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Piccolo Bronzo, moneta Punico Sarda?


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Guest carledo49
Inviato

Nel III secolo a. C. viene coniata una nuova moneta fortemente innovativa nella raffigurazione del rovescio (tre spighe legate in basso) non solo per la monetazione Sarda ma anche per tutte le emissioni dell'area Punica. Viene coniata poco prima della occupazione Romana dell'Isola.

In questa emissione monetaria sembra esserci il riconoscimento ufficiale di un ruolo ben definito della Sardegna, quello di granaio di Cartagine nell'ambito degli insediamenti Punici.

Piccolo bronzo del 220-230 a. C.

Dea Kore/tre spighe

Peso: 11,25 g

Diametro: 19,1 mm

Materiale : bronzo

Zecca: itinerante sarda?

Nella moneta postata è visibile la falce lunare sopra le spighe , ma non si notano simboli aggiuntivi o caratteri punici; al dritto, sotto la testa di Kore, all'altezza del mento, sembrerebbe ci sia impresso un carattere.

La raffigurazione delle spighe suggerisce la concessione di un elemento di connotazione locale, con riconoscimento esplicito del ruolo ben definito della Sardegna.

La sua coniazione è avvenuta in Sardegna tramite zecca itinerante o, come sembrerebbe, è attribuibile a zecca Sicula?

Carlo

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Inviato (modificato)

Ciao Carledo :)

Nel Museo Civico di Ozieri (SS) sono conservati diversi esemplari di questa emissione.

Nel catalogo pubblicato a cura di Francesco Guido (Ozieri. Le monete del Museo Civico Volume I Monete Greche e Puniche. Collana Materiali Studi Ricerche 3; Ennerre Milano1997) sono riportati, con foto, 48 esemplari (306-353; Tavole XXI-XXIV), probabilmente rinvenuti nell'area di Sassari, per alcuni dei quali pare siano documentati i ritrovamenti: da Badu 'e Rughe (esemplare 316), a Bisarcio (309, 317, 320?, 327), a Ozieri (306-7).

Sempre Francesco Guido, nel volume "Monete puniche e della Sardegna romana nei Civici Musei di Brescia" (Milano 1995), ipotizza che questi tipi con Core/tre spighe circolassero insieme ai tipi Core/toro e astro, e sostiene la contemporanea emissione delle due tipologie durante gli anni della rivolta dei mercenari Libici contro Cartagine, scoppiata in Sardegna e in Africa nel 241-237 a.C.; in particolare l'emissione con le tre spighe sarebbe da attribuire ai Cartaginesi, quella con toro e astro ai mercenari rivoltosi.

Raimondo Zucca in un articolo del 2003 sul volume 29 della rivista "Mayurqa", scrive di importantissimo ritrovamento di monete con le tre spighe al r avvenuto nella prima metà del '900 a Cuglieri, in località Iscala de su Carru. Ben 387 esemplari, attualmente conservati nel Museo di Cagliari. Il ripostiglio era composto da circa 600 monete, le restanti erano del tipo Testa velata/tre spighe e Core/cavallo stante a d.

Non è chiaro se i tipi con le tre spighe furono coniati in Sardegna, o piuttosto in Africa e poi portati in Sardegna dai Cartaginesi. Dai dati archeometrici disponibili (effettuati dagli studiosi De Caro, Ingo, Chiozzini e Manfredi, citati da Zucca) pare che la seconda ipotesi sia la più verosimile, a causa delle alte percentuali di rame arsenicato (a quanto pare caratteristico di emissioni africane) ritrovati nelle monete in questione.

Per quanto riguarda l'ipotesi "riconoscimento ufficiale di un ruolo ben definito della Sardegna, quello di granaio di Cartagine nell'ambito degli insediamenti Punici." non mi trovi d'accordo. Credo che questa interpretazione dei tipi monetali antichi risenta del nostro moderno modo di vedere le immagini come pubblicità di un prodotto. Piuttosto, se volessi approfondire la questione del significato delle spighe, mi concentrerei sugli aspetti religiosi e mitologici legati alla figura rappresentata sul dritto. ;)

Saluti

Nico

Modificato da TARAS

Inviato

Complimenti a Taras per l'ottima disamina, che mi trova d'accordo. Attualmente prevale l'ipotesi che la zecca responsabile per la produzione di questi bronzi vada ubicata a Cartagine, in Africa, per essere destinata al mercato sardo.

La spiga è solo un simbolo, strettamente collegato alla dea Tanit, riportata al diritto. Nella mitologia la punica Tanit era equiparata alla greca Demetra (o Cerere(, la dea dell'agricoltura e delle messi.


Guest carledo49
Inviato

Grazie per l'esaustiva risposta. Purtroppo non era una convinzione personale quella che mi faceva ritenere la Sardegna il granaio di Cartagine (infatti parlavo di ipotetico riconoscimento ufficiale), piuttosto di un dato assodato, e a questo punto errato, di alcuni studiosi di questo tipo di monetazione e di alcune pubblicazioni utilizzate come riferimento, come quella di E. Piras "monete della Sardegna -età punica-" e quella di A. Lenza "Storia della moneta in Sardegna". Ad onor del vero entrambi nutrono dei dubbi sulla effettiva coniazione in Sardegna di questa moneta.

Pensavo inoltre che i due simboli (Kore/spighe) non avessero alcuna correlazione tra loro.

Carlo

Inviato

Grazie per la segnalazione del blogger, che non conoscevo. Alcune sue considerazioni esposte negli ultimi annio offrono spunti interessanti.


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