, uno dovrebbe pagare comunque la bolletta (perché altrimenti ti staccano la luce) ma, nel contempo....dovrebbe anche far causa alla RAI perché...non si sa mai che fra tot anni la Consulta bocci la normativa e quindi, solo chi dimostrerà di aver fatto causa tempestivamente alla RAI potrà ottenere il rimborso di quanto pagato ingiustamente.

 

Ancora una volta, mi pare di intuire che più che gli immutabili e fondamentali Principi della Costituzione, in Italia valga più che mai il principio non scritto enunciato dalla cosiddetta "Legge del menga"....altro che mentalità europea....qui siamo sempre fermi al solito parcheggio dell'Autogrill con i "compari" che ti fanno il gioco delle tre carte per fregarti.

 

Frattanto...suppongo che le quotazioni di banconote in lire su eBay siano da oggi in "picchiata".....poveri "speculatori"....non sapevano con chi avevano a che fare..... :crazy:

 

M.

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Mi domando : ma perchè questa distinzione tra chi ha fatto una richiesta scritta e chi ha un diritto.Sembra sempre il paese dei raccomandati.Chi ha fatto richiesta è perchè da " qualcuno " è stato consigliato.Tutti gli altri .........

Tormna in mente una frase del buon Albertone nazionale, " io so io voi non siete un ...... "

Passa il tempo ma non cambia nulla.

Sarò a richio di ammonimento, ma sono sempre più deluso da questo " Bel paese " riferito al formaggio......

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Supporter

Più che altro trovo questa normativa piuttosto debole di fronte ad ulteriori ricorsi.

Vista così mi sembra un modo per prendere tempo. Come fatto notare sopra perchè mai si dovrebbe discriminare tra chi ha cercato di cambiare le lire e chi non lo ha fatto? Chi non lo ha fatto ha semplicemente accettato la legge, che in un paese normale è teoricamente l'approccio corretto alle leggi (dura lex sed lex).

Può una normativa del genere tenere di fronte ad un ulteriore ricorso? Secondo me no...

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Supporter

"..perchè mai si dovrebbe discriminare tra chi ha cercato di cambiare le lire e chi non lo ha fatto? Chi non lo ha fatto ha semplicemente accettato la legge."

Un'ipotesi: durante gli "approfondimenti" si saranno chiesti quasi sicuramente:

Come fare a convertire un milione di lire a quelli che si sono presentati entro il vero limite stabilito dalla legge  (persone che avevano pieno diritto alla cambio) e non convertirli invece a quelli che il milione di lire l'ha trovato l'altro ieri? 
 
Certo, mancano all'appello tutte quelle persone che non si sono presentati per la conversione appunto perchè hanno accettato la legge Monti così per come è stata concepita, veramente impossibile individuarle.
Una bella gatta da pelare che è stata in parte risolta oggi nel modo che sappiamo e che porterà sicuramente ad altri ricorsi.

Un mio pensiero:
Noto stranamente che non è stata data nessuna scadenza a quelli che, avendone i requisiti, possono da oggi convertire le lire.
Forse perchè sono/saranno pochissimi, dimenticanza, superficialità, ....bo!

"Per altri eventuali casi" secondo me non hanno ancora le idee chiare, ma credo più che altro che non hanno proprio idee, non ci sarebbe spazio per salvare capra e cavoli (governo e possessori di lire), la decisione quasi sicuramente sarà impopolare.

Modificato da nikita_
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Mi domando : ma perchè questa distinzione tra chi ha fatto una richiesta scritta e chi ha un diritto.Sembra sempre il paese dei raccomandati.Chi ha fatto richiesta è perchè da " qualcuno " è stato consigliato.Tutti gli altri .........

Tormna in mente una frase del buon Albertone nazionale, " io so io voi non siete un ...... "

Passa il tempo ma non cambia nulla.

Sarò a richio di ammonimento, ma sono sempre più deluso da questo " Bel paese " riferito al formaggio......

Aggiungo :

Il nostro Presidente del Consiglio ( ormai il 3° non eletto..... ) dice che dalla Germania non abbiamo nulla da imparare, questa del cambio valuta è allora la 1° cosa che dovrebbe imparare.......a seguire tutte le altre.

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Il 22/1/2016 alle 18:27, mr_palanca dice:

Il nostro Presidente del Consiglio dice che dalla Germania non abbiamo nulla da imparare, questa del cambio valuta è allora la 1° cosa che dovrebbe imparare

Mah. sappiamo bene che in Germania sono convertibili senza limiti di tempo tutte le banconote emesse dal 1948, quello che forse non sappiamo (sia chiaro che non mi sto riferendo a te, ma faccio un discorso generale) è che da noi invece, è sempre stata prassi comune limitare il cambio entro un certo termine, e non mi pare ci siano mai state tutte le polemiche di oggi.

E' vero che non c'è mai stato neanche un cambio così drastico come nel 2002 ma, per esempio, il 31 dicembre 1951 cadevano in prescrizione le am-lire di ogni taglio e biglietti di vario tipo da 50 e 100 lire. Questi biglietti erano stati dichiarati fuori corso il 30 giugno 1951, dunque tra il fuori corso e la definitiva prescrizione erano trascorsi solo 6 mesi (e non 10 anni). Un tempo decisamente breve, tanto che con legge del dicembre 1952 furono riaperti i tempi per il cambio, dal 14 gennaio al 14 aprile 1953.

Sempre nel 1953, il 30 giugno, furono dichiarati fuori corso i biglietti da 500 e 1000 lire modelli Barbetti e Capranesi (tutte le emissioni del Regno e le prime della Repubblica) nonchè gli assegni a taglio fisso da 5.000 e 10.000 lire del 1945-47. La prescrizione, stavolta, scattava dopo un anno, il 30 giugno 1954, e anche in questo caso ci fu una proroga di tre mesi, fino al 30 settembre.

Dunque i nostri genitori (o nonni) per cambiare una massa di biglietti sicuramente inferiore a quelli in circolazione nel 2002, ma pur sempre notevolissima, hanno avuto a disposizione, al massimo, poco più di un anno. E lo hanno fatto, senza polemiche, proteste, ricorsi, e sicuramente senza invidia per i tedeschi.

Perché oggi, invece, dev'essere tutto complicato, perché non va mai bene niente? perché, se ai nostri genitori sono bastati nove mesi per cambiare milioni di am-lire, a noi, non sono bastati dieci anni?

Se solo non avessimo dimenticato (o mai conosciuto) la nostra storia, capiremmo che il cambio lira/euro di oggi, è semplicemente la ripetizione, sia pure su scala più grande, di quanto sempre avvenuto da 70 anni a questa parte (anche durante la Repubblica, spero che questo qualcuno lo ricordi, periodicamente venivano dichiarate fuori corso determinate tipologie di banconote), e che sempre è avvenuto senza traumi e tragedie, mentre oggi sembra non si sia contenti se da ogni fiammifero non si fa nascere un incendio...KEEP CALM :rolleyes:

petronius oo)

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Supporter

Le banconote *prescritte*, erroneamente chiamate il piu' delle volte *fuori corso*, sono banconote che hanno perso il loro controvalore facciale per il cambio.

La mia generazione non era abituata alla parola *prescrizione*, nel corso del tempo le banconote *fuori corso* si cambiavamo normalmente.
Sino al 27 aprile del 2002 erano accettate per il cambio tutte quelle stampate dal 1947 in poi (escluso il 500 lire tipo 1947/61 e i due tipi da 500 lire biglietti di stato) sono ben 55 anni.
 
L'unico fastidio della banconota *fuori corso* era solo quello che si doveva per forza andare in una filiale della Banca d'Italia per il cambio, i biglietti non erano spendibili, ma valevano quantomeno ancora la cifra che riportavano.
(Non considero naturalmente il valore collezionistico, un 5.000 lire tipo lenzuolo lo si cambiava con un 5.000 in corso)
 
La legge 7 aprile 1997 n. 96 aveva introdotto dopo tati anni la *prescrizione* (era dagli anni '60 che non se ne parlava), deliberava che dopo 10 anni di *fuori corso* le banconote andavano *prescritte*.
 
Esempio:

post-27461-0-17724900-1453533674.jpg

Il 50.000 £ Bernini I° tipo era già stato decretato fuori corso il 05-02-1996, in prescrizione quindi dal 05-02-2006.
Successivamente a questa data in tanti tentarono di cambiare in euro questo tipo di biglietto molto somigliante a quello che rimaneva convertibile:

post-27461-0-30866300-1453534277.jpg

Delusione tra la gente, ma la legge era quella e se ne fecero una ragione.

Così pure per il biglietto da 2000 £ G.Galilei, fu accettato al cambio sino al 15-11-2003 (perche' fuori corso dal 15-11-1993)

post-27461-0-84285800-1453534388.jpg

E per 1.000 £ M.Polo accettato sino al 30 Giugno 2005 a 10 anni dal suo fuori corso (30 Giugno 1995).

post-27461-0-75543900-1453534445.jpg

Avevamo quindi preso coscienza, dall'aprile del 2002 al 6 dicembre 2011, di cosa significava una banconota prescritta, ma rimanevano per il cambio comunque tanti biglietti:

post-27461-0-52922800-1453534581.jpg

Il 100.000 £ Caravaggio I° tipo era l'unica banconota "vecchia" accettata per il cambio insieme alle altre sino alla fine, non essendo mai stata decretata fuori corso non poteva andare prescritta.

Quello che non è andato proprio giù è stata la prescrizione anticipata, dopo il 28 02 2012 nessuno avrebbe pensato a dei ricorsi, a malincuore si sarebbe accettata la legge.
Il *prescritto* significa "senza più valore" , difficile ga digerire.

Modificato da nikita_
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"Mah. sappiamo bene che in Germania sono convertibili senza limiti di tempo tutte le banconote emesse dal 1948, quello che forse non sappiamo (sia chiaro che non mi sto riferendo a te, ma faccio un discorso generale) è che da noi invece, è sempre stata prassi comune limitare il cambio entro un certo termine, e non mi pare ci siano mai state tutte le polemiche di oggi."

 

Non credo che il vero problema stia nel fatto che in alcuni Paesi la convertibilità della vecchia valuta sia senza limiti ed in Italia invece no.

 

Nessuno, credo, si è lamentato del fatto che ci fossero a disposizione "solo" 10 anni per cambiare le lire; come credo che se gli anni fossero stati anche solo 5......ce ne saremo ugualmente fatti un ragione ed i cittadini si sarebbero organizzati in relazione alla diversa data di scadenza.

 

Il punto mi sembra un altro.

 

In un Paese che dice di essere uno Stato di diritto, se si stabilisce per legge una scadenza, a prescindere dal numero più o meno elevato di soggetti che aspetteranno l'ultimo momento per compiere l'attività che può esercitarsi entro quella scadenza e che essi hanno tutto il diritto di esercitare fino all'ultimo giorno confidando nella legge, cambiare all'improvviso le "regole del gioco" senza alcun preavviso è una indubbia scorrettezza, anche se motivata da ragioni di opportunità politica, di bilancio, di cassa ecc..

 

La scorrettezza diventa vero e proprio arbitrio se poi quella legge che aveva anticipato la scadenza senza preavviso, viene giudicata incostituzionale.

 

Ma il "tripudio" della illegittimità lo si raggiunge allorché, invece di riaprire i termini recuperando il tempo sottratto (incostituzionalmente) agli aventi diritto, lo Stato si inventa sotterfugi ed espedienti degni di un imbonitore di piazza, per evitare di garantire ai cittadini, ritardatari ma comunque in termini, quelli che dovrebbero essere gli effetti naturali della declaratoria di incostituzionalità di una norma.

 

Credo che sia questo atteggiamento dello Stato che irriti, in realtà, i cittadini (anche quelli che non avrebbero da cambiare proprio nulla, perché l'avevano già fatto subito); non certamente il fatto che in Italia le monete e le banconote vadano in prescrizione. Quello lo hanno sempre saputo tutti.

 

Prima che la norma (incostituzionale) del Decreto Monti entrasse in vigore, esisteva in B.I. un fondo destinato al cambio delle lire, che era commisurato al quantitativo di lire teoricamente ancora cambiabili.

 

E' probabile che anche riaprendo i termini non affluirebbero mai alla B.I. per il cambio tutte le lire teoricamente ancora "in giro", ma sarebbe stato estremamente "decoroso" e rispettoso dei cittadini, anche su un piano etico-politico, ripristinare quel fondo e far recuperare quegli 84 giorni che una legge incostituzionale ha scippato agli aventi diritto.

 

Si dirà che così facendo c'è il rischio che si aggiungano ai legittimi richiedenti della   "prima ora", portatori di lire che ne sono venuti in possesso dopo il 28.2.2012.

 

Certo. E' possibile. Ma questa conseguenza è dipesa unicamente da un Legislatore che ha partorito una norma incostituzionale e dunque non si possono penalizzare i cittadini per un errore clamoroso del Legislatore.

 

D'altronde, le lire in giro sono comunque sempre quelle contemplate dal fondo di dotazione che era a disposizione della B.I. .....quindi è sempre di quella somma depositata sul fondo che si parla.

 

Se doveva essere disponibile in B.I. fino al 28.2.2012 e non lo è stata a causa di una norma poi dichiarata incostituzionale, sarebbe giusto che fosse ripristinata anche ora per altri 84 giorni.

 

Così dovrebbe comportarsi uno Stato serio, che pretende altrettanta serietà dai cittadini.

 

M.

Modificato da bizerba62
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Già...il fondo di dotazione....se consideriamo quanti miliardi di vecchie lire non sono rientrate...un bel risparmio per le casse....e questo fondo di dotazione, una volta messo al sicuro dalle richieste dei cittadini...che fine farà? Diventerà probabilmente una nuova voce di bilancio...

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"Le banconote *prescritte*, erroneamente chiamate il piu' delle volte *fuori corso*, sono banconote che hanno perso il loro controvalore facciale per il cambio.
La mia generazione non era abituata alla parola *prescrizione*, nel corso del tempo le banconote *fuori corso* si cambiavamo normalmente."

 
"Fuori corso" e "prescrizione" sono due aspetti giuridici ben diversi e, di norma, cronologicamente distinti.
 
La perdita del corso legale è il fenomeno per il quale lo Stato non riconosce più il potere liberatorio di una propria moneta e/o banconota dopo una certa data.
 
Queste valute, tuttavia, conservano ancora per qualche tempo il loro valore di titolo di credito, che però può essere fatto valere solo nei confronti dell'Ente emittente o di soggetti (Banche) all'uopo delegati per il solo cambio della vecchia valuta con la nuova.  
 
Scaduto questo ulteriore termine, le vecchie valute "si prescrivono" definitivamente, ovvero perdono qualunque attitudine di titolo di credito.
 
In Italia questa è la situazione che possiamo osservare già con il Regno, e continuiamo a constatarla anche con la lira Repubblicana.
 
Con le banconote in 'euro, che però sono emesso dalla BCE e non dalla B.I., non si ragiona alla moda italiana, dal momento che per le banconote che finora sono state sostituite (da 5, da 10 e da 20 euro) non è previsto alcun termine né di "fuori corso" e né, tanto meno (e ovviamente) di prescrizione, ma solo che esse saranno progressivamente ritirate dalla circolazione man mano che affluiranno alle casse delle Banche.

"La mia generazione non era abituata alla parola *prescrizione....*.

 

Non sarà stata abituata alla parola....ma Ti assicuro che la prescrizione era prevista eccome.

 

M.

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Supporter

In occasione del passaggio £ira-€uro e' entrata in vigore una legge del Ministero del Tesoro riportata sulla G.U. in cui era deliberato che i biglietti, dopo 10 anni di fuori corso, dovevano andare in prescrizione.

Pubblicata nel 1997, non e' stata introdotta subito, un articolo infatti ne prevedeva l'entrata in vigore dopo 5 anni, giusto nel 2002.

Ma chi le legge le G.U. ??

Quindi ti assicuro che la mia generazione sconosceva la parola *prescrizione*, si utilizzava esclusivamente la parola *fuori corso*.

Significava che potevo decidere di cambiare in BI questa banconota...

 

post-27461-0-34942200-1453537537.jpg

 

...avendo in cambio un misero 1.000 lire spendibile, o tenerla per ricordo.

Modificato da nikita_
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Awards

"In occasione del passaggio £ira-€uro e' entrata in vigore una legge del Ministero del Tesoro riportata sulla G.U. in cui era deliberato che i biglietti, dopo 10 anni di fuori corso, dovevano andare in prescrizione."

 

Quella che citi (Legge 7 aprile 1997 n. 96) è uno dei tanti provvedimenti che ha sancito la prescrizione di alcune banconote, anche datate e già fuori corso da tempo.

 

Ma sono numerosi provvedimenti precedenti che hanno messo prima fuori corso e poi hanno dichiarato prescritte le valute nazionali.

 

Il concetto di valuta fuori corso e di valuta prescritta non è certo una novità introdotta dalla legge del 1997.

 

M.

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Il 23/1/2016 alle 08:11, elledi dice:

Già...il fondo di dotazione....se consideriamo quanti miliardi di vecchie lire non sono rientrate...un bel risparmio per le casse....

Io credo che, se anche si riaprissero i termini per tutti, la cifra presentata al cambio sarebbe di gran lunga inferiore al miliardo e 300 milioni di euro iscritti a bilancio.

Questa cifra, non comprende solo chi ha mazzette intonse da 100.000 lire che, per qualche motivo, ha aspettato quasi dieci anni a cambiare, o chi ha trovato il tesoro del nonno in cantina dopo il 2012, ma anche, e, secondo me, soprattutto, chi ha in casa non più di qualche decina di migliaia di lire, che non valeva e non vale la pena cambiare.

Io, come già detto, non ho nulla, ma se avessi 40 o 50 mila lire, per cambiarle dovrei fare 140 km. tra andata e ritorno (la filiale più vicina è Ancona, a 70 km.) e gli euro che ne ricaverei non sarebbero sufficienti a coprire le spese del viaggio, per non dire del tempo perso, cosa quest'ultima che probabilmente ha fatto e farà desistere dal cambio di piccole cifre anche chi ha la filiale della BdI sotto casa.

In questo discorso, rientrano anche le monete metalliche...chi mai si preoccuperà di cambiarle? perché ne valga la pena, bisognerebbe averne a quintali.

Ci sono poi i collezionisti, che per libera scelta non hanno cambiato, e non cambieranno, una quantità considerevole di biglietti e di monete.

E i commercianti numismatici: molti hanno conservato, loro sì, mazzette su mazzette. Ora avranno capito che non è stata la scelta giusta e, potendo, si liberebbero di buona parte delle banconote, ma di sicuro non di tutte, una scorta la terrebbero sempre, non sia mai che in futuro il mercato possa cambiare.

E infine, se ne è parlato molto anche qui, coloro che non possono cambiare le lire, perché non potrebbero giustificarne la provenienza, non proprio lecita.

Tutti questi insieme, pur non potendo, ovviamente, dare cifre, credo costituiscano la maggioranza del miliardo e 300 milioni ancora, teoricamente, in circolazione.

Quindi, anche concedendo a tutti la possibilità di cambiare, forse la cosa non sarebbe stata così traumatica per le casse dello stato, e sicuramente si sarebbe fatta una migliore figura.

petronius

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Supporter

Nel '97 non era una novità la prescrizione, non era però sicuramente il nostro pane quotidiano.

A parte le prescrizioni degli anni '40 e '50 menzionate in precedenza da petronius,  prima del '97 (prescrizione comunque concretizzata nel 2002) l'ultima riguardo le banconote della Banca d'Italia avvenne nel 1966 con il 500 lire tipo 1947/61, andata anzitempo in prescrizione rispetto le altre perchè la prerogativa di stampare biglietti da 500 lire passava al ministero del tesoro.

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Eravamo sin troppo piccoli o non ancora nati  :D

15_2_137.gif

Riguardo i biglietti di stato: in effetti qualche anno dopo il 1982 furono sostituite dalla moneta bimetallica le 500 lire tipo 66 e tipo 74.

post-27461-0-94416800-1453547430.jpgpost-27461-0-55011000-1453547826.jpg

 

Non fu un grande trauma e non ci fu nessuna sommossa popolare  :lol:  i biglietti si riducevano a brandelli, erano di piccolo taglio, l'inflazione aveva già eroso il loro piccolo valore, e non ultimo fu una "eliminazione" parziale, elementi questi che contribuirono a farceli dimenticare nel giro di poco tempo, semplicemente "non valevano più"... 30 anni fa la *prescrizione* non era per nulla un termine comunemente conosciuto, utilizzato e diffuso.

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Supporter

Ritornando in tema:
Che ne pensate del fatto che nell'ultima comunicazione della BI non è stata menzionata nessuna scadenza per il cambio?

 

(per quelli che hanno i requisiti richiesti naturalmente)

Modificato da nikita_
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Il 23/1/2016 alle 12:39, nikita_ dice:

Che ne pensate del fatto che nell'ultima comunicazione della BI non è stata menzionata nessuna scadenza per il cambio?

Che nemmeno loro sanno ancora bene come muoversi, e quindi lasciano la porta aperta alla posssibilità di ripensarci, anche in un secondo momento, mentre se si fissasse il limite ai famosi 84 giorni, trascorsi quelli non sarebbe più possibile fare nulla.

Tra l'altro, quando si è avuta notizia della sentenza, tutti noi avevamo ipotizzato l'emissione di un decreto attuativo, che invece non c'è stato. Semplicemente, come si legge nel comunicato

"Il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la Banca d’Italia hanno definito le modalità con le quali dare esecuzione alla sentenza. Il Ministero ha informato che la Banca d’Italia può ora procedere ai pagamenti. A partire dal 22 gennaio, chi è in grado di documentare di aver richiesto di convertire lire tra il 6 dicembre 2011 e il 28 febbraio 2012, specificandone l’importo, potrà eseguire la conversione presso una qualsiasi delle Filiali della Banca d’Italia che svolgono il servizio di Tesoreria dello Stato"

Dal punto di visto giuridico, questo può bastare, o sarebbe meglio avere comunque un decreto del governo? Lo dico nell'ottica della BdI che forse, con un decreto, si metterebbe al riparo dai ricorsi, che sicuramente ci saranno, ma che riguarderebbero, a quel punto, una legge dello stato. Bisognerebbe, in altre parole, ricorrere di nuovo alla Consulta, strada sicuramente più lunga e difficile del semplice ricorso amministrativo.

petronius

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"A partire dal 22 gennaio, chi è in grado di documentare di aver richiesto di convertire lire tra il 6 dicembre 2011 e il 28 febbraio 2012, specificandone l’importo, potrà eseguire la conversione presso una qualsiasi delle Filiali della Banca d’Italia che svolgono il servizio di Tesoreria dello Stato"

 

Su tutti i giornali abbiamo letto di quella persona che ha comprato un mobile sulla baia.

Evviva!Evviva! ci ha trovato un malloppo di lire ...... :rofl: :rofl:

Carta straccia ? Come no. :crazy: :crazy: :crazy:

Non può forse nemmeno venderla ai collezionisti. Cen'è in giro parecchia. :sorry: :sorry:

 

Devo ammmettere che il governo ha tra i suoi consulenti dei cervelli soppraffini. Appena la Corte Costituzionale gli fa le pulci, ecco che qualcuno dei suddetti c.s.trova la porta per far uscire lo s-governo ( si può dire s-governo o rischio di essere s-bannato? :girl_devil: se non si può lo s-cancello ..............) dal s-vicolo in cui si è s-cacciato.

 

(Lo stesso è successo per la rivalutazione delle pensioni, quattro eurini a tutti i poveracci e ... :unknw: :unknw:)

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Essendo alla mia prima esperienza di questo forum , mi limito a leggere e a porgere qualche domanda, per chi volesse rispondermi. 
Apprendo, con dispiacere, che non potrò cambiare le banconote trovate, come  accaduto a tanti, rimettendo in ordine casa di mia nonna. Non credo che lei avesse fatto domanda entro i termini indicati e io non sono in grado di dimostrare un bel nulla.

A questo punto  mi chiedo se quei biglietti possono avere un qualche valore numismatico per i collezionisti, in particolare uno che ho visto indicato come R3, il Botticelli serie sostitutiva .  

Grazie.

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