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IGNORED

La mia prima medaglia militare


Risposte migliori

Inviato

Questa è la mia prima medaglia militare (oddio, ho iniziato un'altra collezione...... :blink: :blink: ).

D/: GVERRA PER L’VNITA’ D’ITALIA 1915-1918

Busto elmato di Vittorio Emanuele III (volto a sinistra)

R/: CONIATA NEL BRONZO NEMICO

La Vittoria alata (in piedi) sugli scudi retti dai soldati

Bronzo, 32 millimetri. Il nastro portativo (ad undici strisce verticali rosse e blu) è in perfette condizioni.

Come scritto al r/, la medaglia fu coniata con il bronzo dei cannoni austro-ungarici catturati :huh: .

Sapete chiarirmi qualche questione?

- quando fu coniata ? Io penso nel 1919 (anche se la Vittoria, al r/, sembra fare il saluto fascista :o ... ma forse è solo una coincidenza)

- a chi fu attribuita ?

- è una onorificenza che ha un nome particolare ?

- l'ho pagata 8 euro: è un buon prezzo ? :huh:

- esistono altri esempi di medaglie coniate con metalli catturati al nemico ? :unsure:

Grazie per tutto ciò che mi direte. :) :) :)


Inviato

C'è stata in passato una discussione su queste medaglie con notizie molto interessanti; ho un appunto riferito ad una risposta di Germa, prova a vedere se con una ricerca lo ritrovi, era del 11/2005.


Inviato

Vero, il nastro originale è rosso/bianco/verde; lo dico perchè la medaglia l'ho anch'io, di casa.


Inviato

ciao!

mi dispiace ma quello è il nastrino della guerra Italo-Turca del 1911-12 oppure della campagna di Libia...comunque dai 8 eu è un buon prezzo!


Inviato

Posto integralmente un mio articolo che è stato recentemente pubblicato... credo che ci troverai molte delle notizie che cercavi...

HO FATTO LA GUERRA – La medaglia commemorativa della Prima Guerra Mondiale

Il Piave mormorava il 24 maggio 1915 e forse mormoravano, nei mesi successivi, anche i fanti, che erano passati sui suoi ponti in quella data, per la guerra che si profilava ancora lunga e dura, nel fango delle trincee, sotto il martellamento dei cannoni austro-ungarici, soffrivano per quelle che furono allora definite “fatiche di guerra”. Inoltre alcuni di questi militari iniziavano a usufruire di qualche licenza che li riportava al paese nativo, e certamente faceva piacere a molti poter dimostrare che si ritornava dal fronte e non da un anonimo deposito di fureria.

Presso il ministero della guerra fu quindi considerata l’opportunità di dare un segno distintivo, che li gratificasse almeno minimamente, a coloro che stavano combattendo per la Patria; e tale esigenza fu concretizzata con la proposta fatta dal Ministro della Guerra di concerto con il Ministro della Marina al Re Vittorio Emanuele III e con il successivo decreto emesso dal sovrano il 21 maggio 1916 per la istituzione dell’agognato distintivo.

Citando testualmente il decreto istitutivo, che porta il numero 641, scopriamo che “Tale distintivo consiste in un nastrino di seta, della larghezza di trentasette millimetri, formato di diciotto righe verticali coi colori della bandiera nazionale alternati”, lo stesso regio decreto annunciava un successivo decreto ministeriale che avrebbe regolamentato le modalità di conferimento, tale documento fu quindi prontamente emesso il 2 giugno 1916 con la aggiunta di una dettagliata istruzione che principalmente stabiliva che la concessione del distintivo era possibile per coloro che avessero “risieduto per un periodo di almeno un anno” nella zona del fronte, e poi regolamentava le autorità competenti al conferimento e le modalità di richiesta e concessione. Successivi decreti ministeriali, il numero 633 del 31 ottobre 1916 e il numero 257 del 5 aprile 1918, miglioravano e perfezionavano tale normativa, aggiungendo, tra le altre cose, la possibilità di apporre sul distintivo tante stellette a cinque punte quanti fossero stati gli anni interi passati al fronte dal militare.

Terminato quindi il conflitto, il 4 novembre 1918, si ritenne opportuno, come in altre simili occasioni, che esso fosse ricordato con la coniazione di una medaglia, si rimase però un poco in attesa, perché, come non è molto noto, le truppe italiane erano ancora impegnate in Albania per la pacificazione tra fazioni rivali. Terminato, nell’estate 1920, anche questo ulteriore impiego, si provvide, con Regio Decreto del 29 luglio 1920, a istituire la medaglia che, come recita il citato decreto, doveva essere “fusa col bronzo delle artiglierie tolte al nemico” e che avrebbe avuto un nastro dai colori identici a quelli al distintivo delle fatiche di guerra. Il decreto determina anche che la medaglia fosse data gratuitamente a spese dello Stato a tutti gli aventi diritto che si esemplificavano in tutti i militari, militarizzati ed assimilati e al personale dei corpi e reparti ausiliari.

Lo stesso decreto determinava che sul nastrino della medaglia si potessero apporre fascette, a ricordo degli anni di impiego operativo, con la dicitura “1915”, “1916”, “1917”, “1918” ; una successiva circolare del 1921 istituiva anche le fascette con la dicitura “Albania 1919” e “Albania 1920” per gli aventi diritto.

Intanto nel 1918 erano stati istituiti due ulteriori distintivi, uno per gli equipaggi delle navi mercantili nazionali e uno per gli agenti delle Ferrovie dello Stato, due categorie di persone che pur non impiegate direttamente in operazioni di combattimento erano ugualmente spesso esposte ai rischi e ai disagi conseguenti dalle operazioni di guerra, tale distintivo si concretizzava: per i primi in un nastrino di seta di undici righe verticali di eguale larghezza alternate dei colori azzurro e bianco, per i secondi in un nastrino di seta con tre fasce rosse uguali alternate da due fasce bianche di 5 millimetri ciascuna; un particolare curioso, in merito, viene dal fatto che mentre un Regio Decreto del 1923 istituisce una medaglia per gli equipaggi dei mercantili, in tutto simile a quella commemorativa della guerra, e tale medaglia, sospesa al già citato nastro azzurro e bianco, viene addirittura classificata come “Medaglia di Benemerenza”, mai alcun decreto concesse tale segno agli agenti delle Ferrovie dello Stato, che però si sentirono autorizzati a farne uso, col loro specifico nastro, come è documentato da foto d’epoca e da ritrovamenti di medaglie.

La medaglia, del diametro di 32 mm., raffigura dinanzi il re Vittorio Emanuele III in uniforme militare con l’elmetto Adrian e nel bordo la scritta “Guerra per l’unità d’Italia 1915-1918” intercalata da tre serti di quercia e al rovescio una vittoria alata portata sugli scudi da soldati con nel bordo la scritta “Coniata nel bronzo nemico”.

Il disegno, scelto con un concorso indetto dal Ministero della Guerra, è di Silvio Canevari la cui firma compare alle spalle della figura del Re e la prima coniazione è certamente dovuta alla Ditta Fratelli Lorioli e Castelli di Milano, vincitrice del primo appalto per la coniazione, ma di fronte alla pressante necessità di decorare tutti i combattenti si diede la concessione della coniazione anche ad altre aziende del settore tra cui la Ditta Nelli di Firenze, la Ditta Sacchini e la Ditta Stefano Johnson di Milano, la Società Italiana della Medaglia di Roma.

In tutto quasi 2.000.000 di pezzi, a cui vanno ad aggiungersi altri 1.500.000 pezzi prodotti nel dopoguerra per iniziativa commerciale, il che fa di questa medaglia la più comune tra quelle italiane.

Non conforme al dettato istitutivo fu coniata anche in metallo bianco negli anni ’20, in metallo autarchico nel periodo delle Sanzioni, ancora in metallo bianco in epoca recente, si sono visti anche alcuni esemplari argentati ed esistono rarissimi esemplari in argento e in oro, coniati per prova dalla Ditta Lorioli e Castelli.

Una medaglia carica di storia che testimonia il sacrificio di centinaia di migliaia di persone che nelle trincee della Prima Guerra Mondiale soffrirono difficoltà di ogni genere e in molti casi non fecero ritorno alle proprie abitazioni, che, sull’onda della Vittoria, conferita a tutti i partecipanti, proprio per la larga diffusione della distribuzione è oggi reperibile a bassissimo prezzo sul mercato collezionistico, pur avendo un grande valore storico per la sua caratteristica di ricordo di un evento che ha segnato profondamente la storia nazionale ed europea.

Spero che ti sia utile...

Lord Acton


  • 2 settimane dopo...
Inviato

anche io ho questa medaglia,davvero bella,purtroppo però è senza nastro,ma sotto al busto di Vittorio Emanuele III c'è scritto M.NELLI.INC.

ora mi chiedo,quanto potrebbe valere?tengo a precisare che è in buone condizioni.

Grazie in anticipo.


Supporter
Inviato

Ciao Lucy,

anche questa bella medaglia, come l'altra che hai inviato, è molto comune in quanto è stata conferita a tutti i soldati che avevano prestato servizio in guerra per almeno 4 mesi.

Sono interessanti quelle che, sul nastro della medaglia, recano delle fascette di bronzo con indicato l'anno solare (1915,1916,1917,1918) in ciascuno dei quali il soldato aveva eventualmente trascorso 4 mesi al fronte.

Ci sono anche due fascette assai più rare, una con la scritta "Albania 1919", l'altra con la scritta "Albania 1920"

Infine, sul nastro poteva anche essere appuntato un Distintivo d'Onore costituito da una fascetta bianca su cui erano appuntati gli stemmi affiancati di Trento, Trieste e Zara.

Tale Distintivo spettava ai sudditi austriaci arruolatisi volontari nel nostro esercito :)


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