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IGNORED

Denari di Cn. Egnatius Cn. F. Cn. n. Maximus


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Sintetizzato da:

http://www.lamoneta.it/topic/56520-la-bellezza-di-una-dea-che-ha-affascinato-roma/

http://www.lamoneta.it/topic/50803-venere-l%26%238217%3Bascesa-di-una-dea-nella-repubblica-di-roma/

Tolto il giogo delle violente e sanguinose repressioni sillane, il fronte popolare ritrovò presto nuovo vigore e le ormai endemiche tensioni sociali tornarono ad impensierire la reggente nobilitas di matrice sillana. I tribuni della plebe recuperarono quel potere toltogli dal defunto dittatore e tali riconquiste, che furono parte integrante e fondamentale della rinascita popolare, andarono ad incarnarsi nella figura della Libertas. Nel 75 è Cneus Egnatius a portare sul tondello queste ideologie di rinascita e riconquista sociale, curando l'emissione di ben tre tipologie denariali che, nell'insieme, mirano a creare un legame fra due importantissime figure: Venere e Libertà. Il primo tipo è caratterizzato, al D/, da un raffinatissimo busto di Venere, con Cupido poggiato sulla spalla della divina madre mentre, al R/, è rappresentata la Libertas in biga, incoronata dalla Vittoria; particolare degno di nota è il pileo che compare sul campo destro del R/, attributo della Libertà e simbolo dei ceti meno abbienti. Nel secondo tipo non compare Venus ma, al D/, il di lei figlio Cupido con arco e faretra; al R/ vi sono Giove e la Libertà stanti all'interno di un tempio distilo. Un fulmine ed un pileo collocati sul timpano ci consentono di identificare con certezza le due figure presenti in tale iconografia. La terza emissione presenta al D/ il busto della Libertas, con l'immancabile copricapo dietro ad essa. Il R/, particolarmente ricco, presenta Roma e Venere stanti con asta nella destra; la prima, con parazonio, poggia il piede sulla testa di un lupo, mentre la seconda ha al suo fianco Cupido in volo che sta per posarsi sulla sua spalla. Ai lati è presente un timone poggiato alla prora di una nave, simbolo di guida per eccellenza.

Tali iconografie paiono voler cancellare il legame Venere-Silla o, in ottica più ampia, il presunto connubio Venere-ottimati. Roma è il popolo romano e l'immagine restituitaci è infatti quella di una divinità protettrice dei romani tutti, senza distinzioni sociali ed anzi, con particolare e mirato riferimento ai ceti meno abbienti. La situazione sociale auspicata da queste iconografie denariali è consacrata a Giove ed è da lui stesso riconosciuta, questo sembra voler indicare l'affiancamento delle due divine figure proposto dal tipo con tempio distilo. La funzione del padre degli dei potrebbe tuttavia essere anche un'altra: sommo moderatore, dio della sovranità, come attestano le celebrazioni dei Vinalia Priora (23 aprile) e dei Vinalia Rustica (19-20 agosto) ove, festeggiato con Venere, Giove è chiamato a limitare e contenere i tratti più esuberanti e pericolosi propri di Venus stessa. Aurea mediocritas sociale, politica e religiosa, anche se la storia ci dice che trattavasi di pura utopia. La plebe cercava nuovi paladini ed i generali miravano ad ottenere sempre più potere e gloria. In questa situazione, le flange conservatrici e gli optimates dovevano, da un lato, tentare di porre un freno alle ambizioni dei comandanti militari e, dall'altro, tenere sotto controllo le masse ed il loro sempre crescente potere.

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  • 4 anni dopo...
Inviato (modificato)

Ciao @L. Licinio Lucullo, interpretazione interessante. Sto studiando questa emissione, in particolare nel suo significato iconologico, e devo dire che è piuttosto complessa. Sapresti indicarmi qualche riferimento bibliografico relativo al legame Venere-Silla e all' ipotesi secondo cui la rappresentazione continua della dea sarebbe un tentativo di "riappropriamento" della figura di questa divinità? E' un' ipotesi interessante che però non ho trovato su nessun testo in mio possesso. La tendenza generale è quella di giustificare la presenza di Venere basandosi su una presunta particolare devozione della famiglia Egnatia. Inoltre, il Grueber (BMCRR, pgg. 399-400) afferma che l' associazione Giove-Libertas e Venere-Roma, sia un richiamo "to the freedom obtained by the Samnite nation after the recent Social war, and to the friendly relations which in consequence existed between the two people now formed into one.", affermazione, questa, che mi pare un po' forzata, dal momento che mi risulta che i Sanniti continuarono a resistere all' azione romana fino ad essere praticamente eliminati.

Grazie,

Afranio

 

Modificato da Afranio_Burro
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Il legame Venere-Silla è attestato dalla sua monetazione.

Per maggiori dettagli puoi vedere i commenti iconografici a queste monete:

https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G212/1

https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G212/10

https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G212/12

 

Il significato della sua "appropriazione" da parte dei populares ce lo propone #rapax:

https://www.lamoneta.it/topic/50803-venere-ascesa-di-una-dea-nella-repubblica/

Puoi chiedere a lui se ha delle fonti al riguardo, però la sua interpretazione mi sembra validissima.

Ora non posso verificare quando cimpaia Venere per la prima volta sulla monetazione repubblicana; mi sembra comunque che venga propugnata inizialmente dai soli optimates, se non proprio da Silla.

Quindi, la sua comparsa su monete di magistrati di parte popolare non può non segnare uno spartiacque

 

Modificato da L. Licinio Lucullo
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Inviato (modificato)

Grazie mille. Con calma mi leggerò le discussioni che hai linkato (scriverei volentierissimo a @Rapax, ma non penso sia più attivo). Continuerò anche la mia ricerca bibliografica, se dovessi trovare altre teorie le scriverò qui (sperando di non inquinare il topic). Le ipotesi che hai riportato tu mi paiono, comunque, assai meglio inseribili nel contesto storico della moneta rispetto a qualunque altra ricostruzione io abbia letto fino ad ora.

Grazie,

Afranio

Modificato da L. Licinio Lucullo

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