Vai al contenuto
IGNORED

Unione Monetaria Latina (1865 - 1927)


stf

Risposte migliori

Qualcuno può spiegare bene il significato di questa frase (da Wikipedia)?

Il bimetallismo integrale: la coniazione dell'oro e dell'argento era libero ed il potere liberatorio era illimitato. Ogni cittadino poteva portare oro e argento alla coniazione ed era parimenti tenuto ad accettare, senza limitazione, le monete d'oro e d'argento nazionali (salvo per le monete divisionali d'argento a 835/... la cui coniazione era riservata allo stato ed il cui potere liberatorio era limitato).

E poi un'altra curiosità:

L'UML sanciva la libera circolazione delle monete d'oro (5-10-20-50-100) e d'argento (0,2-0,5-1-2-5). E per le monete di valore inferiore, e quindi in metallo vile, come accadeva? Per esempio i 5 e i 10 centesimi\centimes\lepta erano uguali fra loro come dimensioni e composizione metallica (rame), mentre le suddivisioni del franco svizzero (rappen) erano diverse (in nichel e più piccoli, simili a quelli attuali).

E come mai l'Italia nel 1894-95 ha coiniato i 20 centesimi in nichel quando si sarebbe dovuto usare l'argento? E i 25 centesimi del 1902-03 non violavano anch'essi lo standard dell'UML?

(Lo so che queste ultime domande andrebbero nella sezione Regno, ma posto qui dato che parlo dell'UML in generale.)

Link al commento
Condividi su altri siti


Ciao stf.

Provo a rispondere a tutte le Tue domande:

1. "Qualcuno può spiegare bene il significato di questa frase (da Wikipedia)?

Il bimetallismo integrale: la coniazione dell'oro e dell'argento era libero ed il potere liberatorio era illimitato. Ogni cittadino poteva portare oro e argento alla coniazione ed era parimenti tenuto ad accettare, senza limitazione, le monete d'oro e d'argento nazionali (salvo per le monete divisionali d'argento a 835/... la cui coniazione era riservata allo stato ed il cui potere liberatorio era limitato)".

Significa che chiunque poteva portare oro e argento in zecca e ricevere in cambio un quantitativo di moneta equivalente, pagando i diritti di coniazione e, ove il titolo del metallo conferito fosse stato inferiore a quello legale, anche il cosiddetto "diritto di affinazione".

Il Potere liberatorio della moneta d'oro e del solo scudo d'argento era illimitato; cioè con tali specie monetali si poteva pagare al creditore qualunque somma.

Con la moneta divisionale d'argento, il potere liberatorio era invece limitato a 50 lire verso i privati mentre rimaneva illimitato per il pagamento dei debiti verso lo Stato.

Il potere liberatorio della moneta di bronzo scendeva ulteriormente ad un massimo di una lira.

2. "E poi un'altra curiosità: L'UML sanciva la libera circolazione delle monete d'oro (5-10-20-50-100) e d'argento (0,2-0,5-1-2-5). E per le monete di valore inferiore, e quindi in metallo vile, come accadeva?

Le Convenzioni della U.M.L. avevano ad oggetto solo le coniazioni in oro e in argento degli Stati contraenti.

Pertanto le monete "d'appunto" in bronzo, rame o in altri metalli di ciascun Stato membro, erano del tutto indifferenti agli accordi dell'Unione e ciascuno si regolava come meglio riteneva.

Tali monete non erano quindi ammesse alla libera circolazione interstatuale, anche se poi gli Stati che avevano adottato il sistema decimale di origine francese potevano (ma non necessariamente) trovavarsi ad avere le stesse monete "d'appunto" per metallo impiegato e caratteristiche ponderali.

"E come mai l'Italia nel 1894-95 ha coiniato i 20 centesimi in nichel quando si sarebbe dovuto usare l'argento?

La moneta in nichelio da 20 centesimi venne emessa in un momento di grave penuria di moneta spicciola; in realtà la sua emissione non violava le Convenzioni della U.M.L. perchè intanto essa aveva corso legale solo nel Regno d'Italia e non nei Paesi membri; poi perchè il testo della convenzone stabiliva le caratteristiche delle sole monete d'oro e d'argento ma lasciava gli Stati membri liberi di coniare altra moneta con metalli differenti.

Così il nichelino di Umberto va annoverato fra le monete "d'appunto" e non fra quelle oggetto della Convenzione, anche se poi il nominale era uguale a quello della corrispondente moneta d'argento.

E i 25 centesimi del 1902-03 non violavano anch'essi lo standard dell'UML?

Stesso discorso per l'emissione dei pezzi da 25 centesimi che, a mente del R. Decreto 7 luglio 1901, nr. 302 erano stati coniati per sostituire 30 milioni di lire di moneta di bronzo.emessa prima del 1894.

Quindi la vecchia moneta in bronzo, non rientrante negli accordi U.M.L., veniva sostituita da altra moneta d'appunto, (questa volta in nichelio puro), senza che ciò alterasse minimamente il contenuto degli accordi internazionali monetari.

Ovviamente, anche la moneta in nichelio puro aveva corso legale solo nel Regno, così come la moneta di bronzo che era andata a sostituire.

Saluti. :hi:

Michele

  • Mi piace 9
Link al commento
Condividi su altri siti


Grazie, spiegazione molto esaustiva. Quindi si tratta di una pura coincidenza se le monete da 5 e 10 cent italiane, francesi e greche erano uguali e ciò non ha nulla a vedere con l'intercambiabilità.

Il fatto che le monete italiane in rame (1, 2, 5 e 10 centesimi pre-1918) pesassero rispettivamente 1, 2, 5 e 10 grammi mi ha fatto pensare che ci fosse un legame tra il valore facciale e il peso del rame, ma poi ho visto che, al contrario di quelle in argento e oro, erano monete fiduciarie.

Link al commento
Condividi su altri siti


"Quindi si tratta di una pura coincidenza se le monete da 5 e 10 cent italiane, francesi e greche erano uguali e ciò non ha nulla a vedere con l'intercambiabilità."

Beh, diciamo che i Paesi che applicavano il sistema decimale, anche nella monetazione in bronzo si attenevano generalmente ai pesi ed ai diametri (ed alla lega) stabiliti convenzionalmente per tali specie.

Fra l'altro, la corrispondenza di 1 grammo = 1 centesimo / 10 grammi = 10 centesimi è l'applicazione più immediata e coerente del principio "decimalista"; ma confermo che, trattandosi di valuta assolutamente fiduciaria", avrebbe potuto (così come avvene in seguito) anche non rispettare tali immediate corrispondenze.

Volevo solo aggiungere che anche la lira e i suoi spezzati, al pari delle valute in bronzo, sono considerati "moneta fiduciaria" e ciò in quanto, come già scritto, non avevano potere liberatorio illimitato nei rapporti fra privati.

M.


Modificato da bizerba62
Link al commento
Condividi su altri siti


Volevo solo aggiungere che anche la lira e i suoi spezzati, al pari delle valute in bronzo, sono considerati "moneta fiduciaria" e ciò in quanto, come già scritto, non avevano potere liberatorio illimitato nei rapporti fra privati.

M.

Ma il potere liberatorio limitato derivava da specifiche ragioni economiche o serviva solo per evitare che la gente pagasse grossi importi con un mucchio di spiccioli?
Link al commento
Condividi su altri siti


"Ma il potere liberatorio limitato derivava da specifiche ragioni economiche o serviva solo per evitare che la gente pagasse grossi importi con un mucchio di spiccioli?"

In un sistema monetario in cui l'intrinseco della moneta (cioè il metallo prezioso di cui la moneta è composta) tendeva ad essere equivalente al valore nominale (facciale) delle monete d'oro e dello scudo d'argento, che infatti venivano chiamate "monete a titolo pieno", alle specie "fiduciarie" era conseguentemente riservato nei pagamenti un ruolo subordinato alle prime.

Cioè: nelle monete fiduciarie, il valore nominale era molto maggiore del valore dell'intrinseco di cui la monete era composta.

Da qui il limitato potere liberatorio di queste ultime specie.

Possiamo dire che quello era un sistema monetario basato sul valore del metallo, mentre quello attuale è basato sul valore (fiduciario) della...."carta"... :pleasantry:

M.

Link al commento
Condividi su altri siti


Anche se inizialmente in Italia la moneta da 50 centesimi, la lira e le due lire erano coniate in argento '900, poi adeguato in argento '835...se non erro il pezzo da una lira cessò così di essere l'unità monetaria effettiva...correggetemi se stò dicendo corbellerie...:D

Link al commento
Condividi su altri siti


Supporter

A questo punto faccio io una domanda, dopo il 1878, il valore dell'argento finì col diminuire in confronto a quello dell'oro, a causa del massiccio arrivo di argento dagli stati Uniti. Questo fece sì che la moneta da 5 lire divenisse, di fatto, una moneta fiduciaria, in quanto di intrinseco inferiore al nominale. A questo punto però, stante la convenzioni, chiunque avrebbe potuto acquistare argento sul libero mercato a basso prezzo, farsi coniare monete nominalmente da 5 lire (ma con intrinseco molto inferiore) e scambiarle in seguito con monete d'oro, con enorme profitto. se ricordo bene la fine della coniazione di monete da 5 lire fu dovuta proprio a questo, immagino però che la convenzione dovette in qualche modo essere modificata, limitando il potere liberatorio delle 5 lire, o comunque cercando di avvicinarsi al monometallismo aureo.

confermi

Link al commento
Condividi su altri siti


Il deleterio sistema bimetallico. Ti porto un esempio. Acquistando oro e pagandolo in argento, dove questo era sopravvalutato era, poi, possiible rivenderlo in un altro paese ed ottenere una quantità maggiore d'argento e così, la moneta cattiva (argento) scacciava quella buona (oro).

Link al commento
Condividi su altri siti


"Anche se inizialmente in Italia la moneta da 50 centesimi, la lira e le due lire erano coniate in argento '900, poi adeguato in argento '835...se non erro il pezzo da una lira cessò così di essere l'unità monetaria effettiva...correggetemi se stò dicendo corbellerie"

Beh, l'unità monetaria effettiva era sempre la lira; però, dopo la Lgge sul'unificazione monetaria del Regno (L, nr. 788 del 1862), il titolo legale della stessa e dei suoi spezzati passò da 900 a 835/1000 di argento fino, con la tolleranza di 3 millesimi in più o in meno.

"A questo punto faccio io una domanda, dopo il 1878, il valore dell'argento finì col diminuire in confronto a quello dell'oro, a causa del massiccio arrivo di argento dagli stati Uniti. Questo fece sì che la moneta da 5 lire divenisse, di fatto, una moneta fiduciaria, in quanto di intrinseco inferiore al nominale.

Si. E' corretto.

A questo punto però, stante la convenzioni, chiunque avrebbe potuto acquistare argento sul libero mercato a basso prezzo, farsi coniare monete nominalmente da 5 lire (ma con intrinseco molto inferiore) e scambiarle in seguito con monete d'oro, con enorme profitto. se ricordo bene la fine della coniazione di monete da 5 lire fu dovuta proprio a questo, immagino però che la convenzione dovette in qualche modo essere modificata, limitando il potere liberatorio delle 5 lire, o comunque cercando di avvicinarsi al monometallismo aureo."

Esatto. Per porre un freno alla speculazione, la coniazione di scudi d'argento non potè più essere richiesta da privati ma solo dallo Stato, a partire da un accordo che i membri della U.M.L. raggiunsero nel 1874.

Si ribaltava il principo iniziale per il quale la battitura degli scudi era una esclusiva prerogativa dei privati, che portando l'argento in zecca potevano ritirare scudi.

Dopo il trattato del 1874 e ulteriori successivi accordi, l'emissione degli scudi venne dapprima annualmente contingentata fino ad essere completamente abolita (per il Regno d'Italia, come è noto, l'ultima battitura di scudi risale al 1879).

Le coniazioni di scudi italiani ripresero nel 1911 con l'emissione commemorativa di 60 mila esemplari per il cinquantesimo anniversario della proclamazione del Regno e poi con la moneta da 5 lire "quadriga briosa" del 1914 (pezzi teoricamente coniati 272.515), grazie ad una deroga che l'U.M.L. aveva concesso all'Italia con l'art. 17 della Convenzione addizionale stipulata a Parigi il 4 novembre 1908.

Entrambe le coniazioni non erano, in realtà, destinate alla normale circolazione.

Lo dimostra il modestissimo contingente di esemplari coniati per lo scudo del "cinquantenario" e l'ancor oggi misteriosa sparizione (senza lasciare tracce...) della ben più consistente emissione dello scudo del '14, che al di là di qualunque ipotesi, più o meno fantasiosa, sulla sua sorte, non ebbe certamente mai circolato nell'ordinario flusso monetario.

M.

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Le coniazioni di scudi italiani ripresero nel 1911 con l'emissione commemorativa di 60 mila esemplari per il cinquantesimo anniversario della proclamazione del Regno e poi con la moneta da 5 lire "quadriga briosa" del 1914 (pezzi teoricamente coniati 272.515), grazie ad una deroga che l'U.M.L. aveva concesso all'Italia con l'art. 17 della Convenzione addizionale stipulata a Parigi il 4 novembre 1908.

Entrambe le coniazioni non erano, in realtà, destinate alla normale circolazione.

Lo dimostra il modestissimo contingente di esemplari coniati per lo scudo del "cinquantenario" e l'ancor oggi misteriosa sparizione (senza lasciare tracce...) della ben più consistente emissione dello scudo del '14, che al di là di qualunque ipotesi, più o meno fantasiosa, sulla sua sorte, non ebbe certamente mai circolato nell'ordinario flusso monetario.

M.

C'è anche il rarissimo scudo del 1901, 114 pezzi coniati solo per numismatici e mai entrati in circolazione. Si tratta della prima moneta a portare di ritratto di Vittorio Emanuele III, salito al potere l'anno prima dopo l'assassinio di Umberto I.

Link al commento
Condividi su altri siti


"C'è anche il rarissimo scudo del 1901, 114 pezzi coniati solo per numismatici e mai entrati in circolazione. Si tratta della prima moneta a portare di ritratto di Vittorio Emanuele III, salito al potere l'anno prima dopo l'assassinio di Umberto I."

Certamente, anche se le controverse notizie di cui disponiamo in merito a questa moneta (a differenza di quanto sappiamo sugli scudi dell'11 e del 14) non ci consentono di considerarla come una moneta distribuita al pubblico ufficialmente dopo la sua emissione ma, al più, solo come una moneta emessa e poi rifusa, fatti salvi quei pochi pezzi che non sappiamo bene a chi siano andati e perche......o meglio, possiamo solo intuirlo o immaginarlo..

La ragione della sua rifusione sarebbe proprio quella riferibile al divieto, stabilito dalla U.M.L., di batture scudi.


Per alcuni autorevoli studiosi, fra l'altro, non si tratterebbe neppure di una moneta. Il Lanfranco, già Direttore della Zecca di Roma, la considera un "saggio" e anche il Carboneri scrive che non devono considerarsi "vere monete".

Personalmente ho una posizione intermedia: la considero una moneta emessa ma mai uscita ufficialmente dalla zecca.... :pleasantry:

M.

Link al commento
Condividi su altri siti


Sarebbe bello ed interessante, dato che ci troviamo nella sezione Monete Estere aggiungere qualche altro esempio di monete emesse dagli altri stati facenti parte dell'UML, nonchè emesse dalle altre moltissime nazioni che battevano moneta seguendone gli stessi standard tecnici...

Aggiungo poi un'altra curiosità inerente la monetazione del Regno d'Italia all'epoca della UML: pare che gli scudoni emessi nel 1866 dalla zecca di Napoli, emessi sulla carta in discreta quantità siano ora molto rari e praticamente introvabili perchè usati in blocco o quasi, per saldare un qualche debito di guerra con la Francia di Napoleone III e per l'effetto rifusi nella quasi totalità per coniare moneta francese...chissà forse proprio altri scudoni da 5 franchi con l'effige dell'imperatore...

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


La Serbia non faceva parte dell'unione monetaria, però coniava moneta con lo stesso standard; eco per esempio un 2 dinara 1897, con peso e dimensioni uguali alle nostre 2 lire:

post-3438-0-15831300-1369996085_thumb.jp

Link al commento
Condividi su altri siti


La Serbia non faceva parte dell'unione monetaria, però coniava moneta con lo stesso standard; eco per esempio un 2 dinara 1897, con peso e dimensioni uguali alle nostre 2 lire:

il dritto

post-3438-0-00658800-1369996137_thumb.jp

Link al commento
Condividi su altri siti


Grazie Saturno...è proprio ciò che intendevo...anche l'Argentina ad esempio ha coniato monete in linea con quelle della UML...il pezzo da un centavo equivaleva a 5 centesimi ed il dos centavos ai nostrani 10 centesimi...

Ovviamente tutte le monete in argento erano assimilabili alle nostre...

Modificato da vathek1984
Link al commento
Condividi su altri siti


Grazie Saturno...è proprio ciò che intendevo...anche l'Argentina ad esempio ha coniato monete in linea con quelle della UML...il pezzo da un centavo equivaleva a 5 centesimi ed il dos centavos ai nostrani 10 centesimi...

Ovviamente tutte le monete in argento erano assimilabili alle nostre...

Io ho il dos centavos 1892 ed è uguale ai nostri 10 centesimi, non ci avevo fatto caso.

E negli USA c'era il progetto di una moneta da 4$ chiamata 'Stella' equivalente al nostro marengo.

Link al commento
Condividi su altri siti


Divertitevi... ;)

http://www.unionlatine.com/lmu_all_countries.php

Nell'ambito delle monete mondiali credo sia una collezione molto interessante e tranquillamente affiancabile a quella del Regno d' Italia.

Saluti

Simone

Modificato da uzifox
Link al commento
Condividi su altri siti


Venezuela

post-3417-0-35124700-1370280322_thumb.jp

post-3417-0-75457900-1370280329_thumb.jp

La Bulgaria coniò monete in Leva con gli stessi standard di quelli della ULM

post-3417-0-02229500-1370279941_thumb.jp

post-3417-0-24417500-1370279955_thumb.jp

...lo stesso fece il Belgio, il cui franco era uguale a quello francese

post-3417-0-30985100-1370280060_thumb.jp

post-3417-0-35222900-1370280074_thumb.jp

...e infine la Spagna, che nel 1868 rimpiazzò il vecchio sistema monetario basato sull'escudo

post-3417-0-37294600-1370279973_thumb.jp

post-3417-0-56399500-1370279963_thumb.jp

Il 25 pesetas, in particolare, è un "unicum" nel panorama della monetazione della ULM: il taglio da 25 è una caratteristica tutta spagnola (fino all'introduzione dell'euro abbiamo avuto monetine de 25ptas) con il contenuto di oro fino conforme ai dettati della ULM.

Link al commento
Condividi su altri siti


Unica precisazione: il Belgio faceva attivamente parte della Unione Monetaria Latina... ;)

Grazie per i contributi postati...

Modificato da vathek1984
Link al commento
Condividi su altri siti


Un po 'oltre-inclusive(!) credo, ma sicuramente interessante, con alcune immagini di buona e scarsa. Grazie!

:) v.

----------------------------------------------------

Somewhat over-inclusive(!) I think, but definitely interesting, with some good and scarce images. Thanks!

:) v.

Link al commento
Condividi su altri siti


post-12167-0-50329900-1370324321_thumb.j

Un trio di fossili d'argento. Monete 1967 ½-, 1-, e da 2-franchi della Svizzera. L'ultima di monete della UML originariamente concordati per ... il ½-unità, 1-unità, e 2-unità, a 2,5 grammi, 5,0 grammi, e 10,0 grammi di peso, rispettivamente, e il tutto in argento .835.

La frase non si adatta esattamente, perché c'erano tre invece di uno solo, ma quando guardo queste monete di solito penso: ". L'ultimo dei Mohicani"

:) v.

-------------------------------------------------

A trio of silver fossils. Switzerland’s 1967 ½-, 1-, and 2-franc coins. The last of the LMU’s coins as originally agreed to…the ½-unit, 1-unit, and 2-unit, of 2.5 grams, 5.0 grams, and 10.0 grams weight, respectively, and all in .835 silver.

The phrase doesn’t fit exactly, because there were three instead of just one, but when I look at these coins I usually think: “The Last of the Mohicans.”

:) v.

post-12167-0-33264100-1370324335_thumb.j

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...

×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.