vespa.76 Posted May 10, 2013 Share #1 Posted May 10, 2013 Buonasera!Vorrei sottoporvi questo asse provinciale di Tiberio da me classificato come RPC 452.Zecca Clunia (Spagna), peso 9,5g, diametro 27mm.F: testa laureata a destra /TI CAESAR AVG F AVGVSTVS IMP R: toro stante a sinistra /CN POMP M AVO T ANTO M IVL SERAN IIII VIR, sopra CLVNIA.Mi sono informato un po' sui metodi di coniazione delle monete romane. Non ne so moltissimo sulle monete provinciali, ma da come si dovrebbe riuscire a vedere in foto, questa moneta mi dà l'impressione come di due foglietti applicati sul tondello, fatto quest'ultimo di materiale diverso. A cosa è dovuto questo aspetto? Forse è solo una mia impressione? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
AlfaOmega Posted May 10, 2013 Share #2 Posted May 10, 2013 Dalla foto le legende non si apprezzano bene, comunque dovrebbe essere corretta la classificazione. Le monete provinciali come le altre sono coniate e non esistono, a parte alcune credo, di bimetalli o sovrapposizioni di parti di metallo. Quello che tu vedi e dovuto a due gradi di conservazione della moneta, quella superficiale più molla e quella inferiore più dura. Anche a me mi sono capitate di simili, ma solo con le monetine del basso impero, alla fine rimaneva solo un pezzo di rame e basta senza segni alcuni. Comunque ci saranno persone che ne capiscano più di me di queste trasformazioni. Aspetta. Roberto 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
vespa.76 Posted May 10, 2013 Author Share #3 Posted May 10, 2013 Grazie per questa prima risposta...in effetti le legende in foto non si vedono bene, ma a me interessava più che altro sapere il motivo dell'aspetto bimetallico e la tua risposta già mi è di aiuto. Comunque questo aspetto a me è capitato di vederlo solo in provinciali (tra l'altro iberiche di Tiberio ;) ), per questo ho supposto che la tecnica di coniazione fosse diversa da quelle imperiali. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
AlfaOmega Posted May 10, 2013 Share #4 Posted May 10, 2013 (edited) Potrebbe essere che al periodo di Tiberio in Spagna, e dove coniava, ci fosse un materiale meno buono, che nel resto dell'impero, io conosco e colleziono solo provinciali, e non mi è mai capitato di incontrare casi simili, potrebbe essere un fatto locale. Edited May 10, 2013 by AlfaOmega Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
gpittini Posted May 10, 2013 Share #5 Posted May 10, 2013 DE GREGE EPICURI Si può pensare che il tondello (che veniva preparato per fusione, prima di procedere alla coniazione) presentasse qualche problema, se le due valve dello stampo non erano ben sovrapposte. Mi pare che se ne parli nei "Manuali" de La Moneta, prova a cercare nel settore "Tecniche di produzione". Poi però ci sono i processi di ossidazione-salificazione del rame, che avvengono in superficie con strati di salificazioni diverse (malachite, cuprite, nantochite...): a un certo punto, se il fenomeno continua, gli strati superficiali possono sbriciolarsi. E' quello che sta succedendo a questa moneta, a partire dai bordi. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
vespa.76 Posted May 10, 2013 Author Share #6 Posted May 10, 2013 Avevo letto già sui manuali, ma non mi spiegavo comunque il perché di questo strano effetto. Diciamo che ora mi sono fatto un'idea più chiara. Secondo questo processo di "sgretolamento" si è arrestato o sta continuando? In tal caso potrei far qualcosa per conservare al meglio questa moneta? Nonostante sia molto rovinata, ho intenzione di tenerla in collezione, se non altro per questa sua particolarità (in negativo)... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
gpittini Posted May 11, 2013 Share #7 Posted May 11, 2013 DE GREGE EPICURI Mah, non è facile dire quel che può succedere nel breve periodo; credo che la situazione che si osserva dipenda dai 2000 anni di età, e soprattutto dal periodo in cui la moneta è rimasta nel terreno. Personalmente non mi intendo molto di benzotriazolo, qui non penso che sia indispensabile. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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